Question Time, chiarimenti sulla costruzione di nuove moschee
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega Nord) sulla costruzione di nuove moschee. Domanda del consigliere Bosco"In merito all'articolo di s...
Data:
:
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega Nord) sulla costruzione di nuove moschee.
Domanda del consigliere Bosco
"In merito all'articolo di stampa (Il Resto del Carlino, 8 giugno), si chiede il parere del Sindaco e della Giunta. In particolare chiedo di conoscere la posizione dell'Amministrazione comunale circa l'ipotesi, ventilata dall'Assessore Regionale Gualmini, di subordinare la realizzazione di moschee ad un referendum comunale".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Prova a ricostruire un po' la situazione. Primo punto, ad oggi non c'è in discussione nell'agenda comunale la discussione su una grande moschea a Bologna, proprio non c'è. Questo lo dico perché in realtà dal gigantesco titolo se uno legge l'articolo di stampa oggetto del Question time c'è proprio una riga della vicepresidente Gualmini che dice questa cosa sul referendum dopo che per tutto il tempo parla d'altro. Questo a me fa pensare però devo per forza ipotizzare, perchè appunto, non è che si dilunghi su questo argomento, che il suo commento riguardi l'apertura di una grande moschea, perchè ricordo a tutti che la situazione in cui invece ci troviamo a Bologna, che è l'apertura di piccole sale di preghiera, che non consentono una grossa riunione di persone come abbiamo avuto occasione di dire in tante sedi. E' una situazione priva di regolamentazione normativa, non posso veramente pensare, però ripeto e ci tengo a sottolinearlo, ripeto, che ci sono quattro parole che la vicepresidente Gualmini si riferisse alla proposizione di un referendum anche solo consultivo per ogni apertura di una sala di preghiera, faccio veramente fatica a interpretare in questo modo.
Detto questo ad oggi sempre a Bologna e sempre per rimanere nel nostro, la costruzione di una grande moschea non è nemmeno richiesta dalla comunità islamica. Preciso che nessuno ha mai sostenuto che la CIB sia rappresentativa del 100% delle comunità islamiche, questo non l'abbiamo mai detto, ma non l'ha mai detto nessuno, non è così però della stragrande maggioranza sì. Quindi è una rappresentatività che per noi è più che sufficiente per legittimare rapporti con loro.
Nemmeno loro, dicevo, chiedono la costruzione di una grande moschea perché come tutti quanti, come tutti i cittadini, hanno delle esigenze di comodità quindi la sala di preghiera, il centro culturale vicino a casa, raggiungibile con i mezzi pubblici, anche dalle donne e bambini che magari non non l'automobile, sinceramente è più comoda e sono sempre esigenze che abbiamo tutti, quelle di avere le cose che dobbiamo far vicino a casa senza metterci un'ora per raggiungere un'altra parte della città. Quello che ha me preme, sinceramente, sottolineare faccio riferimento al patto sottoscritto dal ministro Minniti, che è il patto nazionale per un'Islam italiano, sottoscritto in febbraio. Vero che ce ne sono già stati altri, però questo patto sottoscritto con molta associazione e comunità islamiche, mette per iscritto tutta una serie di azioni, che sono prodromiche sia alla sottoscrizione di un insieme, di un'intesa vera e propria ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione, che risolverebbe, sappiamo benissimo tutti problemi anche della gestione, dell'apertura dei luoghi di culto, perchè cambierebbe di molto la situazione normativa. Ma in particolare una delle azioni che questo patto incoraggia a promuovere, e questo secondo me è molto rilevante anche rispetto alla domanda, è promuovere una conferenza con l'Anci dedicata al tema dei luoghi di culto islamici, in cui si può richiamare e contemperare, sappiamo che questo è il problema che abbiamo, il diritto alla libertà religiosa da attuare, leggo dal patto sottoscritto dal ministro Minniti anche nella disponibilità di sedi adeguate, di aree destinate all'apertura, alla costruzione di luoghi di culto, nel rispetto delle normative in materia urbanistica, di sicurezza, di igiene, sanità dei principi costituzionali e delle linee guida europea in materia di libertà religiosa>, in questa ottica vanno quindi incoraggiate anche iniziative a livello territoriale, soprattutto dove si registrano delle criticità, fortunatamente non è così ovunque. Questa secondo me è un'azione auspicabile, perché andiamo verso un confronto con Anci, quindi con una condivisione, una linea unitaria possibile di azione".