Comunicati stampa

Comunicati stampa

Consiglio comunale, intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi

Di seguito l'intervento della consigliera Simona Lembi (Partito democratico)“Il 26 dicembre scorso è scomparso Giancarlo Grazia.Classe 1927, è stato partigiano della 7a gap (nome di battaglia Fritz, riconosciuto col grado di Sotto...

Data:

:

Di seguito l'intervento della consigliera Simona Lembi (Partito democratico)

“Il 26 dicembre scorso è scomparso Giancarlo Grazia.
Classe 1927, è stato partigiano della 7a gap (nome di battaglia Fritz, riconosciuto col grado di Sottotenente al termine della seconda guerra mondiale), è stato successivamente sindacalista, è stato uomo di cultura, animatore cittadino, capace di dimostrare quanto stretta e autentica possa essere la relazione tra i cittadini e il territorio che si abita.
Ho partecipato, il 29 dicembre scorso, in rappresentanza del Comune, alla cerimonia di commiato tenutasi in sua memoria alla Certosa. L'ho fatto, su richiesta del Sindaco, rendendo omaggio a lui e a tutta quella generazione che ha scritto tra le pagine più belle della storia contemporanea italiana: quelle della resistenza, della lotta al nazi fascismo, poi, della carta costituzionale, quel patto sociale che
uomini e donne che si sono spesi per lasciare a nuove generazioni di poter praticare valori come l'uguaglianza, la giustizia sociale, la pace.
Ma se dovessi scegliere su cosa la vicenda umana e politica di Giancarlo Grazia si sia maggiormente spesa, credo di poter dire che sia stata in nome della Libertà: per vivere in un Paese libero e garantire a tutti di esercitare pienamente il proprio diritto alla libertà.
Un concetto molto caro a Bologna, così importante e prezioso da essere indicato a chiare lettere nel gonfalone della città. Lì testimonia un atto preciso, quello del 1256 quando l'amministrazione dell'epoca sceglie, con fondi propri, di riscattare i servi della gleba dalla propria condizione rendendoli, appunto, uomini e donne liberi. Di fare cosa? Di avviare commerci, piccole attività d'artigianato. E poiché la libertà è fatta anche di responsabilità, di dovere anche pagare le tasse a Bologna. Un concetto molto diverso dalla libertà per cui spesero la propria vita i partigiani.
Di quale libertà si trattava? Della libertà di iscriversi ad un partito politico, di aderire ad un sindacato, di esprimere le proprie opinioni, senza finire in galera, al confino o mandati in Germania a morire in un campo di concentramento. 
Tutte questioni negate dal fascismo, negate le questioni e perseguiti coloro che a queste libertà aspiravano. Tutte questioni che Giancarlo Grazia ha incontrato e praticato in tutta la sua vita, pagando a volte un prezzo altissimo: aderì alla Resistenza, giovanissimo, appena 17enne (prevalentemente a Castelmaggiore, ma qui voglio ricordare che era tra i circa 250 partigiani che furono chiamati a Bologna quando, con quella che poi venne definita la battaglia di porta lame, si ipotizzava l'insurrezione contro i nazifascicsti e quindi la liberazione della città).
Si impegnò nel Sindacato, fino a dirigere i poligrafici alla Cgil di Bologna. Tengo in particolare a ricordare un episodio: quando fu arrestato nel '55 per vilipendio al Governo perché ritenuto responsabile della scrittura di molti cartelli apparsi in una manifestazione dell'epoca, con scritto, appunto, libertà.
Fu assolto per insufficienza di prove. L'episodio lo racconto come esempio per affermare nuovamente che non bastò scrivere la Costituzione per vedere affermati quei principi che in essa sono contenuti. Lo diceva anche Calamandrei: la Costituzione è un pezzo di carta. La lasci cadere e arriva a terra. Per farla vivere c'è bisogno dell'impegno di tutti. Tutti i giorni.
L'impegno di Giancarlo Grazia non è mai venuto meno.
Tengo quindi molto, infine, a ricordare il suo legame col quartiere Saragozza e il suo impegno a far vivere luoghi della Resistenza più o meno noti: è stato, insieme con Valerio Frabetti, tra i più attenti nel coinvolgere le scuole circa le cerimonie legate alla lapide posta allo Stadio in memoria di Arpad Weisz,
instancabile nel trasmettere la memoria di figure sulle cui lapidi contribuiva a costruire camminate di memoria, insieme con Mauria Bergonzini (quelle di Edera de Giovanni, Irma Bandiera, ancora il monumento delle Partigiane di Villa Spada,), attento a far parlare anche il triangolo posto ai giardini di ingegneria che ricorda le deportatazioni degli omosessuali.
Un'idea complessa, ampia e corale di Resistenza quella che quindi pratico' Giancarlo Grazia.
Desidero rinnovare il nostro cordoglio alla moglie Laura, alla figlia Antonella, al nipote Andrea. All'ANPI va il nostro abbraccio più affettuoso".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
Back to top