Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli

Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico) sulla crescita economica."Il ministro dell'Economia Padoan a RepIdee: 'L'Italia cresce ancora poco ma le previsioni sono incoraggianti e indicano che dob...

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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico) sulla crescita economica.

"Il ministro dell'Economia Padoan a RepIdee: 'L'Italia cresce ancora poco ma le previsioni sono incoraggianti e indicano che dobbiamo continuare sulla strada delle riforme'.
A Bologna per un'intervista pubblica nella giornata conclusiva della Repubblica delle Idee, una stimolante tre giorni appena conclusasi dedicata all’attualità, alla musica, alla cultura che ha reso Bologna ancora più bella ed effervescente di quanto non sia già in questa estate dedicata alla cultura e al nostro essere comunità (di questo voglio ringraziare pubblicamente il Sindaco e la Giunta per la regia e l’impegni profuso), il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan avverte più di una volta che i frutti della ripresa sono a portata di mano ma non vanno sprecati proprio adesso abbandonando un percorso segnato; anticipa che è orientato a sgravi per gli investimenti delle imprese e l'occupazione; spiega che se per magia potesse cambiare solo una cosa sceglierebbe 'la riforma della pubblica amministrazione, quella da cui derivano tutte le altre riforme'.
Al giornalista che chiede come mai l'Italia cresca a un ritmo inferiore rispetto ai partner europei precisa una cosa: 'non siamo più in recessione. L'Italia cresce dalla fine del 2014, dopo anni di recessione importante che ha portato via 10 punti di Pil. Un danno profondo per qualunque economia che ha lasciato ferite anche strutturali nel tessuto economico del Paese. Le previsioni di crescita sono incoraggianti, anche migliori - a sentire il Fondo monetario internazionale - di quelle previste dal governo. E dimostrano che l'approccio di politica economica seguito in questi anni dal governo - attuale e precedente - è un modo di gestire la sfida. Camminiamo per un sentiero stretto in cui bisogna evitare di cadere da una parte, cioè far aumentare il debito oltremisura anziché ridurlo, oppure dall'altra, dove rischiamo di soffocare la crescita'.
E della stessa idea sono anche le imprese bolognesi che contestualmente chiedono con forza al governo nazionale e locale di liberare risorse da poter investire sulla crescita. 'Questi ultimi quattro anni sono stati durissimi per le nostre imprese - aveva sostenuto Valerio Veronesi neo eletto Presidente della Cna di Bologna al suo secondo mandato nel giorno dell’assemblea elettiva il 7 giugno scorso'. 'Artigiani e pmi hanno lottato contro una congiuntura economica straordinariamente negativa. Oggi restano le difficoltà ma ci sono nuove opportunità e gli artigiani stanno tornando da protagonisti sul mercato'. E proprio in quella occasione l’associazione di categoria aveva anche effettuato un sondaggio tra le imprese su come debba essere la 'Bologna del futuro'.
Un sondaggio rivolto tramite questionario somministrato ad un campione di 500 imprese associate rappresentative di tutti i settori.
E’ molto interessante il giudizio emerso circa le opportunità offerte oggi dal Comune di Bologna che riguardano in particolare la proposta culturale e artistica (23%), l’attrazione turistica (18%) e i servizi socio sanitari (17%). Mentre il trasporto pubblico è al top dell’eccellenza per il 5% degli intervistati. Pollice in sù dunque e un riconoscimento importante nei confronti degli investimenti che l’Amministrazione ha messo in campo in questi ambiti.
Quali le strategie più utili su cui il Comune dovrebbe investire maggiormente per la Bologna del futuro? Il 16% chiede che si investa su politiche di sostegno per le imprese, il 15% che si investa in sicurezza, l’11% che si prosegua ad investire sul turismo, il 10% in politiche che favoriscano l’aumento dell’occupazione, il 9% che si migliorino i piani del traffico.
Per arrivare dunque alla domanda conclusiva: come vorrebbe che fosse la Bologna del futuro?
Il 36% delle imprese la vorrebbe più sicura, il 14% più sana, il 9% più tecnologica, l’8% più turistica e più europea.
Come fare allora per sostenere le imprese? la ricetta è complessa e non può certamente fermarsi ad una sola leva, ma quel che è certo è l’esito del rapporto annuale 2017 dell'Osservatorio permanente CNA 'Comune che vai, fisco che trovi’ sulla tassazione delle Pmi in 135 città italiane. A Bologna la tassazione per le PMI va oltre il 70%. Basterebbero pochissimi punti percentuali di questa tassazione per liberare importanti risorse che le imprese particolarmente tartassate sarebbero già pronte a reinvestire in azioni di sviluppo.
Non si tratta solo di un tema di pressione fiscale elevata, dicono i tecnici, piuttosto di una iniqua distribuzione del carico, che si distingue in modo radicale secondo la natura del reddito e svantaggia in particolare le piccole imprese personali.
Per questi motivi, credo vada approfondito il tema e ringrazio gli assessori Conte e Lepore, come anche il Sindaco sempre presente nell’interlocuzione con il tavolo delle imprese, che fin dall’inizio del mandato si sono detti disponibili ad approfondire questi aspetti. Lo ha confermato l’assessore Conte in uno degli ultimi question time 'il tema generale della pressione fiscale - ha ribadito - e’ ben presente'. Nella stessa sede l’Assessore ha parlato di una pressione fiscale che segue il ciclo di vita dell’azienda e che dunque può risultare agevolata nel caso delle startup.
Credo sia importante in previsione del prossimo Bilancio, puntare su un approfondimento di questa materia, in quanto i dati raccolti dalle associazioni delle imprese, fotografano situazioni poco eque e che non si modificano automaticamente nel corso della vita dell’impresa. La struttura dell’impresa, infatti, spesso non muta nel corso della vita della stessa e una tassazione squilibrata resta squilibrata per sempre e non ne incentiva certo la crescita.
Le start up o comunque le imprese che iniziano una attività di impresa godono già di un regime fiscale agevolativo (cosiddetto forfettario/minimi) disciplinato dalla legge nazionale. Inoltre a livello locale, già da anni, sono molti i comuni di Bologna che scontano alle start up la Tari per i primi anni, riducono l’Imu, ecc.
Sarebbe importante, a livello territoriale, studiare il tema della Tari (nel caso di produzione di rifiuti speciali) o dell’IMU sugli immobili produttivi/commerciali che a causa delle elevate rendite catastali nel comune di Bologna ci portano ad essere al secondo posto per la tassazione delle imprese in Italia.
Per questi motivi, ho fatto richiesta di un’udienza conoscitiva in primis sul tema della Tari cui potrebbero seguire altri appuntamenti per istruire il tema complessivamente in previsione del prossimo bilancio. Credo sarebbe un bel segnale da parte del Comune e di amicizia nei confronti di chi fa impresa, aprire un ragionamento su come diminuire la tassazione in particolare per le micro e piccole imprese".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
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