Question Time, chiarimenti sul cantiere delle scuole Montalcini
L'assessore ai Lavori pubblici Virginia Gieri ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) ed Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) sul cantiere delle scuole Monta...
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L'assessore ai Lavori pubblici Virginia Gieri ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) ed Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) sul cantiere delle scuole Montalcini.
La domanda del consigliere Sassone
"Premesso che da alcuni articoli di stampa allegato si rileva come alle scuole Rita Levi Montalcini il cantiere sia immotivatamente bloccato con il rischio del non rispetto dei tempi per la consegna al Comune entro il 6 giugno, ancora più grave è il silenzio del Sindaco e della Giunta sul problema e sulle risposte non solo al sottoscritto, che ha presentato interrogazione in data 8 maggio, ma alla futura utenza del complesso scolastico, pongo la seguente domanda d'attualità per conoscere dal Sindaco e dalla Giunta il pensiero politico in merito non solo ai tempi per la ristrutturazione della scuola ma anche per il silenzio che circonda questa vicenda da parte dell'amministrazione comunale".
La domanda della consigliera Foresti
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo ai lavori di costruzione delle nuove scuole Montalcini, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sulla notizia, per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se e come intendono agire per sbloccare lo stallo in cui versano i lavori; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta quali risposte possono dare ai genitori che hanno iscritto i loro figli in questa scuola con la garanzia che sarebbe stata ultimata entro l'inizio del nuovo anno scolastico".
La risposta dell'assessore Gieri
"Gentile Consigliera Foresti e gentile Consigliere Sassone,
vi ringrazio per la domanda che mi consente di chiarire una vicenda su cui, consigliere Sassone, confermando il rispetto istituzionale nei vostri confronti, mi permetto di sottolineare che non c'è alcun silenzio da parte dell'amministrazione. Si tratta di una situazione molto complessa sulla quale solo in questi ultimi giorni, dopo un lavoro intenso, puntuale e quotidiano di tutti i settori coinvolti, siamo in grado di fornire tutti gli elementi. Inoltre, per quanto riguarda la sua interrogazione, non ne conoscevo l'esistenza poiché non risultavo tra gli assessori messi a parte dell'atto, a differenza invece dell'interrogazione della consigliera Foresti nella quale ero in copia. Mi risulta comunque che entrambe nella giornata di ieri abbiano ricevuto una risposta.
I lavori di costruzione della scuola secondaria di primo grado Rita Levi Montalcini hanno preso avvio il 10 ottobre del 2016 e, da cronoprogramma dell'impresa aggiudicataria, avrebbero dovuto concludersi in tempo utile a consentire l'allestimento degli arredi (già acquistati dall'amministrazione comunale con procedura di gara conclusasi nell'aprile 2016) e quindi ad accogliere le classi, ora ospitate all'interno della primaria Costa, all'avvio dell'anno scolastico 2017/2018.
Nel corso dell'esecuzione dell'intervento sono, però, subentrate rilevanti criticità che stanno causando notevoli ritardi al cantiere. I lavori, infatti, sono stati aggiudicati all'impresa Tecnocostruzioni con la quale è stato firmato un contratto di appalto integrato di tipo complesso che prevedeva la costruzione di una scuola secondaria di primo grado sulla base di un progetto definitivo ed esecutivo redatto dall'impresa stessa. Il progetto presentato prevedeva l'utilizzo di una tecnologia prefabbricata di cui la ditta aggiudicataria deteneva know how.
La ditta però, poco prima della consegna dell'area di cantiere, ha affittato il ramo d'azienda, e ceduto il contratto a un'altra impresa, la Westsystems, che ha iniziato i lavori recependo in toto il contratto.
Dopo pochi mesi dall'avvio dei lavori, il Comune di Bologna ha appreso in maniera fortuita (non essendone stato informato ufficialmente) che l'impresa Tecnocostruzioni, titolare del know how necessario per la costruzione dell'edificio, aveva avviato le procedure fallimentari, eclissandosi di fatto sia nei confronti nostri che dell'affittuaria, con conseguenti gravi criticità in merito alla gestione di una tecnologia costruttiva studiata e sperimentata dalla ditta proponente, ma poco nota alla subentrante.
