Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) su "Estate, scuole e famiglie, la triade possibile"."Parto dalla fine: la chiusura estiva di scuole e servizi educativi non può più esser...
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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) su "Estate, scuole e famiglie, la triade possibile".
"Parto dalla fine: la chiusura estiva di scuole e servizi educativi non può più essere una fonte di ansia e preoccupazione per le famiglie che non sanno come organizzare in maniera buona il tempo dei loro figli, e in questo pongo già il fatto che non si tratta solo di problemi di conciliazione, ma di garantire, appunto, un tempo buono di educazione e socialità a tutti i bambini e ragazzi anche in estate. Inoltre non penso affatto solo ai bambini più piccoli, sfatiamo il mito che siano problematiche che le mamme e i papà devono affrontare solo nei primi anni di vita dei figli; come se per un bambino di 7, 9, 11 anni e oltre non si ponesse la questione del "e ora che la scuola chiude come facciamo?".
Su questo versante ci sono recenti notizie e conferme importanti a Bologna: le opportunità per i bimbi e i ragazzi dai 3 ai 17 anni che rimangono in città sono sempre più una realtà che si sta via via consolidando, senza dimenticare che anche per i nidi esiste la possibilità della continuazione in luglio.
Le elenco velocemente per darne l'idea: 6 scuole dell'infanzia e 17 centri estivi per i bimbi dai 3 ai 6 anni, 25 centri estivi per quelli dai 6 agli 11 e 7 per le fasce dai 3 ai 14. Il tutto basato sul sistema integrato di servizi, alcuni gestiti direttamente dall'Istituzione Educazione e Scuola del Comune, altre organizzate da soggetti privati con la regia complessiva dell'amministrazione volta a favorire le migliori condizioni di accesso e di pari opportunità delle famiglie. Le iscrizioni per i bambini dai 3 ai 6 anni sono aperte da domani, martedì 16 maggio.
E arrivo alle novità: da quest'estate ci sarà la sperimentazione del servizio "Scuole Aperte" anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con i progetti "Pronti, partenza, via!" all'Istituto Belluzzi- Fioravanti e il progetto "Campus estivo" all'Istituto Manfredi- Tanari. Per i ragazzi dai 14 ai 17 anni l'Istituzione Educazione e Scuola con la Biblioteca Salaborsa propone le attività di OfficinAdolescenti.
Ma oltre al tema, indiscusso, delle fatiche organizzative di madri e padri che lavorano anche in estate - e me lo auspico che lavorino continuativamente, viste le condizioni di precarietà e intermittenza lavorativa che purtroppo ben conosciamo- vorrei allargare il ragionamento su due versanti:
Il primo riguarda una possibile critica: vuoi trasformare i servizi educativi e le scuole in un parcheggio? Tutt'altro. E per argomentare uso le parole del direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna, Luigi Guerra, il quale, tempo fa, ha dichiarato a un quotidiano locale che è esattamente il contrario, ovvero il parcheggio si apre tutte le volte che le scuole chiudono e i bambini e i ragazzi stanziano davanti a tv e videogiochi per giornate intere. E, soprattutto, si dà luogo a discriminazioni, nel momento in cui esistono famiglie maggiormente attrezzate culturalmente ed economicamente che offrono esperienze ed attività di qualità ai propri figli, a scapito di chi non può permetterselo.
Inoltre le aperture estive delle scuole e dei servizi educativi consentono di pensare un modo diverso di fare scuola, una maniera incentrata in un contesto ludico, con materie e attività che non si affrontano o non si riescono ad approfondire in orario curriculare.
Infine la questione non irrilevante del personale specializzato, educatrici/educatori e insegnanti, che devono garantire con la loro professionalità la qualità del tempo educativo e del tempo scuola anche in estate: conosco molto bene le questioni di scontro sindacale di alcune educatrici comunali, per altro, il tema è appunto sindacale e non di nostra competenza e in aggiunta, stante al quadro complessivo che ho cercato di fare, dovrebbe diventare di portata nazionale, avendo io parlato di scuole a tutto tondo. Tuttavia mi soffermo sul locale, ricordando una dichiarazione di una sindacalista assolutamente contraria al lavoro delle educatrici in luglio, perché "luglio è fuori dal calendario!". Affermazione che più che fuori dal calendario, appare fuori dal tempo e incomprensibile a chiunque lavori in luglio, su turni, le domeniche, in altre festività...il lavoro e le sue modalità cambiano e credo sia compito dei sindacati capirlo - alcuni lo fanno- e proporre soluzioni che non ledono i diritti dei lavoratori - che reputo imprescindibili- ma stando attivamente nel cambiamento.
L'iniziativa del Comune di Bologna è da applaudire e va incentivato un impegno diretto ancor maggiore nei prossimi anni; proprio perché il sistema integrato funziona, l'iniziativa pubblica deve dare il passo, rimarcando politicamente il valore di questo tempo educativo buono in estate".
