Comunicati stampa

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"XIII GIORNATA PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" SEDUTA CONGIUNTA DEI CONSIGLI COMUNALE E PROVINCIALE, L'INTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


Si trasmette l'intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola tenuto nella seduta congiunta dei Consigli comunale e provinciale in occasione della XIII "Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne".


"Grazie a tutti...

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Si trasmette l'intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola tenuto nella seduta congiunta dei Consigli comunale e provinciale in occasione della XIII "Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne".


"Grazie a tutti per la partecipazione in questa giornata importante. Oggi ospitiamo una seduta congiunta di due Istituzioni, di una Città e di una Provincia, che su questo tema molto hanno fatto in passato, e molto devono continuare a fare.
Sicuramente anche questa vicenda, oggi parliamo di femminicidio, ci ricorda che non si tratta di una discussione alla moda sul politicamente corretto o scorretto. Nella lingua italiana, non so quanto nella cultura, e questo è uno dei nostri problemi, non esiste il genere neutro. Bologna è una città che si declina al femminile, Stato si declina al maschile. Mi dispiace per tutti noi che abbiamo fatto studi classici, ma la lingua italiana, e non forse la cultura italiana, su questo ha già fatto passi in avanti. Dare un nome alle cose è fondamentale per conoscerle, e purtroppo noi dobbiamo prendere atto con orrore che esiste una violenza di genere che colpisce le donne e che è perpetrata dal genere maschile.
Siamo di fronte a tutta un'evidenza di dati e notizie. Questo da una parte ci mette di fronte a una reazione di sdegno e di preoccupazione, di paura per come reagire a questo fenomeno, ma dall'altra ci consegna un dato che è bene che emerga con forza sui mass media, in modo che abbia la giusta rilevanza, perché così non è stato per molto tempo nel nostro Paese. E che sulla base di questa nuova consapevolezza che viene trasmessa dai mass media questo non deve diventare un episodio di moda, ma ci deve dare la possibilità di sostenere le donne che da tempo si occupano di questo tema, in modo da rendere permanente l'impegno contro questa violenza.
E' chiaro che noi abbiamo un tema generale, che anche questa crisi mette in evidenza: la lotta per affermare l'uguaglianza tra i sessi e le pari opportunità, a partire dal fatto di riconoscere la differenza di genere, è una lotta niente affatto conclusa, è una battaglia completamente aperta. Abbiamo fatto notevoli passi avanti, ma questa crisi ci sta ricacciando indietro. Si riaprono antiche discussioni, sull'opportunità che in una crisi sociale sia meglio cercare lavoro per le donne o per gli uomini. Si torna indietro da questo punto di vista, e noi questo non lo dobbiamo assolutamente sottovalutare.
La questione del femmnicidio è legata all'affermazione piena di questa battaglia per l'eguaglianza tra i sessi e le pari opportunità, e il riconoscimento pieno in tutti i campi della nostra vita associata, non solo delle nostre istituzioni. Questo è sicuramente un tema che avremmo di fronte e che stiamo vivendo tutti in questi mesi, anche rispetto alla situazione contingente in cui è il nostro Pese. Si tratta, a proposito di priorità, di tenere fermo che, anche in questa crisi, non è possibile tornare indietro sui diritti, su quanto si era realizzato, anche in termine di emancipazione per le donne della nostra città e del nostro Paese. Questo è un tema sul quale noi dobbiamo avere la memoria e l'orgoglio di essere stati, come città, tra le protagoniste dei primi interventi, non solo per quanto riguarda i l tema dell'emancipazione e quindi essere stata una città che ha inventato i nidi, che ha inventato adeguati servizi sociali, che ospita tra le prime la casa delle donne per non subire violenza, e una meravigliosa, unica, biblioteca delle donne, che fa onore alla nostra città.
Oggi decidiamo di dedicare un luogo alla giornata del 25 novembre. Penso che una città come Bologna non si accontenterà di dedicare un luogo, credo che sia arrivato il momento di fare diventare questo tema un'iniziativa permanente del forte corpo intermedio associato della nostra città e delle proprie istituzioni, perché forse noi abbiamo le caratteristiche per essere una città che si dedica tutta a combattere questo fenomeno. E almeno siamo fra i primi in Italia e che ci dobbiamo provare.
