Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Marco Lombardo
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Marco Lombardo (Partito Democratico) sulla Marcia per l'Europa del 25 marzo.
“Il 25 marzo 2017, in occasione del 60.mo anniversario dalla firma dei Trattati di Roma, ci sarà un...
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Marco Lombardo (Partito Democratico) sulla Marcia per l'Europa del 25 marzo.
“Il 25 marzo 2017, in occasione del 60.mo anniversario dalla firma dei Trattati di Roma, ci sarà un'occasione importante per parlare di come rilanciare il processo di integrazione europea. Seguendo il dibattito pubblico presente nei media e nei telegiornali, l'attenzione è tutta concentrata sul vertice del Consiglio europeo dove, lo ricordo, siedono i Capi di Stato e di Governo per rappresentare in primo luogo gli interessi nazionali, e sui problemi relativi alla sicurezza per il regolare svolgimento del vertice europeo. Nella rappresentazione della giornata del 25 Marzo colgo esattamente ciò che manca all'Europa che, come molti di voi colleghi in questa aula sanno, è l'ideale per il quale combatto e mi impegno in politica da sempre.
Ci sono molte opinione diverse qui tra di noi, tra maggioranza e opposizioni, sul tema europeo. Ma su una cosa, su una sola cosa, credo che qui dentro la pensiamo tutti allo stesso modo. Non è questa l'Europa che ci piace. L'Europa dei Governi nazionali, delle regole del Patto di stabilità, dell'austerità. Personalmente credo da tempo che la crisi dell'Unione europea non sia solo una crisi economica ed occupazionale. Credo che sia qualcosa di più preoccupante e di più profondo. Credo sia una crisi di senso. Una crisi di vocazione. Per questo il nostro impegno deve essere quello di far ritrovare un'anima all'Europa. E per ritrovare la sua anima, l'Europa deve riscoprire i valori dei Padri fondatori che nel Trattato dell'allora Comunità economica europea parlavano, nel preambolo, di Unione di popoli e non solo Unione di Stati. E allora non basta aver istituito la cittadinanza europea con il trattato di Maastricht, se non abbiamo educato i cittadini europei a conoscere ed esercitare i diritti ed i doveri della cittadinanza europea. Non basta aver proclamato a Nizza la Carta dei diritti fondamentali o averli resi vincolanti a Lisbona riconoscendo loro la stessa forza giuridica dei Trattati, se poi non abbiamo insegnato il valore identitario per la cittadinanza europea della Carta dei diritti fondamentali.
Intervengo in questa Aula consiliare che è stata la casa di un grande europeista come il compianto Sindaco di Bologna, Renzo Imbeni, per dare voce agli appelli che migliaia di cittadini europei hanno sottoscritto in questi giorni per chiamare a raccolta gli europei nelle piazze e nelle strade per una 'Marcia per l'Europa'.
Per chiedere una modifica degli assetti istituzionali in senso federale e federalista.
Per chiedere un Governo europeo dell'economia oltre ad una politica monetaria comune. Per chiedere l'elezione diretta in una circoscrizione elettorale paneuropea dei 73 parlamentari britannici che lasceranno il posto dopo la Brexit, evitando che quei seggi diventino una torta da spartire secondo le logiche della ripartizione degli interessi statali.
Per ricordare che le politiche europee non sono politiche estere, ma politiche interne come vediamo anche in molti atti amministrativi sui quali lavoriamo quotidianamente in Consiglio comunale.
Per far sì che l'Europa non sia solo un'Unione di Stato, ma un'unione di popoli e cittadini, a partire da un nuovo protagonismo delle città e delle realtà urbane per rilanciare dal basso il processo di integrazione europea.
Voglio dire un'ultima cosa anche al mio fronte democratico e progressista.
Basta demonizzare il populismo e la demagogia. Non confondiamo gli effetti con le cause. La crescita del sentimento europeo è l'effetto delle politiche che l'Europa degli Stati, l'Europa del carattere intergovernativo, non è stata in grado di affrontare: penso in primo luogo alla crisi economica ed alla sfida dell'immigrazione.
A questo deve servire l'occasione del 25 Marzo. Non ad una celebrazione, ma ad un'occasione di rilancio dal basso.
Una marcia per ridare un cuore ed un'anima al sogno europeo”.