"THE SCHOENBERG EXPERIENCE": PHILIPP VON STEINAECKER DIRIGE IL CONCERTO DI GIOVEDI' 17 MAGGIO AL TEATRO COMUNALE
Giovedì 17 maggio, alle 20.30, nella Sala Bibiena del Teatro Comunale di Bologna, prosegue "The Schoenberg Experience", il progetto interdisciplinare dedicato al compositore Arnold Schoenberg, promosso dal Comune di Bologna e dalla Fond...
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Giovedì 17 maggio, alle 20.30, nella Sala Bibiena del Teatro Comunale di Bologna, prosegue "The Schoenberg Experience", il progetto interdisciplinare dedicato al compositore Arnold Schoenberg, promosso dal Comune di Bologna e dalla Fondazione Teatro Comunale di Bologna con il determinante apporto dell’Arnold Schoenberg Center di Vienna e di numerose istituzioni culturali bolognesi.
Il concerto, diretto dal giovane direttore tedesco Philipp Von Steinaecker, è dedicato a Nuria Schoenberg Nono, Sylvano Bussotti e Giacomo Manzoni in occasione dei loro compleanni ed è uno degli appuntamenti più attesi dell’intero progetto. Si tratta infatti di un programma variegato, che mette insieme due pezzi sinfonici di Arnold Schoenberg con alcuni tra i più importanti protagonisti della musica contemporanea.
Il programma:
Sul passaggio del tempo, per voce femminile e orchestra, di Giacomo Manzoni.
Voce solista Anna Clementi
Kemmersymphonie, n.2 op. 38 in mi bemolle minore per orchestra da camera, di Arnold Schoenberg.
Fünf Orchesterstücke op. 16 versione per orchestra da camera, di Arnold Schoenberg.
Stefano è Rocco, calligrafia di un concerto, per orchestra, di Sylvano Bussotti.
Sul passaggio del tempo di Giacomo Manzoniè una composizione per voce femminile e orchestra, su testi di Roberto Sanesi, eseguita in prima esecuzione a Lisbona il 10 novembre 2004. Scritta nel 2001, anno della morte di Sanesi, è dedicata alla memoria del poeta milanese. Si compone di sette brani che mettono in musica altrettante porzioni testuali, provenienti dalle raccolte poetiche Il primo giorno di primavera e L’incendio di Milano e altre poesie, tutte incentrate sul tema della caducità dell’esistenza. Conclude il ciclo un ottavo e ultimo brano in forma di vocalizzo.
Zweite Kammersymphonie (‘Seconda sinfonia da camera’) op. 38 fu ultimata da Arnold Schoenberg negli Stati Uniti nell’autunno del 1939; i primi schizzi risalivano tuttavia al 1906 e a più riprese, nel 1911 e ancora nel 1916, Schoenberg aveva rimesso mano alla composizione, senza mai riuscire a progredire oltre l’abbozzo di due movimenti. L’impulso decisivo al completamento dell’opera venne a Schönberg da Fritz Stiedry che, emigrato anche lui negli USA, faceva richiesta al compositore di un pezzo in prima esecuzione per la New Friends of Music Orchestra, una piccola orchestra che aveva fondato a New York. […] Il testo allude al disorientamento psicologico di chi supera, con un nuovo, felice slancio, un vissuto di disperazione e tristezza.
I cinque pezzi per orchestra op. 16 vedono la luce nell’agosto del 1909, in una delle più febbrili stagioni per la storia della Neue Musik. Arnold Schoenberg chiude la stesura dell’ultimo Orchesterstück l’11 agosto; il terzo e ultimo dei Pezzi per pianoforte op. 11 è ancora fresco d’inchiostro e già è in nuce l’idea ispiratrice per il “monodramma” Erwartung (‘Attesa’), che sarà composto di getto tra il 27 agosto e il 12 settembre. Sono mesi straordinariamente fecondi, che Schoenberg trascorre in villeggiatura con la famiglia a Steinakirchen, nella Bassa Austria. […] Il termine ‘inconscio’ (Unbewusst) è la chiave delle ardite soluzioni formali impiegate da Schoenberg nelle opere del periodo “espressionista” – il biennio 1908-1909 vede intensificarsi peraltro l’interesse di Schoenberg per la pittura – opere che sanciscono l’abbandono della tonalità allargata e il salto nel vuoto della libera atonalità. Tema-cardine della cultura viennese di inizio secolo, l’inconscio diviene per Schönberg il manifesto di una “deconvenzionalizzazione” del linguaggio musicale: in opposizione a una musica definita spregiativamente ‘logica’, ‘costruita’, ‘architettonica’, s’invoca, con esso, l’espressione musicale non stereotipata del flusso irrazionale delle emozioni.
