Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento della presidente Lembi in ricordo di Virginiangelo Marabini

Al termine dell'intervento il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio

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Si trasmette l'intervento in ricordo di Virginiangelo Marabini tenuto dalla presidente, Simona Lembi, in apertura della seduta odierna del Consiglio comunale. Al termine dell'intervento il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio.

"Desidero intervenire in apertura di seduta per ricordare Virginiangelo Marabini. Ho informato di questo i capigruppo, so essere questione condivisa, e anche decisa insieme nell'ufficio di Presidenza, quella di aprire il Consiglio comunale ricordando quanto oggi sia un giorno triste per il Consiglio e anche per la città di Bologna. Ricordiamo un uomo politico perbene, colto, nato e cresciuto negli albori della democrazia repubblicana e capace di 'fare sintesi'.

Virginiangelo Marabini è venuto a mancare nella giornata di ieri. La sua scomparsa ci addolora enormemente. In un Italia divisa in due dalla guerra fredda, con contrapposizioni molto forti, Marabini è appartenuto certamente a quella generazione che seppe tenere aperta la porta del dialogo e del confronto. Diceva esattamente questo in una sua intervista di qualche anno fa: quello di lavorare per il dialogo. Non l'intesa difficile da fronti contrapposti ma per l'intesa insieme con i più grandi innovatori della politica degli anni sessanta del Comune di Bologna. Mai pasticci ideologici o sciocche contaminazioni, ma un serio e concreto confronto sulle cose reali, sui principi della democrazia e gli obiettivi da perseguire, costruire insieme nel rispetto delle reciproche opinioni, ma con la chiarezza il senso della nostra comunità e della nostra società, che mai può essere rinchiuso in stereotipi o semplicistiche rappresentazioni al ribasso.

Riprendo alcune note già indicate nel sito di Storia Amministrativa del Comune di Bologna per ricordare anche qui le esperienze istituzionali e politiche più significative di Virginiangelo Marabini. Nato a Imola nel 1931, cresce in una famiglia di profonda fede cristiana, antifascista, e muove le sue prime esperienze nell'Azione cattolica. Alla fine della guerra sceglie di entrare in politica nella Democrazia cristiana, nel solco dei valori che furono di Don Sturzo, il partito che più di ogni altro interpreta lo spirito e il carattere originario del vecchio Partito Popolare.
La sua attività come amministratore comincia nel 1956 ad Imola, dove viene eletto in Consiglio comunale, e prosegue nel 1960 in qualità di consigliere provinciale. E' nel 1964 viene eletto in Consiglio comunale a Bologna dove rimane fino al 1970 e contemporaneamente è dal 1963 segretario provinciale della Democrazia cristiana, incarico che manterrà per diversi anni. Tengo molto a ricordare questo aspetto e questa esperienza in Consiglio comunale, un'esperienza che lo stesso Marabini ricorda con un grandissimo affetto e con molto orgoglio. Ebbe a dire: 'Il mio ingresso in Consiglio comunale a Bologna avvenne con le elezioni amministrative del novembre 1964 e costituì il coronamento, in età ancora giovanile, della mia prima vera e forte esperienza politico-amministrativa'. Ho detto prima della grande capacità di questa generazione, e anche sua in particolare, non di sciocco unanimismo ma invece di costante confronto. Sempre in questa intervista ebbe a riconoscere come in un periodo difficile in cui il sindaco Giuseppe Dozza si stava ritirando dalla scena politica bolognese e non stava già bene, affermò: 'Ebbene, decidemmo di non attaccare più personalmente il sindaco, perché il sindaco, come persona, non era più in grado di difendersi. Si attaccava la giunta nel suo insieme, la politica della giunta, ma facemmo questa scelta, per un principio di umanità e di rispetto verso un uomo, che aveva rappresentato un’epoca e che era stato praticamente il primo sindaco della ricostruzione'. Definiva Umberto Lorenzini 'un primo violino politico', apprezzava il lavoro dell'avvocato Roberto Vighi, primo presidente della Provincia di Bologna. Fu lui, consigliere e segretario della Democrazia cristiana, in grande sintonia con altri uomini politici di grande spessore, come Fernando Felicori, Achille Ardigò, Enzo Anceschi, Giancarlo Tesini, Giuseppe Coccolini e molti altri ancora. Esce dalla scena politica attiva senza rimpianti affermando: "C'è stato un periodo, quello che viene dopo, che mi interessa di meno, perché io, poco dopo il 1995, 'stacco la spina politica', per dedicarmi ad altre cose".

Tra le varie attività svolte nell'ambito della pubblica amministrazione, ricordiamo che è stato componente del consiglio di amministrazione dell'ente di riforma Delta padano, trasformatosi poi in Ente di sviluppo agricolo. E' stato vicepresidente della prima società finanziaria del centro alimentare, ora Centro agro alimentare di Bologna. Il 30 marzo del 1985 viene chiamato a far parte dell'Assemblea dei soci della Cassa di risparmio in Bologna e nel 1997 entra in consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di risparmio. Nel 1998 riceve dal Presidente della Repubblica l'alta onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica italiana. Nel 2007, su indicazione del Consiglio accademico del Conservatorio di musica "Giovan Battista Martini" di Bologna, il Ministro dell'Università e della ricerca lo nomina Presidente della prestigiosa istituzione musicale bolognese.

Desidero inoltre richiamare alla nostra memoria, nel luogo che lo ha visto muovere passi nel contesto locale bolognese che ebbe anche un'importante esperienza alla Camera dei Deputati, per molti anni fu parlamentare, e fu anche a fianco di Nilde Iotti nel 1979 quando diventa segretario dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati.
Il suo ricordo, il suo insegnamento ci accompagneranno sempre. Alla figlia Anna Stella e a tutti i suoi cari, rivolgo il cordoglio del Consiglio comunale di Bologna a cui propongo un minuto di silenzio in memoria di Virginiangelo Marabini"

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
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