Question Time, chiarimenti sul canone calmierato e l'emergenza abitativa
L'assessore all'Emergenza abitativa Virginia Gieri ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sul canone calmierato e l'emergenza abitativa. La risposta &egr...
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L'assessore all'Emergenza abitativa Virginia Gieri ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sul canone calmierato e l'emergenza abitativa. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Malagoli.
La domanda del consigliere Piazza
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo alla previsioni della Giunta di aumentare l'Imu per il 2018, premesso:
- che a seguito delle nuove regole adottate dalla Regione Emilia-Romagna sui criteri di permanenza nelle case ERP, verranno sfrattati oltre 500 nuclei familiari dalle case Acer nei prossimi anni, aggravando l'emergenza abitativa;
- che una delle possibili risposte all'emergenza abitativa risiede nello stimolare l'offerta di alloggi a canone calmierato;
- che il Consiglio Comunale con deliberazione P.G. 81054/2015 ha invitato la Giunta a ridurre le aliquote imu per gli alloggi concessi in locazione a canone concordato;
Pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull'argomento; per sapere dalla Giunta come possa essere giustificata una scelta che penalizza ancora di più l'offerta di appartamenti a canone calmierato già depressa dai lunghi tempi di intervento degli ufficiali giudiziari in caso di problemi".
La risposta dell'assessore Gieri letta in aula dall'assessore Malagoli
"In attuazione della Delibera Regionale n. 894 dello scorso giugno, la Conferenza Metropolitana di Bologna, al fine di sviluppare forme di coordinamento e di solidarietà intercomunale per la gestione del patrimonio di ERP, ha assunto oggi gli indirizzi per la revisione dei regolamenti inerenti l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Le novità più importanti riguardano sia i canoni di locazione, sia i criteri di permanenza negli alloggi pubblici.
Per quanto riguarda il canone d’affitto, viene introdotto il così detto "canone oggettivo", che corrisponde a un sistema di calcolo più semplice, oggettivo e omogeneo fra tutti i territori. Esso tiene conto di una serie di indicatori, quali la superficie netta dell’alloggio, alcune delle sue caratteristiche qualitative (livello del piano, dotazione di ascensore, cortile, giardino, terrazzo e anno di costruzione), l’ampiezza demografica del Comune di ubicazione dell’alloggio (fino a 10.000 abitanti, oltre 10.000, capoluogo di Provincia) e la zona (rurale o urbana) , che determinano tre distinte fasce di canone (bassa, medio, alta).
Il canone oggettivo sarà quello che dovranno corrispondere per intero le famiglie che si collocano nella fascia di "permanenza" (circa 1.000 nuclei a Bologna e circa 500 nel resto del territorio metropolitano). I nuclei che si trovano nella fascia di "accesso" (3.591 a Bologna e 1.971 nel resto del territorio) pagheranno il canone oggettivo scontato fino al 35% con un criterio di gradualità proporzionale al proprio reddito Isee. Chi, infine, è collocato nella fascia di "protezione" (4.688 nuclei a Bologna, 2485 nel resto del territorio metropolitano) pagherà un canone non superiore al 15% del proprio reddito Isee.
Anche per effetto delle nuove dichiarazioni Isee, che da quest'anno contengo automaticamente informazioni anche sul patrimonio mobiliare del nucleo (giacenze nei conti correnti, depositi bancari, titoli ecc), il reddito Isee medio dichiarato a livello metropolitano dagli assegnatari delle case ERP è aumentato del 5,5% , che corrispondono ad oltre 7,6 milioni di euro di "nuovo reddito" rispetto all'anno precedente. Ciò che invece è aumentato molto considerevolmente è appunto il patrimonio mobiliare dichiarato: 90,5 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente, pari ad un aumento del 145%.
