Question Time, chiarimenti sulla campagna turistica Promenade a Bologna
L'assessore all'Economia e promozione della città Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Simona Lembi (Partito democratico) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) su...
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L'assessore all'Economia e promozione della città Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Simona Lembi (Partito democratico) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla campagna turistica Promenade.
La domanda della consigliera Lembi
"Invito cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico/amministrativa circa “Promenade a Bologna”. Chiedo in particolare, di sapere: quali le motivazioni che spingono alla sua pubblicazione; come nasce la proposta e l'individuazione dei percorsi indicati; come si immagina la sua diffusione".
La domanda della consigliera Scarano
"Alla luce degli articoli di stampa relativi al libretto "Promenade a Bologna" chiedo al Sindaco ed alla Giunta un proprio pensiero nel merito; maggiori delucidazioni in merito; quale sia stato il coinvolgimento dei privati in questo progetto".
La risposta dell'assessore Lepore
"Ringrazio per le domande, accolgo con grande favore la possibilità di illustrare il lavoro che stiamo facendo sulla promozione della città. Nei prossimi giorni dovrebbe uscire il bando sulla promozione della destinazione, entro l'inizio di novembre dovremmo fare la conferenza stampa di presentazione, quindi siamo pronti per raccontare non solo quello che abbiamo fatto, che stiamo facendo, ma anche quello che faremo in virtù delle linee di indirizzo metropolitane che abbiamo approvato insieme alle Unioni e al Comitato di indirizzo della destinazione. In particolare l'operazione Promenade è una delle ultime azioni promozionali che lanciamo insieme a BolognaWelcome che ha un contratto in scadenza all'inizio dell'anno prossimo. E' un investimento importante di 300.000 euro. La parte sostenuta da Apt Emilia-Romagna conta 50.000 euro, il resto dalle risorse arrivano dalla tassa di soggiorno e da BolognaWelcome. Abbiamo stampato un milione di copie, distribuite dalle principali testate nazionali e riviste, e presentato il progetto insieme al sindaco e all'assessore Gambarelli, che è ovviamente parte integrante di questo lavoro. Abbiamo fatto questa scelta,che rivendichiamo, perché in questi anni abbuiamo promosso la città attraverso gli strumenti digitali; abbiamo negli anni passati abdicato l'idea di promuovere comprando pagine di giornale, manifesti in strada, partecipazioni a fiere, perché era un modo che abbiamo sempre ritenuto antiquato e non più adatto alla promozione del turismo. Bologna non ha mai investito risorse in passato in promozione della città, quindi è difficile paragonare l'investimento a quanto si faceva prima. Altre città in Italia usavano questi strumenti per dare visibilità politica a quello che si faceva piuttosto che invece lavorare sulla promozione su target di turismo e di mercato specifici. In questi anni noi abbiamo lavorato con le compagnie aeree, con ferrovie, all'estero con eventi e progetti di comunicazione, ma al 70% abbiamo investito sulla comunicazione digitale, attraverso varie piattaforme; l'ho già raccontato in altre sedi, siamo partiti da Londra, poi da Londra su altre città, facendo anche concorsi sui social e questo ha fatto crescere la reputazione della città e la sua presenza all'interno di reti di relazione importanti. Proprio per come il turismo oggi funziona, si basa tutto sulla reputazione e sul racconto, sui commenti e quello che i turisti e i visitatori pensano, perché scelgono per la gran parte su internet, affidandosi appunto alle opinioni di amici, conoscenti, blogger, influencer, questo è diventato il turismo. A un certo punto però ci siamo posti un tema che per Bologna credo sia epocale, in modo particolare rispetto al posizionamento competitivo che noi dobbiamo avere, in confronto a città come Firenze, Venezia, Roma e altre. Da un alto la qualità