Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) sui risarcimenti alle vittime della strage del 2 agosto."Lo scorso 20 maggio, come di consueto dal 1996 a Montevideo in Uruguay, c'è stata la marc...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) sui risarcimenti alle vittime della strage del 2 agosto.
"Lo scorso 20 maggio, come di consueto dal 1996 a Montevideo in Uruguay, c'è stata la marcia del silenzio -oceanica- in ricordo di tutti i cittadini scomparsi per motivi politici durante la dittatura militare. In un cartello grande, in mezzo al corteo, si leggeva: 'Non siamo solo memoria, ma vita aperta'.
Ecco, anche quando si parla della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 non si può non parlare della "vita aperta" di quanti rimangono, sopravvissuti feriti e familiari delle vittime che hanno subito una lacerazione non rimarginabile, ma che non per questo sono inermi e annichiliti, anzi, si dimostrano quanto mai tenaci nella ricerca di risposte e di giustizia piena.
Il mancato inserimento nella manovra economica correttiva dei fondi per i benefici previdenziali e i risarcimenti alle vittime, previsti dalla legge sulle 'Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tali matrice', la 206 del 2004 non rifinanziata, è qualcosa di incomprensibile e non accettabile per Bologna e visto da Bologna. E se è vero come è vero che la questione esiste, chi minaccia contestazioni nella prossima giornata del 2 agosto, forse vuole -in maniera sicuramente più semplice ed eclatante- rifuggire la responsabilità della ricerca di una soluzione, l'unica cosa che chi fa parte delle istituzioni deve ora fare per onorare davvero il ruolo che qui noi ricopriamo e per dare senso pieno alle prossime celebrazioni del 2 agosto.
A distanza di 37 anni non ci sono le condizioni per cimentarsi in esercizi di memoria vuoti e distanti, per derubricare la memoria e la ricerca della completa verità all'ambito storiografico, perché stiamo parlando di un fatto che non è per nulla chiuso.
Tanto è vero che la Procura di Bologna ha chiesto un nuovo processo che presto verrà celebrato per il ruolo di basista nell'attentato della nostra stazione che avrebbe avuto Gilberto Cavallini, soggetto inserito nel contesto eversivo ordinovista in Veneto, già all'ergastolo nel carcere di Terni per associazione sovversiva, attentato con finalità terroristica, banda armata, omicidio e altri reati commessi con i NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari di stampo neofascista.
Cavallini fu dichiarato responsabile di banda armata nel processo sulla strage, ma la sua posizione fu archiviata nel 2013 rispetto al coinvolgimento nella progettazione dell'attentato. Ma è grazie alla determinazione dell'associazione dei familiari delle vittime e dei loro legali, i quali hanno presentato un dossier dedicato, che ora si processerà Cavallini, imputato per essere stato figura attiva nella preparazione della strage della stazione. Per la Procura di Bologna pochi giorni prima del 2 agosto ha fornito ai tre ex terroristi Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini - già condannati in via definitiva- alloggio e protezione nella provincia di Treviso, documenti falsi e l'auto per raggiungere la stazione di Bologna.
L'udienza preliminare è stata fissata dopo l'estate, nelle date del 20 e 27 settembre e del 6 ottobre. Si tratta di un nuovo importante capitolo giudiziario che ci restituirà un nuovo tassello di verità e di giustizia. Un ulteriore elemento che non consente di pensare alla strage del 2 agosto solo come a un evento storico da studiare. Tutte motivazioni che spero spingeranno il Comune di Bologna a costituirsi parte civile in questo processo.
È fondamentale avere la visione globale dei fatti e del contesto nel quale maturarono a partire dagli anni '60. Molte cose ormai si conoscono ed è importante approfondirle e divulgarle anche alle generazioni più giovani, ma di pari passo è altrettanto importante arrivare a verità sancite dal punto di vista giudiziario e rispettare i sopravvissuti e i loro familiari dando loro ciò che gli spetta per legge".