Question Time, chiarimenti sui criteri d'iscrizione alla scuola d'infanzia
La vicesindaco e assessore alla scuola Marilena Pillati ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sui criteri d'iscrizione alla scuola dell'Infanzia. La risposta è stata letta in aula dall'as...
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La vicesindaco e assessore alla scuola Marilena Pillati ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sui criteri d'iscrizione alla scuola dell'Infanzia. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Davide Conte.
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo al caos sulle iscrizioni di due fratelli alla scuola materna comunale che non potranno frequentare la stessa scuola a seguito dei criteri fissati dall'Amministrazione, pone la seguente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema;
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se non ritengono che questi criteri di iscrizione possano generare situazioni al limite come quella illustrata dalla stampa;
per sapere come e se la Giunta intende intervenire per sanare queste situazioni andando incontro alle esigenze delle famiglie bolognesi".
Risposta della vicesindaco Pillati letta in aula dall'assessore Conte
"Gentile consigliere Piazza, la ringrazio per questa domanda perché mi consente di fare chiarezza su quanto riportato dalla stampa e sul significato e la finalità dei criteri per l'ordinamento delle domande di accesso alla scuola d'infanzia a gestione comunale e statale.
I criteri in questione, che sono pubblici e noti al momento dell'iscrizione, non servono per stabilire chi deve essere ammesso e conseguentemente chi resta escluso dalla scuola a gestione pubblica, comunale e statale, ma hanno invece il solo obiettivo di stabilire, nel caso in cui le domande per una determinata scuola superino i posti disponibili, chi ha la precedenza ad essere ammesso in quella specifica scuola. É quello che accade in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Quando si sceglie una sola scuola, anche se del proprio bacino, il rischio di non essere ammessi in quella struttura esiste.
Per questo è prevista la possibilità di indicare più preferenze e sta di fatto che non sempre si viene ammessi nella scuola in prima preferenza.
Vengo ora i criteri di ordinamento per ogni singola scuola.
Innanzitutto è necessario chiarire che il lavoro non è al primo posto, ma vengono prima la condizione di disabilità del bambino, l'essere in carico ai servizi sociali e il bacino d'utenza. Il fratello nel plesso viene subito dopo la condizione lavorativa, che peraltro, può essere aggiornata, come altri requisiti, anche dopo la presentazione della domanda, proprio al fine di tenere conto di quelle mutevoli situazioni che oggi possono caratterizzare la vita delle persone.
Segnalo che in passato il criterio "fratello nel plesso" era considerato prioritario e questo, come accade in alcune scuole primarie statali, riguardava anche i bambini di fuori bacino. Laddove si consideri, infatti, prioritario che due fratelli stiano nella stessa scuola, questo non può che valere anche quando si tratta di una scuola fuori bacino, anzi forse lo è ancora di più, se si considerano i disagi derivanti dall'avere figli che frequentano scuole in due differenti bacini, magari distanti tra di loro.
Questa scelta ha creato molte situazioni di difficoltà, ripetutamente segnalate all'Amministrazione, per via dei tanti bambini che non riuscivano ad accedere a quale del proprio bacino di riferimento.
Questo ha indotto alcuni anni fa ad ordinare diversamente i criteri come avviene oggi, ritenendo prioritari nell'ordine il bacino e la condizione lavorativa di entrambi i genitori; a parità di bacino e condizione lavorativa interviene il criterio del fratello nel plesso.
Si tratta, come sempre, di valutare i pro e i contro di ogni scelta. D'altra parte va anche osservato che la scuola Casaglia, alla quale fa riferimento l'articolo di stampa, è una delle scuole più richieste e in passato proprio per effetto della priorità assegnata al criterio del fratello nel plesso risultava spesso preclusa ai bambini residenti nel bacino.
Confido che nel caso specifico riportato dalla stampa, il bambino possa essere ammesso in altra scuola del bacino di appartenenza dopo l'integrazione di preferenza e come le valutazioni sui posti ancora disponibili lasciano prevedere.
