Question Time, chiarimenti in merito alla presenza di amianto nelle tubature dell'acqua
L'assessore all' Ambiente Patrizia Gabellini ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande del consigliere Massimo Bugani (M5S) e del consigliere Comunale Michele Facci (Uni si vin) in merito alla questione della presenza di fibre d'amianto nelle tubature dell'acqua.
La domanda del consigliere comunale Massimo Bugani (M5S):
Visti gli articoli apparsi sulla stampa (Il Corriere di Bologna 25.02.2016) relativi al forte incremento della presenza di fibre di amianto nelle tubature dell' acqua registrato nel 2015;
Pone la seguente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico amministrativa su questa notizia;
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se non sia il momento di predisporre insieme ad Hera un progetto concreto per la sostituzione di tutte le tubature in cemento-amianto dal quale si possano desumere con precisione, i costi ed i tempi di realizzazione.
La domanda del consigliere Comunale Michele Facci (Uni si vin):
Dopo quanto emerso nel corso della commissione consiliare relativa alle problematiche dell'amianto nella città di Bologna,
il sottoscritto consigliere comunale chiede:
di conoscere il pensiero della Giunta in merito all'aumentata presenza di amianto nell'acqua potabile;
di conoscere quali misure la Giunta intenderà adottare, con particolare riferimento al ruolo del Sindaco all'interno di Atersir, e della necessità di provvedere alla sostituzione delle tubature dell'acquedotto.
La risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini
"Penso che proprio il modo in cui la notizia è uscita ci renda necessario richiamare alcuni aspetti che sono utili per dare risposta puntuale alle domande dei consiglieri.
Innanzitutto comincerei col parlare del rischio sanitario. Attraverso il Piano amianto si sono approfondite le emergenze sanitarie dovute all'amianto, sviluppando un focus specifico dei dati provenienti dal registro nazionale mesoteliomi e verificando la bibliografia scientifica sul tema. Ne è emerso che il rischio si ha con l’inalazione di fibre di amianto all'interno delle vie respiratorie e i meccanismi sono stati anche ampiamente spiegati in sede di commissione consiliare dalla dottoressa Colacci. Però le stesse considerazioni erano state fatte in sede di istruttoria pubblica, ma proprio l'istruttoria pubblica, puntando l'attenzione su questo aspetto aveva indotto ad avviare un lavoro che nel frattempo è stato fatto. Sulla base del lavoro intercorso nel tempo che separa l'istruttoria pubblica dalla redazione del Piano amianto, che avremo in Consiglio la settimana prossima, si è arrivati comunque alla conclusione che al momento non sono state evidenziate problematiche eziologiche per l'ingestione di fibre di amianto, in particolare alla basse concentrazioni attualmente rilevate. Il rischio sanitario connesso alla presenza dell'amianto nell'acquedotto è stato oggetto di un parere dell'Istituto Superiore di Sanità, a seguito di specifiche richieste della Regione Toscana ed è il parere più significativo e autorevole del quale disponiamo a livello italiano, elaborato da un gruppo di tecnici tra cui anche diversi operatori di Arpa e Ausl di 6-7 regioni italiane, appartenenti al Comitato permanente di Studio sulle Acque del Ministero della Sanità.
Le conclusioni di questo parere che è stato chiesto espressamente dalla Regione Toscana sono le seguenti. Non vi sono evidenze di rischio associate all'ingestione diretta né associate ad aerodispersione delle fibre eventualmente contenute in acqua. Ricordate la questione che si pose anche in istruttoria, della doccia. Non vi è la necessità di fissare un valore guida sanitario; unico valore di riferimento rimane dunque per noi quello dell'EPA (Environmental Protection Angency), che è l'Arpa federale degli Stati Uniti; l'assumiamo come riferimento, sono i 7 milioni dio particelle di fibre per litro di acqua che è l'unico standard di riferimento che abbiamo.
Sempre in sede di commissione consiliare, la dottoressa Colacci ha specificato che, poiché i dati dei quali oggi disponiamo sulle nostre condutture, inclusi quelli emersi dalla rilevazione del 2015 che ha portato a valori anomali con esiti positivi sul 36% dei campioni mentre nel trend di 15 anni era del 7%, quindi nonostante questo dato anomalo arrivato quasi seduta stante la sera prima della commissione, che non solo ha trovato positivo il 36% delle rilevazioni, ma ha misurato la presenza di 20.000 fibre per litro di acqua, nonostante questo dato in sede di commissione consigliare la dottoressa Colacci ha specificato che quei dati, 350 volte inferiori alla soglia EPA, non sono tali da considerare che ci sia una problema rilevante per la salute e che non ci siano gli elementi per fissare un valore limite, che ripeto già il ministero non ha ritenuto di fare.
A conclusione di questo, che però mi sembra importante, perché noi come Comune non abbiamo elementi per mettere in discussione il parere che al momento ci viene da Arpa e Ausl, parere che considera che non vi sia un problema per la salute derivante dalla presenza di fibre di amianto in acqua e che intanto l'amianto non è una sostanza genotossica, ma infiammatoria e il tumore si sviluppa all'interno degli alveoli polmonari ma non in altri organi, se non tramite meccanismi di trasporto da attribuire al sistema linfatico. Questo è al momento ciò che abbiamo acquisito al momento.
