Question Time, chiarimenti sul taglio dei posti letto in negli ospedali
L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) sul taglio dei posti letto in negli ospedali.La domanda de...
Data:
:
L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) sul taglio dei posti letto in negli ospedali.
La domanda del consigliere Palumbo
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi alle proteste di alcuni cittadini sui tagli dei posti letto negli ospedali, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco una valutazione politico-amministrativa sulla notizia; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se il taglio dei posti letto è confermato e se questo possa interferire negativamente con il progetto di riduzione delle liste di attesa dei ricoveri chirurgici nei nostri Ospedali".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"A me dispiace che ci siano delle domande che sviliscono una discussione che è invece è in corso e che è ricca sulla risposta da dare ai bisogni dei cittadini come si presentano oggi, nel 2017, molto diversi da come si presentavano anche solo 5 o 10 anni fa e in cui il posto letto è sicuramente un elemento importante ma non l'unico e ci tengo a dire che davvero la discussione che è iniziata - e che non è ancora conclusa anche se qualche organizzazione sindacale in qualche occasione pubblica davanti a qualche decina di operatori sanitari ha affermato come un dato acquisito - e in realtà non c'è ancora nessun dato acquisito ma un documento di lavoro che per trasparenza abbiamo reso pubblico nella discussione anche cittadina. A volte sembra che quando lo rendi pubblico viene acquisito come un dato di fatto incontrovertibile ma vedrete che i fatti smentiranno questa versione, se poi non rendi pubblico il documento strozzi la partecipazione e l'informazione. Io credo che comunque sia sempre utile condividere le informazioni e quelle presenti e condivise in quel documento io credo che siano un po' più ampie. Vi è una proposta di programmazione dell'assistenza sia territoriale sia ospedaliera - intanto si fa una prima scelta, come lei ci ricordava; la Regione ci obbliga a rivedere l'offerta ospedaliera sulla base del DM 70/2015 che impone un criterio di 3,7 posti letto ogni 1000 abitanti peraltro largamente superato dal fatto che a Bologna arrivano tanti pazienti che decidono di venire per l'eccellenza delle sue strutture e dal fatto che esiste un policlinico universitario per cui il posto letto è anche un elemento dei percorsi di formazione dei giovani medici, quindi Bologna realizza ben sopra quella cifra.
Ma si è fatta la scelta fin da subito di tenere insieme la dimensione dei posti letto ospedalieri con la dimensione di riordino territoriale perché spesso la ridefinizione dell'offerta territoriale, non solo supplisce ma rispondere in maniera più efficace ed appropriata a dei bisogni che hanno determinate caratteristiche.
C'è ad esempio l'esigenza di mettere in campo una risposta territoriale che sia sempre meno costruita su singole prestazioni o su momenti di bisogno acuto (che devono invece trovare risposta in ospedale) ma sempre di più rispetto a un bisogno sia di cura che di degenza legata alla continuità assistenziale e alla cronicità dei bisogni di salute delle persone a cui il territorio può e deve rispondere in maniera più efficace. La proposta riguarda il futuro assetto dell'offerta di cura ed assistenza della Azienda, ed è stata impostata considerando la stessa offerta in maniera integrata tra ospedale e territorio. La rimodulazione dei posti letto ospedalieri, ai quali fa riferimento la domanda di attualità, riguarda tutte le quattro Aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna (Azienda USL, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola, Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, oltre che l’Azienda USL di Imola) ed è conseguente alla applicazione di norme nazionali e regionali (D.M. n. 70 del 2 aprile 2015, Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, pubblicato sulla G.U. n. 127 del 4 giugno 2015; DGR 2040/2015 Riorganizzazione dalla rete ospedaliera secondo gli standard previsti dalla legge 135/2012, dal Patto per la salute 2014/2016 e dal DM 70/2015).
Al momento le quattro Aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna hanno avviato un ciclo di incontri, su mandato della CTSS metropolitana di Bologna, che hanno tra gli oggetti di discussione anche la rimodulazione dei posti letto in applicazione di quanto previsto dal DM 70/2015 e dalla DGR 2040/2015.
