Question Time, chiarimenti su TDays, viabilità e parcheggi
L'assessore alle Politiche per la Mobilità, Irene Priolo, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) su TDays, viabilità e parcheggi. Domanda d'attualità d...
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L'assessore alle Politiche per la Mobilità, Irene Priolo, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) su TDays, viabilità e parcheggi.
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Sono a chiedere alla Giunta il proprio pensiero in merito alle criticità sulla viabilità ed i parcheggi nel centro cittadino e/o di utilità ad esso e alla prima fascia urbana, di cui si sta discutendo in questi giorni.
Sono altresì a chiedere il pensiero in merito alla annunciata 'rimodulazione' dei TDays e se crede siano ancora attuabili le 'alte pedonalità' delle vie limitrofe a via Indipendenza (come da progetto presentato in Sala Borsa lo scorso mandato)".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Alla luce delle dichiarazioni e delle eventuali azioni ipotizzate nel settore mobilità, chiedo al Sindaco e alla Giunta quali azioni intenda realmente mettere in campo per una ridefinizione dei T-Days; come intenda, pur parzialmente, risolvere la rilevante riduzione dei posti sosta in città; in una visione globale di mobilità quali siano le priorità e le relative tempistiche".
La risposta dell'assessore Priolo
“Gentili Consigliere,
vi ringrazio perché mi date l'opportunità di ripetere in maniera il più possibile puntuale, e rafforzata, quanto detto a Ciao Radio, oggetto di cotanta rappresentanza sulla stampa e di tanto clamore. E da questo punto di vista ridirò le stesse cose che ho detto, affinché anche le consigliere possano risentirsi dire quanto detto anche in altri cotesti.
Quando parlo del tema dei TDays e della “T” e dico che la “T” non potrà mai essere una pedonalizzazione integrale lo ribadisco anche in questo contesto. La “T” è un provvedimento virtuoso, preso nel corso della precedente Amministrazione, ma che non potrà mai tradursi in un provvedimento di pedonalità definitivo. Non potrà mail farlo perché anche gli investimenti fatti nel corso del mandato precedente, di cui abbiamo parlato anche attraverso l'interrogazione del consigliere Bugani, ci dicono che comunque nel tracciato di via Rizzoli/Ugo Bassi noi il Crealis lo dovremmo portare e quindi sarà un asse principale del nostro trasporto pubblico. Il che significa che i TDays sono un provvedimento molto virtuoso ma, dal punto di vista del raggiungimento di una pedonalità integrale, non possono considerarsi esauriti e definitivi. Lo dico molto chiaramente perché, per quanto mi riguarda, il concetto di pedonalità è più integrale: avere un contesto in cui la pedonalità sia 7 giorni su 7. I TDays hanno lavorato molto bene dal punto di vista culturale. Hanno fatto un lavoro molto importante, sono attecchiti nella coscienza della nostra città ed è un provvedimento che piace. Ma penso che questa Amministrazione comunale debba partire da questa esperienze per andare oltre, più avanti, per costruire un progetto che abbia una visione che riesca a portare questa città a realizzare quei proclami che per tanti anni si sono fatti sulla pedonalità.
La consigliera Borgonzoni mi chiede se prendo in considerazione quel pacchetto che è stato illustrato nel 2011. Ma certo che verrà preso in considerazione. E verrà preso in considerazione con il Piano della mobilità sostenibile. Il Piano della modalità sostenibile che sarà in adozione/approvazione tra il 2017 e il 2018 è uno strumento di pianificazione importante, dovrà contenere il sottopiano o il piano di settore delle pedonalità e su questo dovremo affrontare in maniera programmatica, decennale e se possibile anche oltre, quelle che saranno le zone sulle quali dovremmo intervenire con delle pedonalità. Come possiamo portare a compimento le pedonalità? Vengo al tema dei parcheggi. Dobbiamo raccontare che sono stati presi dei provvedimenti ma che ne dobbiamo prendere degli altri, non possiamo pensare che la mobilità sostenibile sia soltanto quell'aspetto ancorché virtuoso che è stato portato a compimento fino adesso. Se io tolgo sosta su strada devo creare delle zone esterne per fare parcheggi scambiatori. Sto dicendo che stiamo lavorando in maniera martellante con l'Agenzia del Demanio per Staveco. Nessuno vuole negare la possibilità di fare politiche sostenibili in questa città, dobbiamo fare politiche complementari, se noi accanto a questi provvedimenti non ne facciamo altri non daremo al cittadino l'opportunità della scelta.
