Consiglio comunale, intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord)"Gent.mo Sig. Sindaco mi permetta di fornirLe alcuni suggerimenti riguardo all'utilizzo di edifici dismessi o degradati come l'ex Clinica Beretta o come Villa Cele...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord)
"Gent.mo Sig. Sindaco mi permetta di fornirLe alcuni suggerimenti riguardo all'utilizzo di edifici dismessi o degradati come l'ex Clinica Beretta o come Villa Celestina.
Lei, Sig. Sindaco, ha affermato recentemente che vorrebbe puntare su alloggi pubblici per giovani coppie,ma perchè non pensare anche ai bolognesi anziani od a persone over 60enni disoccupate-inoccupate?
Considerato che, a Bologna, la popolazione over 65enne raggiunge quasi le 100 mila unità, rappresentando il 25 % della popolazione, è indispensabile monitorare questa rivoluzione “grigia” che pone delle sfide politiche future da affrontare da un punto di vista economico-sociale e culturale, quindi perchè non pensare di sviluppare una strategia che ponga in alleanza nonni, genitori e nipoti in un co-housing sociale.
Mi spiego meglio, l'aumento dell'aspettativa di vita e degli anni in buona salute offre alle “pantere grigie” una nuova possibilità di essere protagoniste della vita sociale/familiare, allora perchè non pensare ad una alleanza fra generazioni che condividano lo stesso stabile, in una forma di co-housing sociale. Le giovani coppie fanno la spesa,portano i pesi, aiutano nei lavori domestici, in cambio gli anziani, si prendono cura dei bambini, delle piante, fanno il bucato, stirano, cucinano. Gli anziani, se viene loro consentito, insegnano, educano, collaborano, trasferiscono esperienze, in una sorta di “Santa alleanza generazionale”.
Gli anziani attualmente svolgono un ruolo insostituibile di “ammortizzatore sociale”, quindi se gli over 65enni offrono tutte queste opportunità chi può avere interesse a mortificare tale categoria, ad emarginarla anzitempo da un ruolo attivo nell'organizzazione sociale?
Trasformare gli aspetti negativi di una vita in solitario,quale può essere quella di un grande anziano,in aspetti positivi, perché gli over 65 enni possono trasformarsi da peso in grande opportunità sociale.
A Weesp in Olanda, a Lisbona in Portogallo ed a Roma sono stati creati dei piccoli agglomerati di appartamenti in cui si mescolano coppie di giovani ed anziani,in una sorta di case-famiglia, ciascuna formata da 6 persone, associate ad una struttura semi-residenziale, destinata ad accogliere circa 20 persone. A Roma,al quartiere della Bufalotta, il 20 luglio scorso,sono state inaugurate le prime 3 abitazioni per 6 residenti, tra cui vi sono anche malati di Alzheimer ed esiste anche un centro servizi, comprensivo di salone di bellezza, di una sala riabilitazione, di una sala per la musica, una biblioteca ed una sala giochi dove i bimbi trascorrono la giornata con i nonni acquisiti. In questa maniera i grandi anziani non si “posteggiano” nei ricoveri, ma viene ricostruita una “casa”, un ambiente familiare, viene incoraggiata la socializzazione ed una vita attiva.
In qualità di medico affermo che il cervello è come un muscolo che,se mantenuto tonico ed allenato è in grado di offrire performance eccellenti e lo hanno dimostrato, in passato, numerosi personaggi: Giuseppe Verdi compose il Falstaff a 80 anni, Monet dipinse l'Autoritratto a 77, Michelangelo scolpì la Pietà Rondanini a 77, Chaplin vinse l'unico Oscar alla carriera a 83 anni quindi, Sig. Sindaco, questi esempi di anziani famosi sono solo la punta dell'iceberg, formato da generazioni mitiche ed inaffondabili che hanno ricostruito Bologna dalle macerie della seconda guerra mondiale ed ad esse dobbiamo riconoscenza, sostegno economico e sociale nella fase finale della loro vita".