Quanto alle possibili interferenze tra rimodulazione dei posti letto e riduzione dei tempi di attesa degli interventi chirurgici, il Piano per la Riduzione delle liste di attesa per i ricoveri chirurgici programmati nella regione Emilia-Romagna comprende, tra l’atro, lo sviluppo e il rafforzamento degli strumenti di monitoraggio del rispetto dei tempi per le diverse classi di priorità degli interventi, e una attenzione specifica per il miglioramento della capacità produttiva, in particolare per l’integrazione delle procedure di prenotazione con quelle di programmazione delle attività chirurgiche, per la programmazione delle sale operatorie in relazione alla consistenza e criticità delle liste di attesa, per l’impiego ottimale delle piattaforme logistiche con utilizzo pieno per tutti i sei giorni di attività e anche con un investimento importante della Regione anche per quanto riguarda il personale. Lo stesso Piano prevede, inoltre, il trasferimento delle prestazioni erogate in regime di ricovero ordinario o di ricovero diurno al regime ambulatoriale (in coerenza con quanto previsto dalle norme vigenti, D.G.R. 2040/2015 e D.G.R. 1003/2016) e l’attuazione di sinergie di rete per il rispetto dei tempi di attesa. Tutti elementi che dovrebbero concorrere, insieme agli investimenti per l’assunzione di personale, a garantire il raggiungimento degli obiettivi che il Piano si prefigge nei tempi stabiliti, indipendentemente dalla rimodulazione di posti letto, peraltro limitata, prevista per l’area metropolitana di Bologna.
Speriamo che l'efficacia di questa scelta importante della Regione Emilia Romagna circa la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni chirurgiche programmate sia almeno uguale all'efficacia realizzata attraverso la scelta e l'investimento fatto per la riduzione delle liste d'attesa per le prestazioni diagnostiche e specialistiche che sono passate dal 53% di prestazioni effettuate nel rispetto dei tempi a una cifra abbondantemente sopra al 90% se non al 100% per alcune prestazioni".
La domanda del consigliere Palumbo
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi alle proteste di alcuni cittadini sui tagli dei posti letto negli ospedali, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco una valutazione politico-amministrativa sulla notizia; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se il taglio dei posti letto è confermato e se questo possa interferire negativamente con il progetto di riduzione delle liste di attesa dei ricoveri chirurgici nei nostri Ospedali".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"A me dispiace che ci siano delle domande che sviliscono una discussione che è invece è in corso e che è ricca sulla risposta da dare ai bisogni dei cittadini come si presentano oggi, nel 2017, molto diversi da come si presentavano anche solo 5 o 10 anni fa e in cui il posto letto è sicuramente un elemento importante ma non l'unico e ci tengo a dire che davvero la discussione che è iniziata - e che non è ancora conclusa anche se qualche organizzazione sindacale in qualche occasione pubblica davanti a qualche decina di operatori sanitari ha affermato come un dato acquisito - e in realtà non c'è ancora nessun dato acquisito ma un documento di lavoro che per trasparenza abbiamo reso pubblico nella discussione anche cittadina. A volte sembra che quando lo rendi pubblico viene acquisito come un dato di fatto incontrovertibile ma vedrete che i fatti smentiranno questa versione, se poi non rendi pubblico il documento strozzi la partecipazione e l'informazione. Io credo che comunque sia sempre utile condividere le informazioni e quelle presenti e condivise in quel documento io credo che siano un po' più ampie. Vi è una proposta di programmazione dell'assistenza sia territoriale sia ospedaliera - intanto si fa una prima scelta, come lei ci ricordava; la Regione ci obbliga a rivedere l'offerta ospedaliera sulla base del DM 70/2015 che impone un criterio di 3,7 posti letto ogni 1000 abitanti peraltro largamente superato dal fatto che a Bologna arrivano tanti pazienti che decidono di venire per l'eccellenza delle sue strutture e dal fatto che esiste un policlinico universitario per cui il posto letto è anche un elemento dei percorsi di formazione dei giovani medici, quindi Bologna realizza ben sopra quella cifra.
