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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni

Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) “Piazza Fontana e i terrorismi: il ruolo di Bologna città della Memoria"."Era un venerdì il 12 dicembre del 1969, 47 anni fa. Al...

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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) “Piazza Fontana e i terrorismi: il ruolo di Bologna città della Memoria".

"Era un venerdì il 12 dicembre del 1969, 47 anni fa. Alle 16.30 una bomba scoppiò nel salone della banca nazionale dell’agricoltura in piazza Fontana a Milano: 16 morti e 90 feriti.
Qualche minuto prima dell'esplosione un altro ordigno venne rinvenuto nella sede della Banca commerciale di piazza della Scala sempre a Milano. Tra le 16.55 e le 17.30, altre tre esplosioni si verificarono a Roma: una all'interno della Banca nazionale del lavoro di via San Basilio, altre due sull'Altare della Patria di piazza Venezia. Questi attentati provocarono feriti e danni.
Nei mesi precedenti erano stati compiuti attentati a Padova, Brescia e Milano.
Incominciava così quella che venne definita la strategia della tensione: un periodo di forti minacce alla nostra democrazia che da piazza Fontana, in diverse e differenti fasi, passò per la strage di Brescia e dell’Italicus - nella nostra san Benedetto val di Sambro- arrivando fino alla strage alla stazione che colpì Bologna il 2 agosto 1980.
Per Piazza Fontana le indagini si avviarono immediatamente, in parallelo, a Milano e Roma. L’inchiesta fu assegnata alla Procura di Roma, quindi a Milano ed infine, nel’ottobre 1972, il processo passò a Catanzaro dove si tennero quattro istruttorie e l’ultimo processo che si concluse nel 1991. In seguito si aprì un ulteriore processo a Milano che fu concluso con il pronunciamento della Cassazione il 3 maggio 2005.
Una vicenda processuale che è stata costellata da depistaggi, così come è accaduto in altre vicende giudiziarie legate alle, purtroppo numerose, stragi avvenute in Italia.
Nel luglio di quest’anno la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva una legge che introduce il reato di depistaggio, punito con il carcere da 3 a 8 anni, che salgono a 12 quando è commesso in un processo per reati gravi come la strage. Quindi un passo avanti importante per la ricostruzione della verità giudiziaria.
In tante occasioni emerge come molti, forse la maggior parte, dei giovani oggi non conosce gli eventi che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese negli anni ‘60-’70-'80 e '90 le minacce alla democrazia, il contesto nazionale ed internazionale in cui sono maturate. E non è neppure una responsabilità a loro imputabile, in effetti questi temi non sono inseriti stabilmente nei programmi didattici. È poi altrettanto vero che anche per gli adulti non è scontato avere maturato consapevolezza su questi fatti, tanto che si registra una fatica generale nel produrre una corretta analisi, nel conservare memoria di quegli eventi che hanno segnato in modo indelebile la storia della nostra città, della nostra regione e della nazione tutta. Di qui l’importanza di riannodare i fili della memoria e della storia per avviare progetti di educazione permanente alla cittadinanza attiva per i nostri cittadini e cittadine di ogni generazione e provenienza.
Diventa così necessario impegnarsi perché le fonti storiche vengano conservate: un grande lavoro è stato fatto grazie all’impegno di magistrati, cancellieri, archivisti che, partendo proprio dalla necessità di salvare dalla distruzione le carte processuali di piazza Fontana hanno avviato una meritoria opera di digitalizzazione dei processi legati alle stragi e al terrorismo. A Bologna molte carte sono conservate presso l’associazione dei famigliari delle vittime, che ha sede proprio qui in Comune, altre sono versate all’Archivio di Stato. Molto lavoro è ancora da fare per mettere in sicurezza i documenti e per renderli consultabili.
Una direttiva della Presidenza del Consiglio del 22 aprile 2014 ha disposto la declassifica e il versamento agli Archivi di Stato della documentazione relativa a numerose stragi tra le quali quella di piazza Fontana e quelle a noi vicine dell'Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984). Questi atti sono molto importanti e sulla loro applicazione si deve vigilare costantemente, affinché davvero tutti gli archivi dei ministeri, dei servizi, degli organi dello Stato versino effettivamente tutti i documenti d’interesse, attuando tutte le politiche necessarie alla loro consultabilitá, proseguendo anche nella digitalizzazione dei processi sul terrorismo e le stragi conservati negli archivi dei tribunali.
Per far conoscere quella storia, riflettere e reagire anche ai moderni terrorismi che vorrebbero farci sentire indifesi, paralizzarci e farci ergere muri e barriere in un insensato scontro tra culture e religioni diverse- occorre, dicevo, un luogo, fisico e virtuale insieme, dove trovare una guida sicura che possa condurre gli studiosi, gli studenti, gli insegnanti e i cittadini attraverso complessi corpi di fonti e documenti. Occorre un luogo in cui valorizzare la grande attività che molte associazioni del nostro territorio e non solo stanno facendo per riallacciare questo ponte di memoria e storia, occorre una solida rete fra istituzioni, associazioni e cittadini che metta in valore l’enorme lavoro che si sta consolidando, rafforzandone una collaborazione permanente e capace di rinsaldare la cultura democratica e la partecipazione attiva, uno degli antidoti al populismo e alla violenza.
Pertanto, oltre al doveroso e rinnovato cordoglio per la strage di Piazza Fontana, rivolto ai famigliari delle vittime, ai feriti e alle Istituzioni milanesi, Bologna -che purtroppo molto ha vissuto la violenza dello stragismo- deve avere un ruolo centrale nello studio dei fenomeni attinenti i terrorismi, nella conservazione e nella divulgazione della memoria anche grazie all'istituzione di un Centro di documentazione sui terrorismi e sulle stragi per diffonderne la conoscenza dal basso, proprio come dichiarato dal Sindaco Merola lo scorso 2 agosto".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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