Abbiamo fatto tantissimo sulla ciclopedonalità, l'indice è cresciuto, ma non è all'altezza ancora di altre città ed evidentemente occorre fare qualcos'altro. Abbiamo lavorato sulle infrastrutture, adesso dobbiamo dotarci anche di strumenti. Quali? Il bike sharing è uno strumento, penso che in questa città sia arrivato il momento di avere un bike sharing di altissimi qualità, se possibile occorre fare in modo che Bologna sia un'esperienza innovativa rispetto ad altre città dal momento che, forse, stiamo arrivando più lunghi. Da questo punti di vista non si devono mettere in contrapposizione cittadini che devono utilizzare la loro auto perché, in maniera obbligata e dovuta per i loro stili di vita e il loro lavoro, hanno necessità di prendere un mezzo privato. Dobbiamo costruire le possibilità per questi cittadini di dismettere il mezzo privato. Come si fa? Bisogna incrementare il trasporto pubblico locale, non basta soltanto le ciclopedonalità. Se da Bologna devo andare a Ozzano posso avere anche una rete di ciclopedonalità importante, ma non potrò raggiungere la mia meta di lavoro. Da 20 anni si parla del Servizio Ferroviario Metropolitano e bisogna raggiungere il cadenzamento dei 15 minuti secondo l'accordo del 1997, ma ancora non siamo alla mezz'ora nelle fasce di morbida. Il progetto della mobilità sostenibile di Bologna deve occuparsi anche dei segmenti del trasporto pubblico o, altrimenti, il cittadino continuerà ad usare l'auto. In radio ho detto queste cose, esattamente come ho detto che è necessario portare il tram in questa città. Dal punto di vista del trasporto su gomma non riusciamo più a caricare utenti perché nelle fasce di punta i nostri autobus sono già molto carichi, anche se abbiamo mezzi nuovi come il Crealis. Il tram è un progetto che si porterà a casa in poco tempo? No. Un'infrastruttura come quella del tram prevede degli investimenti, una città come Firenze da questo punto di vista sta per lavorare alla quarta linea di tram, ma non l'ha fatto oggi, l'ha fatto a partire da tempo mettendolo in programmazione e pianificazione il tram.
Noi dovremmo avere, con il Piano della mobilità sostenibile, tutti questi strumenti di pianificazione di lungo periodo. Se non andiamo in qeusta direzione la nostra città non solo non avrà più posti auto, ma sarà sempre più congestionata e non arriveremo agli indici importanti che ci stiamo ponendo dal punto di vista anche della diminuzione dell'inquinamento. Queste politiche vanno fatte contemporaneamente. Se saremmo in grado di fare queste politiche contemporaneamente potremmo portare a casa risultati anche migliori di quelli fino ad oggi raggiunti. L'ho già dichiarato in altre sedi, sto facendo un lavoro anche con l'assessore al Bilancio, sarà necessario che capiamo come finanziamo il potenziamento dei nostri servizi di trasporto pubblico locale. La Regione ha la competenza esclusiva sul servizio ferroviario, e c'è il tema nostro di come finanziare il sistema di trasporto pubblico su gomma. Quando ho detto che i proventi delle sanzioni per il codice della stada devono servire anche per tornare ai cittadini sto facendo un riferimento molto chiaro. Quando mi si chiede se si può portare, come mi ha chiesto il consigliere Bugani, una navetta elettrica al Teatro Comunale e gli esponenti della massima sostenibilità dicono che è giusto, devo anche specificare che quando porto la navetta elettrica porto automaticamente la componente del trasporto pubblico locale al Teatro Comunale. Non possiamo dunque avere un approccio che non comprenda tutte le sue componenti e dobbiamo lavorare per rilanciare questa città.
