Question Time, chiarimenti sulla procedura di mobilità aperta dalla Fondazione Teatro comunale nei confronti di 30 dipendenti
L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Mirco Pieralisi e Marco Piazza sulla procedura di mobilità aperta dalla Fondazione Teatro Comunale nei confronti di 30 dipendenti.
Domanda del consigliere Pieralisi
"Con riferimento alla procedura di mobilità aperta dalla Fondazione Teatro Comunale di Bologna nei confronti di 30 dipendenti si chiede al Sindaco:
- come si sia determinata l'attuale situazione che ha portato alla messa in mobilità di 30 lavoratori del Teatro Comunale di Bologna;
- quali iniziative intenda intraprendere l'Amministrazione Comunale per rispondere alle rimostranze delle organizzazioni sindacali in merito a tale provvedimento;
- quali siano le valutazioni del Sindaco e della Giunta su questo provvedimento e in generale sulla crisi del Teatro Comunale di Bologna".
Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi alla mobilità di 30 dipendenti del Teatro Comunale, si pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico amministrativa su questo trasferimento. Per sapere se non ritengano che l’allontanamento di 30 unità di personale possa mettere in difficoltà l’operatività del Teatro. Per sapere se sono a conoscenza della destinazione, delle mansioni e dei ruoli che andranno a ricoprire i dipendenti che verranno ricollocati".
Risposta dell'assessore Conte
"Rimango un po' stupito dalle richieste che mi sono state poste e da queste domande d'attualità, nel senso che questo Consiglio comunale ha visto e conosciuto i conti del Teatro comunale in questi anni e la scelta fatta dal Teatro comunale in questi giorni è una scelta scritta scritta in modo trasparente e discussa nelle sedi anche di Commissione in mia presenza, nel corso degli ultimi mesi, più volte. Quindi, chiedo veramente ai consiglieri comunali di provare a svolgere una funzione molto importante che gli è stata data dai cittadini eleggendoli, che è quella di leggere, osservare, analizzare e partecipare attivamente con una funzione di controllo.
I dati che avete messo in discussione oggi, non sono inventati, sono dati presenti in un piano di risanamento approvato dal Ministero qualche anno fa e che voi conoscete. Quindi, non possiamo ogni volta metterci a dichiarare ai cittadini riguardo a invenzioni, genialità o necessità di geni o cose simili, creando confusione.
Torniamo al pragmatismo che caratterizza questa città e che ha caratterizzato 900 anni di storia di questa Amministrazione, ovvero stiamo attenti a cosa significa fare politica, che vuol dire ascoltare i cittadini e dare delle risposte, non inventarsi problemi.
Il tema di Ales non è un problema: il tema di Ales è un'innovazione normativa che stiamo vivendo insieme e insieme con i dipendenti del Teatro comunale e con il Sovrintendente e il direttore generale stiamo cercando di gestire, con un filo diretto con il Ministero. Quindi non è una cosa fumosa, è un'innovazione, forse è fumosa se non andiamo a leggere i Decreti, se non andiamo a leggere anche semplicemente sui siti internet, è fumosa se non andiamo a leggere semplicemente quello che ha dichiarato il Sindaco pochi giorni fa.
Poi lo trovo un po' strano mettersi nei panni dei nostri dipendenti del Teatro comunale, perché effettivamente loro hanno dimostrato in questi anni grande professionalità, che a fronte di queste domande, io mi ostino a ripeterlo, onestamente io non ritrovo. La serietà del governare e dell'amministrare presuppone che si leggano questi documenti che voi avete approvato e letto. Onestamente, mettersi nei panni di quei dipendenti che con professionalità stanno tenendo aperto con molta fatica e con grande impegno un luogo straordinario della nostra città, lo trovo un po' strano. Soprattutto da parte da un consigliere che è stato presidente della commissione Cultura per quattro anni e mezzo.
Questo per me è un elemento importante da sottolineare.
