Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sugli autovelox

L'assessore alle Politiche per la Mobilità Irene Priolo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Lucia Borgonzoni (Lega nord) e Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle) sugli autovelox.La...

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L'assessore alle Politiche per la Mobilità Irene Priolo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Lucia Borgonzoni (Lega nord) e Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle) sugli autovelox.

La domanda della consigliera Borgonzoni
"Visto quanto riportato negli articoli di stampa sono a chiedere un parere in merito alla missiva dell'ex Prefetto Sodano e le motivazioni che hanno spinto il Comune a non rispondere a tale sollecitazione. Chiedo anche di sapere se ritiene, con assoluta certezza, che le politiche sanzionatorie riguardanti la mobilità in città siano tutte legate alla prevenzione ed alla sicurezza stradale, o involontariamente alcune di esse siano state progettate in modo errato e/o poco chiaro tale per cui si traggono in inganno gli automobilisti. Altresì se non ritenga opportuno rivederne se non l'utilità almeno la modalità".

La domanda del consigliere Bugani
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi alle polemiche sorte sui nuovi autovelox installati a Bologna in Via Stalingrado ed in Viale Panzacchi, visto che in prossimità dell'uscita 1 della tangenziale di Bologna, strada a scorrimento veloce a più corsie, è installato un rilevatore di velocità con lo scopo di dissuadere gli automobilisti a superare i limiti, pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico amministrativa sulla notizia e per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se alla luce di questa polemiche non ritengono di poter sostituire gli autovelox con i rilevatori di velocità così come è stato fatto in tangenziale".

La risposta dell'assessore Priolo
“Partiamo da questa considerazione: è evidente che dopo l'acquisizione da parte dei consiglieri di informazioni, attraverso interrogazioni e quindi poi vari articoli usciti sui giornali, i giornalisti stessi mi abbiamo più e più volte contattata per sapere dell'esistenza o meno di questa corrispondenza con la Prefettura, come del resto ha chiesto anche lei consigliera. Nell'ambito di quello che io ritengo rispetto istituzionale, preferisco però relazionare in Aula perché lo ritengo più corretto e proprio per questo motivo e per il fatto che la lettera del Prefetto fosse stata recapitata nella settimana in cui Prefetto era uscente abbiamo atteso che il nuovo Prefetto “prendesse possesso dell'ufficio” e potessimo relazionarci con lo stesso dal momento che l'interlocuzione che c'era stata tra il 2014 e il 2015 aveva visto comunque un esito positivo da parte della Prefettura. Volendo rimanere nell'alveo istituzionale abbiamo preferito tenere questa linea e fare in modo che il nuovo Prefetto potesse vedere tutta la documentazione che era stata scambiata e trasmessa, che confermo aveva ricevuto un nullaosta da parte della Prefettura nel 2015. Il nuovo Prefetto dovrà avere il tempo di guardare questa documentazione perché la decisione del luogo su cui installare gli autovelox, ma questo l'abbiamo detto sia in occasione della conferenza stampa di presentazione che nelle risposte alle altre domande che ci sono state poste, è stata presa rispetto a quella che è stata considerata la maglia nera dell'incidentalità, ovvero via Stalingrado, e il viale sul quale sono successi purtroppo degli incidenti mortali.

Quello che abbiamo riportato e che io ho già in più occasioni ripetuto è che mentre l'incidentalità legata alla velocità è genericamente in diminuzione, abbiamo un ambito particolarmente complesso che è quello di via Stalingrado dove invece gli incidenti legati alla velocità sono in aumento. Le statistiche degli anni precedenti dicono che in via Stalingrado, nel tratto dove ora ci sono i due nuovi dispositivi, la situazione era peggiorata con gli incidenti che raddoppiarono, nell'analisi statistica, passando da 19 (con 23 feriti e un morto) a 42 (con 60 feriti), mentre l’eccessiva velocità era sempre più causa di incidenti, che passarono da 4 (5 feriti e un morto) a 13 (19 feriti). Qui il superamento del limite di 50 chilometri orari viene superato nel 63% dei transiti in direzione periferia e nell’84% in direzione centro. Nel 2015 la situazione è peggiorata. Via Stalingrado è maglia nera, l’anno scorso, con 63 incidenti (49 feriti), mentre in viale Panzacchi si è passati a 14 incidenti con 8 feriti e un morto. Questo per rispondere in maniera puntuale rispetto a quello che diceva la consigliera, l'individuazione dei siti risponde a questa esigenza. Non è un caso che l'istruttoria a partire dal 2008 sia stata relativa a questi contesti e che le analisi ripetute a partire dal 2013 fino al 2015, quando si è conclusa l'istruttoria, vadano in questa direzione. Lo risposta della Prefettura fu che se i dati che ci fornite sono questi si autorizza.