dei servizi e dell'offerta e dall'altro l'autenticità come anche la consigliera Lembi citava. Per riuscire a comunicare qualità e autenticità occorre innanzitutto offrire qualità e autenticità, questo è un elemento che sto cercando di promuovere e rafforzare in tutte le cose che facciamo. Se parliamo di cibo non dobbiamo parlare necessariamente di food valley e di città del cibo, dobbiamo sapere dire quali sono nomi e cognomi dei nostri chef, la loro capacità di fare le cose, come noi investiamo sulla formazione cioè sulla loro professionalità, questo vuole dire qualità non semplicemente venite a Bologna perché si mangia bene. Se spendiamo risorse pubbliche noi dobbiamo promuovere la professionalità l'artigianalità, la qualità, così come dobbiamo lavorare con i nostri albergatori perché lo stile dell'accoglienza e la qualità del servizio sia sempre migliore, con i nostri taxi, con i commercianti e con tutte le figure e le categorie. E poi l'autenticità, salvaguardare i negozi di vicinato, le botteghe storiche e i progetti culturali dal basso significa salvaguardare l'autenticità di una città e qui c'è da fare un lavoro di politiche sul campo per fare in modo che la promessa sia vera; raramente si trova qualcosa di vero e autentico che significa anche sorprendente e imprevisto, non c'è cosa più bella di una visita di una città dove non sai cosa c'è, giri l'angolo e scopri una cosa bellissima che ti entusiasma, questa esperienza ti rimarrà per sempre molto di più che una cosa che trovi su una guida turistica che poi vai a visitare, in una città dove do per scontato che c'è una cosa stupenda. Questo lo possono fare poche città al mondo, come Roma quando uno va al Colosseo e quant'altro. Le città che hanno provato a imitare questo tipo di scenari sono state le città che nel mondo come Las Vegas, città che si sono inventate nel deserto delle repliche di Venezia e di Roma. Noi non dobbiamo fare assolutamente questo, dobbiamo investire nella nostra comunità, sulla sua capacità di produrre servizi e qualità. Allo stesso tempo ci siamo posti il tema di come comunicare questo standard, se venite a Bologna potete vivere quelle esperienze, dovete farlo con sorpresa e con qualità. Per farlo occorre andare non solo sui social, a questo punto in questa nuova stagione di promozione della destinazione, per andare anche su strumenti specializzati, occorre coinvolgere testimonial e influencer specializzati che sappiano raccontare la qualità e l'autenticità, non perché necessariamente qualità e autenticità siano per palati fini, ma perché sicuramente la complessità oggi non è quella cosa che si riesce a comunicare in modo immediato; la complessità per tutto il mondo della comunicazione è una grand sfida; riuscire a comunicare la complessità, a renderla coinvolgente, è un grande traguardo che noi dobbiamo sapere raggiungere. La scelta di Promenade cerca di comunicare una complessità coinvolgendo la comunità e riuscendo a targettizzare in modo chiaro quelli che sono i destinatari delle nostre comunicazioni. Per questo motivo siamo andati su alcune riviste specializzate, abbiamo coinvolto alcune testate nazionali molto orientate ai temi della cultura, e per questo motivo abbiamo costruito una comunicazione che dice che Bologna è un paesaggio da gustare e osservare, all'interno del quale perdersi. Questo vale per i nostri portici, ma d'ora in poi varrà anche per il nostro Appennino, i nostri laghi, i musei dell'area metropolitana, tutti gli eventi e le proposte culturali nei comuni dell'area metropolitana vengono coperti. Ogni giorno noi consegniamo una newsletter a tutti i turisti che soggiornano nei nostri alberghi. Ogni mattina quando un turista di sveglia trova sul proprio tavolo di colazione la newsletter per sapere cosa potere visitare nella nostra città metropolitana. Tutte le mattine ci sono gli eventi, quello che viene offerto a Camugnano, in Valsamoggia, così come su altri territori. Stiamo convincendo persona per persona che vale la pensa rimanere più di due giorni a Bologna e stiamo