Question Time, chiarimenti sui Pronto Soccorso cittadini
L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Marco Lisei (Forza Italia) e della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord), sui Pronto Soccorso cittadini.Domanda de...
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L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Marco Lisei (Forza Italia) e della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord), sui Pronto Soccorso cittadini.
Domanda del consigliere Lisei
"In relazione alla situazione dei Pronto Soccorso cittadini ed all'ultimo caso di decesso verificatosi, si formula la seguente domanda di attualità per conoscere il parere del Sindaco nel merito. Si chiede quindi come valuti l'Assessore: l'ultimo caso di decesso verificatosi;
come valuti la gestione dei Pronto Soccorsi cittadini; se non ritenga sia necessario intervenire immediatamente; se non ritenga grave quanto accaduto, anche in ragione delle recentissime polemiche, che avrebbero dovuto alzare il livello di attenzione ed indurre ad adottare immediati provvedimenti; se non ritenga che sia riduttivo imputare le attuali criticità unicamente ai picchi di affluenza e se non ritenga esistano delle carenze a livello organizzativo; cosa intenda fare l'Amministrazione".
Domanda della consigliera Cocconcelli
"Alla luce degli articoli di stampa si chiede al Sindaco e alla Giunta se è previsto alla prossima Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di discutere i gravi disservizi creatasi nei Pronto Soccorso cittadini e come si intenda rispondere per evitare che i Pronto Soccorso assumano gli aspetti di Lazzaretti".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"Avrei voluto evitare di dover rispondere oggi alle domande sul Pronto soccorso, non certo perché mi voglia sottrarre nel ribadire quello che ho già espresso, credo con onestà e chiarezza, nel Question Time di venerdì scorso sia relativamente alle misure messe in atto dai pronto soccorso cittadini per far fronte ad una situazione di emergenza di iper flusso di accesso nei pronto soccorso. Ho detto come non considero questi eventi, che pur hanno avuto un impatto forte - consigliera Cocconcelli, in questo caso non si tratta di non prevedere l'influenza, si tratta di una previsione del picco d'influenza che era immaginato per fine gennaio che ha avuto una forte anticipazione -, ma io stesso ho detto e ribadito che non basta questo a giustificare una serie di disagi e disservizi gravi che hanno avuto i cittadini. Ho avuto modo di dire che durante quell'emergenza ho chiesto che venisse affrontata la situazione, cosa che è stata fatta come ho dettagliato la volta scorsa - come siano state immesse risorse umane: 6 medici, 17 infermieri, 11 OSS per farvi fronte in quel momento, parlavamo del Pronto soccorso del Maggiore, ma è accaduto anche per quello del Sant'Orsola. Ho detto anche come la vicenda dei pronto soccorsi debba essere con più forza al centro della riorganizzazione che è in corso, ne ho fatto oggetto di un punto all'ordine del giorno nella Conferenza territoriale socio-sanitaria metropolitana che si è svolta lunedì scorso e ho chiesto di mettere in campo in tempi rapidi delle soluzioni organizzative, di investimento sul personale, di organizzazione complessiva che consentano di migliorare questa situazione che non è accettabile, lo ribadisco.
Tuttavia non vorrei essere qui a riparlarne a fronte di una vicenda tragica, che ha coinvolto una persona, un caso di decesso che si è verificato il 24 gennaio, che riguarda Mario Dall'Olio, un signore 79enne, trasportato al Pronto soccorso del Sant'Orsola di Bologna in ambulanza il 23 gennaio alle ore 18.20, per una situazione di inappetenza e difficoltà ad urinare che veniva segnalata dai famigliari in un paziente che aveva una forma acuta e terminale di leucemia; dimesso solo dieci giorni prima dal reparto di Geriatria e rispetto al quale, all'arrivo al Pronto Soccorso, come mi riferisce la direzione dell'Azienda Universitaria Ospedaliera Sant'Orsola, i parametri vitali rilevati all’ingresso erano rassicuranti, per cui veniva assegnato, come da protocollo internazionale, in sede di triage un codice di priorità “verde”, che veniva anche rivalutato e riconfermato anche nel prosieguo. Alle ore 00.24 del 24 gennaio, il paziente era visitato dal medico in turno che all’anamnesi rilevava diverse e severe patologie, una leucemia acuta seguita presso l’Ematologia del S.Orsola stesso, una situazione di diabete, una situazione polipatologica che non sto a dettagliare, ma di importante severità. Una volta avviata la visita ed eseguiti in situazione di emergenza gli esami di laboratorio, hanno mostrato varie alterazioni ematochimiche, denotanti una grave situazione terminale, che non si era sviluppata nelle ore di attesa e di permanenza al Pronto soccorso. Come la cronaca dei giornali ci ha riportato, purtroppo, durante la visita nel paziente si è manifestato un arresto respiratorio, che ha portato, nonostante i tentativi di rianimazione, al decesso alle ore 1.17 del 24 gennaio.
Una situazione che certamente rientra nel quadro dell'emergenza del Pronto soccorso per quanto riguarda le ore d'attesa, credo che però, ma non lo ha fatto nessuno in quest'aula e vi ringrazio, davvero si debba usare la massima attenzione nel fare corrispondere l'attesa, che sicuramente deve essere affrontata in maniera risoluta, con l'esito e la morte di questo signore.
