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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Andrea Colombo

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico)." 'Meno incidenti ma più vittime fra pedoni e ciclisti'. Così si intitola l'articolo d'attualità di sabato su Repubblica Bologna d...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico).

" 'Meno incidenti ma più vittime fra pedoni e ciclisti'. Così si intitola l'articolo d'attualità di sabato su Repubblica Bologna da cui trae spunto il mio intervento.
In questo contesto drammatico, domenica 19 novembre si celebra la "Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada", riconosciuta dall'ONU nel 2005, dall'Unione europea nel 2011 e finalmente anche dall'Italia nel 2017. Il tema scelto per l'edizione di quest'anno è: "2020 Target: ridurre gli incidenti stradali e i feriti gravi del 50%", a completamento del target di dimezzare in dieci anni i morti rispetto al 2010, stabilito dalla Strategia UE sulla sicurezza stradale e dagli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Ebbene, a che punto siamo a Bologna rispetto a questi obiettivi? Nel 2010 morivano sulle nostre strade 12 fra pedoni e ciclisti, e 16 conducenti di veicoli a motore. Solo nei primi dieci mesi del 2017, sono già 12 le vittime fra pedoni e ciclisti, mentre a fine 2016 sono scesi a 8 i morti tra i guidatori di mezzi motorizzati. Quindi da un lato abbiamo già raggiunto, in anticipo sul 2020, l'obiettivo di dimezzamento delle vittime sulla strada, dall'altro non c'è stato alcun calo ma anzi probabilmente ci sarà alla fine un aumento dei morti.
A fronte di questa situazione, ho presentato un ordine del giorno urgente, da votare oggi in Consiglio comunale, che ha due contenuti fondamentali nel dispositivo.
Il primo punto è l'adesione ufficiale del Comune di Bologna alla "Giornata mondiale ONU del ricordo delle vittime della strada", accompagnato dall'impegno a promuovere un'adeguata celebrazione istituzionale di questa ricorrenza nella città di Bologna a partire dal prossimo anno. Si potrebbe pensare ad esempio a una seduta solenne del Consiglio comunale, magari preceduta da un'attività preparatoria della Commissione consiliare Mobilità.
Il secondo punto contiene due inviti al Sindaco e alla Giunta.
Il primo è teso a rafforzare le attività sia di repressione che di prevenzione dei pericoli per la sicurezza stradale e l'incolumità di tutte le persone, perché le vite umane hanno tutte lo stesso valore e la violazione delle regole del Codice della strada sono imputabili sempre ai singoli e mai a categorie.
Il secondo invito all'amministrazione comunale è a porre particolare attenzione soprattutto alla tutela delle fasce di popolazione e degli utenti della strada che risultano più vulnerabili: cioè pedoni e ciclisti, bambini, anziani e disabili.
Non è un fatto ideologico, ma oggettivo e reale. Ce lo dice l'ONU, invitando tutti gli Stati ad assicurare la protezione di tutti gli utenti della strada, adottando in particolare misure per la sicurezza pedonale, ciclistica e dei cittadini rispettivamente più piccoli e più grandi. Ce lo dice il Codice della Strada, che all'articolo 3 definisce "utenti deboli della strada" chi si muove a piedi, in bici e in carrozzina. Ce lo dice l'Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, denunciando che le cause più ricorrenti degli incidenti sono eccesso di velocità, guida distratta da smartphone e guida sotto alcool o droga, tre comportamenti di cui pedoni e ciclisti sono vittime e non certo responsabili. Ce lo dicono le statistiche dell'ISTAT e di Città metropolitana e Comune di Bologna, evidenziando che i morti tra gli utenti vulnerabili sono in crescita, in totale contrasto con il target di dimezzamento, che invece si sta fortunatamente raggiungendo per gli utenti motorizzati.
Ora, fermo restando il dovuto rispetto delle regole da parte di tutti, mi auguro che questi numeri, questi indirizzi e questi allarmi lanciati da organismi internazionali, nazionali e regionali di grande autorevolezza, inducano un risveglio delle coscienze in noi amministratori. Mi auguro cioè ci spingano a concentrarci sempre più sulle cause reali dell'insicurezza stradale e sulle conseguenti priorità effettive di intervento, sul piano sia repressivo che preventivo, se vogliamo davvero ridurre incidenti, morti e feriti, obiettivo che dovrebbe starci a cuore più e prima di ogni altro. Solo così l'adesione alla Giornata mondiale sarà un impegno serio e vero che ci prendiamo".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:39
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