convincendo persona per persona che Bologna è il modo migliore per vivere un'esperienza italiana. Quindi Promenade per noi significa anche riuscire a comunicare che dormire qui, prendere il treno Alta Velocità qui, prendere un aereo qui, è più comodo e semplice e accessibile per poi andare a visitare il resto della regione e di questa parte del Paese. Sta funzionando perché i dati ce lo dicono, soprattutto con quei target che hanno una maggiore capacità di spesa, i turisti americani, giapponesi, inglesi, tedeschi e non solo loro; una idea di turismo che punta alla redditività, ma punta anche alla sostenibilità delle operazioni che stiamo facendo; è un turismo che non è in contraddizione e non dovrà esserlo mai con l'interesse del residente. Venezia ha ormai 50.000 residenti come città, il resto sono turisti e city user. Bologna nel suo centro storico ha 50.000 residenti. Noi dobbiamo salvaguardare la residenza nel nostro centro storico, questo possiamo farlo con diverse politiche fra cui quella della casa, ma anche con una comunicazione il più possibile consapevole e mirata di quello che sono le cose che si possono fare qua a Bologna. Per questo motivo in Promenade trovate anche grandi mostre che dietro hanno una strategia di comunicazione e di relazione, se lavoriamo con San Pietroburgo è perché abbiamo fatto un accordo con l'Ermitage, se facciamo la promozione di alcune collezioni del nostro patrimonio e promuoviamo una singola opera è perché abbiamo scelto non di raccontare un intero museo, ma di costruire una relazione fra le singole opere, i visitatori e i cittadini, quindi un elemento anche di divulgazione dell'arte. Se promuoviamo una passeggiata è perché può essere interessante per il visitatore e il turista, ma guarda caso anche per chi sta guardando i progetti del Bilancio partecipativo del Comune di Bologna; nella giornata del trekking urbano avevamo questa interessante sintonia fra passeggiate fatte per i turisti e per i cittadini che volevano conoscere i propri quartieri e visitare anche luoghi insoliti. Questo significa che Promenade è un format, un modello di promozione e comunicazione che nei prossimi anni ripeteremo e che ci aiuta anche a capire meglio qual è il palinsesto della città e in quale direzione vogliamo e possiamo andare".
La domanda della consigliera Lembi
"Invito cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico/amministrativa circa “Promenade a Bologna”. Chiedo in particolare, di sapere: quali le motivazioni che spingono alla sua pubblicazione; come nasce la proposta e l'individuazione dei percorsi indicati; come si immagina la sua diffusione".
La domanda della consigliera Scarano
"Alla luce degli articoli di stampa relativi al libretto "Promenade a Bologna" chiedo al Sindaco ed alla Giunta un proprio pensiero nel merito; maggiori delucidazioni in merito; quale sia stato il coinvolgimento dei privati in questo progetto".
La risposta dell'assessore Lepore
"Ringrazio per le domande, accolgo con grande favore la possibilità di illustrare il lavoro che stiamo facendo sulla promozione della città. Nei prossimi giorni dovrebbe uscire il bando sulla promozione della destinazione, entro l'inizio di novembre dovremmo fare la conferenza stampa di presentazione, quindi siamo pronti per raccontare non solo quello che abbiamo fatto, che stiamo facendo, ma anche quello che faremo in virtù delle linee di indirizzo metropolitane che abbiamo approvato insieme alle Unioni e al Comitato di indirizzo della destinazione. In particolare l'operazione Promenade è una delle ultime azioni promozionali che lanciamo insieme a BolognaWelcome che ha un contratto in scadenza all'inizio dell'anno prossimo. E' un investimento importante di 300.000 euro. La parte sostenuta da Apt Emilia-Romagna conta 50.000 euro, il resto dalle risorse arrivano dalla tassa di soggiorno e da BolognaWelcome. Abbiamo stampato un milione di copie, distribuite dalle principali testate nazionali e riviste, e presentato il progetto insieme al sindaco e all'assessore Gambarelli, che è