Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sul servizio Nidocasa

La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) su servizio Nidocasa.Domanda d'attualità del consigliere Francesco Sassone:"Con riferimento al servizio Nidocasa,...

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La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) su servizio Nidocasa.

Domanda d'attualità del consigliere Francesco Sassone:

"Con riferimento al servizio Nidocasa, chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito al grave disguido evidenziato dai genitori e quali siano le motivazioni che lo hanno provocato.
Quali i correttivi paventati per la risoluzione di un problema che crea notevoli disagi alle famiglie interessate, che ora si trovano in evidente difficoltà".

Risposta della vicesindaco Marilena Pillati:

"Gentile consigliere, come lei ha correttamente ricordato, stiamo parlando di un servizio educativo alternativo al nido che il Comune di Bologna ha scelto di sostenere e ha intenzione di continuare a farlo, sia attraverso un sostegno di tipo economico che di contenuti. In virtù di questo sostegno il Comune mette a disposizione delle famiglie che convintamente scelgono questa opportunità educativa, una lista di educatori interessati a svolgere il servizio. Una volta che il servizio è attivo, l'educatore viene sostenuto anche sul piano della formazione.
Nel mese di giugno di ogni anno l'elenco degli educatori viene aggiornato e, se necessario, ampliato. Quest'anno lo si è fatto anche nel mese di dicembre, per rispondere alle domande in crescita delle famiglie, rispetto a prima. Il numero consolidato di nuclei di famiglie attivi in questo servizio è passato in poco tempo da 2 a 5. I numeri sono piccoli, ma, lo voglio sottolineare, le famiglie che scelgono questo tipo di opportunità sono soddisfatte.
All'avviso pubblicato a dicembre ha risposto un numero limitato di educatori, 10 complessivamente, due dei quali non possedevano i requisiti previsti, il titolo di studio e il servizio di almeno sei mesi in un servizio educativo per la prima infanzia. Ricordo che gli educatori devono avere esattamente gli stessi titoli che vengono richiesti in questa regione per potere lavorare all'interno di un nido d'infanzia. Ai colloqui selettivi 6 sono risultati avere tutti i requisiti e due non sono stati ammessi. Purtroppo 4 delle persone ammesse non erano immediatamente disponibili per il servizio, perché avevano già in quel momento una occupazione. Uno degli educatori che aveva invece confermato la disponibilità, la settimana seguente l'ha ritirata, perché aveva trovato un'altra occupazione. Questo ritiro della disponibilità ha causato il problema che conosciamo, ma è un fatto che none era possibile prevedere e ci auguriamo di riuscire in fretta a trovare una soluzione.
A questo proposito è necessario fare un ragionamento più generale. Esiste davvero una grande variabilità nella disponibilità del personale che è all'interno di questi elenchi, che viene selezionato nel modo che le ho descritto. Questo però forse, è dovuto anche al fatto che, per questo tipo di servizi, la richiesta delle famiglie non è né costante né programmabile, per cui molti educatori presenti nell'elenco nel frattempo cercano e talvolta trovano anche altre opportunità. A fronte di questa accentuata variabilità nella disponibilità degli educatori, sono convinta che occorra dotarsi di strumenti più flessibili e procedure semplificate, senza però con questo fare venire meno la qualità dell'intervento e del progetto a cui noi tutti teniamo. E' una delle opportunità per la prima infanzia che privilegia la domiciliarità, ma ha anche altri elementi che devono contraddistinguere un servizio educativo. A tal proposito sono già state messe in campo alcune soluzioni. Intanto si è pensato di mantenere costantemente attiva la possibilità di presentare candidature, quindi non individuare unicamente delle finestre temporali in corrispondenza di uno o più mesi. E' stata poi aperta la possibilità di valutare eventuali candidature proposte dalle stesse famiglie che intendono attivare il servizio, ovviamente le persone presentate devono avere i requisiti previsti dal bando, che derivano direttamente da quello che indica la Regione. Le procedure per attivare queste nuove modalità sono state già avviate. Sono inoltre attivi i contatti con educatori interessati a fare parte di questo elenco e sono in programmazione i relativi colloqui, anche per permettere al nucleo di famiglie rimasto attualmente senza educatore di potere avviare il servizio a partire da marzo, come aveva richiesto".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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