Question Time, chiarimenti in merito ai servizi rivolti alle persone senza fissa dimora
L'assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord) in merito ai servizi rivolti alle persone senza fissa dimora.La domanda della consigliera comunale ...
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L'assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord) in merito ai servizi rivolti alle persone senza fissa dimora.
La domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni
"Visto l'articolo di stampa di seguito allegato (Il Resto del Carlino 16.04.2017) sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei sapere se tali dati preoccupano la Giunta e come pensa di intervenire. Sono anche a chiedere come pensa di intervenire al fine di avere un maggiore controllo su tale parte della popolazione e se ha intenzione di destinare una parte del Fondo Sociale Europeo a persone volenterose che attualmente risultano risiedere in via Tuccella che intendono intraprendere un percorso di autonomia".
La risposta dell'assessore Luca Rizzo Nervo
"Innanzitutto è evidente che il fenomeno delle persone senza fissa dimora ha assunto, negli ultimi anni in particolare, dei connotati molto diversi che in passato. Ad una parte che pur rimane di persone che scelgono la vita di strada, o che erano dentro a dinamiche di strada legate a consumi di alcol e di droga, che erano le categorie più frequenti e standardizzate rispetto agli aiuti da mettere in campo, si è aggiunta una fetta di popolazione che arriva a dinamiche di strada per il profondo impoverimento, per l'acuirsi di processi di infragilimento che la sequenza di perdita del lavoro e perdita della casa producono. Certamente gli strumenti di welfare si stanno aggiornando, e ve ne sono molti di nuovi e colgo con favore il fatto che ci possa essere un momento in sede di commissione per approfondire quali sono, per rispondere a questi nuovi bisogni, con un approccio scelto di non immaginare che l'essere persona senza fissa dimora sia un destino incontrovertibile, ma che possa vedere un recupero di capacità e di autonomia. In questo senso vi è stato già un rafforzamento dei servizi che diano risposte ai bisogni che esprimono. Al fine di dare risposte più appropriate a questa utenza, a queste persone, da maggio 2012 è stato costituito, come è noto, sulla base della previsione della delibera di Giunta, il Servizio Sociale a Bassa Soglia di Accesso. Si tratta di un servizio specialistico rivolto a persone adulte con particolare vulnerabilità, che stanno attraversando un momento di difficoltà dovuto ad una mancanza di risorse o di riferimenti significativi e dedicato a persone con grave disagio sociale, in particolare senza fissa dimora, che oggi è nella gestione diretta di ASP Città di Bologna.
Le persone residenti in via Tuccella 1 e 2, sono residenti a tutti gli effetti, per i motivi che lei richiamava nella domanda, e quindi accedono al complesso dei servizi, compresi gli interventi finanziati dal Fondo Sociale Europeo e a tutta l'offerta di tirocini formativi cui lei faceva riferimento. Sono destinatarie di servizi che hanno la finalità di sostenerne le capacità e, ove possibile, supportare nel recupero delle autonomie.
Dall'analisi dei dati, sui 360 residenti in via Mariano Tuccella 1, è emerso che la maggior parte delle persone sono in carico per servizi di tipo residenziale (27,5%), sostegno economico (27,5%) e di prossimità (28%), dove per servizi di prossimità si intendono quei servizi come per esempio l'Help Center e il servizio mobile di sostegno che cercano di entrare in relazione con persone senza fissa dimora che sono più difficilmente agganciabili da servizi strutturati. Per 'servizi di tipo residenziale' si intendono sia le strutture per anziani, che per adulti. Chi utilizza solo i servizi di prossimità non è considerato in carico, in quanto il rapporto con i servizi è per definizione molto discontinuo e basato sull'estemporaneità e su contatti prevalentemente saltuari. Sui 360 residenti in via Tuccella 1, circa il 42,5% è in carico ai servizi e nello specifico il 34% delle persone è stato preso in carico nell'anno 2016 mentre il 22% nell'anno 2015. Un altro 16% è stato in carico ai servizi in passato e poi dimesso, mentre 71 persone residenti in via Mariano Tuccella 1, sono completamente sconosciute.
Delle 97 persone che sono in carico in senso stretto, 52 afferiscono al Servizio sociale bassa soglia, mentre gli altri sono in carico ai Servizi sociali di comunità, quindi ai servizi sociali per adulti nei diversi quartieri.
Dei 31 residenti in via Tuccella 2, invece, 20 sono sconosciuti ai servizi, 5 sono in carico ai servizi - 3 al Servizio sociale bassa soglia e 2 ai servizi sociali di quartiere - e altri 6 sono entrati in contatto con i servizi, ma non sono in carico al momento. Delle persone in carico, due sono seguite per interventi dell'autorità giudiziaria, due per servizi connessi all'abitare e una per interventi di sostegno economico.
Non c'è dubbio che lo sforzo a potenziare questi servizi e ad entrare in contatto con queste persone in termini il più possibile preventivi è obiettivo di questa Amministrazione, pur al netto della complessità che l'intensità della crisi anche sociale che è seguita alla crisi economica pone in essere ai Servizi sociali".