Consiglio comunale, il secondo intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione Civica Bologna) su "Audizioni pubbliche per le nomine nelle partecipate, misura per la trasparenza e la responsabilità"."Sono passati più di cento giorni...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione Civica Bologna) su "Audizioni pubbliche per le nomine nelle partecipate, misura per la trasparenza e la responsabilità".
"Sono passati più di cento giorni dalle elezioni, tempo entro il quale dodici sindaci eletti o rieletti, tra cui il nostro Virginio Merola, avevano promesso di istituire le audizioni pubbliche. Oggi faccio una riflessione sullo status quo di questa buona pratica: in due città, sono già a regime. In quasi tutte le altre, ci si avvia verso la loro istituzione. A Bologna invece abbiamo completamente arrestato questo processo. Infatti a luglio proposi un emendamento alla delibera sulla nomina in enti, istituzioni, società di competenza del Sindaco e dell'Amministrazione, che la maggioranza mi bocciò con il voto contrario di 21 consiglieri, senza però motivare quel voto.
L’appello per istituire le audizioni pubbliche, insieme ad altre misure di trasparenza dell’amministrazione, era stato promosso da "Riparte il futuro" , che molti di voi conoscono e che si occupa di anticorruzione, trasparenza, etica pubblica, come avevo già detto a Luglio nodo di quella rete che in Italia vede impegnati Libera e Avviso Pubblico e moltissime altre organizzazioni. Le loro richieste di trasparenza, pubblicità e mitigazione nella discrezionalità delle nomine vengono anche dalla Carta di Avviso Pubblico, tra i promotori di "Riparte il Futuro", di cui il Comune di Bologna è socio e di cui alcuni colleghi neoconsiglieri so hanno sottoscritto l'appello in campagna elettorale, come ha fatto, lo voglio ripetere, il sindaco Virginio Merola.
Ad Agosto le nomine sono state fatte come sempre, ma vorrei si cambiasse segno. Vorrei che il sindaco onorasse la sua promessa.
Chiedo che sia sancito l’obbligo di indire pubblicamente e almeno 30 giorni prima una o più sedute di audizione pubblica dei candidati che siano aperte ai cittadini, alla stampa e alle organizzazioni della società civile. A ogni candidato potranno essere poste domande utili al fine di conoscerne il profilo professionale e politico (non personale), la condotta nell'esercizio di altre cariche ricoperte in precedenza, la esistenza di eventuali conflitti di interesse, eventuali precedenti penali, nonché programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l'adempimento del mandato.
Proponiamo che il regolamento delle audizioni consenta all'istituzione nominante di valutare la pertinenza delle domande rivolte ai candidati e di consentire al candidato di non rispondere nel caso la domanda venga giudicata inammissibile.
Proponiamo che dell'audizione pubblica venga redatto apposito verbale da pubblicare e diffondere online e da allegare all'atto di nomina.
Credo che questo metodo, già sperimentato in molti paesi europei, risponda all'esigenza di trasparenza e lotta alla corruzione che certo tutti condividiamo, ma abbia anche il merito di porre al centro il tema dell'assunzione diretta di responsabilità di fronte all'opinione pubblica di nominante e nominato.
La corruzione si combatte certo anche con buone leggi, ma l'etica pubblica si conquista con buone pratiche. Abbiamo il dovere di favorire la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini, di rendere il nostro operato più trasparente. Chiedo la trattazione urgente".
"Sono passati più di cento giorni dalle elezioni, tempo entro il quale dodici sindaci eletti o rieletti, tra cui il nostro Virginio Merola, avevano promesso di istituire le audizioni pubbliche. Oggi faccio una riflessione sullo status quo di questa buona pratica: in due città, sono già a regime. In quasi tutte le altre, ci si avvia verso la loro istituzione. A Bologna invece abbiamo completamente arrestato questo processo. Infatti a luglio proposi un emendamento alla delibera sulla nomina in enti, istituzioni, società di competenza del Sindaco e dell'Amministrazione, che la maggioranza mi bocciò con il voto contrario di 21 consiglieri, senza però motivare quel voto.
L’appello per istituire le audizioni pubbliche, insieme ad altre misure di trasparenza dell’amministrazione, era stato promosso da "Riparte il futuro" , che molti di voi conoscono e che si occupa di anticorruzione, trasparenza, etica pubblica, come avevo già detto a Luglio nodo di quella rete che in Italia vede impegnati Libera e Avviso Pubblico e moltissime altre organizzazioni. Le loro richieste di trasparenza, pubblicità e mitigazione nella discrezionalità delle nomine vengono anche dalla Carta di Avviso Pubblico, tra i promotori di "Riparte il Futuro", di cui il Comune di Bologna è socio e di cui alcuni colleghi neoconsiglieri so hanno sottoscritto l'appello in campagna elettorale, come ha fatto, lo voglio ripetere, il sindaco Virginio Merola.
Ad Agosto le nomine sono state fatte come sempre, ma vorrei si cambiasse segno. Vorrei che il sindaco onorasse la sua promessa.
Chiedo che sia sancito l’obbligo di indire pubblicamente e almeno 30 giorni prima una o più sedute di audizione pubblica dei candidati che siano aperte ai cittadini, alla stampa e alle organizzazioni della società civile. A ogni candidato potranno essere poste domande utili al fine di conoscerne il profilo professionale e politico (non personale), la condotta nell'esercizio di altre cariche ricoperte in precedenza, la esistenza di eventuali conflitti di interesse, eventuali precedenti penali, nonché programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l'adempimento del mandato.
Proponiamo che il regolamento delle audizioni consenta all'istituzione nominante di valutare la pertinenza delle domande rivolte ai candidati e di consentire al candidato di non rispondere nel caso la domanda venga giudicata inammissibile.
Proponiamo che dell'audizione pubblica venga redatto apposito verbale da pubblicare e diffondere online e da allegare all'atto di nomina.
Credo che questo metodo, già sperimentato in molti paesi europei, risponda all'esigenza di trasparenza e lotta alla corruzione che certo tutti condividiamo, ma abbia anche il merito di porre al centro il tema dell'assunzione diretta di responsabilità di fronte all'opinione pubblica di nominante e nominato.
La corruzione si combatte certo anche con buone leggi, ma l'etica pubblica si conquista con buone pratiche. Abbiamo il dovere di favorire la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini, di rendere il nostro operato più trasparente. Chiedo la trattazione urgente".