Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi

Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sul femminicidio a Bologna.
"Una giovane donna, a Bologna, è stata uccisa con un colpo di pistola alla nuca.A sottolineare l'efferatezza del gesto,...

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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sul femminicidio a Bologna.

"Una giovane donna, a Bologna, è stata uccisa con un colpo di pistola alla nuca.
A sottolineare l'efferatezza del gesto, metto in evidenza il fatto che il colpo è partito da una pistola con cui si uccidono i maiali.
I sospetti delle forze dell'ordine sono presto ricaduti sul compagno della vittima (che ha dato l'allarme una volta rinvenuto il cadavere ed è risultato avere un alibi inattaccabile) e sull'ultima persona che, dai tabulati telefonici, aveva avuto contatti, frequenti, ripetuti, con la vittima. La persona fermata (residente nel bolognese) ha dichiarato: "sono stato io, l'ho uccisa perché temevo non tornasse da me".
Seguo da tempo il fenomeno della violenza e di come si manifesta, in particolare a Bologna.
Di fronte ad un nuovo caso di femicidio, sento il dovere di esprimere cordoglio ai famigliari della vittima e dolore e preoccupazione per una donna uccisa in quanto donna.
Si tratta, come da tempo ricordiamo (e non ci stancheremo mai di farlo), di una questione antica, le cui leggi di contrasto sono di molto recenti, come recenti sono anche i servizi sorti per accogliere le donne (le case rifugio, i centri antiviolenza, solo per fare qualche esempio). Cosa quindi è nuovo in una questione così antica come questa? Il fatto che la violenza di genere sia diventato un fatto pubblico.
Anche per questa ragione voglio manifestare la mia preoccupazione per come questo caso è stato raccontato: è stato bene messo in evidenza il fatto che la vittima si prostituisse; c'e' chi ha trovato necessario scrivere che il compagno era a conoscenza di questa attività; è stato sottolineato il fatto che l'abitazione di via Varthema fosse quella in cui la vittima riceveva i clienti.
Cosa c'entra tutto questo col fatto che una donna sia stata uccisa in quanto donna?
Di recente sono rimasta colpita da un premio promosso da un'associazione britannica (Women's Aid) intitolato 'Ending Violence Against Women Media Awards', un premio che vuole rendere merito ai reportage che non promuovono stereotipi dannosi per le donne.
Esistono infatti vere e proprie trappole in cui cadono molti nel racconto della violenza, come quello di usare formule che colpevolizzano, disumanizzano, dimenticano le vittime; come quello di adottare un racconto romantico della violenza (quante volte abbiamo sentito dire 'uccisa dal troppo amore', nel nostro caso è stato scritto 'si era invaghito di lei') oppure ancora, di dare spazio al sensazionalismo più che al racconto dei fatti.
Anche in Italia in molti hanno posto l'accento su questo problema. Ricordo, tra i molti, un bellissimo intervento di Murgia.
Mi sento quindi di rivolgere un appello alla stampa: di sottrarsi sempre più alle trappole di un racconto viziato e alterato della violenza di genere, di svolgere fino in fondo con etica e professionalità il proprio lavoro, mettendo ancora una volta in evidenza quanto sia prezioso che il giornalismo, sempre più spesso, racconti questo fenomeno e ne dia quindi evidenza pubblica.
Informo il Consiglio che mi impegno a chiedere una udienza conoscitiva su questo tema, coinvolgendo l'ordine dei giornalisti.
Infine ricordo che il Consiglio comunale di Bologna ha votato, solo qualche anno fa, all'unanimità, un ordine del giorno in cui si invitava il Sindaco a valutare, nei casi di violenza e femicidio, la costituzione di parte civile dell'ente. Invito il sindaco e la giunta a valutarla anche per questo caso".

 

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:37
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