Comunicati stampa

Comunicati stampa

Consiglio comunale, l'intervento d'apertura della presidente Simona Lembi sulla scomparsa di Mario Giovannini

Al termine dell'intervento il Consiglio ha effettuato un minuto di silenzio

Data:

:

Si trasmette l'intervento di apertura della presidente del Consiglio Simona Lembi per ricordare la figura di Mario Giovannini. Al termine dell'intervento il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.

"Mario Giovannini è scomparso nei giorni scorsi a Casalecchio di Reno nella casa di cura in cui si trovava da diverso tempo, tengo a ricordarlo per i l ruolo che ha avuto nella Resistenza di Bologna e per essere stato anche il primo segretario particolare, nel dopoguerra, del primo sindaco di Bologna Dozza
Era nato ad Argelato il 2 aprile 1924, ha aderito presto alla Resistenza e al partito comunista di allora. L'aria della lotta per la democrazia l'ha respirata da subito in famiglia. Il padre si chiamava Giovanni Guizzardi, la madre Augusta Guizzardi fu la prima collaboratrice di Ilio Barontini (più noto con il nome di battaglia Dario), il comandante del Comando Unico Militare Emilia Romagna (CUMER). Sua sorella, tengo molto a ricordare anche lei, scomparsa qualche anno fa, si chiamava Gorizia (in auspicio alla liberazione della città dal dominio austro ungarico per cui il padre combatte' nella prima guerra mondiale) fu staffetta partigiana. Gorizia sposò successivamente nel dopoguerra il partigiano Cesare Masina, molto noto a Bologna, il Comune gli ha intitolato un luogo pubblico nella Bolognina appena nel 2013 ma ricordo questo incontro non solo per le ragioni familiari legate e Mauro Giovannini, ma perché l'incontro tra lui e Cesare Masina fu fondamentale per aderire alla lotta partigiana in primo luogo alla clandestità.
Mi piace molto ricordarlo con le parole che scrisse di lui Luciano Bergonzini:
"Ricordo ancora come fosse oggi, il giorno in cui fu indirizzato dal partito nell'abitazione dello scrivente una delle più belle figure di antifascista, di combattente e in seguito di comandante partigiano della regione Emilia- Romagna.
Non sapevo nulla di lui, nè chi era, nè che cosa facesse. M i incontrai pochi giorni prima del bando della chiamata alle armi della mia classe (1924). Volevo sapere qualcosa, volevo consigli, ma con strana sorpresa ben poco seppi da lui. Per tutta risposta mi disse solo: «Non presentarti, nasconditi e poi in seguito vedremo»."
Così inizia la sua battaglia nella resistenza di Bologna, di profonde convinzioni antifasciste - ho già detto - classe 1924, divenne prima addetto alla segreteria del Comando Unico Militare Emilia-Romagna, di fatto segretario particolare di Baroncini col nome di battaglia molto particolare "Muchacio", dovuto al fatto che Dario, lo storico comandante del Cumer, che aveva partecipato a guerre in America Latina poi in Spagna, lo aveva chiamato così. Successivamente fu il primo segretario particolare del Sindaco Dozza, incarico che abbandono quando sposò sua figlia Luce, scomparsa anche lei pochi anni or sono.
Di tutti e due è possibile ritrovare un affettuoso cameo ne La Febbre del Fare, quando entrambi leggono alcuni pensieri del Primo Sindaco della Liberazione di Bologna e di quel periodo Giovannini ha lasciato traccia e quindi trasmesso l'esperienza in un volume intitolato "Tramonto rosso su San Luca. La Resistenza, il pubblico e il privato con Giuseppe Dozza", edito da Franco Angeli nel 1985.
Dopo l'incarico in Comune, Mario Giovannini svolse una lunga attività sindacale nella Cgil: prima a Bologna, poi, d'intesa con lo storico segretario della Federterra, Romagnoli, a Roma, collaborando con Di Vittorio e anche e sopratutto con Luciano Lama. Fu segretario nazionale dei dipendenti ospedalieri e degli enti locali, poi successivamente vice responsabili degli Affari internazionali della CGIL nazionale. E tengo molto a dire che fu tra i principali proponenti di quel prezioso lavoro che fu fatto all'epoca per raccogliere fondi, centinaia di raccolte fondi a sostegno dei popoli oppressi dalle dittature, prevalentemente militari (Cile, Spagna, Grecia). Mario Giovannini fu anche arrestato nella Grecia dei Colonnelli, scoperta questa sua attività, verrà arrestato e fu solo l'intervento dell'allora leader democristiano Aldo Moro che renderà possibile la sua scarcerazione e il suo rientro in Italia.
L'esperienza raccontata di questa esperienza è ricordata nel volume "Per i desaparecidos. Sindacato e lotte per la liberazione dei popoli. 1960-80".
È stato riconosciuto partigiano e nel 2015, per i suoi alti meriti, vedo il segretario dell’Anpi Bolognina e il segretario dell'Emilia Romanga che saluto da questo banco, l'Anpi gli ha consegnato la tessera ad-honorem nel 70° anniversario della Liberazione.
Lascia una figlia, Patrizia, un nipote Niccolò. A loro, agli altri suoi cari e ha chi lo ha conosciuto e condiviso una esperienza politica così profonda, va il nostro cordoglio.
Invito il Consiglio comunale a tenere un minuto di silenzio in sua memoria".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
Back to top