Ciò ha comportato maggiori difficoltà e maggiori oneri per l'impresa subentrata nell'attuazione dell'opera, in particolar modo nella produzione di elaborati su cui si basa l'approvvigionamento delle forniture prefabbricate.
Tali difficoltà hanno avuto come conseguenza un inevitabile ritardo del cantiere, manifestatosi in maniera inequivocabile in occasione del mancato approvvigionamento in cantiere dei tamponamenti prefabbricati dell'edificio, previsto per metà maggio: il rispetto di questa data avrebbe permesso di rispettare la scadenza del mese di settembre per l'apertura della scuola.
L'obiettivo del Comune di Bologna è di concludere i lavori della scuola: abbiamo riconosciuto in parte l'imprevedibilità della situazione e pertanto abbiamo offerto, nel rispetto della normativa, un supporto tecnico alla impresa per individuare soluzioni che, pur nel rispetto del progetto complessivo, permettessero all'impresa stessa di potere essere operativa e di portare a termine il contratto. Su richiesta del Comune l'impresa in questi ultimi giorni ha presentato dunque una proposta tecnico-costruttiva e un nuovo cronoprogramma che ipotizza la fine dei lavori entro il 2017. L'approvazione del cronoprogramma è subordinata al rispetto di scadenze intermedie a tutela dell'amministrazione e vincolanti per l'esecutore, con possibilità di risoluzione contrattuale per inadempimento e conseguenti penali.
Desidero ribadire e chiarire che la Direzione Lavori ha attivato per tempo gli strumenti (ordini di servizio, segnalazioni, sopralluoghi congiunti) previsti dal Codice dei Contratti e dal Capitolato Speciale d'Appalto per la gestione del contratto qualora ricorrano inadempimenti e/o ritardi nell'esecuzione dei lavori. L'avvio del procedimento di risoluzione del contratto è disciplinato dal Codice dei Contratti per "Grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo" e pertanto solo in conseguenza del notevole ritardo del cantiere rispetto al cronoprogramma, manifestatosi in maniera inequivocabile, come già detto poco fa, in occasione del mancato approvvigionamento dei tamponamenti prefabbricati dell'edificio, previsto per metà maggio, si è potuto attivare tale procedimento, pur concedendo all'impresa di organizzare ed effettuare tutte le attività necessarie per consentire il completamento dei lavori entro il 2017.
Il Comune di Bologna nel frattempo ha individuato una collocazione temporanea nell'edificio di via Lombardia 36, per il tempo necessario alla conclusione dei lavori, per le tre classi prime che avrebbero dovuto insediarsi nel nuovo edificio.
Ora permettetemi un paio di ulteriori informazioni. Ho fatto il Presidente di quel Quartiere per 11 anni e conosco molto bene le battaglie che sono state fatte dai cittadini e dagli insegnanti e dai dirigenti che si sono succeduti in quell'ex circolo didattico per avere la terza scuola media del Quartiere Savena. Bisogna anche capire perché le costruiamo le scuole, e le costruiamo per ospitare i nostri ragazzi. Il Quartiere Savena, pur avendo una ricchezza di dotazioni scolastiche soprattutto per quanto riguarda la prima infanzia, ha sempre avuto questo deficit riguardo alle scuole medie. I ragazzi del territorio di Savena per buona parte sono stati ospitati nel vicino Comune di San Lazzaro. Questa era una situazione insostenibile al di là del tema appunto di rappresentazione della territorialità dei nostri ragazzi perché era giusto che conseguissero i loro studi dell'obbligo più vicino alle loro abitazioni, per cui da almeno 11 anni era stata fatta la richiesta all'amministrazione comunale di istituire una scuola media che avrebbe consentito di ottemperare alla legislazione nazionale che dice 'istituti comprensivi' e non più 'circoli didattici'. Quindi era necessario per i numeri, per dare continuità didattica e anche per rispettare la legge nazionale. Con moltissima soddisfazione come Presidente di Quartiere ritrovai finalmente nel piano degli investimenti le risorse e l'indicazione per la costruzione della nuova scuola. Faccio presente che la prima proposta del Consiglio di Quartiere era quella di ristrutturare in maniera significativa l'edificio delle ex scuole medie Graziano, lo stesso dove saranno ospitati i bambini delle medie Montalcini in via temporanea a settembre. Perché era stata pensata una ristrutturazione di almeno uno o due piani di quell'edificio? Perché appunto era già un edificio scolastico e perché i bambini che già erano stati lì ospitati durante la ristrutturazione delle scuole Costa avevano trovato uno spazio assolutamente consono. Ho letto sui giornali che i bambini sono 'parcheggiati': i bambini iscritti alle medie Montalcini non sono parcheggiati, i bambini iscritti alle medie Rita Levi Montalcini sono in una scuola elementare, le Costa, quindi in aule scolastiche, e gli altri saranno ospitati all'interno di una ex scuola media assolutamente attrezzata come aula scolastica, quindi non è un parcheggio, non sono negozi affittati in emergenza.
