Il Comune ricorda Luigi Pedrazzi. L'intervento del Sindaco Virginio Merola nell'aula del Consiglio Comunale
L'Amministrazione comunale ha ricordato oggi nella sala del Consiglio comunale Luigi Pedrazzi, vicesindaco del Comune di Bologna dal 1995 al 1999, a quasi tre mesi dalla scomparsa. L'intervento del Sindaco di Bologna, Virginio Merola.Care cittadine e...
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L'Amministrazione comunale ha ricordato oggi nella sala del Consiglio comunale Luigi Pedrazzi, vicesindaco del Comune di Bologna dal 1995 al 1999, a quasi tre mesi dalla scomparsa. L'intervento del Sindaco di Bologna, Virginio Merola.
Care cittadine e cari cittadini, cari familiari, autorità civili e militari
Abbiamo avuto un'occasione di approfondimento basata su testimonianze di vita insieme, di dialogo con una figura come quella di Luigi Pedrazzi e abbiamo potuto ascoltare il nostro Arcivescovo.
Da parte mia, oltre a condividere molte delle considerazioni che sono state fatte, cosa posso aggiungere? Ho preso appunti perché credo sia importante, se vogliamo ricordare persone come Luigi Pedrazzi, tenere a mente l'importanza di ascoltarci e alcune cose mi hanno colpito. Innanzi tutto ho ricavato tre punti: si può dare battaglia anche se è molto probabile perdere. Abbiamo sentito le sua adesione alla lista Dossetti nelle liste della Democrazia Cristiana e abbiamo sentito le sue considerazioni. A me piace! Piace ricordare attraverso questa testimonianza che ci sono momenti, momenti favorevoli o momenti sfavorevoli, nei quali si può dare battaglia sapendo che si può perdere perché è importante seminare e lasciare un segno nelle cose che verranno. Questo mi dà sollievo in un momento in cui ci stiamo tutti chiedendo, almeno in gran parte nella nostra città, perché davvero non sia possibile approvare lo Ius Soli al più presto. Allora io credo che sia bene ricordarci questo, perché ci sono buone battaglie che non dipendono solo dalle possibilità di vittoria ma da quello che seminano.
Nello stesso tempo mi ha colpito una cosa che avevo già notato con Dossetti di cui Pedrazzi mi pare abbia applicato il metodo nella sua vita: essere minoranza non coincide con l'essere opposizione. Anche questo si è un po' perso nella nostra discussione collettiva e soprattutto politica. Questo modo di essere delle forze politiche si è un po' perso in quest'aula di consiglio comunale e a livello nazionale. Ma l'idea che si può contribuire con un'idea di minoranza al bene comune è un'idea fondamentale sulla quale mi ritrovo.
Poi questo accenno, con un certo distacco del quale anch'io ho un estremo bisogno, all'insufficienza dei partiti. Allora erano partiti, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, o il Partito Popolare e i Ds. Io non credo che Pedrazzi adesso si chiederebbe 'se sono partiti quando ritornano'. Pedrazzi tornerebbe sul fatto di lavorare insieme per costruire nuove forme di partecipazione basate molto sulla cittadinanza attiva e su quell'idea molto cara che, secondo me, ha riassunto bene Walter Vitali: la politica è azione democratica, la politica è iniziative dal basso che possono sembrare anche ambizione ma che si propongono di costruire una cittadinanza attiva con obiettivi attuali senza l'assillo di perdere. Nella storia di Pedrazzi ci sono: i Quartieri, le iniziative che ha elencato Walter, il referendum sul divorzio, la nascita dell'Ulivo, il Raglio, la stessa iniziativa rivolta all'Onu. Una politica come azione democratica che non ha paura ma che ha il coraggio di fare delle proposte. Io ho conosciuto Luigi Pedrazzi quando ero presidente del quartiere Savena. Oggi mi sono ricordato che era stato presidente del quartiere Mazzini e la cosa mi conforta. L'ho conosciuto come una persona garbata, gentile, sobria e nello stesso tempo molto acuta nei suoi giudizi e nelle sue considerazioni. Mi ha lasciato l'idea che era una persona umile nel suo vero significato: non era assolutamente un falso modesto ma era una persona con la forza delle sue idee che sapeva proporre in tentativi e azioni di cittadinanza attiva. Tra le tante cose che ci lascia io vorrei portarmi a casa stasera questo, in fondo ci sono cose che contano e sono stato anch'io, il giorno del funerale, a sentire Don Nicolini nella sua parrocchia della Dozza. E' stata una bella giornata. Siamo partiti che volevamo celebrare un funerale ma io sono uscito con serenità da quell'incontro. Quella serenità è il sentimento che mi ha lasciato e con il quale voglio ricordare Luigi Pedrazzi. Ci sono tanti dubbi, ma nel dubbio fai sempre la cosa giusta. Grazie Luigi!