Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sui disservizi dei Pronto soccorso cittadini.
“La direttrice generale del Sant’Orsola, Messori, in una intervista al Carlino di sabato, ha dato sfoggio del tipico linguaggio politico-burocratese, riferendosi ai disservizi dei Pronto soccorso cittadini: 'Faremo un’analisi delle criticità in considerazione degli attuali scenari e punteremo sulla revisione del sistema', frase che non ha alcuna applicazione pratica.
Cara Messori, lo sfascio della sanità è iniziato quando i politici hanno trasformato gli ospedali in aziende, ma al politico sfugge che l’ospedale non deve produrre profitto, deve generare salute e la mission è la qualità delle cure e non la quantità delle stesse od il tempo impiegato per raggiungerle.
Io mi oppongo alla deriva economicistica del Sistema sanitario regionale legata al metodo di lavoro fordista di inizio ‘900 che paragona il lavoro sanitario a quello di una catena di montaggio per auto e legato unicamente al cronometro ed ai tempi medi standard di produzione di un pezzo meccanico. Noi non siamo una fabbrica di auto, siamo un ospedale, noi non produciamo macchine, produciamo salute.
In seguito alle scelte irrazionali della politica regionale e nazionale, la classe medica non rimarrà inerte a subire lo sfascio del Sistema sanitario regionale.
La politica deve incentivare gli operatori sanitari, mentre attualmente li demotiva, con stipendi bloccati da 8 anni, con il peggioramento delle condizioni di lavoro, con una vistosa emorragia delle dotazioni organiche.
Gli eventi avversi in sanità per l’insufficienza organizzativa e d’organico sono stati cinicamente riversati sul personale dagli stessi politici che sono i veri responsabili della disorganizzazione, ma i politici sappiano che il sanitario è immune da censure e viene assolto da qualsiasi tribunale, se l’ospedale è carente o disorganizzato (Sentenza Cassaz. N° 46336,10 novembre 2014).
Infatti, in base alle motivazioni di questa sentenza: 'Il paziente avrebbe potuto essere salvato, ma disguidi e disorganizzazioni non imputabili all’unico sanitario presente in Pronto soccorso ortopedico, l’hanno impedito'. Esorto quindi i colleghi dei Pronto soccorso e dei reparti cittadini a denunciare qualsiasi disservizio, in quanto è arrivato il momento della legittima difesa, perché l’unico colpevole è il direttore generale ed il politico che l'ha assunto!
Una classe politica totalmente incapace di riorganizzare la rete territoriale ed ospedaliera e completamente indifferente al calo della qualità e quantità dei servizi erogati, il cui fine ultimo è unicamente quello di preservare i propri gruppi dirigenti, invece di garantire i livelli minimi di sicurezza clinica ed organizzativa.
Dato che la classe medica ci mette quotidianamente la faccia, è arrivato il momento che anche la politica ci metta la propria, di faccia, invece di inutili proclami, gruppi di lavoro, tavoli programmatici, come riferito dalla direttrice generale Messori e che non servono a nulla ed a nessuno. Vi si chiede di agire. Punto.
Il vicesegretario Montante dell’Anaao Assomed plaude alla nuova delibera della Regione Veneto del 31/12/2016 fondata su una diversa impostazione metodologica che si basa sull’individuazione di standard minimi di sicurezza che tengono conto dell’individualità del paziente, specifici per ogni disciplina specialistica e correlati sia al bacino d’utenza che al tipo di ospedale, rigettando quei modelli organizzativi legati all’economicismo esasperato fordista.
Concludendo, è ora di attuare anche in Emilia la definizione di valori minimi di riferimento per il personale di Pronto soccorso.
Il Pronto soccorso è la struttura che affronta per prima le urgenze-emergenze del territorio, è il biglietto da visita di un ospedale, è il primo approccio che il malato ha con la Sanità ed è lì che è necessario assumere la gente migliore, più preparata ed incentivarla economicamente.
Esiste un dovere non solo politico ma morale, teso a migliorare il servizio di Pronto soccorso e mi auguro che anche la nostra regione applichi la delibera veneta al fine di evitare che i Pronto soccorso si trasformino nelle solite bolge infernali”.