Per effetto dell'emersione di questi redditi, e - in misura ridotta - per conseguenza del nuovo modello di calcolo del canone, i canoni che dal 2017 gli inquilini delle case Erp pagheranno, aumenteranno mediamente del 14%, ma con differenze significative per fascia di reddito. Infatti tra i nuclei in "protezione" (con i redditi più bassi) circa il 70% avrà una variazione del canone (20% dei casi in riduzione) oppure aumenti contenuti entro i 20 euro mensili (50% dei casi). Gli aumenti più significativi - dovuti, è bene ripeterlo, soprattutto all'emersione del reddito dichiarato - saranno a carico di "chi ha di più", salvaguardando chi ha di meno.
Permanenza, si abbassa la soglia Isee.
Si abbassa la soglia per mantenere il diritto di permanenza nell’alloggio: viene fissata a 24.016 euro di reddito Isee e a 49.000 euro di reddito patrimoniale (rispetto all’attuale limite Isee di 34.308 euro, mentre non esistono limiti al patrimonio mobiliare). Naturalmente, chi supererà queste soglie non potrà più abitare negli alloggi Erp.
Si introduce quindi il tema della rotazione degli alloggi, per conseguire maggiore equità tra i cittadini. Perché la casa pubblica non può essere un diritto acquisito per tutta la vita, ma, invece, occorre sempre verificare il mantenimento dei requisiti. E perché sono circa 10 mila - nei comuni bolognesi - i nuclei in lista d’attesa per una casa popolare, con redditti e patrimoni mobiliari mediamente molto più bassi di chi abita una casa pubblica, mentre il tasso di rotazione (saldo tra chi esce e chi entra) oggi è fermo allo 0,2% .
Questa nuova soglia per la permanenza porterà così alla perdita del diritto di abitare nelle case Erp per 344 nuclei a Bologna e 151 nel resto dei comuni bolognesi.
La Città Metropolitana ha individuato, coerentemente con la norma regionale, delle deroghe ai criteri di decadenza, il cui effetto sarà per massimo due anni - ai nuclei vulnerabili o fragili (con presenza di handicap, anziani e minori in carico ai servizi sociali), a condizione che non superino di oltre il 20% (28.820 euro) il limite Isee o che non posseggano un patrimonio mobiliare superiore a 58.800 euro. La deroga potrà essere estesa anche ai nuclei che superano di poco (10%) il nuovo valore Isee di 24.016 e a quelli il cui patrimonio mobiliare, al netto della scala di equivalenza (parametro che fa riferimento al numeri dei componenti del nucleo familiare) supera per un massimo del 10% il limite di 49.000 euro.
Nelle condizioni sopradescritte di potenziale sospensione della decadenza per fragilità o per superamento minimo dei limiti si trovano 185 nuclei a Bologna e 73 nel resto dei comuni bolognesi.
Resta invariata la soglia per accedere agli alloggi pubblici (17.154 euro di Isee e 35.000 euro di patrimonio mobiliare). Le nuove modalità di calcolo del canone di affitto verranno applicate a partire dal 1° gennaio 2017.
Per quanto riguarda il tema dell' IMU, rispetto all'ipotetico aumento dal 2018 dell'aliquota dal 7,6 al 10,6 per mille per i canoni concertati posso precisare quanto segue:
Innanzi tutto l'eventuale aumento è previsto dal 2018 e confidiamo che nel corso del 2017 si creino le condizioni per superare tale aumento, stiamo lavorando su più fronti, in quanto in linea con le politiche del Governo non vorremmo alzare la pressione fiscale;
Se permarrà l'attuale Governo ha già promesso il blocco della leva fiscale anche per il 2018 e quindi quando tale promessa verrà trasformata in norma dovremo comunque intervenire per eliminare l'aumento;
Nel caso non si verificassero le due ipotesi sopra e quindi fra un anno saremo costretti a confermare tale aumento per il 2018 si fa presente che per il 2016 tale fattispecie ha usufruito di una doppia agevolazione in quanto oltre all'aliquota agevolata prevista da sempre dal Comune di Bologna, a livello nazionale, dal 2016 è stato previsto uno sconto del 25% dell'imposta che si è sommato alla nostra agevolazione. Tale intervento statale, per quei comuni come Bologna che già avevano previsto l'agevolazione, rischia di rivelarsi inutile in quanto le agevolazioni vengono previste per stimolare comportamenti e già l'agevolazione del Comune aveva raggiunto grandissimi risultati quindi quella aggiuntiva obbligatoria prevista dallo Stato avrà probabilmente effetti molto trascurabili".