Certamente questa vicenda ci pone un ulteriore tema centrale che è quello dell'accesso di malati oncologici in Pronto soccorso. Abbiamo un dato ancora troppo elevato di persone con conclamati percorsi di malattia oncologica che accedono al Pronto soccorso, in una città che ha il merito raro di aver attivato una rete importante di cure palliative, un ambulatorio di cure palliative che ha il compito della presa in carico globale sia del malato, sia della famiglia, con il controllo del dolore, con la verifica degli altri sintomi, che supporta il paziente, la famiglia e il medico nei processi decisionali rispetto alla salute di persone con patologia oncologica terminale, che assicura l'accompagnamento del paziente e della famiglia nell'accettazione della fase avanzata della malattia, che garantisce i contatti e confronti telefonici periodici con il medico di Medicina generale e con gli altri professionisti sanitari impegnati nella cura del paziente, che garantisc ela continuità di cura e quindi assicura, anche in casi come questi, una presa in carico specifica e che garantisce, il più delle volte, anche in casi di un esito come questo, di morte, una morte dignitosa, che si realizza spesso dentro le mura di casa e non su una barella del Pronto soccorso. Noi dobbiamo allargare la capacità di presa in carico di questa rete, dobbiamo far sì che tutti i reparti oncologici della città, delle nostre diverse aziende, vivano la rete delle cure palliative come uno strumento necessario, utile e avviino verso quei percorsi di presa in carico le persone che sono in carico in ambito Oncologico ed Ematologico nella nostra città. Su questo c'è un lavoro in essere tra le due Aziende, all'interno di una riorganizzazione complessiva, che è il luogo dove fare le scelte fuori dall'emergenza, proprio per allargare e potenziare l'efficacia, la conoscenza e l'utilizzo di questa rete delle cure palliative che in realtà sta dando ottima prova di sé. Alcuni dati: da quando vi è una rete di cure palliative in questa città si è ridotta la mortalità ospedaliera di malati oncologici dal 45,9% del 2011 al 32,6% del 2015 e solo l'11% dei pazienti oncologici seguiti dalla rete delle cure palliative muore in ospedale. Abbiamo bisogno di usare di più e meglio e di fare diventare le cure palliative una parte integrante e fondamentale dei percorsi oncologici dei nostri reparti, rafforzando il ruolo di esse anche in ambito domiciliare e facendone una parte centrale del progetto delle Case della salute, per avere anche in quel luogo, come da delibera regionale che dà le linee guida sulle case della salute, dei professionisti palliativisti proprio per una presa in carico e una vicinanza territoriale con i pazienti oncologici e le loro famiglie.
Sul tema più generale dei Pronto soccorso, come ho già detto e come hanno confermato anche attraverso gli organi di stampa le due Aziende coinvolte c'è bisogno di una ristrutturazione profonda dell'organizzazione; c'è bisogno di migliorare le responsabilità legate ai flussi; vi è l'obiettivo: di un'estensione della presenza in Pronto Soccorso, della copertura H14 della figura dell’infermiere di processo 'flussista - che c'è al Sant'Orsola e deve essere implementanta all'Ospedale Maggiore -, per una rivalutazione costante della priorità di accesso all’ambulatorio (triage e codice colore di priorità); della presenza di un medico 'senior' con funzione di supporto prevalentemente organizzativa all’attività di Pronto Soccorso 7/7 gg H12 come interfaccia verso la funzione infermieristica di gestione del ricovero di bed management, di supporto ai medici in turno e al triage; dell'implementazione dell’infermiere in Osservazione Temporanea Intensiva (OTI) in PS con funzioni di coordinamento del deflusso; del potenziamento del sistema del bedmanagement per l’ottimizzazione della gestione risorsa posto letto; di un'analisi dei modelli organizzativi e del fabbisogno delle risorse umane e di diagnostica per gestire le fluttuazioni dell’attività di Pronto Soccorso, specialmente in situazioni di iper afflusso come quelle registrate.
Vorrei anch'io che il tema del Pronto soccorso si limitasse al tema del personale, che certamente è uno dei temi centrali, ma noi abbiamo bisogno per vedere delle efficaci iniziative sull'accesso e l'abbattimento dei tempi di attesa, non solo di personale, ma di una riorganizzazione complessiva che attiene anche al rapporto tra l'ospedale e il territorio e in questo le Case della salute e tutto l'ambito delle cure intermedie, dei ricoveri e delle medio-lungo degenze dei cronici che oggi occupano posti ospedalieri e debbano invece essere gestiti in una situazione extra ospedaliera, costruendo un rapporto nuovo e virtuoso con i medici di medicina generale.
Credo che su questo fronte non abbiamo bisogno di muro contro muro, abbiamo bisogno di occasioni di dialogo e confronto sui problemi reali, per questo motivo ho incontrato nelle scorse settimane gli organismi di rappresentanza dei medici di medicina generale, continuerò questo dialogo per sviluppare dinamiche positive.
Chiudo facendo a nome mio, della Giunta, ma sono certo di interpretare anche il sentimento diffuso di tutto il Consiglio comunale, le condoglianze alla famiglia del signor Mario Dall'Olio e l'impegno conseguente a operare per migliorare la situazione ed evitare il ripetersi di situazioni come questa".