ovviamente parte integrante di questo lavoro. Abbiamo fatto questa scelta,che rivendichiamo, perché in questi anni abbuiamo promosso la città attraverso gli strumenti digitali; abbiamo negli anni passati abdicato l'idea di promuovere comprando pagine di giornale, manifesti in strada, partecipazioni a fiere, perché era un modo che abbiamo sempre ritenuto antiquato e non più adatto alla promozione del turismo. Bologna non ha mai investito risorse in passato in promozione della città, quindi è difficile paragonare l'investimento a quanto si faceva prima. Altre città in Italia usavano questi strumenti per dare visibilità politica a quello che si faceva piuttosto che invece lavorare sulla promozione su target di turismo e di mercato specifici. In questi anni noi abbiamo lavorato con le compagnie aeree, con ferrovie, all'estero con eventi e progetti di comunicazione, ma al 70% abbiamo investito sulla comunicazione digitale, attraverso varie piattaforme; l'ho già raccontato in altre sedi, siamo partiti da Londra, poi da Londra su altre città, facendo anche concorsi sui social e questo ha fatto crescere la reputazione della città e la sua presenza all'interno di reti di relazione importanti. Proprio per come il turismo oggi funziona, si basa tutto sulla reputazione e sul racconto, sui commenti e quello che i turisti e i visitatori pensano, perché scelgono per la gran parte su internet, affidandosi appunto alle opinioni di amici, conoscenti, blogger, influencer, questo è diventato il turismo. A un certo punto però ci siamo posti un tema che per Bologna credo sia epocale, in modo particolare rispetto al posizionamento competitivo che noi dobbiamo avere, in confronto a città come Firenze, Venezia, Roma e altre. Da un alto la qualità dei servizi e dell'offerta e dall'altro l'autenticità come anche la consigliera Lembi citava. Per riuscire a comunicare qualità e autenticità occorre innanzitutto offrire qualità e autenticità, questo è un elemento che sto cercando di promuovere e rafforzare in tutte le cose che facciamo. Se parliamo di cibo non dobbiamo parlare necessariamente di food valley e di città del cibo, dobbiamo sapere dire quali sono nomi e cognomi dei nostri chef, la loro capacità di fare le cose, come noi investiamo sulla formazione cioè sulla loro professionalità, questo vuole dire qualità non semplicemente venite a Bologna perché si mangia bene. Se spendiamo risorse pubbliche noi dobbiamo promuovere la professionalità l'artigianalità, la qualità, così come dobbiamo lavorare con i nostri albergatori perché lo stile dell'accoglienza e la qualità del servizio sia sempre migliore, con i nostri taxi, con i commercianti e con tutte le figure e le categorie. E poi l'autenticità, salvaguardare i negozi di vicinato, le botteghe storiche e i progetti culturali dal basso significa salvaguardare l'autenticità di una città e qui c'è da fare un lavoro di politiche sul campo per fare in modo che la promessa sia vera; raramente si trova qualcosa di vero e autentico che significa anche sorprendente e imprevisto, non c'è cosa più bella di una visita di una città dove non sai cosa c'è, giri l'angolo e scopri una cosa bellissima che ti entusiasma, questa esperienza ti rimarrà per sempre molto di più che una cosa che trovi su una guida turistica che poi vai a visitare, in una città dove do per scontato che c'è una cosa stupenda. Questo lo possono fare poche città al mondo, come Roma quando uno va al Colosseo e quant'altro. Le città che hanno provato a imitare questo tipo di scenari sono state le città che nel mondo come Las Vegas, città che si sono inventate nel deserto delle repliche di Venezia e di Roma. Noi non dobbiamo fare assolutamente questo, dobbiamo investire nella nostra comunità, sulla sua capacità di produrre servizi e qualità. Allo stesso tempo ci siamo posti il tema di come comunicare questo standard, se venite a Bologna potete vivere quelle esperienze, dovete farlo con sorpresa e con qualità. Per farlo occorre andare non solo sui social, a questo punto in questa nuova stagione