Question Time, chiarimenti sul Passante di Bologna
L'assessora all'Urbanistica, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) sul Passante di Bologna.Domanda d'attualità della consigliera Palumbo"Premesso che, in una ass...
Data:
:
L'assessora all'Urbanistica, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) sul Passante di Bologna.
Domanda d'attualità della consigliera Palumbo
"Premesso che, in una assemblea pubblica sul Passante di Mezzo che si è tenuta il due maggio 2016 a Croce Coperta, il sindaco sostenne che il progetto avrebbe suscitato l'invidia di tutta Europa;
Tra i fiori all'occhiello del progetto si fece riferimento all'utilizzo delle migliori tecniche di mitigazione ambientali già adottate in altri ambiti europei;
vista la lettera apparsa sulla stampa relativa alle dichiarazione rilasciate dal Sindaco nell'incontro sopra descritto, nel quale assicura che sarebbe andato in Europa a vedere come i suoi colleghi hanno risolto i problemi della mobilità;
pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e dalla Giunta sul tema;
per sapere dal Sindaco se è andato come promesso, a far visita alle città europee che hanno affrontato e risolto i problemi della mobilità cittadina;
per sapere dal Sindaco quali sono gli elementi del progetto del Passante che possiamo definire di livello europeo che ci consentiranno di poter dire la nostra in europea, sul tema della compatibilità ambientale delle grandi opere".
Risposta dell'assessora Orioli
"Gentile consigliera, le confermo l'opinione del Sindaco - e mia - che una volta ultimato il Passante di Bologna sarà un'opera infrastrutturale e di rigenerazione urbana di livello europeo.
Proprio per questo nell'accordo sulla realizzazione del Passante di Bologna il Comune ha puntato molto sull'obiettivo dell'integrazione tra funzionalità trasportistica e prestazioni ambientali, intese come mitigazioni degli impatti causati dall'opera, con un vero e proprio progetto di inserimento dell'opera, il Passante, nel territorio e nel paesaggio.
E' stato quindi richiesto ad Autostrade di avvalersi a questo fine della collaborazione di professionisti di chiara fama. Autostrade ha quindi incaricato: per gli aspetti di integrazione urbanistica, l'architetto Carles Llop i Torné dello studio catalano Jornet Llop Pastor; per l'inserimento architettonico dell'opera l'architetto Paolo Desideri dello studio ABDR che si è occupato tra l'altro della nuova stazione Tiburtina per l'alta velocità di Roma; per il progetto paesaggistico, l'architetto Andreas Kipar dello studio Land, esperto di piani del verde.
Questi tre consulenti offrono un mix di competenze indispensabile in un progetto così complesso. Essi hanno avuto infatti il compito di affrontare il tema dell’inserimento architettonico e paesaggistico del passante, con l'obiettivo di garantire le continuità territoriali e di ecosistema e di promuovere la riqualificazione e il ridisegno della città pubblica.
Questo approccio pone il progetto in linea con varie esperienze di inserimento urbano e paesaggistico delle infrastrutture già praticate in ambito internazionale.
Non si tratta quindi semplicemente del progetto di una infrastruttura, ma di un lavoro esteso al territorio circostante, con tutte le complessità che l'inserimento in un contesto urbano già consolidato comporta e con le difficoltà di un confronto tecnico che si mantiene aperto man mano che il progetto viene precisato in ogni suo aspetto.
I criteri progettuali adottati hanno perseguito l’obiettivo di costruire attorno all'infrastruttura una cerniera ambientale e urbana, fatta di connessioni urbane ed ecologiche, di involucri e protezioni rispetto al contesto esistente, di nuove dotazioni urbane capaci di integrare l'infrastruttura nel contesto della città.
Rispetto a quest'ottica complessiva, mi limito a richiamare solo alcune delle opere previste, senza entrare negli altri aspetti più particolari, peraltro noti, del progetto che è adesso soggetto alla procedura di Valutazione di impatto di ambientale ministeriale.
Tra le opere di mitigazione e di compensazione sicuramente più rilevanti merita sicuramente una citazione la galleria fonica prevista tra lo svincolo San Donato e il ponte ferroviario. Qui, infatti, oltre a un vero e proprio tunnel che andrà a sostituire l'attuale galleria con funzioni di mitigazione del rumore (migliorando il clima acustico sull'insediamento di San Donnino), è prevista la realizzazione di un vero e proprio parco urbano (di circa 2 ettari) sopra la galleria, che consentirà di collegare il parco dell'Arboreto al Pilastro, con la zona di via della Campagna.
Si tratta sicuramente dell'intervento più significativo fra quelli che accompagneranno l'opera, a cui però si affiancano anche altri importanti interventi, ad esempio di forestazione urbana, che andranno ad incrementare il già ricco patrimonio verde del Comune di Bologna. Due aree in cui verranno messe a dimora alcune migliaia di nuovi alberi sono in particolare la zona della fascia boscata a San Donnino e il Parco Nord, dove Autostrade ha mutuato il progetto meglio conosciuto come “bosco” di cui aveva parlato il Sindaco più di un anno fa".
