Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito il testo dell'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) su Bologna città delle acque."Abbiamo appreso della messa a bando della gestione del suggestivo sito storico della cisterna di raccolta delle a...
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Di seguito il testo dell'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) su Bologna città delle acque.
"Abbiamo appreso della messa a bando della gestione del suggestivo sito storico della cisterna di raccolta delle acque, facente capo alla 'Conserva di Valverde', volgarmente definita 'Bagni di Mario' che torna ad essere visitabile, dopo un accurato restauro. Riemerge la città sotterranea che può rappresentare una sfida turistica interessante per il futuro di Bologna, ripensando ad un adattamento moderno dei canali sotterranei.
A Chicago, a marzo 2017, si è tenuto un convegno:'Urban waterways forum' con la partecipazione di 15 sindaci di città quali: 'Parigi, Milano, Cape-Town, Belgrado, Baltimora e Buenos Aires', in cui si è parlato della rivalorizzazione dei corsi d'acqua nelle città.
A mio avviso, la riapertura dei canali intesa come riqualificazione di luoghi storici che oggi sono abbandonati o degradati, costituirebbe un nuovo rilancio turistico per Bologna. Infatti, Bologna e provincia presentano una fitta rete di canali sotterranei, fiumi, torrenti, chiaviche per un percorso totale di km.60 che potrebbero essere in parte detombati, rimediando ad un errore urbanistico commesso circa 70 anni fa e riportando la città ad una dimensione unica e più umana.
Bologna è da sempre una città d'acqua e si dotò di un sistema innovativo di idraulica artificiale fin dal XII secolo, con un sistema composto da chiuse, canali, sostegni, chiaviche sul fiume Reno e Savena, con condotte sotterranee che distribuivano in rete l'acqua alla città. Attraverso il Canale Navile, per un percorso di circa 36 chilometri, si arrivava a Ferrara e, attraversando il Po, fino alla laguna di Venezia; il viaggio Bologna-Venezia durava circa 40 ore, con battelli che trasportavano, all'andata, seta, canapa, carta ed al ritorno pesce,sale e grano. Nel XVIII secolo il volume di merci trasportate era di 73 milioni di libbre, pari a 23.000 tonnellate, per un migliaio di viaggi che coinvolgevano 50 imbarcazioni di diverse dimensioni.
La disponibilità di risorsa idrica, unita alla tecnologia idraulica e meccanica permisero a Bologna, non fornita di sbocco sul mare, di recitare un ruolo da protagonista, per quasi 7 secoli, nel panorama proto-industriale europeo ed internazionale. Bologna fu Leader, in Europa, nella produzione della seta, prova ne è il modello funzionante in scala 1:2 del mulino da seta, ricostruito presso il museo del Patrimonio Industriale, unico esemplare rimasto di quelle 400 macchine idrauliche presenti nel XV secolo e purtroppo, andate perdute alla fine dell'800.
In questa ottica, Bologna dovrebbe reinventarsi come Parigi, Amsterdam o Strasburgo, dove è frequente il recupero di aree e percorsi su acqua o ciclo-pedonali, efficienti per residenti e turisti,dove l'acqua è lasciata scorrere a cielo aperto, opportunamente depurata.
Nel 2010 l'ingegner Raffaela Bruni, direttore del settore Lavori pubblici del Comune, affermò che la fattibilità tecnica era già stata accertata tramite 2 progetti che riguardavano la riapertura del Reno e di un tratto dell'Aposa nella zona di Porta Galliera.
La riapertura di tratti di canali (via della Grada, via Riva di Reno, rotonda Azzarita, sagrato posteriore della chiesa delle Lame, fino a palazzo Gnudi e alla chiesa della Pioggia) potrebbe riqualificare luoghi storici e potrebbe essere quel nuovo trait d'union fra centro e periferia cittadina, creando un nuovo Rinascimento urbano, basato sul recupero di queste storicità, associando più verde, più servizi, più vivibilità, nell'ottica di creare quartieri 'eleganti' e vivibili.
Il progetto potrebbe coinvolgere enti, fondazioni, associazioni di categoria, istituzioni, come Comune, Regione, Belle Arti, Università, sia la facoltà di Ingegneria, per valutare la fattibilità del progetto, sia la facoltà di Economia e Commercio, con il Direttore del Master Economia e Turismo.
Creare un progetto di 'Qualità che cambia la Città', una eccellenza storica, urbanistica, culturale ed ambientale nell'intento di valorizzare la Bologna antica delle acque, coinvolgendo i bolognesi tramite un sondaggio con idee, progetti e suggerimenti, anche nell'ottica di richiamo turistico. Potrebbe essere una nuova sfida per ridisegnare la Bologna del futuro, ripensando alla vivibilità e viabilità cittadina, creando nuovi spazi cittadini e coinvolgendo le eccellenze tecniche ed intellettuali cittadine.
Nel 1817 Stendhal affermò: 'Vado quasi ogni mattina dal centro di Bologna, passeggiando lungo il Reno fino alla cascata della chiusa di Casalecchio; è il Bois de Boulogne di Bologna!'".