Gli impegni del Piano trattano il tema nella sua interezza e assumono priorità. Questa è una priorità riconosciuta da tutti. Vale a dire le coperture in amianto e vale a dire i problema dell'inalazione. Questo è il cuore del Piano che poi ha anche una parte dedicata alle condutture che dice delle cose e che dopo richiamerò. Ma non è che se c'è un problema insorgente quello acclarato non è rilevante. Siamo di fronte a un impegno di grande rilevanza: oltre 2.000 coperture da rimuovere nel prossimo decennio e oltre 10.000 interlocutori da coinvolgere. E' un lavoro enorme.
Veniamo ai dati del monitoraggio sulle condutture idriche. Ho già detto quali sono stati i risultati di questo monitoraggio al 2015, che ha portato a questo risultato. Abbiamo ritenuto per massima trasparenza, volendo dare il segnale che l'Amministrazione non sta sottovalutando la cosa abbiamo addirittura chiesto in sede di commissione di sostituire la tabella che dava i dati di monitoraggio fino al 2014.
Per quanto riguarda le condutture idriche, in seguito all'istruttoria che ah portato in auge il tema, si è avviato un lavoro conoscitivo inedito, rilevando l'età delle condutture che hanno fibre in amianto nel nostro territorio comunale e l'incidenza delle rotture. Disponiamo oggi di un primo quadro conoscitivo anche che mette a confronto l'indice delle rotture in questo genere di tubazioni rispetto a quelle in polietilene e in acciaio, cercando di fare correlazioni con l'età. Elemento che comincia a spostare in avanti la conoscenza e la possibilità quindi di fare verifiche. Pur non avendo avuto il tempo di approfondire quel dato, che ci è stato comunicato dopo che già in Giunta avevamo approvato il Piano, abbiamo ritenuto di includerlo e quindi ci sarà nella versione che arriverà in Consiglio comunale, e ci siamo presi l'impegno di andare avanti a capire con nuovi monitoraggi. In commissione il dottor Bruschi di Hera ha detto come una prima anomalia che si è rilevata e che potrebbe quanto meno dare alcuni primi elementi è che è stata un'estate particolarmente siccitosa e il numero delle rotture - il numero delle fibre va associato alle rotture - è stato molto più alto che in passato. Però ripeto, si andrà avanti a capire e a raccogliere dati per fare delle valutazioni.
Sulle condutture idriche è previsto nel Piano di proseguire l'attività di monitoraggio, avviare dal 2016 – per un periodo sperimentale – uno studio sulle caratteristiche di aggressività delle acque in base a diversi indici dedotti dalla letteratura, questo c'è già nel Piano; dotarsi di informazioni approfondite sulle condizioni della rete acquedottistica (a carico di HERA) al fine di circostanziare il tema delle manutenzioni. In caso di rifacimento completo di un'infrastruttura stradale, si provvederà alle attività previste dal decreto ministeriale 16 maggio 1996, ovvero alla eliminazione delle tubazioni e dei cassoni di deposito di acque, via via che lo stato di manutenzione degli stessi e le circostanze legate ai vari interventi da effettuarsi diano l'occasione per tale dismissione. Questo è previsto dal decreto, lo include il Piano, questo non c'era quando c'è stato il cantiere di Rizzoli, dunque consigliere Facci non è da attribuirsi a una valutazione economica perché ci fu un altro ragionamento, che non era stato preso in considerazione, c'erano problemi di tempo e dunque non è stata una questione economica. Quell'episodio ha dato il suo contributo a definire un comportamento futuro che avrà questo come riferimento.
Quindi la presenza di condutture in cemento amianto è una caratteristica non solo di Bologna, dove ne abbiamo 507 chilometri, ma sarà interessante sapere che in Italia sono 125.000 i chilometri, nel Regno Unito sono 257.000, in USA 560.000 chilometri e si stiam che nel mondo almeno siano 2,5 milioni i chilometri. Questo per rispondere a quale possa essere il margine per una sostituzione totale.
Aggiungerei solo che le sostituzioni totali devono essere pagate. Abbiamo fatto una stima che per difetto servirebbero 300 milioni di euro, questi andrebbero ricavati dalla tariffa idrica, perché è un programma di intervento del piano d'ambito Atersir che decide gli investimenti su tutta la rete idrica; abbiamo dei limiti normativi di tipo regionale e nazionale che indicano le priorità, ma anche di tipo europeo che in questo momento danno priorità a investimenti per il contenimento di fosforo, azoto e sostanze pericolose, oltre che al mantenimento della qualità dei corpi idrici. Quando arrivano cose di questo tipo c'è poi un'infrazione.
Per quanto detto, priorità di rimozione dell'amianto che si può inalare, mancanza di evidenza eziologica dell’ingestione, un unico dato anomalo che deve essere verificato, estensione della rete; sostenibilità economica e appropriatezza, ci fanno dire che al momento non siamo in grado di mettere in campo un programma di sostituzione di tutte le condutture. Il sindaco Merola e l'Ing. Belladonna dovranno evidentemente tenere conto dei criteri di priorità e anche di imparzialità rispetto a fatto che il problema non è solo bolgonese".