Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sui rapporti tra istituzioni cittadine.
“Gentili consiglieri, gentili consigliere,nei giorni scorsi parte della minoranza del Consiglio co...
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sui rapporti tra istituzioni cittadine.
“Gentili consiglieri, gentili consigliere,
nei giorni scorsi parte della minoranza del Consiglio comunale ha annunciato che si rivolgerà al Prefetto per lamentare presunti soprusi istituzionali relativi al lavoro del Consiglio comunale, per come esso è articolato in quello di alcune commissioni consiliari e dell'Amministrazione tutta.
Questa scelta si situa in un particolare momento istituzionale per la Prefettura (e io credo quindi anche per la città di Bologna) come è l'avvicendamento con un nuovo Prefetto.
Colgo quindi l'occasione di questo intervento di inizio seduta per salutare Ennio Mario Sodano che è stato assegnato alla direzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e manifestargli grande apprezzamento per il lavoro che ha svolto in questa città, poiché sottolineare il senso del lavoro di un Prefetto, quello uscente di Bologna, mi è utile per commentare la scelta di alcuni esponenti della minoranza, desidero richiamare quanto segue.
Il Prefetto uscente Sodano si è trovato a gestire questioni complesse: la presenza, poi finalmente la successiva chiusura del CIE, ha promosso numerosi protocolli per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia, sulla sicurezza urbana, di contrasto al disagio abitativo. Ebbe a far fronte anche ad una insidiosa fase, quella di alcune imprese che assumevano facchini, quasi esclusivamente stranieri, a bassissimo costo e di strani scioperi che sembravano manifestarsi più bloccare un sistema economico piuttosto che rivendicare diritti. Questioni complesse affrontate con attenzione e cura.
Aggiungo a questo un aspetto che tengo sopra ogni altro a mettere in evidenza. E cioè il fatto che quando fu nominato Prefetto, il dottor Sodano scelse uno stile preciso: quello di andare in visita nelle sedi istituzionali della Città. Lo definiva 'un omaggio come si fa di solito fra persone civili quando si arriva in un posto nuovo si va a salutare il padrone di casa, mi sembra un atto dovuto'.
Penso che la cifra prevalente del lavoro che il Prefetto Sodano ha svolto a Bologna, sia stato nello stile di profondo rispetto della reciproca autonomia delle istituzioni, una questione a lui cara a partire dalla bellissima citazione di Platone sul suo sito web, in cui parti diverse dello stesso organismo sono impegnate in compiti diversi, e in cui la coesione e la collaborazione sono obiettivi, l'orizzonte in cui muoversi.
Ho pensato a tutto questo, di cosa si occupa la prefettura e quale stile è stato manifestato in questi anni, mentre mi immaginavo alcuni Consiglieri comunali di opposizione prendere armi e bagagli per recarsi in Prefettura e lamentare una questione di presunto funzionamento di questa amministrazione, tutta: Consiglio, Giunta, dirigenti, non rispettoso delle prerogative delle minoranze. Un gesto che fa venire in mente quei giocatori di calcio che, non sapendo giocare una partita, buttano la palla in tribuna.
Condivido le parole già espresse dal capogruppo Mazzanti, un conto è la battaglia politica, rispettabile sempre e anzi auspicabile sempre. Un altro è la critica sull'agibilità politica. Mazzanti l'ha definita, quest'ultima, una critica ridicola.
Io vorrei aggiungere una domanda, non è questo un modo disfunzionale di fare opposizione, quello cioè di rivolgersi sempre a contesti diversi da quelli in cui si viene eletti? E una riflessione: in questo caso la vostra scelta sembra essere anche un nostalgico tuffo nel passato! una pratica che io, ammetto, credevo fosse ormai relegata agli anni '50: Quelli dei comitati di controllo, quelli delle ipotesi di scioglimento e di supplenza gestiti dalla Prefettura, quelli in cui il Consiglio Comunale votava il bilancio solo dopo averlo sottoposto alla Prefettura.
Quelli, per intenderci, in cui era la Democrazia Cristiana a manifestare in Consiglio l'intenzione di rivolgersi alla Prefettura esattamente per il supposto mal funzionamento del Consiglio comunale.
Ecco, se questa storia è passata da una logica di controllo, figlia di una concezione gerarchica, ad una rispettosa dell'autonomia locale, forse può farlo anche parte dell'opposizione del Comune di Bologna? Per parte nostra continueremo a tenere un profilo rispettoso dell'espressione di voto dei Bolognesi, insieme con la massima disponibilità a tendere ad obiettivi comuni come il miglioramento del lavoro dell'amministrazione e il buon funzionamento del Consiglio comunale”.