Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti (Partito Democratico) sui concorsi di progettazione.
“Il concorso di Architettura è uno strumento usato da sempre per scegliere il miglior progetto possibile per u...
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti (Partito Democratico) sui concorsi di progettazione.
“Il concorso di Architettura è uno strumento usato da sempre per scegliere il miglior progetto possibile per un determinato luogo, nel periodo storico in cui è realizzato. È una selezione competitiva in cui i partecipanti mettono a disposizione del bene comune le proprie capacità di interpretare il tema. E’ un percorso virtuoso in cui il committente, sia esso pubblico o privato, cede parte della propria sovranità in favore di una scelta di qualità dei propri luoghi.
In Europa è considerato un’opportunità cui ricorrono spesso anche i privati. In Francia, Germania, Austria, Olanda, Svizzera e Danimarca non esiste intervento pubblico che non sia stato deciso attraverso un concorso.
Il risultato è una grande qualità degli spazi urbani e del paesaggio, la possibilità di far crescere professionalmente generazioni di tecnici e addetti ai lavori che si fanno conoscere attraverso i concorsi e un industria delle costruzioni che beneficia della ricerca sviluppata attraverso queste competizioni.
La Direttiva n.18 del 31 marzo 2004 del Parlamento Europeo, poi abrogata dalla Direttiva n.24 del 26 febbraio 2014 sugli appalti pubblici permette di avere gli stessi riferimenti normativi in tutta la comunità europea, declinando una parte importante della regolamentazione al concorso di progettazione.
In Italia il Nuovo Codice degli Appalti (D.lgs n.50 del 18 aprile 2016) recepisce e regolamenta le direttive europee.
Il concorso di progettazione si muove all’interno di un principio democratico, espressione di una società moderna e aperta, che vuole investire sul riconoscimento del merito, delle pari opportunità e della trasparenza. Un occasione per scegliere 'il progetto' e non il progettista, nell’ambito di una vasta offerta di soluzioni. Consente inoltre una maggiore mobilità professionale attraverso un reale ricambio generazionale e permette, come regolamentato dall’ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione, un maggior controllo del procedimento.
Ma qual è il vero plusvalore di questa scelta? Perché decidere di fare un concorso di progettazione che comunque comporta un aggravio di tempo e richiede risorse aggiuntive? Il vantaggio ricade sulla collettività. Maggiore ricerca di qualità dei luoghi e degli spazi, creazione e condivisione di una identità e senso di appartenenza, sviluppo della cultura e della consapevolezza. Attraverso i concorsi pubblici si possono veicolare concetti e condividere obbiettivi. Migliore risoluzione di problemi.
Proprio ieri in un articolo apparso sul Corriere, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna relativamente al Piano particolareggiato Trilogia Navile in via di realizzazione, ci suggerisce l’adozione del concorso di progettazione. Uno strumento che ci permette di rispondere meglio hai bisogni “di fette di popolazione che la crisi economica ha spinto ai margini della società”. “Una occasione per fare ricerca sperimentazione in ambito di edilizia sociale, e per meglio realizzare l’intreccio tra spazi privati e spazi collettivi di relazione”.
In questi tempi si parla spesso di Rigenerazione Urbana, io stessa ne ho fatto il punto cruciale di un mio intervento a gennaio: trasformazione dell’esistente, riassetto dello spazio pubblico e dello spazio di relazione, anche come strumento importante per rispondere alla forte domanda di sicurezza. La rigenerazione urbana sostenibile rappresenta l’interesse pubblico ed è divenuta urgente ed indifferibile. Ma come raggiungere al meglio questi obbiettivi?
La stessa regione Emilia Romagna impegnata nella stesura ed approvazione della nuova legge Urbanistica ha indicato tra i suoi principali propositi, insieme alla riduzione del consumo del suolo, alla rigenerazione urbana, alla semplificazioni delle procedure, l’adozione del concorsi di architettura e progettazione partecipata. La Regione decide dopo un lungo percorso condiviso con i tanti amministratori del territorio, oltre agli ordini professionali e ai tanti portatori di interessi, di investire sulla qualità del progetto. Prevalenza di criteri qualitativi a discapito degli indici di cubatura e di criteri quantitativi. E propone inoltre per incentivare l’utilizzo del concorso di progettazione (che comporta comunque maggiori spese) la possibilità di prevedere per i comuni, lo scomputo dal contributo di costruzione fino al 50% dei costi sostenuti per il concorso di architettura.
E ora concludo dicendo che a Bologna, cuore della partecipazione e luogo della democrazia consapevole, non abbiamo fatto ancora nostro lo strumento del concorso di progettazione. Unico importante esempio di questi ultimi due anni, l’opera 'Bologna Shoah Memorial Competition' realizzata dopo un concorso di progettazione internazionale.
Sarà mia cura far si che il concorso di progettazione diventi prassi comune per i grandi e piccoli progetti che riguarderanno Bologna. Pertanto, presenterò a breve un ordine del giorno con iter ordinario, ed è già previsto anche un approfondimento di questo tema all'interno di una udienza conoscitiva in Commissione”.