Queste cose è da quando sono qua che le ribadisco. Lo abbiamo detto in Commissione quando la consigliera Borgonzoni ha presentato un ordine del giorno su questo argomento e alla luce della discussione ha detto che lo avrebbe ripresentato emendato. Occorre però il tempo da darsi per lo strumento della pianificazione e della programmazione perché non possiamo più pensare di lavorare con provvedimenti estemporanei, abbiamo un intervento da fare in una singola via, interveniano su quella singola via e su tutto il resto diciamo che non riusciamo a fare un pensiero compiuto? Da questo punto di vista nessuno vuole dire che vanno aboliti i TDays. Un'esperienza bellissima dal punto di vista della frequentazione della città ma non avrebbero svolto la funzione per la quale i TDays probabilmente sono stati pensati. Noi dobbiamo pensare di più e in grande, questa città è pronta per fare una discussione seria su questi argomenti, per mettersi anche in discussione in quelli che possono essere aspetti che comportano dei sacrifici. Però quando al cittadino dico andiamo in questa direzione gli devo anche poter raccontare che ha la possibilità della scelta perché altrimenti un cittadino sarà sempre in difficoltà e una mamma che deve portare un bambino a scuola e poi deve andare a lavorare fuori città necessariamente sarà costretta a utilizzare un veicolo se noi, sulla nostra rete infrastrutturale e sulla possibilità accessoria che gli diamo, non gli forniamo delle alternative.
Significa non essere sostenibili dire queste cose e fare in modo che le città non siano più inquinate? Allora vuole dire che Milano non ha capito niente perché da tempo ha già messo avanti questo tipo di politiche. Non penso che fare queste politiche significhi non essere sostenibile, bensì significa avere un approccio complessivo e globale rispetto a quelle che devono essere le politiche della mobilità. E' faticoso? Probabilmente sì ma, sapete, sono tutti allenatori nel traffico e io provo a giocare anche questa partita".
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Sono a chiedere alla Giunta il proprio pensiero in merito alle criticità sulla viabilità ed i parcheggi nel centro cittadino e/o di utilità ad esso e alla prima fascia urbana, di cui si sta discutendo in questi giorni.
Sono altresì a chiedere il pensiero in merito alla annunciata 'rimodulazione' dei TDays e se crede siano ancora attuabili le 'alte pedonalità' delle vie limitrofe a via Indipendenza (come da progetto presentato in Sala Borsa lo scorso mandato)".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Alla luce delle dichiarazioni e delle eventuali azioni ipotizzate nel settore mobilità, chiedo al Sindaco e alla Giunta quali azioni intenda realmente mettere in campo per una ridefinizione dei T-Days; come intenda, pur parzialmente, risolvere la rilevante riduzione dei posti sosta in città; in una visione globale di mobilità quali siano le priorità e le relative tempistiche".
La risposta dell'assessore Priolo
“Gentili Consigliere,
vi ringrazio perché mi date l'opportunità di ripetere in maniera il più possibile puntuale, e rafforzata, quanto detto a Ciao Radio, oggetto di cotanta rappresentanza sulla stampa e di tanto clamore. E da questo punto di vista ridirò le stesse cose che ho detto, affinché anche le consigliere possano risentirsi dire quanto detto anche in altri cotesti.