Dopo aver individuato una proposta di recupero delle scuole Graziano, in realtà i lavori pubblici all'epoca ci dissero, e penso che sia assolutamente giusto, che era molto più utile realizzare una nuova scuola piuttosto che ristrutturare comunque un edificio che è attrezzabile ma non è una delle soluzioni migliori anche alla luce delle nuove normative. Per cui fu messa la nuova scuola nel piano investimenti e potete immaginare quanto questo sia stato sentito dai cittadini, dai ragazzi, dalle famiglie. La semplice decisione di mettere nel piano degli investimenti le risorse per la nuova scuola e procedere all'appalto ha determinato il fatto che l'Istituto Comprensivo pur non avendo la scuola media ancora edificata, è nato, quindi noi abbiamo un istituto comprensivo che è il 22 e non più un circolo didattico, e questo è già un risultato positivo.
Ho seguito con molta attenzione l'iter particolarmente complicato di questo cantiere e devo dire che è ovvio il disagio, visto che abbiamo tutti il plastico della scuola e c'è molta attesa, lunga anni, e io per prima sono delusa del fatto che non siamo riusciti a far fronte all'impegno che ci eravamo assunti. Ma con tutta franchezza penso che per quanto riguarda il tema così importante dell'edificazione di un nuovo plesso ci siano tantissime difficoltà tecniche, non necessariamente queste devono essere giustificatorie per non aver assolto a una data che si era determinata. Comunque l'amministrazione comunale si era impegnata e si è impegnata, per quello che può, a far fronte all'impegno che si era assunta, quindi certamente al dirigente scolastico, agli insegnanti, alle famiglie, da parte mia mi sento di dire che davvero mi dispiace di questo loro disagio e che sarà nostra cura essere molto, molto, molto pressanti con l'impresa che dovrà costruire perché un ritardo ulteriore è inconcepibile e quindi saremo sempre più pressanti, e soprattutto ci stiamo attivando anche con la Vicesindaco per fare in modo che quel plesso sia accompagnato anche con qualche progetto supplementare proprio per far fronte a questo disagio. Questo impegno in realtà, lo spero e me lo auguro veramente, non verrà rispettato per tre mesi, quindi stiamo parlando di un ritardo di tre mesi: faremo in modo che ci sia l'accompagnamento maggiore, stiamo attrezzando al meglio le aule provvisorie che, lo ripeto, sono in una scuola, e quindi sono aule scolastiche attrezzate al meglio e dentro una ex scuola attrezzata al meglio, quindi sono soluzioni agibili e di buona fruibilità anche se siamo ben coscienti che non è la scuola nuova. Intanto costruiamo questi tre mesi per i ragazzi in un contesto il più scolastico e protetto possibile e dobbiamo lavorare giorno per giorno, sia i nostri tecnici sia tutti coloro che devono controllare che il cantiere finalmente riparta celermente: abbiamo fatto un cronoprogramma con delle verifiche mensili, per fare in modo che a gennaio si possa inaugurare questa bellissima scuola attesa da Savena da molti, molti anni".
