Consiglio comunale, gli interventi di inizio seduta del consigliere Francesco Errani
Di seguito il testo dei due interventi d'inizio seduta tenuti del consigliere Francesco Errani (Partito democratico)Primo intervento"Dal 1° gennaio al 25 novembre 2016, in Italia sono morte 146 persone senzadimora. Venerdì un 51enne italia...
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Di seguito il testo dei due interventi d'inizio seduta tenuti del consigliere Francesco Errani (Partito democratico)
Primo intervento
"Dal 1° gennaio al 25 novembre 2016, in Italia sono morte 146 persone senzadimora. Venerdì un 51enne italiano è stato trovato morto sul bus 25 a Bologna.
Quella dei senza tetto è un'emergenza straordinaria, parliamo degli "ultimi": persone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne e uomini in situazione di povertà relazionale ed economica. Oggi il confine tra la cosiddetta normalità di chi è in salute e chi rischia di ritrovarsi in una situazione di grave disagio è sempre più sottile. A volte basta un evento critico, un lutto ola perdita del lavoro, come conseguenza anche dell'aggravarsi della crisi economica.
Bologna, durante lo scorso mandato, con il Piano Freddo e il sistema di accoglienza, ha costruito una rete di sostegno e solidarietà in cui tutti, attori istituzionali e mondo del volontariato, si sono attivati per dare una possibilità di rifugio e riparo per persone senza rete e alloggio. Un'azione straordinaria che può, se organizzata, diventare una buona pratica. Le attività vanno dalla distribuzione di generi alimentari, pasti caldi, coperte e vestiti, a informazioni, accompagnamento alle strutture e accoglienza presso i dormitori
La buona politica è quella che fa diventare ordinario ciò che è straordinario. C'è un segnale di buona politica che può essere raccolto e trasformato in prassi ordinaria: questa rete, se diventa un'organizzazione ordinaria, non è solo un buon esempio ma una buona pratica.
Queste morti ci dicono che la battaglia che Piazza Grande porta avanti tuttii giorni da 23 anni è importante, e che bisogna agire sugli interventi di sostegno sanitario, sociale e lavorativo.
Bisogna anche far capire non solo le buone ragioni etiche e sociali ma anche quelle economiche di una politica inclusiva. Dall'aiuto all'aiuto reciproco, in cui si evolve dai ruoli di partenza, collegando una situazione di emergenza alla possibilità di attivare le risorse delle persone.
Credo che serva una riflessione per aprire una prospettiva inclusiva per la politica. Una logica che credo possa guidare tutte le politiche, per passare da un'emergenza continua a una gestione ordinaria degli interventi. Queste morti devono permettere di riaprire una riflessione sul sistema di accoglienza in Italia e a Bologna".
Secondo intervento
"Un compleanno è un'occasione in cui ci riconosciamo in un'appartenenza. Che cosa vuol dire riconoscersi in un'appartenenza? Vuole dire riconoscere di aver vissuto un tempo, una parte di vita assieme e, inevitabilmente, chiederci se questo sia stato un tempo che ha avuto un significato, se sia stato un tempo utile.
Bologna e il Calamaio hanno vissuto insieme gli ultimi trent'anni. Sono stati trent'anni in cui l'inchiostro del Calamaio ha scritto anno dopo anno pagine che ci hanno educati alla diversità. Che cosa vuol dire educare alla diversità ? Vuol dire accompagnare le persone a riconoscere che la realtà è fatta di diversità. Si tratta di una consapevolezza a cui non bastano le belle dichiarazioni ed i buoni sentimenti, ma che sviluppa reciprocità, cittadinanza solidale, che sono i segni di buona salute di una società.
Per questo Bologna oggi festeggia il compleanno del Calamaio nella sua sala più prestigiosa, la sala Farnese, come segno di riconoscenza al contributo che Claudio Imprudente e tutti i collaboratori del Calamaio hanno donato alla loro città, riconoscendo a loro volta il contributo ricevuto da questa. Un contributo testimoniato dal lavoro appassionato di studiosi come Andrea Canevaro, di politici come l'assessore Adriana Lodi e dei tanti che nelle istituzioni sanitarie, scolastiche e culturali hanno lavorato giorno dopo giorno nei rispettivi contesti di lavoro e di vita alla realizzazione delle condizioni perchè potesse affermarsi una prospettiva scolastica e sociale inclusiva. Una prospettiva che ha fatto passi in avanti e che ha tanti passi da fare ancora. C'è tanto lavoro da fare.
Buon lavoro a tutti".