La domanda del consigliere Piazza
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo alla previsioni della Giunta di aumentare l'Imu per il 2018, premesso:
- che a seguito delle nuove regole adottate dalla Regione Emilia-Romagna sui criteri di permanenza nelle case ERP, verranno sfrattati oltre 500 nuclei familiari dalle case Acer nei prossimi anni, aggravando l'emergenza abitativa;
- che una delle possibili risposte all'emergenza abitativa risiede nello stimolare l'offerta di alloggi a canone calmierato;
- che il Consiglio Comunale con deliberazione P.G. 81054/2015 ha invitato la Giunta a ridurre le aliquote imu per gli alloggi concessi in locazione a canone concordato;
Pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull'argomento; per sapere dalla Giunta come possa essere giustificata una scelta che penalizza ancora di più l'offerta di appartamenti a canone calmierato già depressa dai lunghi tempi di intervento degli ufficiali giudiziari in caso di problemi".
La risposta dell'assessore Gieri letta in aula dall'assessore Malagoli
"In attuazione della Delibera Regionale n. 894 dello scorso giugno, la Conferenza Metropolitana di Bologna, al fine di sviluppare forme di coordinamento e di solidarietà intercomunale per la gestione del patrimonio di ERP, ha assunto oggi gli indirizzi per la revisione dei regolamenti inerenti l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Le novità più importanti riguardano sia i canoni di locazione, sia i criteri di permanenza negli alloggi pubblici.
Per quanto riguarda il canone d’affitto, viene introdotto il così detto "canone oggettivo", che corrisponde a un sistema di calcolo più semplice, oggettivo e omogeneo fra tutti i territori. Esso tiene conto di una serie di indicatori, quali la superficie netta dell’alloggio, alcune delle sue caratteristiche qualitative (livello del piano, dotazione di ascensore, cortile, giardino, terrazzo e anno di costruzione), l’ampiezza demografica del Comune di ubicazione dell’alloggio (fino a 10.000 abitanti, oltre 10.000, capoluogo di Provincia) e la zona (rurale o urbana) , che determinano tre distinte fasce di canone (bassa, medio, alta).
Il canone oggettivo sarà quello che dovranno corrispondere per intero le famiglie che si collocano nella fascia di "permanenza" (circa 1.000 nuclei a Bologna e circa 500 nel resto del territorio metropolitano). I nuclei che si trovano nella fascia di "accesso" (3.591 a Bologna e 1.971 nel resto del territorio) pagheranno il canone oggettivo scontato fino al 35% con un criterio di gradualità proporzionale al proprio reddito Isee. Chi, infine, è collocato nella fascia di "protezione" (4.688 nuclei a Bologna, 2485 nel resto del territorio metropolitano) pagherà un canone non superiore al 15% del proprio reddito Isee.
Anche per effetto delle nuove dichiarazioni Isee, che da quest'anno contengo automaticamente informazioni anche sul patrimonio mobiliare del nucleo (giacenze nei conti correnti, depositi bancari, titoli ecc), il reddito Isee medio dichiarato a livello metropolitano dagli assegnatari delle case ERP è aumentato del 5,5% , che corrispondono ad oltre 7,6 milioni di euro di "nuovo reddito" rispetto all'anno precedente. Ciò che invece è aumentato molto considerevolmente è appunto il patrimonio mobiliare dichiarato: 90,5 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente, pari ad un aumento del 145%.
Per effetto dell'emersione di questi redditi, e - in misura ridotta - per conseguenza del nuovo modello di calcolo del canone, i canoni che dal 2017 gli inquilini delle case Erp pagheranno, aumenteranno mediamente del 14%, ma con differenze significative per fascia di reddito. Infatti tra i nuclei in "protezione" (con i redditi più bassi) circa il 70% avrà una variazione del canone (20% dei casi in riduzione) oppure aumenti contenuti entro i 20 euro mensili (50% dei casi). Gli aumenti più significativi - dovuti, è bene ripeterlo, soprattutto all'emersione del reddito dichiarato - saranno a carico di "chi ha di più", salvaguardando chi ha di meno.
