Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Zacchiroli
"Bislacchi. È il primo aggettivo che mi è venuto alla mente leggendo dei blocchi studenteschi operati pres...
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Benedetto Zacchiroli (Pd) sulle proteste dei collettivi studenteschi.
"Bislacchi. È il primo aggettivo che mi è venuto alla mente leggendo dei blocchi studenteschi operati presso la sede della facoltà di Scienze politiche della nostra città venerdì scorso.
Impedire ai propri colleghi studenti di partecipare alle lezioni è, oltre che, dal mio punto di vista, un atto di violenza, un modo di protesta fuori dal tempo.
Mi fanno tenerezza questi giovani col megafono scarico in mano che rivendicano chissà quale diritto impedendo ai loro pari di esercitare il proprio.
Intimidazioni sommesse, sussurrate e accompagnate da spintarelle bullesche, sono i mezzi scelti da uno sparuto gruppo di sedicenti studenti, che forse l'ultimo esame che hanno dato è quello per la patente. Povera Bologna, povera la sua Università. Nessuno nega il diritto alla protesta, ma, mi spiace doverlo ricordare, siamo nel 2016, e i mezzi debbono essere altri.
Gioverebbe forse ricordare loro come nasce la nostra università? Che stiamo parlando dell'Istituzione civica più antica che risale all'XI secolo? Sento il rumore di Irnerio che si rivolta nella tomba a sentire i loro megafonini afoni. Ma come sono messi? Come è successo loro di restare imbullonati in metodi di protesta che sono fuori dal tempo.
Uscite dal '77 vi prego.
Vivete nel mondo di internet e della comunicazione. Lo capite che il vostro tavolino messo di traverso non può fermare il sapere e la sua comunicazione? L'unico risultato che ottenete è una dolce antipatia nei vostri confronti che non permette a nessuno nemmeno di capire nemmeno quale sia il motivo della vostra protesta. Francamente da degli studenti ci si aspetta un po' di più, almeno in creatività comunicativa.
Oggi mi sento di dire agli studenti bloccati e costretti a non poter seguire le lezioni che la città è con loro, che noi stiamo dalla loro parte, non perché sono la netta maggioranza, anche se questo basterebbe, visto che stiamo parlando di qualche decina di persone su un numero di studenti che supera le centomila unità, ma perché quegli studenti vogliono fare semplicemente il loro dovere e l'augusto Senato accademico dovrebbe prendere provvedimenti seri e immediati nei confronti di coloro che impediscono il libero esercizio del sapere nella nostra città, perché quelle persone ledono, in primis, Il diritto dei loro colleghi, e in secundum l'immagine vera della città che nei secoli ha costruito se stessa attorno alla comunità universitaria.
Agli studenti esclusi dico "coraggio", non siete soli, al Senato invece dico "non lasciateli soli". Si discuta, ma si sia fermi nei confronto di questo sparuto gruppo che nuoce a tutta la comunità. Avete mai pensato di togliere loro il libretto studentesco? Son sicuro che non piangeranno, ma almeno si leverà loro il diritto di dirsi studenti della più antica università del mondo occidentale, fatto che reca con se non solo onori, ma anche l'onere di un comportamento civile e consono, del quale, reiteratamente, danno prova di non saperne nulla.
Forse il vostro regolamento non lo contempla, ma la misura è colma e vi chiediamo un segnale forte, perché quando si commette un fallo grave il giocatore è espulso".