Stefano è Rocco è una composizione per orchestra (Calligrafia di un Concerto è il suo sottotitolo) scritta da Sylvano Bussotti nel 2005 ed eseguita in prima assoluta al Teatro La Fenice il 3 ottobre 2006. La partitura è articolata in quindici sequenze, tutte accompagnate da un titolo che ora suggerisce, a mo’ di didascalia, una collocazione nello spazio e nel tempo, ora evoca motivi floreali. Con gli elementi extramusicali richiamati nei titoli le strutture musicali intrattengono un rapporto variabile, che va volta per volta dalla filiazione, all’omaggio, alla libera suggestione.
Philipp von Steinaecker è fondatore e direttore dell’orchestra Musica Saeculorum su strumenti originali che ha base a Bolzano. Ha diretto più volte l’Orchestra della Toscana, la Camerata Salzburg, l’Orchestra di Padova e del Veneto e la Haydn Orchestra di Bolzano. Dal 2010 dirige inoltre la Gustav Mahler Academy di Bolzano.
Nel 2012 dirige la Haydn Orchestra, l’Orchestra da Camera di Mantova, la New Japan Philharmonic a Tokyo, la Sinfonica Siciliana di Palermo, la Filarmonica di Torino, la Kristiansand Symphony Orchestra e, nell’ambito del “Schönberg Experience”, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
E’ stato assistente di Sir John Eliot Gardiner e di Daniel Harding. Philipp è stato membro fondatore della Mahler Chamber Orchestra e della Lucerne Festival Orchestra di Claudio Abbado.
Anna Clementi ha studiato flauto traverso, recitazione e canto. A Berlino ha incontrato Dieter Schnebel con il quale ha collaborato per molti anni nel gruppo Die Maulwerker. Ha approfondito in particolare l'opera vocale e teatrale di John Cage. Si è dedicata alla ricerca delle possibilità di combinare canto, parola e gesto. Nella musica passa da Cage a Rzewski attraverso il cabaret di Mina e Buscaglione, Weill, Hollaender e Schönberg. Ha collaborato con il combo jazz-elettronico italiano The Dinng Rooms e al side project di Richard Dorfmeister, Tosca. Si muove tra musica elettro-acustica, canzone contemporanea e cabaret, club music e jazz. Si è esibita in diversi festival internazionali in Europa, Tokyo, New York e Rio de Janeiro. Tante le partecipazioni ad opere di teatro musicale contemporaneo, tra le quali, il Diotima ed Euridice di Nicola Sani per la Biennale di Zagabria e l’opera Cassandra di Michael Jarrell a Brno.
Il progetto The Schoenberg Experience è sostenuto dal Gruppo Hera.
Posto unico 15 euro; ridotto giovani 5 euro.
info www.comunalebologna.it – INFOLINE 051 529958
www.theschoenbergexperience.com
Teatro Comunale di Bologna-Ufficio stampa
051 529947
s.piagno@comunalebologna.it
Il concerto, diretto dal giovane direttore tedesco Philipp Von Steinaecker, è dedicato a Nuria Schoenberg Nono, Sylvano Bussotti e Giacomo Manzoni in occasione dei loro compleanni ed è uno degli appuntamenti più attesi dell’intero progetto. Si tratta infatti di un programma variegato, che mette insieme due pezzi sinfonici di Arnold Schoenberg con alcuni tra i più importanti protagonisti della musica contemporanea.
Il programma:
Sul passaggio del tempo, per voce femminile e orchestra, di Giacomo Manzoni.
Voce solista Anna Clementi
Kemmersymphonie, n.2 op. 38 in mi bemolle minore per orchestra da camera, di Arnold Schoenberg.
Fünf Orchesterstücke op. 16 versione per orchestra da camera, di Arnold Schoenberg.
Stefano è Rocco, calligrafia di un concerto, per orchestra, di Sylvano Bussotti.
Sul passaggio del tempo di Giacomo Manzoniè una composizione per voce femminile e orchestra, su testi di Roberto Sanesi, eseguita in prima esecuzione a Lisbona il 10 novembre 2004. Scritta nel 2001, anno della morte di Sanesi, è dedicata alla memoria del poeta milanese. Si compone di sette brani che mettono in musica altrettante porzioni testuali, provenienti dalle raccolte poetiche Il primo giorno di primavera e L’incendio di Milano e altre poesie, tutte incentrate sul tema della caducità dell’esistenza. Conclude il ciclo un ottavo e ultimo brano in forma di vocalizzo.