"Parto dalla fine: la chiusura estiva di scuole e servizi educativi non può più essere una fonte di ansia e preoccupazione per le famiglie che non sanno come organizzare in maniera buona il tempo dei loro figli, e in questo pongo già il fatto che non si tratta solo di problemi di conciliazione, ma di garantire, appunto, un tempo buono di educazione e socialità a tutti i bambini e ragazzi anche in estate. Inoltre non penso affatto solo ai bambini più piccoli, sfatiamo il mito che siano problematiche che le mamme e i papà devono affrontare solo nei primi anni di vita dei figli; come se per un bambino di 7, 9, 11 anni e oltre non si ponesse la questione del "e ora che la scuola chiude come facciamo?".
Su questo versante ci sono recenti notizie e conferme importanti a Bologna: le opportunità per i bimbi e i ragazzi dai 3 ai 17 anni che rimangono in città sono sempre più una realtà che si sta via via consolidando, senza dimenticare che anche per i nidi esiste la possibilità della continuazione in luglio.
Le elenco velocemente per darne l'idea: 6 scuole dell'infanzia e 17 centri estivi per i bimbi dai 3 ai 6 anni, 25 centri estivi per quelli dai 6 agli 11 e 7 per le fasce dai 3 ai 14. Il tutto basato sul sistema integrato di servizi, alcuni gestiti direttamente dall'Istituzione Educazione e Scuola del Comune, altre organizzate da soggetti privati con la regia complessiva dell'amministrazione volta a favorire le migliori condizioni di accesso e di pari opportunità delle famiglie. Le iscrizioni per i bambini dai 3 ai 6 anni sono aperte da domani, martedì 16 maggio.
E arrivo alle novità: da quest'estate ci sarà la sperimentazione del servizio "Scuole Aperte" anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con i progetti "Pronti, partenza, via!" all'Istituto Belluzzi- Fioravanti e il progetto "Campus estivo" all'Istituto Manfredi- Tanari. Per i ragazzi dai 14 ai 17 anni l'Istituzione Educazione e Scuola con la Biblioteca Salaborsa propone le attività di OfficinAdolescenti.
Ma oltre al tema, indiscusso, delle fatiche organizzative di madri e padri che lavorano anche in estate - e me lo auspico che lavorino continuativamente, viste le condizioni di precarietà e intermittenza lavorativa che purtroppo ben conosciamo- vorrei allargare il ragionamento su due versanti:
Il primo riguarda una possibile critica: vuoi trasformare i servizi educativi e le scuole in un parcheggio? Tutt'altro. E per argomentare uso le parole del direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna, Luigi Guerra, il quale, tempo fa, ha dichiarato a un quotidiano locale che è esattamente il contrario, ovvero il parcheggio si apre tutte le volte che le scuole chiudono e i bambini e i ragazzi stanziano davanti a tv e videogiochi per giornate intere. E, soprattutto, si dà luogo a discriminazioni, nel momento in cui esistono famiglie maggiormente attrezzate culturalmente ed economicamente che offrono esperienze ed attività di qualità ai propri figli, a scapito di chi non può permetterselo.
Inoltre le aperture estive delle scuole e dei servizi educativi consentono di pensare un modo diverso di fare scuola, una maniera incentrata in un contesto ludico, con materie e attività che non si affrontano o non si riescono ad approfondire in orario curriculare.
Infine la questione non irrilevante del personale specializzato, educatrici/educatori e insegnanti, che devono garantire con la loro professionalità la qualità del tempo educativo e del tempo scuola anche in estate: conosco molto bene le questioni di scontro sindacale di alcune educatrici comunali, per altro, il tema è appunto sindacale e non di nostra competenza e in aggiunta, stante al quadro complessivo che ho cercato di fare, dovrebbe diventare di portata nazionale, avendo io parlato di scuole a tutto tondo. Tuttavia mi soffermo sul locale, ricordando una dichiarazione di una sindacalista assolutamente contraria al lavoro delle educatrici in luglio, perché "luglio è fuori dal calendario!". Affermazione che più che fuori dal calendario, appare fuori dal tempo e incomprensibile a chiunque lavori in luglio, su turni, le domeniche, in altre festività...il lavoro e le sue modalità cambiano e credo sia compito dei sindacati capirlo - alcuni lo fanno- e proporre soluzioni che non ledono i diritti dei lavoratori - che reputo imprescindibili- ma stando attivamente nel cambiamento.
L'iniziativa del Comune di Bologna è da applaudire e va incentivato un impegno diretto ancor maggiore nei prossimi anni; proprio perché il sistema integrato funziona, l'iniziativa pubblica deve dare il passo, rimarcando politicamente il valore di questo tempo educativo buono in estate".