La domanda del consigliere Sassone
"Premesso che da alcuni articoli di stampa allegato si rileva come alle scuole Rita Levi Montalcini il cantiere sia immotivatamente bloccato con il rischio del non rispetto dei tempi per la consegna al Comune entro il 6 giugno, ancora più grave è il silenzio del Sindaco e della Giunta sul problema e sulle risposte non solo al sottoscritto, che ha presentato interrogazione in data 8 maggio, ma alla futura utenza del complesso scolastico, pongo la seguente domanda d'attualità per conoscere dal Sindaco e dalla Giunta il pensiero politico in merito non solo ai tempi per la ristrutturazione della scuola ma anche per il silenzio che circonda questa vicenda da parte dell'amministrazione comunale".
La domanda della consigliera Foresti
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo ai lavori di costruzione delle nuove scuole Montalcini, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sulla notizia, per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se e come intendono agire per sbloccare lo stallo in cui versano i lavori; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta quali risposte possono dare ai genitori che hanno iscritto i loro figli in questa scuola con la garanzia che sarebbe stata ultimata entro l'inizio del nuovo anno scolastico".
La risposta dell'assessore Gieri
"Gentile Consigliera Foresti e gentile Consigliere Sassone,
vi ringrazio per la domanda che mi consente di chiarire una vicenda su cui, consigliere Sassone, confermando il rispetto istituzionale nei vostri confronti, mi permetto di sottolineare che non c'è alcun silenzio da parte dell'amministrazione. Si tratta di una situazione molto complessa sulla quale solo in questi ultimi giorni, dopo un lavoro intenso, puntuale e quotidiano di tutti i settori coinvolti, siamo in grado di fornire tutti gli elementi. Inoltre, per quanto riguarda la sua interrogazione, non ne conoscevo l'esistenza poiché non risultavo tra gli assessori messi a parte dell'atto, a differenza invece dell'interrogazione della consigliera Foresti nella quale ero in copia. Mi risulta comunque che entrambe nella giornata di ieri abbiano ricevuto una risposta.
I lavori di costruzione della scuola secondaria di primo grado Rita Levi Montalcini hanno preso avvio il 10 ottobre del 2016 e, da cronoprogramma dell'impresa aggiudicataria, avrebbero dovuto concludersi in tempo utile a consentire l'allestimento degli arredi (già acquistati dall'amministrazione comunale con procedura di gara conclusasi nell'aprile 2016) e quindi ad accogliere le classi, ora ospitate all'interno della primaria Costa, all'avvio dell'anno scolastico 2017/2018.
Nel corso dell'esecuzione dell'intervento sono, però, subentrate rilevanti criticità che stanno causando notevoli ritardi al cantiere. I lavori, infatti, sono stati aggiudicati all'impresa Tecnocostruzioni con la quale è stato firmato un contratto di appalto integrato di tipo complesso che prevedeva la costruzione di una scuola secondaria di primo grado sulla base di un progetto definitivo ed esecutivo redatto dall'impresa stessa. Il progetto presentato prevedeva l'utilizzo di una tecnologia prefabbricata di cui la ditta aggiudicataria deteneva know how.
La ditta però, poco prima della consegna dell'area di cantiere, ha affittato il ramo d'azienda, e ceduto il contratto a un'altra impresa, la Westsystems, che ha iniziato i lavori recependo in toto il contratto.
Dopo pochi mesi dall'avvio dei lavori, il Comune di Bologna ha appreso in maniera fortuita (non essendone stato informato ufficialmente) che l'impresa Tecnocostruzioni, titolare del know how necessario per la costruzione dell'edificio, aveva avviato le procedure fallimentari, eclissandosi di fatto sia nei confronti nostri che dell'affittuaria, con conseguenti gravi criticità in merito alla gestione di una tecnologia costruttiva studiata e sperimentata dalla ditta proponente, ma poco nota alla subentrante.
