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Question Time, chiarimenti sulla bonifica del fondale del canale Navile

L'assessore all'Ambiente Valentian Orioli, ha risposto questa mattina in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulla bonifica del fondale del canale Navile.Domanda d'attualità ...

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L'assessore all'Ambiente Valentian Orioli, ha risposto questa mattina in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulla bonifica del fondale del canale Navile.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa e sull'agenzia Dire relativi al problema che da anni colpisce il canale Navile che con i suoi odori pestilenziali nella stagione calda rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria e necessiterebbe, tra gli altri interventi, di una bonifica del fondale; pongo la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema; per sapere come l'Amministrazione, in qualità di autorità sanitaria locale, intenda intervenire per la bonifica del fondale del canale Navile prima dell'inizio delle annuali esalazioni maleodoranti".

Risposta dell'assessore Orioli
"Come è noto, la rete dei canali di Bologna è nata come sistema idraulico coevo allo sviluppo storico della città per portare acqua alla città e nello stesso tempo per fare defluire i reflui a valle dell'insediamento urbano, nel senso che in realtà la situazione è stata anche risanata.
L'edificazione e le trasformazioni urbane hanno prodotto, nei secoli, una diffusa presenza di scarichi fognari che impropriamente insistono sul reticolo dei canali tombati, canali che alimentano il canale Navile.
Il regime idraulico del canale Navile nel tratto cittadino è determinato dalle derivazioni dal Reno e dal Savena in corrispondenza, rispettivamente, della chiusa di Casalecchio e della chiusa di San Ruffillo oltre al contributo delle acque meteoriche durante gli eventi piovosi, nonché dalle acque degli scaricatori fognari di piena posti sull’asta del Canale stesso.
Pertanto le caratteristiche idrauliche del canale stesso fanno sì che nel periodo estivo, quando la portata idraulica derivata dalle chiuse viene ridotta per problemi di scarsità idrica sul fiume Reno e sul torrente Savena, la quantità d'acqua nel canale decresca, aumentando la concentrazione dei reflui ed esponendo il fondo del canale. Questi due fattori generano i cattivi odori lamentati dalla popolazione. Per quanto esposto, la soluzione del problema è quindi basata su due azioni: il miglioramento della qualità dell'acqua che arriva al Navile e la pulizia del fondo del canale.
Per quanto riguarda quest'ultimo, c'è da dire che il canale Navile fa parte del reticolo idrografico principale ed è quindi affidato alla gestione dell' “Agenzia Regionale per la sicurezza Territoriale e la Protezione Civile - Servizio Area Reno e Po di Volano” (l'ex “Servizio Tecnico di Bacino”) a cui competono le funzioni di assetto idraulico e di gestione delle risorse idriche con l'obiettivo di sviluppare una utilizzazione idrica integrata in accordo ai bisogni sociali, alla salvaguardia dell'ambiente ed in conformità con la pianificazione di settore.
Gli interventi di pulizia del fondo del canale dai fanghi depositatisi nel corso del tempo, interventi molto onerosi perché prevedono lo smaltimento dei materiali raccolti conformemente alla normativa sui rifiuti, riguardano aree del demanio idrico, e competono quindi all'Agenzia Regionale, non all'amministrazione comunale, che può eseguirli direttamente o concederne la realizzazione ad altri soggetti previa autorizzazione e condivisione del progetto.
Per quanto riguarda invece il miglioramento della qualità dell'acqua che scorre nel canale, nel corso di questi ultimi anni sono state avviate varie azioni di risanamento, di concerto fra i diversi enti competenti, quindi anche con il nostro contributo, al fine di eliminare gradualmente tutte le fonti di inquinamento dell'acqua in ambito urbano.
Tali interventi constano primariamente nell’eliminazione degli scarichi fognari ancora presenti e non a norma in progetti mirati al recupero e alla valorizzazione dei manufatti di importanza storico-testimoniale, cosa a cui faceva riferimento anche l'ordine del giorno che lei citava.
Negli anni scorsi è stato realizzato il risanamento del torrente Aposa (tratto nel centro storico) mediante la posa, all'interno del torrente di una condotta fognaria separata, chiusa in un bauletto in calcestruzzo. Attualmente sono in fase di progettazione e poste a carico al Servizio Idrico Integrato altre opere di risanamento di corsi d'acqua pubblici, al fine di eliminare la presenza di scarichi non a norma, attraverso l'intercettazione degli stessi rilasciati nei tratti tombati urbani del reticolo idrografico, mediante la realizzazione di collettori fognari separati (torrente Aposa tratto di monte, torrente Ravone, fossa Biancana, scolo Canalazzo).
Analogamente, il Consorzio della Chiusa di Casalecchio, che gestisce il reticolo dei canali tombati che attraversa la città, ha effettuato una ricognizione delle proprie reti private per accertare la regolarità degli scarichi idrici provenienti dai fabbricati sopra edificati. L'indagine ha messo in luce che una serie di canali sono compromessi dalla presenza di scarichi non a norma e che pertanto necessitano di risanamento.
L'attenzione del Consorzio e dell'Amministrazione è stata prioritariamente indirizzata sulla canaletta Fiaccacollo, che attraversa parte del centro storico cittadino e che rappresenta funzionalmente uno dei canali principali del reticolo: durante gli eventi piovosi, infatti, scarica le proprie acque in Aposa e quindi nel canale Navile. Anche in questo caso sono in corso interventi di regolarizzazione ed eliminazione degli scarichi non a norma mediante l'adozione di provvedimenti ordinatori nei confronti dei proprietari o degli amministratori dei condomini non in regola (circa 80 immobili coinvolti). E' inoltre in corso un'analoga azione di risanamento che prevede l'eliminazione di scarichi fognari non a norma nel tratto del canale delle Moline subito a monte della confluenza nel canale Navile (circa 30 immobili coinvolti).
Nel periodo transitorio, ma non breve, che ci porterà al completo risanamento dei tratti tombati del reticolo idrografico cittadino, appare tuttavia evidente che riuscire a fornire un’adeguata alimentazione idrica alla rete consente di migliorare le condizioni di vivibilità, nonché i livelli qualitativi minimi ambientali nel reticolo idrografico di valle. Anche al fine di garantire questo importante obiettivo la Regione Emilia Romagna ha istituito un tavolo tecnico (chiamato anche “cabina di regia”) cui partecipano i soggetti interessati alla gestione dei condotti che costituiscono il sistema idraulico bolognese. Tale tavolo nello specifico gestisce le derivazioni di acque pubbliche dal fiume Reno presso la chiusa di Casalecchio e conseguentemente regola il deflusso nel reticolo di canali anche al fine di rimuovere le problematiche segnalate che hanno luogo soprattutto nei periodi siccitosi, da maggio ad agosto. A questo tavolo il Comune partecipa attivamente portando le istanze della città, cercando di garantire un adeguata portata del Navile durante tutta la stagione estiva".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:37
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