Question time, chiarimenti in merito allo sgombero di appartamenti privati in via Carracci
L'assessore alla Casa e all'Emergenza abitativa, Virginia Gieri ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda del consigliere comunale Raffaele Persiano (Partito Democratico), in merito allo sgombero di appartamenti privati in via Carracci.L...
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L'assessore alla Casa e all'Emergenza abitativa, Virginia Gieri ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda del consigliere comunale Raffaele Persiano (Partito Democratico), in merito allo sgombero di appartamenti privati in via Carracci.
La domanda del consigliere comunale Raffaele Persiano (Partito Democratico),
Letti gli articoli di stampa, relativi allo sgombero di appartamenti privati in via Carracci, domando al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica sulle modalità di esecuzione di tale sgombero.
La risposta dell'assessore Virginia Gieri
"E' opportuno fare alcune osservazioni anche se devo dire che la stampa ha riportato abbastanza fedelmente quello che è accaduto anche perché, forse per la prima volta il proprietario di questo alloggio è stato davvero capace di comunicare anche il suo punto di vista su quello che è accaduto. Perciò anche se molte cose sono già state dette farò alcune osservazioni, perché ogni episodio che accade insegna qualcosa e noi come amministratori e come politici dobbiamo valutarlo. Tra le cose già sottolineate dal consigliere Persiano c'è che è ovvio che nessuna persona responsabile può dire che l'emergenza casa è finita a Bologna, ci mancherebbe, quello che ho sempre tentato di dire e di fare, anzi che sto continuando a portare avanti è di fare in modo che l'emergenza abitativa sia affrontabile in questa città e che siano risolvibili i casi uno per uno. Questo è il mio compito e la mia funzione, certo la crisi ancora c'è e i bisogni ancora ci sono. La seconda cosa è una valutazione su gli effetti di quello che accade - ne parlava il consigliere Persiano- io ho detto in quest'aula che proprio nell'ottica della costituzione di un percorso e di un circuito fluido di risposte ai bisogni abitativi stiamo lavorando come Settore anche sull' individuazione di politiche di prevenzione. Ieri abbiamo firmato questo protocollo antisfratti molto, molto importante per rispondere ai bisogni abitativi nel momento della prevenzione di questi bisogni. Sottolineo che il protocollo è utile e può essere attivato davanti al Tribunale nel caso in cui ci sia una morosità incolpevole. Non è questo però il caso che stiamo trattando qui oggi e per questo non è stato applicato il protocollo; questo nucleo infatti non aveva perso il lavoro e dunque non era applicabile questa modalità.
Quindi ci stiamo attivando per fare in modo che ci siano politiche che prevengano lo sfratto e il momento di crisi abitativa, come il protocollo e il fondo per l'affitto che insieme alla Regione abbiamo chiesto al Governo di rifinanziare, perché quella è certamente una modalità per impedire l'emergenza abitativa. Un'altra politica su cui bisogna continuare a lavorare e ce lo siamo detti tutti - anche la consigliera Scarano spesso lo cita - è quella di lavorare appunto sul tema degli affitti. Non è vero che siamo diventati tutti proprietari, c'è un segmento della popolazione che per ragioni spesso legate al reddito, ma non solo anche per professione o per scelta ha necessità di accedere alle soluzioni d'affitto. Episodi come quello di questa settimana non ci aiutano, perché noi dobbiamo sempre di più dire che, a fronte del rispetto delle regole della normativa e dei bisogni dei nuclei e delle persone, i piccoli proprietari - sottolineo piccoli proprietari e sono tanti in questa città - debbono potersi trovare nelle condizioni di sentirsi fiduciosi nel momento in cui affittano a qualche nucleo familiare gli appartamenti. Lo dico senza parlare di extracomunitari e di stranieri, perché oggi come oggi ci sono difficoltà comunque per i piccoli proprietari ad affittare tout court. e ancora di più se c'è una diffidenza - immotivata magari - anche su affitti per stranieri.
Guardate che se non lavoriamo su questo, se siamo nelle condizioni di dire che il piccolo proprietario non è tutelato, se non c'è la possibilità di attivare una legge che venga effettivamente rispettata nel esercizio dei propri diritti, noi abbiamo un problema a monte e qualsiasi processo noi costruiamo è un processo che ha delle difficoltà e io questo lo devo dire alla città. Questo è un luogo in cui si parla della città e io lo devo dire qui. Quindi io credo che coloro che pensano di poter sostenere in qualche maniera i bisogni veri dei cittadini e quindi si fanno promotori di richieste con le modalità che loro ritengono più opportune, a volte non fanno una valutazione complessiva e non fanno una valutazione nel merito, perché questo nucleo per esempio era ignoto ai Servizi sociali e devo dirlo qui, perché per la sua conformazione e per il suo reddito continua ad esser ignoto ai Servizi, nel senso che si tratta di famiglie che hanno la possibilità di avere una certa autonomia e noi invece seguiamo situazioni di nuclei a zero reddito, a 200 euro di reddito e che hanno bisogno di un sostegno grande. Non a caso queste famiglie stavano cercando e una di queste aveva un buon punteggio per accedere all'edilizia pubblica, perché appunto l'edilizia pubblica non è un servizio sociale, ma una forma di accompagnamento e loro erano all'interno di quella lista.
