QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'OCCUPAZIONE DELL'EX CASERMA MASINI
L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sull'occupazione dell'ex caserma Masini.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francasca Scarano ...
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L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sull'occupazione dell'ex caserma Masini.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francasca Scarano (Lega nord):
"Vista la notizia della occupazione della ex caserma Masini in via Orfeo, chiede al Sindaco e alla Giunta di sapere quali intenzioni abbia nei confronti degli occupanti della ex caserma e come pensino di risolvere questa occupazione e quali siano le intenzioni di questa Giunta sul futuro dell'immobile rimasto due volte invenduto".
La risposta dell'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini:
"Lo stabile di via Orfeo 46, già sede della Caserma “Masini”, come lei ha detto, inutilizzato da diversi anni, è stato occupato nella prime ore della mattina di martedì 14 novembre da un gruppo di attivisti del collettivo giovanile Làbas, con lo scopo dichiarato di farne 'un laboratorio culturale e restituire alla città uno spazio attualmente inutilizzato'.
La Caserma è di proprietà dell’Agenzia del demanio e solo l’Amministrazione proprietaria di un immobile può decidere come comportarsi nei confronti degli occupanti. La situazione viene costantemente monitorata, fin dalle prime ore dell’occupazione, da personale della Polizia municipale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri, in vista della possibile attivazione delle procedure finalizzate all’evacuazione dell’immobile, ovviamente decisione in carico al proprietario, lo ribadisco. L’Amministrazione comunale e il Comando della Polizia municipale hanno anche avviato le necessarie attività di contatto istituzionale, garantendo il concorso e la disponibilità alla concertazione per gli sviluppi della situazione.
L’Amministrazione però può dare un giudizio e in questo caso il giudizio è che, in quanto si tratta di una violazione della legge, è inaccettabile, a prescindere dalle motivazioni. Le motivazioni, come detto, sono riferite al recupero di aree dismesse da tempo e degradate e all’uso per fini culturali. L’una e l’altra sono obiettivi di questa Amministrazione, che si è mossa con strumenti ad hoc che colgo l'occasione per richiamare. Con la delibera sulle Libere Forme Associative si sono stabiliti i criteri affinché possano essere concessi spazi di proprietà comunale per attività culturali e di interesse sociale. E’ indispensabile per questo costituirsi come associazione e sottoscrivere una convenzione che stabilisca tempi e modi di occupazione degli spazi concessi, e regoli anche le possibilità di intervento e il contributo economico. Ovviamente non è il caso della Caserma Masini che, ripeto, non è di proprietà del Comune di Bologna, ma ho fatto riferimento a questa delibera perché rende esplicito l’orientamento di questa Amministrazione: trasparenza e patti regolari.
Per quel che riguarda il recupero delle aree dismesse, non penso di dover ribadire il carattere strategico di questa scelta per Bologna. Entrando nel merito della Caserma Masini e del patrimonio del Demanio, proprio a fronte delle difficoltà evidenti di immettere sul mercato immobili e aree senza svenderli (nel caso della caserma in oggetto, a differenza ad esempio della Sani, già nel POC che potrebbe essere alienata tramite asta, per la Masini era stata fatta, dopo la prima asta andata deserta, un’offerta che non è stata considerata idonea, perché molto al di sotto della base d'asta), si è sottoscritto un nuovo accordo con l’Agenzia.
L’Accordo firmato mercoledì 7 novembre scorso tra Comune e Agenzia del Demanio è finalizzato alla promozione di nuove azioni per l’attuazione del Programma Unitario di Valorizzazione e lo sviluppo dei patrimoni immobiliari pubblici. Agenzia e Comune intendono proseguire e sviluppare il percorso di cooperazione istituzionale e di co-pianificazione avviato, al fine di dare piena e definitiva attuazione al Programma, accelerando il completamento delle relative procedure urbanistiche (per esempio, con riferimento a Prati di Caprara di cui parlavamo prima, in questo nuovo accordo è previsto che venga inserito nel POC), e agevolando la positiva finalizzazione dello stesso con l’immissione degli immobili sul mercato. A partire dai problemi riscontrati con la alienazione degli immobili le due parti si sono impegnate a definire nuove strategie di azione che tengano conto delle mutate condizioni economico-finanziarie di contesto, soprattutto nel settore immobiliare, nonché delle più recenti innovazioni legislative che consentono il ricorso a strumenti diversi, per esempio quello di costituire dei fondi, società di gestione e consorzi, includendo oltre agli immobili del demanio anche altri immobili di proprietà comunale, al fine di avere un portafoglio di beni, che facciano massa critica necessaria a garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione.