L'altro impegno che come Amministrazione abbiamo preso e già dichiarato anche ai Sindacati, e i Sindacati non sono in un silenzio con noi, ma c'è un dialogo tra il Teatro comunale e le forze sindacali, quindi non si può dire che c'è un muro contro muro, per favore, e anche questa non è una caratteristica di questa Amministrazione, come dimostriamo anche oggi. Anzi, è un dialogo continuo, un dialogo di ascolto per capire come questa novità normativa, questo nuovo strumento che è Ales può effettivamente essere utile per lo sviluppo del Teatro comunale, in linea con quel piano di risanamento, con quelle strategie che Sani e Macciardi, come figure dirigenziali, stanno portando avanti tra mille difficoltà. Voglio sottolineare questo aspetto: che comunque sia, essendo la priorità di questa Amministrazione la cura e l'attenzione al patrimonio culturale della nostra città, e dato che il patrimonio culturale della nostra città è composto principalmente e formalmente, in questo momento, proprio dalle competenze di queste persone che permettono di valorizzarlo e portarlo avanti, tanto nelle biblioteche, quanto nei musei, tanto nel Teatro comunale, quanto nei teatri, è cura e impegno di questa Amministrazione di stare attenti e monitorare che questo processo e questa attività verso Ales, non sia per l'Amminstrazione e per le casse pubbliche, siano esse del Comune o del Ministero, un problema, ma una risorsa per la nostra città.
L'impegno che il Ministro ha preso è che comunque queste risorse stiano nella nostra città, l'altro impegno che ha preso è che siano tutelate le professionalità e le competenze di queste persone. Questo è l'obiettivo di Ales e su questo lavoreremo. Trattandosi di un'innovazione, bisogna che con molta trasparenza, come stiamo facendo oggi, ne parliamo e ne discutiamo. Quindi, questo approccio di trasparenza con i Sindacati è uno stile che volgiamo a mantenere e continueremo in questi mesi di confronto e di dialogo; Ales non va visto come un problema, va visto come un'opportunità, però per essere un'opportunità appieno, e pienamente perseguita dalla nostra Amministrazione, occorre con cautela e con attenzione fare i singoli passi. Per poter uscire da una situazione di innovazione e andare nell'operatività, era necessario avviare questo procedimento e avviare questo primo tassello dell'operazione, ma non vuol dire automatismo, vuol dire avviare la procedura e attivare in questo modo l'eventuale percorso in Ales, che rimane appunto da analizzare e verificare insieme all'interno di un contesto comunque che è quello delal volontarietà dei dipendenti in prima battuta, un percorso prioritario consensuale, il più possibile concordato - in prima battuta - per poi procedere insieme ai sindacati allo sviluppo di questa attività.
Quindi, Ales non è da vedere come un problema ma è da vedere come una opportunità, sta all'interno delle strategie che sono previste dal piano di risanamento, è uno strumento attivato, in questi sei mesi ci siamo operati perché fosse attivabile, ci siamo riusciti ed è una conquista che questa amministrazione ha ottenuto, non vediamolo come un punto di debolezza ma come un pezzo ulteriore di strategia che andiamo a mettere a fianco alle altre che voi avete portato avanti in questi anni.
Ovviamente, il Teatro comunale non si risolve soltanto con ammortizzatori sociali o con Ales, evidentemente la strategia è quella della valorizzazione del personale, dello sviluppo di strategie più innovative in grado di inserire il Teatro comunale con più forza rispetto a quello che è stato fatto in passato all'interno di una strategia complessiva di sviluppo delle politiche culturali della nostra città, strategia complessiva che vede il Teatro comunale essere il cuore della proposta culturale della nostra città perché non è solo un luogo dove si va ad assistere a straordinari momenti di cultura ma è un luogo straordinario di produzione culturale.
Questa capacità di essere fruizione e produzione culturale anche di artisti molto giovani come abbiamo visto in questi giorni con il Barbiere di Siviglia per noi rappresenta una scelta non banale ma una scelta strategica. Il Teatro comunale quindi rimane al centro della nostra attenzione, certo non si può pensare di gestirlo come un soggetto (come ho sentito dire) con cui abbiamo fatto grandi sacrifici di trasferimenti, ma dobbiamo pensare al teatro comunale come una leva di sviluppo della nostra città.
La cultura non è il pezzo finale delle nostra politiche ma è il cuore delle nostre politiche, è il nutrimento della nostra comunità e in questa direzione andranno gli investimenti e l'attenzione nei prossimi anni.
Sottolineo poi che l'attenzione al personale che abbiamo posto in questi giorni sul Teatro comunale è un'attenzione che comunque ha caratterizzato e valorizzato il personale pubblico e non che collabora con le nostre istituzioni.
Questa anche nei prossimi anni deve essere una linea strategica di cura, non soltanto di tutela dei posti di lavoro ma anche della qualità professionale e delle competenze.
I dati presentati ieri sulla customer satisfaction relativamente alle biblioteche confermano questo, abbiamo un sistema culturale fatto da Teatro comunale, Arena del Sole, e in particolare abbiamo discusso ieri in commissione delle biblioteche, di una qualità altissima ed è nostro compito mantenere alta questa qualità avendo cura proprio di quello che è il cuore delle nostre politiche culturali, che è il personale stesso".