Sicuramente c'è un tema di applicare la legge. Abbiamo sentito, non bastano le leggi, occorre lavorare per farle applicare, sul versante della giustizia, del sostengo dei servizi sociali, dell'operato delle Forze di Polizia. Anche da questo punto di vista la Polizia bolognese e i Carabinieri hanno una pronta risposta sui casi di denunce, e possiamo lavorare su questo per migliorare sicuramente. Le parole che abbiamo sentito sul funzionamento della giustizia, sono parole allarmanti e preoccupanti. Viviamo in un mondo dove la violenza contro le donne è un fatto globale, dagli stupri etnici, a quelli di genere, all'aborto selettivo, ai matrimoni forzati, all'uso della religione come strumento di oppressione del genere femminile. Ci eravamo illusi con le nostre mappe che fosse possibile andare in orizzontale e un po' alla volta rappresentare un mondo migliore, ma questa è una vecchia presunzione di noi occidentali. Il fenomeno è globale. Le mappe bisogna farle insieme e uscire dalla piattezza dell'orizzonte, e qui c'è un problema per noi uomini. Queste mappe principalmente le abbiamo fatte noi.
C'è un tema di battaglia culturale, cioè che siano gli uomini in prima persona, e prima di tutto gli uomini, a prendere la parola. I consiglieri comunali lo stanno facendo, molte associazioni della città stanno dando risposta, abbiamo dato vita a questa campagna che in sostanza ha un unico scopo, quello di rendere permanente una comintà di uomini, una rete, che si fa portavoce del fatto che non è possibile nessun atteggiamento di tolleranza o di indifferenza o sottovalutazione di questo fenomeno. E si fa portavoce tra gli uomini della città di prendere le distanze e anche di dire noi non ci stiamo a questa rappresentanza del genere maschile, a questa cultura maschilista, noi pensiamo che umiliare, molestare e picchiare le donne sia un fatto ignobile e vigliacco, che non necessariamente dovrà appartenere per sempre al genere maschile.
Bisogna distinguere tra forza e violenza. Molti maschietti non ce la fanno a distinguere tra forza e violenza. Chi è abituato a farlo invece sa che è un concetto profondamente diverso. Ragionavamo prima con Diamanti su alcuni sport, sono state molte ad esempio le prese di posizione nel mondo della boxe contro la violenza alle donne, e per questa campagna NoiNo.org. Controllare la forza è un concetto diverso da esercitare la violenza come strumento di sopraffazione, di presunzione, di prepotenza e di arroganza.
Abbiamo un tema che ci siamo detti altre volte, che riguarda anche questa crisi. Il tema della violenza di genere ci sottolinea non tanto una crisi della famiglia, ma piuttosto un'idea maschile del potere, del dominio e della violenza. Soprattutto nei momenti di crisi riemerge una tendenza a trovare nel genere femminile l'elemento su cui scatenare le proprie impotenze, a scaricare sul genere femminile quanto non si riesce a realizzare nella propria vita sociale o personale. E' un'antica abitudine sostenuta in buona fede dall'amore femminile, dalle madri, dalle mogli, dalle compagne. Ho sentito che si fa fatica a denunciare, anche da parte delle donne, ma sicuramente la principale responsabilità di questo è nel mondo maschile.
E quindi è anche di fondamentale importanza nel momento in cui ricordiamo questa giornata contro la violenza alle donne e cerchiamo di declinarla in azioni positive di contrasto alla violenza in tutta la città, che noi affianchiamo a questo un'azione degli uomini di questa città e cerchiamo di mantenerla e di renderla permanente. Adesso dobbiamo sapere utilizzare il vento favorevole all'informazione e alla conoscenza su questo tema, sono anni che c'è questo fenomeno, e per anni è stato relegato a riviste specializzate, ma non credo che anni fa fossero di meno i femminicidi. Oggi c'è più risonanza, dobbiamo saperne approfittare, perciò questo vento favorevole deve essere utilizzato in particolare per gli uomini che vogliono prendere la parola, per sapere dove andare. Seneca diceva che non basta il vento favorevole se il marinaio non sa dove andare. Bisogna che gli uomini si convincano che i marinai sono due, uno di genere maschile e uno di genere femminile, e non è importante chi sia il capitano, perché ci può essere anche la capitana, l'importante è avere una direzione comune, una società più democratica, e una società capace di stare insieme senza violenza e sopraffazione".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:16
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