Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani
Di seguito gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico). "Parte nel 2018 il biglietto elettronico di Tper1956, Sindaco Giuseppe Dozza: a Bologna viene presentato il prototipo di macchinetta automatica per fare...
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Di seguito gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).
"Parte nel 2018 il biglietto elettronico di Tper
1956, Sindaco Giuseppe Dozza: a Bologna viene presentato il prototipo di macchinetta automatica per fare i biglietti sull’autobus. Gli anni passano, le tecnologie fanno passi da gigante ma a Bologna per prendere l’autobus in maniera occasionale rimane l'unica soluzione dell’acquisto del biglietto presso bar e tabacchi o dell’utilizzo della macchinetta a monetine a bordo.
Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato a dicembre dello scorso anno (2017) un mio Ordine del Giorno per realizzare anche a Bologna un sistema di Mobile Ticketing per l’acquisto di biglietti di trasporto pubblico locale, un sistema di bigliettazione elettronica che deve permettere l'utilizzo del cellulare per comprare e validare i biglietti sull’autobus. La creazione di applicazioni smartphone può infatti permettere l’accesso alle informazioni e all’acquisto dei servizi integrati del trasporto pubblico locale (bike-sharing; carsharing; autobus; treni regionali; people mover; parcheggi; piste ciclabili).
Finalmente, nel 2018, anche a Bologna avremo la possibilità di comprare il biglietto tramite smartphone, ma anche con la carta di credito e la tessera “MiMuovo” ricaricabile.
Le tecnologie al servizio per la mobilità non sono solo un vantaggio per i cittadini bolognesi, ma anche per l'azienda Tper in quanto questa innovazione provocherà un incremento di utilizzatori del trasporto pubblico con la relativa diminuzione di utenti che viaggiano senza biglietto.
Un vantaggio quindi per tutti.
In Emilia-Romagna 730mila persone sono a rischio povertà
"Secondo i dati di Eurostat, le famiglie in difficoltà in regione sono il 16,4%, meglio della media europea (23,5%) e italiana (30%), ma comunque un dato allarmante.
La condizione di ingiustizia e di iniquità sociale richiama l’urgenza morale e politica di trovare soluzioni praticabili, coinvolgendo tutti gli attori pubblici, del privato sociale e del mondo profit, compresi i singoli cittadini, portatori di una responsabilità sociale nelle comunità locali di appartenenza.
Il contrasto alla povertà deve essere priorità assoluta della politica. Serve un nuovo welfare con misure a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. In Emilia-Romagna e a Bologna ci sono progetti concreti che vanno in questa direzione:
1. l'esperienza degli “Empori solidali” che danno un sostegno concreto a famiglie con minori (sono 22, 16 già attivi e 6 in fase d'avvio, distribuiti su tutto il territorio regionale);
2. le “clausole sociali” negli appalti pubblici: con il bando quinquennale da 42 milioni di euro per la manutenzione del verde pubblico, 2,5 milioni di euro sono serviti per sostenere l’inserimento lavorativo e contrastare il disagio e la fragilità. Ne hanno beneficiato più di 100 persone, anche disoccupati di lungo periodo, ultracinquantenni esodati e genitori soli con figli;
3. il “Reddito di solidarietà” promosso dalla Regione Emilia-Romagna, sono circa 20 mila le famiglie potenzialmente interessate e 35 milioni di euro le risorse stanziate annualmente per realizzare la nuova misura di contrasto alla povertà;
4. “Insieme per il lavoro”, un patto per mettere a sistema le risorse del Comune e della Città Metropolitana con quelle della Curia, con l'obiettivo di creare lavoro per dare risposta a chi è più fragile ed è stato colpito dalla crisi economica. Nei prossimi 4 anni saranno 14 milioni di euro: Sportello lavoro, Servizi sociali e mondo associativo, parrocchie, sindacati, aziende, insieme promuoveranno tirocini formativi e sosterranno l’auto-imprenditorialità di giovani e cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro.
La povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale.
A Bologna, possiamo e dobbiamo costruire un piano di azioni (concrete) per l'inclusione socio-lavorativa, per costruire un sistema di welfare comunitario metropolitano in grado di offrire servizi per il miglioramento dello sviluppo delle persone e della coesione sociale del nostro territorio. Queste sono tutte proposte concrete per dare dignità alle persone.
Nei prossimi giorni saremo chiamati ad approvare il bilancio del Comune di Bologna: tutte le politiche (su scuola, cultura, welfare, ambiente, economia, mobilità, sport, etc.), tutti gli interventi e decisioni del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale di Bologna dovranno avere come priorità la lotta alle povertà".