Quando parlo del tema dei TDays e della “T” e dico che la “T” non potrà mai essere una pedonalizzazione integrale lo ribadisco anche in questo contesto. La “T” è un provvedimento virtuoso, preso nel corso della precedente Amministrazione, ma che non potrà mai tradursi in un provvedimento di pedonalità definitivo. Non potrà mail farlo perché anche gli investimenti fatti nel corso del mandato precedente, di cui abbiamo parlato anche attraverso l'interrogazione del consigliere Bugani, ci dicono che comunque nel tracciato di via Rizzoli/Ugo Bassi noi il Crealis lo dovremmo portare e quindi sarà un asse principale del nostro trasporto pubblico. Il che significa che i TDays sono un provvedimento molto virtuoso ma, dal punto di vista del raggiungimento di una pedonalità integrale, non possono considerarsi esauriti e definitivi. Lo dico molto chiaramente perché, per quanto mi riguarda, il concetto di pedonalità è più integrale: avere un contesto in cui la pedonalità sia 7 giorni su 7. I TDays hanno lavorato molto bene dal punto di vista culturale. Hanno fatto un lavoro molto importante, sono attecchiti nella coscienza della nostra città ed è un provvedimento che piace. Ma penso che questa Amministrazione comunale debba partire da questa esperienze per andare oltre, più avanti, per costruire un progetto che abbia una visione che riesca a portare questa città a realizzare quei proclami che per tanti anni si sono fatti sulla pedonalità.
La consigliera Borgonzoni mi chiede se prendo in considerazione quel pacchetto che è stato illustrato nel 2011. Ma certo che verrà preso in considerazione. E verrà preso in considerazione con il Piano della mobilità sostenibile. Il Piano della modalità sostenibile che sarà in adozione/approvazione tra il 2017 e il 2018 è uno strumento di pianificazione importante, dovrà contenere il sottopiano o il piano di settore delle pedonalità e su questo dovremo affrontare in maniera programmatica, decennale e se possibile anche oltre, quelle che saranno le zone sulle quali dovremmo intervenire con delle pedonalità. Come possiamo portare a compimento le pedonalità? Vengo al tema dei parcheggi. Dobbiamo raccontare che sono stati presi dei provvedimenti ma che ne dobbiamo prendere degli altri, non possiamo pensare che la mobilità sostenibile sia soltanto quell'aspetto ancorché virtuoso che è stato portato a compimento fino adesso. Se io tolgo sosta su strada devo creare delle zone esterne per fare parcheggi scambiatori. Sto dicendo che stiamo lavorando in maniera martellante con l'Agenzia del Demanio per Staveco. Nessuno vuole negare la possibilità di fare politiche sostenibili in questa città, dobbiamo fare politiche complementari, se noi accanto a questi provvedimenti non ne facciamo altri non daremo al cittadino l'opportunità della scelta.
Abbiamo fatto tantissimo sulla ciclopedonalità, l'indice è cresciuto, ma non è all'altezza ancora di altre città ed evidentemente occorre fare qualcos'altro. Abbiamo lavorato sulle infrastrutture, adesso dobbiamo dotarci anche di strumenti. Quali? Il bike sharing è uno strumento, penso che in questa città sia arrivato il momento di avere un bike sharing di altissimi qualità, se possibile occorre fare in modo che Bologna sia un'esperienza innovativa rispetto ad altre città dal momento che, forse, stiamo arrivando più lunghi. Da questo punti di vista non si devono mettere in contrapposizione cittadini che devono utilizzare la loro auto perché, in maniera obbligata e dovuta per i loro stili di vita e il loro lavoro, hanno necessità di prendere un mezzo privato. Dobbiamo costruire le possibilità per questi cittadini di dismettere il mezzo privato. Come si fa? Bisogna incrementare il trasporto pubblico locale, non basta soltanto le ciclopedonalità. Se da Bologna devo andare a Ozzano posso avere anche una rete di ciclopedonalità importante, ma non potrò raggiungere la mia meta di lavoro. Da 20 anni si parla del Servizio Ferroviario Metropolitano e bisogna raggiungere il cadenzamento dei 15 minuti secondo l'accordo del 1997, ma ancora non siamo alla mezz'ora nelle fasce di morbida. Il progetto della mobilità sostenibile di Bologna deve occuparsi anche dei segmenti del trasporto pubblico o, altrimenti, il cittadino continuerà ad usare l'auto. In radio ho detto queste cose, esattamente come ho detto che è necessario portare il tram in questa città. Dal punto di vista del trasporto su gomma non riusciamo più a caricare utenti perché nelle fasce di punta i nostri autobus sono già molto carichi, anche se abbiamo mezzi nuovi come il Crealis. Il tram è un progetto che si porterà a casa in poco tempo? No. Un'infrastruttura come quella del tram prevede degli investimenti, una città come Firenze da questo punto di vista sta per lavorare alla quarta linea di tram, ma non l'ha fatto oggi, l'ha fatto a partire da tempo mettendolo in programmazione e pianificazione il tram.