Ciò ha comportato maggiori difficoltà e maggiori oneri per l'impresa subentrata nell'attuazione dell'opera, in particolar modo nella produzione di elaborati su cui si basa l'approvvigionamento delle forniture prefabbricate.
Tali difficoltà hanno avuto come conseguenza un inevitabile ritardo del cantiere, manifestatosi in maniera inequivocabile in occasione del mancato approvvigionamento in cantiere dei tamponamenti prefabbricati dell'edificio, previsto per metà maggio: il rispetto di questa data avrebbe permesso di rispettare la scadenza del mese di settembre per l'apertura della scuola.
L'obiettivo del Comune di Bologna è di concludere i lavori della scuola: abbiamo riconosciuto in parte l'imprevedibilità della situazione e pertanto abbiamo offerto, nel rispetto della normativa, un supporto tecnico alla impresa per individuare soluzioni che, pur nel rispetto del progetto complessivo, permettessero all'impresa stessa di potere essere operativa e di portare a termine il contratto. Su richiesta del Comune l'impresa in questi ultimi giorni ha presentato dunque una proposta tecnico-costruttiva e un nuovo cronoprogramma che ipotizza la fine dei lavori entro il 2017. L'approvazione del cronoprogramma è subordinata al rispetto di scadenze intermedie a tutela dell'amministrazione e vincolanti per l'esecutore, con possibilità di risoluzione contrattuale per inadempimento e conseguenti penali.
Desidero ribadire e chiarire che la Direzione Lavori ha attivato per tempo gli strumenti (ordini di servizio, segnalazioni, sopralluoghi congiunti) previsti dal Codice dei Contratti e dal Capitolato Speciale d'Appalto per la gestione del contratto qualora ricorrano inadempimenti e/o ritardi nell'esecuzione dei lavori. L'avvio del procedimento di risoluzione del contratto è disciplinato dal Codice dei Contratti per "Grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo" e pertanto solo in conseguenza del notevole ritardo del cantiere rispetto al cronoprogramma, manifestatosi in maniera inequivocabile, come già detto poco fa, in occasione del mancato approvvigionamento dei tamponamenti prefabbricati dell'edificio, previsto per metà maggio, si è potuto attivare tale procedimento, pur concedendo all'impresa di organizzare ed effettuare tutte le attività necessarie per consentire il completamento dei lavori entro il 2017.
Il Comune di Bologna nel frattempo ha individuato una collocazione temporanea nell'edificio di via Lombardia 36, per il tempo necessario alla conclusione dei lavori, per le tre classi prime che avrebbero dovuto insediarsi nel nuovo edificio.
Ora permettetemi un paio di ulteriori informazioni. Ho fatto il Presidente di quel Quartiere per 11 anni e conosco molto bene le battaglie che sono state fatte dai cittadini e dagli insegnanti e dai dirigenti che si sono succeduti in quell'ex circolo didattico per avere la terza scuola media del Quartiere Savena. Bisogna anche capire perché le costruiamo le scuole, e le costruiamo per ospitare i nostri ragazzi. Il Quartiere Savena, pur avendo una ricchezza di dotazioni scolastiche soprattutto per quanto riguarda la prima infanzia, ha sempre avuto questo deficit riguardo alle scuole medie. I ragazzi del territorio di Savena per buona parte sono stati ospitati nel vicino Comune di San Lazzaro. Questa era una situazione insostenibile al di là del tema appunto di rappresentazione della territorialità dei nostri ragazzi perché era giusto che conseguissero i loro studi dell'obbligo più vicino alle loro abitazioni, per cui da almeno 11 anni era stata fatta la richiesta all'amministrazione comunale di istituire una scuola media che avrebbe consentito di ottemperare alla legislazione nazionale che dice 'istituti comprensivi' e non più 'circoli didattici'. Quindi era necessario per i numeri, per dare continuità didattica e anche per rispettare la legge nazionale. Con moltissima soddisfazione come Presidente di Quartiere ritrovai finalmente nel piano degli investimenti le risorse e l'indicazione per la costruzione della nuova scuola. Faccio presente che la prima proposta del Consiglio di Quartiere era quella di ristrutturare in maniera significativa l'edificio delle ex scuole medie Graziano, lo stesso dove saranno ospitati i bambini delle medie Montalcini in via temporanea a settembre. Perché era stata pensata una ristrutturazione di almeno uno o due piani di quell'edificio? Perché appunto era già un edificio scolastico e perché i bambini che già erano stati lì ospitati durante la ristrutturazione delle scuole Costa avevano trovato uno spazio assolutamente consono. Ho letto sui giornali che i bambini sono 'parcheggiati': i bambini iscritti alle medie Montalcini non sono parcheggiati, i bambini iscritti alle medie Rita Levi Montalcini sono in una scuola elementare, le Costa, quindi in aule scolastiche, e gli altri saranno ospitati all'interno di una ex scuola media assolutamente attrezzata come aula scolastica, quindi non è un parcheggio, non sono negozi affittati in emergenza.