Vedete il tema dell'affitto lo dobbiamo affrontare, ma dobbiamo farlo in un sistema limpido in cui siano chiare le regole e bisogna ribadire qui l'ovvio e cioè che i diritti vanno esercitati tutti, che la proprietà privata esiste, che le regole di tutela ci sono e che quando un nucleo si trova in difficoltà nel pagamento di un canone privato ha tutti gli strumenti per chiedere sostegno: abbiamo il protocollo antisfratti, abbiamo i Servizi sociali che possono attivarsi per valutare situazioni di bisogno. Su questo invito dunque tutti a fare una riflessione su quelli che sono gli effetti di avvenimenti come quelli di questa settimana. Grazie"
La domanda del consigliere comunale Raffaele Persiano (Partito Democratico),
Letti gli articoli di stampa, relativi allo sgombero di appartamenti privati in via Carracci, domando al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica sulle modalità di esecuzione di tale sgombero.
La risposta dell'assessore Virginia Gieri
"E' opportuno fare alcune osservazioni anche se devo dire che la stampa ha riportato abbastanza fedelmente quello che è accaduto anche perché, forse per la prima volta il proprietario di questo alloggio è stato davvero capace di comunicare anche il suo punto di vista su quello che è accaduto. Perciò anche se molte cose sono già state dette farò alcune osservazioni, perché ogni episodio che accade insegna qualcosa e noi come amministratori e come politici dobbiamo valutarlo. Tra le cose già sottolineate dal consigliere Persiano c'è che è ovvio che nessuna persona responsabile può dire che l'emergenza casa è finita a Bologna, ci mancherebbe, quello che ho sempre tentato di dire e di fare, anzi che sto continuando a portare avanti è di fare in modo che l'emergenza abitativa sia affrontabile in questa città e che siano risolvibili i casi uno per uno. Questo è il mio compito e la mia funzione, certo la crisi ancora c'è e i bisogni ancora ci sono. La seconda cosa è una valutazione su gli effetti di quello che accade - ne parlava il consigliere Persiano- io ho detto in quest'aula che proprio nell'ottica della costituzione di un percorso e di un circuito fluido di risposte ai bisogni abitativi stiamo lavorando come Settore anche sull' individuazione di politiche di prevenzione. Ieri abbiamo firmato questo protocollo antisfratti molto, molto importante per rispondere ai bisogni abitativi nel momento della prevenzione di questi bisogni. Sottolineo che il protocollo è utile e può essere attivato davanti al Tribunale nel caso in cui ci sia una morosità incolpevole. Non è questo però il caso che stiamo trattando qui oggi e per questo non è stato applicato il protocollo; questo nucleo infatti non aveva perso il lavoro e dunque non era applicabile questa modalità.
Quindi ci stiamo attivando per fare in modo che ci siano politiche che prevengano lo sfratto e il momento di crisi abitativa, come il protocollo e il fondo per l'affitto che insieme alla Regione abbiamo chiesto al Governo di rifinanziare, perché quella è certamente una modalità per impedire l'emergenza abitativa. Un'altra politica su cui bisogna continuare a lavorare e ce lo siamo detti tutti - anche la consigliera Scarano spesso lo cita - è quella di lavorare appunto sul tema degli affitti. Non è vero che siamo diventati tutti proprietari, c'è un segmento della popolazione che per ragioni spesso legate al reddito, ma non solo anche per professione o per scelta ha necessità di accedere alle soluzioni d'affitto. Episodi come quello di questa settimana non ci aiutano, perché noi dobbiamo sempre di più dire che, a fronte del rispetto delle regole della normativa e dei bisogni dei nuclei e delle persone, i piccoli proprietari - sottolineo piccoli proprietari e sono tanti in questa città - debbono potersi trovare nelle condizioni di sentirsi fiduciosi nel momento in cui affittano a qualche nucleo familiare gli appartamenti. Lo dico senza parlare di extracomunitari e di stranieri, perché oggi come oggi ci sono difficoltà comunque per i piccoli proprietari ad affittare tout court. e ancora di più se c'è una diffidenza - immotivata magari - anche su affitti per stranieri.
Guardate che se non lavoriamo su questo, se siamo nelle condizioni di dire che il piccolo proprietario non è tutelato, se non c'è la possibilità di attivare una legge che venga effettivamente rispettata nel esercizio dei propri diritti, noi abbiamo un problema a monte e qualsiasi processo noi costruiamo è un processo che ha delle difficoltà e io questo lo devo dire alla città. Questo è un luogo in cui si parla della città e io lo devo dire qui. Quindi io credo che coloro che pensano di poter sostenere in qualche maniera i bisogni veri dei cittadini e quindi si fanno promotori di richieste con le modalità che loro ritengono più opportune, a volte non fanno una valutazione complessiva e non fanno una valutazione nel merito, perché questo nucleo per esempio era ignoto ai Servizi sociali e devo dirlo qui, perché per la sua conformazione e per il suo reddito continua ad esser ignoto ai Servizi, nel senso che si tratta di famiglie che hanno la possibilità di avere una certa autonomia e noi invece seguiamo situazioni di nuclei a zero reddito, a 200 euro di reddito e che hanno bisogno di un sostegno grande. Non a caso queste famiglie stavano cercando e una di queste aveva un buon punteggio per accedere all'edilizia pubblica, perché appunto l'edilizia pubblica non è un servizio sociale, ma una forma di accompagnamento e loro erano all'interno di quella lista.
Vedete il tema dell'affitto lo dobbiamo affrontare, ma dobbiamo farlo in un sistema limpido in cui siano chiare le regole e bisogna ribadire qui l'ovvio e cioè che i diritti vanno esercitati tutti, che la proprietà privata esiste, che le regole di tutela ci sono e che quando un nucleo si trova in difficoltà nel pagamento di un canone privato ha tutti gli strumenti per chiedere sostegno: abbiamo il protocollo antisfratti, abbiamo i Servizi sociali che possono attivarsi per valutare situazioni di bisogno. Su questo invito dunque tutti a fare una riflessione su quelli che sono gli effetti di avvenimenti come quelli di questa settimana. Grazie"