Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento del Sindaco Merola in occasione del primo summit mondiale della Rete Internazionale delle Città Contro il Razzismo (ICCAR)

Si trasmette l'intervento d'apertura del Sindaco Virginio Merola in occasione della presentazione ufficiale del primo summit mondiale della rete internazionale delle città contro il razzismo (ICCAR) per la prima volta convocato nella citt&agra...

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Si trasmette l'intervento d'apertura del Sindaco Virginio Merola in occasione della presentazione ufficiale del primo summit mondiale della rete internazionale delle città contro il razzismo (ICCAR) per la prima volta convocato nella città di Bologna.

"Grazie Presidente. Sono io che ringrazio i sindaci e i consiglieri presenti per le parole di apprezzamento per la nostra bella città. Lo faccio a nome di consiglieri e delle consigliere, l'importante per noi è che questo primo incontro del direttivo globale delle città impegnate contro il razzismo e le discriminazioni si stia svolgendo nella nostra città: per noi è un onore e vi ringraziamo per la presenza. So che è un lavoro importante. Sono oltre 550 le città del mondo che hanno aderito alla coalizione, suddivisa in coalizioni regionali, qui tutte rappresentate. Con la dichiarazione di Bologna, che sottoscriveremo a breve, noi porteremo una posizione condivisa a Quito, in Equador, alla conferenza Habitat III, dove saranno definite rispetto al problema del diritto alla casa e dello sviluppo urbano sostenibile, nuovi contenuti per una nuova agenda urbana: è importante il confronto fra le città per dare sempre più vigore e tenacia alla lotta al razzismo e alle discriminazioni. Viviamo in un mondo che ha bisogno di ridurre le disuguaglianze, ha bisogno di maggiore uguaglianza e di affermazione piena dei diritti civili e dei diritti sociali. Le città da questo punto di vista sono il termometro effettivo della possibilità di una affermazione piena dei diritti umani. Le città possono e devono essere il motore dello sviluppo sostenibile a livello globale ed è bene che le città si mettano in rete a partire da questo tema fondamentale dei diritti umani e della lotta alle discriminazioni perché le città sono il luogo della democrazia, del confronto e dall'organizzazione delle convivenza tra idee e stili di vita differenti. Le città che ce la fanno nel mondo, che si stanno sempre più affermando sono città dove la pluralità degli stili di vita e le diversità diventano una ricchezza per lo sviluppo economico, sociale e civile. Queste sono le città attrattive nel mondo, capaci di attrarre investimenti, attrarre talenti e una popolazione in grado di assicurare un futuro alle comunità urbane. 

Questo quindi è molto importante ribadirlo qui insieme, rispetto agli stati nazionali, rispetto alle federazioni di stati, rispetto in particolare alla nostra Europa. L'Europa può progredire in questo momento difficile si fa perno sulle città e sulla loro capacità di creare società civili unite negli obiettivi di sviluppo e progresso. Assistiamo anche in questi giorni, lo abbiamo ricordato con il nostro minuto di silenzio, a situazioni e a tragedie che speravamo tutti di non vedere. Sicuramente la lotta alle discriminazioni e per ridurre la disuguaglianza economica, la lotta contro il razzismo e la xenofobia, viene messa a dura prova da quanto sta accadendo ai confini dell'Europa e richiede appunto una capacità delle città di premere sui governi europei perché l'Europa riesca ad accogliere in modo ordinato e condiviso e non neghi il diritto all'accoglienza ai profughi. E ancora, intervenga per sostenere i diritti civili e sociali nelle situazioni dove la gente è costretta a scappare per il terrorismo, per le dittature e per le guerre in corso.
Noi vogliamo dire insieme come città a partire da questa dichiarazione di Bologna e lo faremo a Quito per chi di noi ci sarà e per chi ci rappresenterà che abbiamo bisogno insieme di comprendere che oggi per affermare la democrazia nel mondo occorre partire dalla città, ma che l'alternativa alle città non può essere intesa come una riaffermazione del nazionalismo, degli stati chiusi in se stessi, alla ricerca di nuovi confini invece che all'affermazione di nuove frontiere. Questa posizione delle città deve essere compresa, è già sostenuta dall'UNESCO, ha bisogno di diventare con pari dignità confronto con tutti i capi di governo. Penso che noi possiamo dimostrare insieme con le nostre azioni positive e concrete per l'affermazione dei diritti civili, sociali o per la lotta alle discriminazioni, alle disuguaglianze e al razzismo, che l'alternativa altrimenti alle città torna a essere quella più antica e che oggi si ripropone in termini moderni, l'alternativa alle città può essere solo il deserto, il deserto delle relazioni, la chiusura in se stessi, il declino, perché le città si trasformano in luoghi di cittadini di serie A e di serie B. L'alternativa non è il deserto fino a quando io spero si sosterranno reti di coalizioni come la nostra, e fino a quando potremo contare su una battaglia insieme per il bene comune delle nostre comunità. Oggi siamo messi alla prova su un diritto fondamentale, noi europei, che tanto ha dato anche ai paesi da cui provenite, il diritto alla ricerca della felicità e della libertà e quindi chiamiamo le cose con il loro nome, il diritto a emigrare, a cercare una possibilità per se stessi e per le proprie famiglie. E se l'Europa non sarà all'altezza di una risposta coerente rispetto a questo diritto, credo che l'Europa non avrà futuro, così come tutte le nostre aree regionali.
Grazie ancora ai sindaci e ai consiglieri presenti, grazie per questo lavoro comune e grazie per avere scelto Bologna per dirlo insieme".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
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