Dopo aver individuato una proposta di recupero delle scuole Graziano, in realtà i lavori pubblici all'epoca ci dissero, e penso che sia assolutamente giusto, che era molto più utile realizzare una nuova scuola piuttosto che ristrutturare comunque un edificio che è attrezzabile ma non è una delle soluzioni migliori anche alla luce delle nuove normative. Per cui fu messa la nuova scuola nel piano investimenti e potete immaginare quanto questo sia stato sentito dai cittadini, dai ragazzi, dalle famiglie. La semplice decisione di mettere nel piano degli investimenti le risorse per la nuova scuola e procedere all'appalto ha determinato il fatto che l'Istituto Comprensivo pur non avendo la scuola media ancora edificata, è nato, quindi noi abbiamo un istituto comprensivo che è il 22 e non più un circolo didattico, e questo è già un risultato positivo.
Ho seguito con molta attenzione l'iter particolarmente complicato di questo cantiere e devo dire che è ovvio il disagio, visto che abbiamo tutti il plastico della scuola e c'è molta attesa, lunga anni, e io per prima sono delusa del fatto che non siamo riusciti a far fronte all'impegno che ci eravamo assunti. Ma con tutta franchezza penso che per quanto riguarda il tema così importante dell'edificazione di un nuovo plesso ci siano tantissime difficoltà tecniche, non necessariamente queste devono essere giustificatorie per non aver assolto a una data che si era determinata. Comunque l'amministrazione comunale si era impegnata e si è impegnata, per quello che può, a far fronte all'impegno che si era assunta, quindi certamente al dirigente scolastico, agli insegnanti, alle famiglie, da parte mia mi sento di dire che davvero mi dispiace di questo loro disagio e che sarà nostra cura essere molto, molto, molto pressanti con l'impresa che dovrà costruire perché un ritardo ulteriore è inconcepibile e quindi saremo sempre più pressanti, e soprattutto ci stiamo attivando anche con la Vicesindaco per fare in modo che quel plesso sia accompagnato anche con qualche progetto supplementare proprio per far fronte a questo disagio. Questo impegno in realtà, lo spero e me lo auguro veramente, non verrà rispettato per tre mesi, quindi stiamo parlando di un ritardo di tre mesi: faremo in modo che ci sia l'accompagnamento maggiore, stiamo attrezzando al meglio le aule provvisorie che, lo ripeto, sono in una scuola, e quindi sono aule scolastiche attrezzate al meglio e dentro una ex scuola attrezzata al meglio, quindi sono soluzioni agibili e di buona fruibilità anche se siamo ben coscienti che non è la scuola nuova. Intanto costruiamo questi tre mesi per i ragazzi in un contesto il più scolastico e protetto possibile e dobbiamo lavorare giorno per giorno, sia i nostri tecnici sia tutti coloro che devono controllare che il cantiere finalmente riparta celermente: abbiamo fatto un cronoprogramma con delle verifiche mensili, per fare in modo che a gennaio si possa inaugurare questa bellissima scuola attesa da Savena da molti, molti anni".