Permanenza, si abbassa la soglia Isee.
Si abbassa la soglia per mantenere il diritto di permanenza nell’alloggio: viene fissata a 24.016 euro di reddito Isee e a 49.000 euro di reddito patrimoniale (rispetto all’attuale limite Isee di 34.308 euro, mentre non esistono limiti al patrimonio mobiliare). Naturalmente, chi supererà queste soglie non potrà più abitare negli alloggi Erp.
Si introduce quindi il tema della rotazione degli alloggi, per conseguire maggiore equità tra i cittadini. Perché la casa pubblica non può essere un diritto acquisito per tutta la vita, ma, invece, occorre sempre verificare il mantenimento dei requisiti. E perché sono circa 10 mila - nei comuni bolognesi - i nuclei in lista d’attesa per una casa popolare, con redditti e patrimoni mobiliari mediamente molto più bassi di chi abita una casa pubblica, mentre il tasso di rotazione (saldo tra chi esce e chi entra) oggi è fermo allo 0,2% .
Questa nuova soglia per la permanenza porterà così alla perdita del diritto di abitare nelle case Erp per 344 nuclei a Bologna e 151 nel resto dei comuni bolognesi.
La Città Metropolitana ha individuato, coerentemente con la norma regionale, delle deroghe ai criteri di decadenza, il cui effetto sarà per massimo due anni - ai nuclei vulnerabili o fragili (con presenza di handicap, anziani e minori in carico ai servizi sociali), a condizione che non superino di oltre il 20% (28.820 euro) il limite Isee o che non posseggano un patrimonio mobiliare superiore a 58.800 euro. La deroga potrà essere estesa anche ai nuclei che superano di poco (10%) il nuovo valore Isee di 24.016 e a quelli il cui patrimonio mobiliare, al netto della scala di equivalenza (parametro che fa riferimento al numeri dei componenti del nucleo familiare) supera per un massimo del 10% il limite di 49.000 euro.
Nelle condizioni sopradescritte di potenziale sospensione della decadenza per fragilità o per superamento minimo dei limiti si trovano 185 nuclei a Bologna e 73 nel resto dei comuni bolognesi.
Resta invariata la soglia per accedere agli alloggi pubblici (17.154 euro di Isee e 35.000 euro di patrimonio mobiliare). Le nuove modalità di calcolo del canone di affitto verranno applicate a partire dal 1° gennaio 2017.
Per quanto riguarda il tema dell' IMU, rispetto all'ipotetico aumento dal 2018 dell'aliquota dal 7,6 al 10,6 per mille per i canoni concertati posso precisare quanto segue:
Innanzi tutto l'eventuale aumento è previsto dal 2018 e confidiamo che nel corso del 2017 si creino le condizioni per superare tale aumento, stiamo lavorando su più fronti, in quanto in linea con le politiche del Governo non vorremmo alzare la pressione fiscale;
Se permarrà l'attuale Governo ha già promesso il blocco della leva fiscale anche per il 2018 e quindi quando tale promessa verrà trasformata in norma dovremo comunque intervenire per eliminare l'aumento;
Nel caso non si verificassero le due ipotesi sopra e quindi fra un anno saremo costretti a confermare tale aumento per il 2018 si fa presente che per il 2016 tale fattispecie ha usufruito di una doppia agevolazione in quanto oltre all'aliquota agevolata prevista da sempre dal Comune di Bologna, a livello nazionale, dal 2016 è stato previsto uno sconto del 25% dell'imposta che si è sommato alla nostra agevolazione. Tale intervento statale, per quei comuni come Bologna che già avevano previsto l'agevolazione, rischia di rivelarsi inutile in quanto le agevolazioni vengono previste per stimolare comportamenti e già l'agevolazione del Comune aveva raggiunto grandissimi risultati quindi quella aggiuntiva obbligatoria prevista dallo Stato avrà probabilmente effetti molto trascurabili".