D'altra parte, i dati sui posti ancora a disposizione in molte scuole, sia comunali che statali, raffrontati a quelli sulla lista di attesa dimostrano che siamo in grado di offrire l'accesso a una scuola comunale o statale a ciascuno dei bambini a cui non è ancora stato assegnato un posto nelle scuole scelte dai propri genitori. E questo vale anche per il quartiere Porto-Saragozza".
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo al caos sulle iscrizioni di due fratelli alla scuola materna comunale che non potranno frequentare la stessa scuola a seguito dei criteri fissati dall'Amministrazione, pone la seguente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema;
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se non ritengono che questi criteri di iscrizione possano generare situazioni al limite come quella illustrata dalla stampa;
per sapere come e se la Giunta intende intervenire per sanare queste situazioni andando incontro alle esigenze delle famiglie bolognesi".
Risposta della vicesindaco Pillati letta in aula dall'assessore Conte
"Gentile consigliere Piazza, la ringrazio per questa domanda perché mi consente di fare chiarezza su quanto riportato dalla stampa e sul significato e la finalità dei criteri per l'ordinamento delle domande di accesso alla scuola d'infanzia a gestione comunale e statale.
I criteri in questione, che sono pubblici e noti al momento dell'iscrizione, non servono per stabilire chi deve essere ammesso e conseguentemente chi resta escluso dalla scuola a gestione pubblica, comunale e statale, ma hanno invece il solo obiettivo di stabilire, nel caso in cui le domande per una determinata scuola superino i posti disponibili, chi ha la precedenza ad essere ammesso in quella specifica scuola. É quello che accade in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Quando si sceglie una sola scuola, anche se del proprio bacino, il rischio di non essere ammessi in quella struttura esiste.
Per questo è prevista la possibilità di indicare più preferenze e sta di fatto che non sempre si viene ammessi nella scuola in prima preferenza.
Vengo ora i criteri di ordinamento per ogni singola scuola.
Innanzitutto è necessario chiarire che il lavoro non è al primo posto, ma vengono prima la condizione di disabilità del bambino, l'essere in carico ai servizi sociali e il bacino d'utenza. Il fratello nel plesso viene subito dopo la condizione lavorativa, che peraltro, può essere aggiornata, come altri requisiti, anche dopo la presentazione della domanda, proprio al fine di tenere conto di quelle mutevoli situazioni che oggi possono caratterizzare la vita delle persone.
Segnalo che in passato il criterio "fratello nel plesso" era considerato prioritario e questo, come accade in alcune scuole primarie statali, riguardava anche i bambini di fuori bacino. Laddove si consideri, infatti, prioritario che due fratelli stiano nella stessa scuola, questo non può che valere anche quando si tratta di una scuola fuori bacino, anzi forse lo è ancora di più, se si considerano i disagi derivanti dall'avere figli che frequentano scuole in due differenti bacini, magari distanti tra di loro.
Questa scelta ha creato molte situazioni di difficoltà, ripetutamente segnalate all'Amministrazione, per via dei tanti bambini che non riuscivano ad accedere a quale del proprio bacino di riferimento.
Questo ha indotto alcuni anni fa ad ordinare diversamente i criteri come avviene oggi, ritenendo prioritari nell'ordine il bacino e la condizione lavorativa di entrambi i genitori; a parità di bacino e condizione lavorativa interviene il criterio del fratello nel plesso.
Si tratta, come sempre, di valutare i pro e i contro di ogni scelta. D'altra parte va anche osservato che la scuola Casaglia, alla quale fa riferimento l'articolo di stampa, è una delle scuole più richieste e in passato proprio per effetto della priorità assegnata al criterio del fratello nel plesso risultava spesso preclusa ai bambini residenti nel bacino.
Confido che nel caso specifico riportato dalla stampa, il bambino possa essere ammesso in altra scuola del bacino di appartenenza dopo l'integrazione di preferenza e come le valutazioni sui posti ancora disponibili lasciano prevedere.
D'altra parte, i dati sui posti ancora a disposizione in molte scuole, sia comunali che statali, raffrontati a quelli sulla lista di attesa dimostrano che siamo in grado di offrire l'accesso a una scuola comunale o statale a ciascuno dei bambini a cui non è ancora stato assegnato un posto nelle scuole scelte dai propri genitori. E questo vale anche per il quartiere Porto-Saragozza".