di promozione della destinazione, per andare anche su strumenti specializzati, occorre coinvolgere testimonial e influencer specializzati che sappiano raccontare la qualità e l'autenticità, non perché necessariamente qualità e autenticità siano per palati fini, ma perché sicuramente la complessità oggi non è quella cosa che si riesce a comunicare in modo immediato; la complessità per tutto il mondo della comunicazione è una grand sfida; riuscire a comunicare la complessità, a renderla coinvolgente, è un grande traguardo che noi dobbiamo sapere raggiungere. La scelta di Promenade cerca di comunicare una complessità coinvolgendo la comunità e riuscendo a targettizzare in modo chiaro quelli che sono i destinatari delle nostre comunicazioni. Per questo motivo siamo andati su alcune riviste specializzate, abbiamo coinvolto alcune testate nazionali molto orientate ai temi della cultura, e per questo motivo abbiamo costruito una comunicazione che dice che Bologna è un paesaggio da gustare e osservare, all'interno del quale perdersi. Questo vale per i nostri portici, ma d'ora in poi varrà anche per il nostro Appennino, i nostri laghi, i musei dell'area metropolitana, tutti gli eventi e le proposte culturali nei comuni dell'area metropolitana vengono coperti. Ogni giorno noi consegniamo una newsletter a tutti i turisti che soggiornano nei nostri alberghi. Ogni mattina quando un turista di sveglia trova sul proprio tavolo di colazione la newsletter per sapere cosa potere visitare nella nostra città metropolitana. Tutte le mattine ci sono gli eventi, quello che viene offerto a Camugnano, in Valsamoggia, così come su altri territori. Stiamo convincendo persona per persona che vale la pensa rimanere più di due giorni a Bologna e stiamo convincendo persona per persona che Bologna è il modo migliore per vivere un'esperienza italiana. Quindi Promenade per noi significa anche riuscire a comunicare che dormire qui, prendere il treno Alta Velocità qui, prendere un aereo qui, è più comodo e semplice e accessibile per poi andare a visitare il resto della regione e di questa parte del Paese. Sta funzionando perché i dati ce lo dicono, soprattutto con quei target che hanno una maggiore capacità di spesa, i turisti americani, giapponesi, inglesi, tedeschi e non solo loro; una idea di turismo che punta alla redditività, ma punta anche alla sostenibilità delle operazioni che stiamo facendo; è un turismo che non è in contraddizione e non dovrà esserlo mai con l'interesse del residente. Venezia ha ormai 50.000 residenti come città, il resto sono turisti e city user. Bologna nel suo centro storico ha 50.000 residenti. Noi dobbiamo salvaguardare la residenza nel nostro centro storico, questo possiamo farlo con diverse politiche fra cui quella della casa, ma anche con una comunicazione il più possibile consapevole e mirata di quello che sono le cose che si possono fare qua a Bologna. Per questo motivo in Promenade trovate anche grandi mostre che dietro hanno una strategia di comunicazione e di relazione, se lavoriamo con San Pietroburgo è perché abbiamo fatto un accordo con l'Ermitage, se facciamo la promozione di alcune collezioni del nostro patrimonio e promuoviamo una singola opera è perché abbiamo scelto non di raccontare un intero museo, ma di costruire una relazione fra le singole opere, i visitatori e i cittadini, quindi un elemento anche di divulgazione dell'arte. Se promuoviamo una passeggiata è perché può essere interessante per il visitatore e il turista, ma guarda caso anche per chi sta guardando i progetti del Bilancio partecipativo del Comune di Bologna; nella giornata del trekking urbano avevamo questa interessante sintonia fra passeggiate fatte per i turisti e per i cittadini che volevano conoscere i propri quartieri e visitare anche luoghi insoliti. Questo significa che Promenade è un format, un modello di promozione e comunicazione che nei prossimi anni ripeteremo e che ci aiuta anche a capire meglio qual è il palinsesto della città e in quale direzione vogliamo e possiamo andare".