Sono persuasa che il lavoro con la Prefettura e il nuovo Prefetto porterà ad un'analisi puntuale e che metterà nuovamente in luce l'istruttoria che è stata compiuta. Rispetto a ciò che dice il consigliere Bugani, dal punto di vista tecnico il Comune in sede di analisi dell'ordine del giorno non ha detto che è tecnicamente impossibile, ma che il tipo di infrastruttura da mettere in campo per poi segnalare in maniera puntuale a chi transita ogni corsia è sovradimensionata rispetto all'infrastruttura stradale che, nel caso di viale Panzacchi, richiederebbe anche il parere della Sovrintendenza. Ma mettere un portale a tre corsie in una strada urbana è inconsueto. Da questo punto di vista però dal momento che questo Consiglio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sull'installazione di bande sonore rumorose anticipo che entro il mese di luglio verranno installate in entrambe le direzioni per quanto riguarda via Stalingrado, mentre per viale Panzacchi inizieremo soltanto nella parte esterna per cercare di verificare l'inquinamento rumoroso e le vibrazioni perché nella parte interna siamo in prossimità delle abitazioni. Dopo una prima installazione faremo delle verifiche sulla rumorosità in viale Panzacchi per vedere se è opportuno o meno installarle anche dall'altra parte.

Ogni tanto mi chiedo quale sia il punto di caduta delle nostre azioni, se è il rispetto delle regole e penso che sia un obiettivo condiviso, o se noi diciamo non riusciamo da questo punto di vista a mettere in campo gli accorgimenti giusti. Dico questo perché l'ordinanza che prevede il divieto di entrare all'interno del “budello” dove transitano autobus e taxi è operativo dal 1996. I cittadini non solo hanno avuto modo di vederlo più volte, sanno tutti che da lì non si può entrare e poiché non si sanziona entrano tutti perché diversamente se non avessimo accesa la telecamera riservata agli autisti degli autobus e dei taxi, non avremmo potuto nemmeno avere contezza di ciò che accade in quel contesto. Occorre mettersi d'accordo quando mi si chiede se il lavoro che si fa con gli autisti di Tper e con i tassisti su quelli che sono gli ambiti di maggiore criticità, li prendiamo in considerazione e interveniamo – e uno di questi è sicuramente piazza Medaglie d'Oro – oppure no, perché quella è considerata un'altra maglia nera dal punto di vista della conflittualità che c'è tra autobus e veicoli privati. Quello è un ambito che oggettivamente è problematico, è stato fatto apposta il Kiss&Ride e, nonostante questo, le macchine continuano ad entrare il quel “budello”.

Qui nessuno vuole fare cassa, e lo dico anche per gli autovelox, l'art. 142 del Codice della Strada dà un'indicazione ben precisa di quello che può essere l'utilizzo dei proventi da autovelox e a differenza dei proventi dell'art. 208 dove il 50% può essere destinato come voi sapete, l'art. 142 dice che tutti i proventi da autovelox hanno un'entrata vincolata, il 100% dei proventi, e quindi non possiamo utilizzarli per manifestazioni teatrali o altre cose, ovvero andare a rimpinguare le casse del Comune qualora ci siano dei problemi. Una volta per tutte iniziamo a dire che quando ci sono delle regole bisogna rispettarle e che non è stato introdotto nessun divieto aggiuntivo, sembra che abbiamo acceso strumenti aumentando i divieti ma così non è. Abbiamo acceso i dispositivi dove i divieti erano già in corso ma evidentemente non sufficienti e questo ha prodotto risultati negativi. Lo dico, per esempio, citando il dato sulle sanzioni del piano sosta dove si evidenzia in maniera importante come dal 2015 al 2016 le sanzioni siano diminuite moltissimo, da 190.000 a 160.000 (arrotondando il dato), quindi 30.000 in meno, ma non perché gli accertatori della sosta non fanno più il loro dovere, ma perché i cittadini pagano la sosta e quindi quelle entrate sono aumentate. Le attività sanzionatorie servono unicamente per il rispetto delle regole, e le regole bisogna mettersi in testa che vanno rispettate e che non sono gli strumenti che determinano un cambio o meno della regola, quest'ultima è un principio e se non la rispettiamo non possiamo accusare il Comune di mettere in campo della strumentazione che serva per limitare l'incidentalità e per migliorare le condizioni della viabilità della città e, ribadisco, se siamo virtuosi allora anche il cittadino avrà meno problemi perché il traffico migliora. Non mi affeziono al tema degli autovelox e quando mi è stato chiesto di metterne degli altri ho detto che finché sarò qui non ne metterò degli altri. Però mettiamoci d'accordo sul fatto che o rispettiamo il Codice della Strada o è inutile accusare il comune di mettere in campo strumenti che fanno rispettare le regole. A me dispiace ma non abbiamo bisogno di fare cassa, il Comune di Bologna è virtuoso”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
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