Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sui corsi di lingua araba in alcune scuole della Città metropolitana

L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli sui corsi di arabo in alcune scuole del bolognese.
Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli"In relazione agli artico...

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L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli sui corsi di arabo in alcune scuole del bolognese.

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
"In relazione agli articoli di stampa - Il Carlino Bologna 8 e 9 marzo - chiedo al Sindaco e alla Giunta la propria valutazione politica in merito, visto che viene riportato che questo progetto interesserà tutta la provincia di Bologna (area metropolitana) e quindi anche la nostra città.
Se è vero che si è iniziato questo percorso di insegnamento ed, in caso affermativo, chi sovvenzionerebbe tali corsi e se non si pensa che si tratti di 'integrazione al contrario'".

Risposta dell'assessore Pillati
"La domanda che lei pone richiede una premessa. Come in molti altri casi, l'attivazione in un Istituto comprensivo di un corso di lingua, che sia araba o meno, è qualcosa che la scuola decide nella più completa autonomia della scuola.
Questo accade anche per molteplici altre attività e iniziative che si posso svolgere in orario scolastico o extra scolastico.
Infatti, come ho già avuto modo di dire più e più volte, le Istituzioni scolastiche hanno una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa, che esercitano nel pieno rispetto delle norme generali sull'istruzione emanate dallo Stato. Ogni Istituzione scolastica ha un proprio Piano dell'Offerta Formativa (POF) ed è di competenza del Consiglio d'Istituto elaborare e adottare gli indirizzi generali, ma anche deliberare l'organizzazione e la programmazione delle attività, sia scolastiche che extrascolastiche, nel rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie e, comunque, riconoscendo e valorizzando le diversità e le potenzialità di ciascun alunno.

Non vi è nulla di straordinario o inconsueto nell’autorizzare da parte di un'autonomia scolastica, un corso di lingua in orario extra scolastico, a fronte di un progetto che non conosco, lo ribadisco, ma che, come ho desunto dagli articoli di stampa, nasce prioritariamente con l’obiettivo di far conoscere la lingua araba a bambini di seconda generazione, quindi nati in Italia da genitori di nazionalità araba, ma che è aperto a tutti coloro che valutano questa opzione come un’opportunità.

È quello, ad esempio, che accade nel Comune di Bologna al Liceo classico Minghetti, dove da ormai tre anni tra le attività facoltative deliberate dal Consiglio di Istituto in orario extra scolastico è previsto un corso di cultura, lingua e civiltà araba, come spiega in un articolo apparso oggi sulla stampa il docente Fabio Gambetti, dirigente del liceo Classico.

La nostra è una società sempre più multiculturale e trovo normale che una scuola possa sentire l’esigenza di dare ai propri ragazzi la possibilità di conoscere altre culture, così come l’opportunità di approfondire lingue che stanno diventando sempre più importanti, penso per esempio, oltre all'arabo, il cinese o il russo.

Ogni scuola nella sua totale autonomia può, dunque, decidere di offrire questo tipo di opportunità sia tra le attività scolastiche, come ad esempio al liceo Fermi dove in una sezione è previsto lo studio della lingua cinese, che tra quelle extrascolastiche, che sono invece facoltative, come nel caso del Liceo Minghetti.

Quello che il Comune di Bologna offre e continuerà ad offrire a tutte le scuole, in particolare a quelle del primo ciclo è un'altra cosa, è il sostegno e l'opportunità per gestire l'integrazione e la multiculturalità. Penso ai tanti corsi per l'insegnamento della lingua italiana rivolti ai minori di origine straniera, ai servizi di mediazione culturale e, più in generale, a tutti quei servizi rivolti alle scuole per agevolare il lavoro degli insegnanti nell'accoglienza e nell'inserimento degli allievi stranieri o figli di migranti nella valorizzazione e scambio di buone prassi interculturali".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
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