Ma si è fatta la scelta fin da subito di tenere insieme la dimensione dei posti letto ospedalieri con la dimensione di riordino territoriale perché spesso la ridefinizione dell'offerta territoriale, non solo supplisce ma rispondere in maniera più efficace ed appropriata a dei bisogni che hanno determinate caratteristiche.
C'è ad esempio l'esigenza di mettere in campo una risposta territoriale che sia sempre meno costruita su singole prestazioni o su momenti di bisogno acuto (che devono invece trovare risposta in ospedale) ma sempre di più rispetto a un bisogno sia di cura che di degenza legata alla continuità assistenziale e alla cronicità dei bisogni di salute delle persone a cui il territorio può e deve rispondere in maniera più efficace. La proposta riguarda il futuro assetto dell'offerta di cura ed assistenza della Azienda, ed è stata impostata considerando la stessa offerta in maniera integrata tra ospedale e territorio. La rimodulazione dei posti letto ospedalieri, ai quali fa riferimento la domanda di attualità, riguarda tutte le quattro Aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna (Azienda USL, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola, Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, oltre che l’Azienda USL di Imola) ed è conseguente alla applicazione di norme nazionali e regionali (D.M. n. 70 del 2 aprile 2015, Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, pubblicato sulla G.U. n. 127 del 4 giugno 2015; DGR 2040/2015 Riorganizzazione dalla rete ospedaliera secondo gli standard previsti dalla legge 135/2012, dal Patto per la salute 2014/2016 e dal DM 70/2015).
Al momento le quattro Aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna hanno avviato un ciclo di incontri, su mandato della CTSS metropolitana di Bologna, che hanno tra gli oggetti di discussione anche la rimodulazione dei posti letto in applicazione di quanto previsto dal DM 70/2015 e dalla DGR 2040/2015.
Quanto alle possibili interferenze tra rimodulazione dei posti letto e riduzione dei tempi di attesa degli interventi chirurgici, il Piano per la Riduzione delle liste di attesa per i ricoveri chirurgici programmati nella regione Emilia-Romagna comprende, tra l’atro, lo sviluppo e il rafforzamento degli strumenti di monitoraggio del rispetto dei tempi per le diverse classi di priorità degli interventi, e una attenzione specifica per il miglioramento della capacità produttiva, in particolare per l’integrazione delle procedure di prenotazione con quelle di programmazione delle attività chirurgiche, per la programmazione delle sale operatorie in relazione alla consistenza e criticità delle liste di attesa, per l’impiego ottimale delle piattaforme logistiche con utilizzo pieno per tutti i sei giorni di attività e anche con un investimento importante della Regione anche per quanto riguarda il personale. Lo stesso Piano prevede, inoltre, il trasferimento delle prestazioni erogate in regime di ricovero ordinario o di ricovero diurno al regime ambulatoriale (in coerenza con quanto previsto dalle norme vigenti, D.G.R. 2040/2015 e D.G.R. 1003/2016) e l’attuazione di sinergie di rete per il rispetto dei tempi di attesa. Tutti elementi che dovrebbero concorrere, insieme agli investimenti per l’assunzione di personale, a garantire il raggiungimento degli obiettivi che il Piano si prefigge nei tempi stabiliti, indipendentemente dalla rimodulazione di posti letto, peraltro limitata, prevista per l’area metropolitana di Bologna.
Speriamo che l'efficacia di questa scelta importante della Regione Emilia Romagna circa la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni chirurgiche programmate sia almeno uguale all'efficacia realizzata attraverso la scelta e l'investimento fatto per la riduzione delle liste d'attesa per le prestazioni diagnostiche e specialistiche che sono passate dal 53% di prestazioni effettuate nel rispetto dei tempi a una cifra abbondantemente sopra al 90% se non al 100% per alcune prestazioni".