Domanda d'attualità della consigliera Palumbo
"Premesso che, in una assemblea pubblica sul Passante di Mezzo che si è tenuta il due maggio 2016 a Croce Coperta, il sindaco sostenne che il progetto avrebbe suscitato l'invidia di tutta Europa;
Tra i fiori all'occhiello del progetto si fece riferimento all'utilizzo delle migliori tecniche di mitigazione ambientali già adottate in altri ambiti europei;
vista la lettera apparsa sulla stampa relativa alle dichiarazione rilasciate dal Sindaco nell'incontro sopra descritto, nel quale assicura che sarebbe andato in Europa a vedere come i suoi colleghi hanno risolto i problemi della mobilità;
pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e dalla Giunta sul tema;
per sapere dal Sindaco se è andato come promesso, a far visita alle città europee che hanno affrontato e risolto i problemi della mobilità cittadina;
per sapere dal Sindaco quali sono gli elementi del progetto del Passante che possiamo definire di livello europeo che ci consentiranno di poter dire la nostra in europea, sul tema della compatibilità ambientale delle grandi opere".
Risposta dell'assessora Orioli
"Gentile consigliera, le confermo l'opinione del Sindaco - e mia - che una volta ultimato il Passante di Bologna sarà un'opera infrastrutturale e di rigenerazione urbana di livello europeo.
Proprio per questo nell'accordo sulla realizzazione del Passante di Bologna il Comune ha puntato molto sull'obiettivo dell'integrazione tra funzionalità trasportistica e prestazioni ambientali, intese come mitigazioni degli impatti causati dall'opera, con un vero e proprio progetto di inserimento dell'opera, il Passante, nel territorio e nel paesaggio.
E' stato quindi richiesto ad Autostrade di avvalersi a questo fine della collaborazione di professionisti di chiara fama. Autostrade ha quindi incaricato: per gli aspetti di integrazione urbanistica, l'architetto Carles Llop i Torné dello studio catalano Jornet Llop Pastor; per l'inserimento architettonico dell'opera l'architetto Paolo Desideri dello studio ABDR che si è occupato tra l'altro della nuova stazione Tiburtina per l'alta velocità di Roma; per il progetto paesaggistico, l'architetto Andreas Kipar dello studio Land, esperto di piani del verde.
Questi tre consulenti offrono un mix di competenze indispensabile in un progetto così complesso. Essi hanno avuto infatti il compito di affrontare il tema dell’inserimento architettonico e paesaggistico del passante, con l'obiettivo di garantire le continuità territoriali e di ecosistema e di promuovere la riqualificazione e il ridisegno della città pubblica.
Questo approccio pone il progetto in linea con varie esperienze di inserimento urbano e paesaggistico delle infrastrutture già praticate in ambito internazionale.
Non si tratta quindi semplicemente del progetto di una infrastruttura, ma di un lavoro esteso al territorio circostante, con tutte le complessità che l'inserimento in un contesto urbano già consolidato comporta e con le difficoltà di un confronto tecnico che si mantiene aperto man mano che il progetto viene precisato in ogni suo aspetto.
I criteri progettuali adottati hanno perseguito l’obiettivo di costruire attorno all'infrastruttura una cerniera ambientale e urbana, fatta di connessioni urbane ed ecologiche, di involucri e protezioni rispetto al contesto esistente, di nuove dotazioni urbane capaci di integrare l'infrastruttura nel contesto della città.
Rispetto a quest'ottica complessiva, mi limito a richiamare solo alcune delle opere previste, senza entrare negli altri aspetti più particolari, peraltro noti, del progetto che è adesso soggetto alla procedura di Valutazione di impatto di ambientale ministeriale.
Tra le opere di mitigazione e di compensazione sicuramente più rilevanti merita sicuramente una citazione la galleria fonica prevista tra lo svincolo San Donato e il ponte ferroviario. Qui, infatti, oltre a un vero e proprio tunnel che andrà a sostituire l'attuale galleria con funzioni di mitigazione del rumore (migliorando il clima acustico sull'insediamento di San Donnino), è prevista la realizzazione di un vero e proprio parco urbano (di circa 2 ettari) sopra la galleria, che consentirà di collegare il parco dell'Arboreto al Pilastro, con la zona di via della Campagna.
Si tratta sicuramente dell'intervento più significativo fra quelli che accompagneranno l'opera, a cui però si affiancano anche altri importanti interventi, ad esempio di forestazione urbana, che andranno ad incrementare il già ricco patrimonio verde del Comune di Bologna. Due aree in cui verranno messe a dimora alcune migliaia di nuovi alberi sono in particolare la zona della fascia boscata a San Donnino e il Parco Nord, dove Autostrade ha mutuato il progetto meglio conosciuto come “bosco” di cui aveva parlato il Sindaco più di un anno fa".