Noi dovremmo avere, con il Piano della mobilità sostenibile, tutti questi strumenti di pianificazione di lungo periodo. Se non andiamo in qeusta direzione la nostra città non solo non avrà più posti auto, ma sarà sempre più congestionata e non arriveremo agli indici importanti che ci stiamo ponendo dal punto di vista anche della diminuzione dell'inquinamento. Queste politiche vanno fatte contemporaneamente. Se saremmo in grado di fare queste politiche contemporaneamente potremmo portare a casa risultati anche migliori di quelli fino ad oggi raggiunti. L'ho già dichiarato in altre sedi, sto facendo un lavoro anche con l'assessore al Bilancio, sarà necessario che capiamo come finanziamo il potenziamento dei nostri servizi di trasporto pubblico locale. La Regione ha la competenza esclusiva sul servizio ferroviario, e c'è il tema nostro di come finanziare il sistema di trasporto pubblico su gomma. Quando ho detto che i proventi delle sanzioni per il codice della stada devono servire anche per tornare ai cittadini sto facendo un riferimento molto chiaro. Quando mi si chiede se si può portare, come mi ha chiesto il consigliere Bugani, una navetta elettrica al Teatro Comunale e gli esponenti della massima sostenibilità dicono che è giusto, devo anche specificare che quando porto la navetta elettrica porto automaticamente la componente del trasporto pubblico locale al Teatro Comunale. Non possiamo dunque avere un approccio che non comprenda tutte le sue componenti e dobbiamo lavorare per rilanciare questa città.
Queste cose è da quando sono qua che le ribadisco. Lo abbiamo detto in Commissione quando la consigliera Borgonzoni ha presentato un ordine del giorno su questo argomento e alla luce della discussione ha detto che lo avrebbe ripresentato emendato. Occorre però il tempo da darsi per lo strumento della pianificazione e della programmazione perché non possiamo più pensare di lavorare con provvedimenti estemporanei, abbiamo un intervento da fare in una singola via, interveniano su quella singola via e su tutto il resto diciamo che non riusciamo a fare un pensiero compiuto? Da questo punto di vista nessuno vuole dire che vanno aboliti i TDays. Un'esperienza bellissima dal punto di vista della frequentazione della città ma non avrebbero svolto la funzione per la quale i TDays probabilmente sono stati pensati. Noi dobbiamo pensare di più e in grande, questa città è pronta per fare una discussione seria su questi argomenti, per mettersi anche in discussione in quelli che possono essere aspetti che comportano dei sacrifici. Però quando al cittadino dico andiamo in questa direzione gli devo anche poter raccontare che ha la possibilità della scelta perché altrimenti un cittadino sarà sempre in difficoltà e una mamma che deve portare un bambino a scuola e poi deve andare a lavorare fuori città necessariamente sarà costretta a utilizzare un veicolo se noi, sulla nostra rete infrastrutturale e sulla possibilità accessoria che gli diamo, non gli forniamo delle alternative.
Significa non essere sostenibili dire queste cose e fare in modo che le città non siano più inquinate? Allora vuole dire che Milano non ha capito niente perché da tempo ha già messo avanti questo tipo di politiche. Non penso che fare queste politiche significhi non essere sostenibile, bensì significa avere un approccio complessivo e globale rispetto a quelle che devono essere le politiche della mobilità. E' faticoso? Probabilmente sì ma, sapete, sono tutti allenatori nel traffico e io provo a giocare anche questa partita".