Zweite Kammersymphonie (‘Seconda sinfonia da camera’) op. 38 fu ultimata da Arnold Schoenberg negli Stati Uniti nell’autunno del 1939; i primi schizzi risalivano tuttavia al 1906 e a più riprese, nel 1911 e ancora nel 1916, Schoenberg aveva rimesso mano alla composizione, senza mai riuscire a progredire oltre l’abbozzo di due movimenti. L’impulso decisivo al completamento dell’opera venne a Schönberg da Fritz Stiedry che, emigrato anche lui negli USA, faceva richiesta al compositore di un pezzo in prima esecuzione per la New Friends of Music Orchestra, una piccola orchestra che aveva fondato a New York. […] Il testo allude al disorientamento psicologico di chi supera, con un nuovo, felice slancio, un vissuto di disperazione e tristezza.
I cinque pezzi per orchestra op. 16 vedono la luce nell’agosto del 1909, in una delle più febbrili stagioni per la storia della Neue Musik. Arnold Schoenberg chiude la stesura dell’ultimo Orchesterstück l’11 agosto; il terzo e ultimo dei Pezzi per pianoforte op. 11 è ancora fresco d’inchiostro e già è in nuce l’idea ispiratrice per il “monodramma” Erwartung (‘Attesa’), che sarà composto di getto tra il 27 agosto e il 12 settembre. Sono mesi straordinariamente fecondi, che Schoenberg trascorre in villeggiatura con la famiglia a Steinakirchen, nella Bassa Austria. […] Il termine ‘inconscio’ (Unbewusst) è la chiave delle ardite soluzioni formali impiegate da Schoenberg nelle opere del periodo “espressionista” – il biennio 1908-1909 vede intensificarsi peraltro l’interesse di Schoenberg per la pittura – opere che sanciscono l’abbandono della tonalità allargata e il salto nel vuoto della libera atonalità. Tema-cardine della cultura viennese di inizio secolo, l’inconscio diviene per Schönberg il manifesto di una “deconvenzionalizzazione” del linguaggio musicale: in opposizione a una musica definita spregiativamente ‘logica’, ‘costruita’, ‘architettonica’, s’invoca, con esso, l’espressione musicale non stereotipata del flusso irrazionale delle emozioni.
Stefano è Rocco è una composizione per orchestra (Calligrafia di un Concerto è il suo sottotitolo) scritta da Sylvano Bussotti nel 2005 ed eseguita in prima assoluta al Teatro La Fenice il 3 ottobre 2006. La partitura è articolata in quindici sequenze, tutte accompagnate da un titolo che ora suggerisce, a mo’ di didascalia, una collocazione nello spazio e nel tempo, ora evoca motivi floreali. Con gli elementi extramusicali richiamati nei titoli le strutture musicali intrattengono un rapporto variabile, che va volta per volta dalla filiazione, all’omaggio, alla libera suggestione.
Philipp von Steinaecker è fondatore e direttore dell’orchestra Musica Saeculorum su strumenti originali che ha base a Bolzano. Ha diretto più volte l’Orchestra della Toscana, la Camerata Salzburg, l’Orchestra di Padova e del Veneto e la Haydn Orchestra di Bolzano. Dal 2010 dirige inoltre la Gustav Mahler Academy di Bolzano.
Nel 2012 dirige la Haydn Orchestra, l’Orchestra da Camera di Mantova, la New Japan Philharmonic a Tokyo, la Sinfonica Siciliana di Palermo, la Filarmonica di Torino, la Kristiansand Symphony Orchestra e, nell’ambito del “Schönberg Experience”, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
E’ stato assistente di Sir John Eliot Gardiner e di Daniel Harding. Philipp è stato membro fondatore della Mahler Chamber Orchestra e della Lucerne Festival Orchestra di Claudio Abbado.
Anna Clementi ha studiato flauto traverso, recitazione e canto. A Berlino ha incontrato Dieter Schnebel con il quale ha collaborato per molti anni nel gruppo Die Maulwerker. Ha approfondito in particolare l'opera vocale e teatrale di John Cage. Si è dedicata alla ricerca delle possibilità di combinare canto, parola e gesto. Nella musica passa da Cage a Rzewski attraverso il cabaret di Mina e Buscaglione, Weill, Hollaender e Schönberg. Ha collaborato con il combo jazz-elettronico italiano The Dinng Rooms e al side project di Richard Dorfmeister, Tosca. Si muove tra musica elettro-acustica, canzone contemporanea e cabaret, club music e jazz. Si è esibita in diversi festival internazionali in Europa, Tokyo, New York e Rio de Janeiro. Tante le partecipazioni ad opere di teatro musicale contemporaneo, tra le quali, il Diotima ed Euridice di Nicola Sani per la Biennale di Zagabria e l’opera Cassandra di Michael Jarrell a Brno.
Il progetto The Schoenberg Experience è sostenuto dal Gruppo Hera.
Posto unico 15 euro; ridotto giovani 5 euro.
info www.comunalebologna.it – INFOLINE 051 529958
www.theschoenbergexperience.com
Teatro Comunale di Bologna-Ufficio stampa
051 529947
s.piagno@comunalebologna.it