Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).“I ragazzi del CUA, orfani di Heghel e Marx, piccolo borghesi, ominidi appartenenti alla sottospecie dell' Homo opportunistiensis!!! Voi avete oltrepassat...

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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

“I ragazzi del CUA, orfani di Heghel e Marx, piccolo borghesi, ominidi appartenenti alla sottospecie dell' Homo opportunistiensis!!!
Voi avete oltrepassato il limite di umana tolleranza ed il limite l'avete sorpassato distruggendo una cattedrale del sapere. Questi vandali non hanno inventato nulla infatti, in un passato remoto altri avevano utilizzato la stessa tattica. Ricordo, in un passato remoto, la distruzione del più grande polo culturale ellenistico, la biblioteca di Alessandria, in un passato recente, maggio 1933, si profanarono le biblioteche delle principali città universitarie tedesche con la più vasta e pianificata distruzione di libri della storia. Ecco chi sono i loro mentori e dato che la storia si ripete, arriviamo a Bologna il 10 febbraio 2017, dove ad un gruppo di sfascisti è stato permesso di violentare l'ennesima cattedrale della cultura.
Perché distruggere le biblioteche? Perché è l'atto di violenza psicologica più devastante poiché implica l'annientamento simbolico dell'uomo, delle sue idee e della sua storia. Quella non è la vostra biblioteca, quella è la mia biblioteca, come è la biblioteca di centinaia, migliaia di studenti, passati, presenti e futuri e non è “cosa vostra”, pertanto non rivendicate diritti che non avete.
A me non stupisce più di tanto la vostra arroganza, a me indigna l'ignavia di certi settori delle istituzioni.
La stessa ignavia che permise nel 2012 il blitz in rettorato e che impose quello squallido cartello al collo del Rettore Dionigi, in totale spregio di qualsiasi forma di dibattito democratico, oltretutto due di questi vandali erano già gravati da un divieto di dimora, al quale è seguito un nulla di fatto.
Altro episodio è stata la contestazione al prof. Panebianco e se è lecito, anzi doveroso da parte degli studenti, contestare idee con cui non si concorda, altra cosa è impedire all'interlocutore esprimere idee ed opinioni.
Le idee vanno combattute con altre idee ed altre proposte senza travalicare le regole democratiche, altrimenti proclamiamo la dittatura del pensiero unico, ma questa è tutta un'altra storia. A lungo andare la pazienza e la tolleranza da parte delle istituzioni cittadine cessano di essere delle virtù e diventano gravi difetti.
A Bologna, purtroppo, si è sempre tollerato, minimizzandola, una violenza routinaria, proveniente da alcuni ambienti antagonisti, mentre alcuni intellettuali radical chic hanno da sempre giustificato i facinorosi. Ci ricordiamo tutti, gli anni di piombo, quando le BR venivano etichettate come: ”I compagni che sbagliano”.
Ora big ben ha detto stop, l'ora delle trattative è finita, perché il dialogo non può essere a senso unico e se a questi soggetti non interessa dialogare, non interessa studiare, che se ne stiano alla larga dalle biblioteche universitarie e permettano agli altri di studiare e confrontarsi.
400 studenti non si possono arrogare il diritto di parlare a nome degli altri 84.000 iscritti e non è più tollerabile accettare simili reiterati soprusi rappresentativi di un sottogruppo minoritario di persone che non sono legittimate ad agire in nome e per conto di tutti gli altri studenti e la riprova sono le 7.500 firme raccolte dalla petizione su change .org.
Questi pseuo-rivoluzionari geneticamente modificati, abbondantemente identificati e denunciati decine di volte con le seguenti imputazioni:
“ Imbrattamento cose altrui, getto pericoloso di cose, porto abusivo di armi improprie, accensioni ed esplosioni pericolose, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento”.
Io mi chiedo perché questi delinquenti di professione non vengano puniti severamente e non risarciscano i danni provocati. Questi lanzichenecchi devono pagare con lavori socialmente utili ed io avrei un'idea da sottoporre alla Procura ed alle Istituzioni preposte.
Per i soggetti coinvolti nei danneggiamenti della biblioteca di Lettere proporrei un anno di affiancamento notturno (turno dalle 19.30 alle ore 07.30) ai barellieri/portantini dei Pronto soccorsi cittadini, che si rendano utili a spingere barelle e carrozzine, per vedere se al mattino successivo conservano ancora intatta la voglia di esternare la propria furia iconoclasta contro le biblioteche cittadine.
Concludo esortandoli a leggere quanto scrisse Pasolini nel 1968, in concomitanza con gli scontri di Villa Giulia a Roma. Pasolini simpatizzò per i poliziotti e puntò il dito contro i ragazzi viziati, i manifestanti piccolo-borghesi, i figli di papà, che si scagliavano contro i veri figli del popolo, identificati nei poliziotti.

Pasolini scriveva:
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi manifestanti , eravate i ricchi,
mentre i poliziotti erano i poveri.
"Avete facce di figli di papà. 
Vi odio come odio i vostri papà. 
Buona razza non mente. 
Avete lo stesso occhio cattivo. 
Siete pavidi, incerti, disperati 
(benissimo!) ma sapete anche come essere 
prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati: 
prerogative piccolo-borghesi, cari. 

Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti, 
io simpatizzavo coi poliziotti. 
Perché i poliziotti sono figli di poveri. 
Perché voi siete borghesi 
e quindi anticomunisti. Voi siete una nuova 
specie idealista di qualunquisti: come i vostri padri, 
come i vostri padri, ancora, cari!"

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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