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Question Time, chiarimenti in merito alla situazione delle mense scolastiche

La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto oggi in sede di Question time alla domanda di attualità del consigliere comunale Manes Bernardini del Gruppo consiliare Insieme Bologna in merito alla situazione delle mense scolastiche La domanda de...

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La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto oggi in sede di Question time alla domanda di attualità del consigliere comunale Manes Bernardini del Gruppo consiliare Insieme Bologna in merito alla situazione delle mense scolastiche

La domanda del consigliere comunale Manes Bernardini:

"In merito all'articolo di stampa relativo alla situazione delle mense scolastiche (Il resto del carlino bologna 17 novembre 2016) si chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica e quali azioni si intendano intraprendere per fronteggiare sia il disservizio delle mense scolastiche sia il rischio di licenziamenti dei dipendenti Camst".

La risposta della vicesindaco Marilena Pillati:

"Gentile consigliere Bernardini, rispondere alla sua domanda, mi consente di ribadire ancora una volta ciò che più volte ho espresso, cioè che la refezione scolastica non è un mero servizio di ristorazione, ma racchiude in sé un valore fortemente educativo e consente a tutti i bambini di consumare un pasto equilibrato sotto il profilo nutrizionale e sicuro sotto il profilo igienico. Ho per questo sempre considerato una grande conquista la diffusione in tutte le scuole del servizio di refezione scolastica e non è un caso che esso sia stato considerato parte integrante del "tempo scuola".
Per questo considero ciò che si è venuto a creare a seguito della sentenza di Torino un passo indietro, non certo una conquista, come qualcuno sostiene.
A sostegno di questa valutazione porto tutto l'impegno che abbiamo e stiamo dedicando allo sviluppo della qualità del servizio nel breve come nel lungo termine, come per esempio la decisione di investire nei nuovi centri pasto. Già oggi abbiamo un servizio di refezione di grande qualità. Ricordo che oltre il 90% delle materie prime sono di origine biologica e se non lo sono, sono comunque dop, igp, a lotta integrata. I nostri menu sono stati valutati tra i migliori in Italia, sono in linea con le linee guida della ristorazione scolastica, quindi equilibrati sul piano nutrizionale.
Certamente ci sono ambiti di miglioramento, come per esempio quelli relativi a consumo di alcuni alimenti, come verdura e frutta, poco graditi, ma credo che debba essere affrontato, questo tema, con un impegno di tutti a cercare le modalità più efficaci affinché anche questi alimenti, cosi preziosi per la salute, vengano maggiormente consumati in un pasto equilibrato, obiettivo non semplice ma fondamentale. Sarebbe anche troppo facile eliminare certe preparazioni e certi alimenti. Quindi il nostro impegno è mettere in campo progetti con questa precisa finalità.
Fermo restando tutte queste valutazioni, non possiamo certamente ignorare, come lei ci ricorda, ciò che dicono le recenti sentenze che enfatizzano, a mio avviso anche troppo, il carattere di servizio a domanda individuale della refezione scolastica. Voglio però invitare tutti a tenere presente che i giudici che si sono pronunciati hanno sottolineato che il consumo a scuola del pasto portato da casa è un diritto soggettivo non immediatamente esigibile. Richiede cioè misure organizzative di cui la scuola ha la primaria responsabilità, che devono garantire il rispetto dei diritti di tutti, a partire da quello dei bambini che fruiscono della refezione scolastica di mangiare un pasto sano per il quale siano sempre chiare le responsabilità, prioritariamente in capo al Comune e alla ditta di ristorazione.
Ne consegue che le condizioni organizzative determinate dalla scuola per consentire il consumo del pasto portato da casa devono essere certamente compatibili con l'organizzazione della refezione scolastica che chiama in causa Comune e ditta di ristorazione. Non è possibile autorizzare il pasto da casa senza queste garanzie.
Quello che ci aspettiamo, quindi, è che prosegua quel comportamento responsabile, quello che ha caratterizzato fino a ora tutti i soggetti coinvolti insieme a noi, scuole, ditta di ristorazione e genitori, comportamento responsabile che fino a ora ha consentito di non generare alcun disservizio.
La situazione bolognese, mi rendo conto, è molto diversa da quella di Torino, una realtà che certamente non può non destare preoccupazioni. Il rischio di perdere il lavoro che stanno vivendo alcuni operatori, unita a quella che io considero una perdita del valore educativo e formativo della refezione scolastica, è una sconfitta sotto ogni profilo. Mi auguro che a Torino e ovunque ci si fermi a riflettere, partendo da una maggiore attenzione all'interesse generale e non alla somma di interessi individuali. Credo che si debbano ritrovare le ragioni di un lavoro comune che veda tutti impegnati a migliorare il servizio di refezione scolastica per tutti".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:35
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