Tra gli aspetti nuovi di quell'accordo c'è anche l'impegno a valutare la possibilità di utilizzi temporanei degli immobili, al fine di evitare fenomeni di degrado fisico e sociale connessi alla inutilizzazione degli stessi, senza arrecare pregiudizio al processo di valorizzazione. Questo è stato volutamente incluso sapendo quali siano i tempi, purtroppo lunghi, di immissione sul mercato di questi beni, così numerosi sul nostro territorio. L’utilizzo a fini culturali e sociali rientra evidentemente tra questi, ma attraverso un percorso che deve essere opportunamente costruito e regolato".
La consigliera Paola Francesca Scarano si è dichiarata soddisfatta.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francasca Scarano (Lega nord):
"Vista la notizia della occupazione della ex caserma Masini in via Orfeo, chiede al Sindaco e alla Giunta di sapere quali intenzioni abbia nei confronti degli occupanti della ex caserma e come pensino di risolvere questa occupazione e quali siano le intenzioni di questa Giunta sul futuro dell'immobile rimasto due volte invenduto".
La risposta dell'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini:
"Lo stabile di via Orfeo 46, già sede della Caserma “Masini”, come lei ha detto, inutilizzato da diversi anni, è stato occupato nella prime ore della mattina di martedì 14 novembre da un gruppo di attivisti del collettivo giovanile Làbas, con lo scopo dichiarato di farne 'un laboratorio culturale e restituire alla città uno spazio attualmente inutilizzato'.
La Caserma è di proprietà dell’Agenzia del demanio e solo l’Amministrazione proprietaria di un immobile può decidere come comportarsi nei confronti degli occupanti. La situazione viene costantemente monitorata, fin dalle prime ore dell’occupazione, da personale della Polizia municipale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri, in vista della possibile attivazione delle procedure finalizzate all’evacuazione dell’immobile, ovviamente decisione in carico al proprietario, lo ribadisco. L’Amministrazione comunale e il Comando della Polizia municipale hanno anche avviato le necessarie attività di contatto istituzionale, garantendo il concorso e la disponibilità alla concertazione per gli sviluppi della situazione.
L’Amministrazione però può dare un giudizio e in questo caso il giudizio è che, in quanto si tratta di una violazione della legge, è inaccettabile, a prescindere dalle motivazioni. Le motivazioni, come detto, sono riferite al recupero di aree dismesse da tempo e degradate e all’uso per fini culturali. L’una e l’altra sono obiettivi di questa Amministrazione, che si è mossa con strumenti ad hoc che colgo l'occasione per richiamare. Con la delibera sulle Libere Forme Associative si sono stabiliti i criteri affinché possano essere concessi spazi di proprietà comunale per attività culturali e di interesse sociale. E’ indispensabile per questo costituirsi come associazione e sottoscrivere una convenzione che stabilisca tempi e modi di occupazione degli spazi concessi, e regoli anche le possibilità di intervento e il contributo economico. Ovviamente non è il caso della Caserma Masini che, ripeto, non è di proprietà del Comune di Bologna, ma ho fatto riferimento a questa delibera perché rende esplicito l’orientamento di questa Amministrazione: trasparenza e patti regolari.
Per quel che riguarda il recupero delle aree dismesse, non penso di dover ribadire il carattere strategico di questa scelta per Bologna. Entrando nel merito della Caserma Masini e del patrimonio del Demanio, proprio a fronte delle difficoltà evidenti di immettere sul mercato immobili e aree senza svenderli (nel caso della caserma in oggetto, a differenza ad esempio della Sani, già nel POC che potrebbe essere alienata tramite asta, per la Masini era stata fatta, dopo la prima asta andata deserta, un’offerta che non è stata considerata idonea, perché molto al di sotto della base d'asta), si è sottoscritto un nuovo accordo con l’Agenzia.
L’Accordo firmato mercoledì 7 novembre scorso tra Comune e Agenzia del Demanio è finalizzato alla promozione di nuove azioni per l’attuazione del Programma Unitario di Valorizzazione e lo sviluppo dei patrimoni immobiliari pubblici. Agenzia e Comune intendono proseguire e sviluppare il percorso di cooperazione istituzionale e di co-pianificazione avviato, al fine di dare piena e definitiva attuazione al Programma, accelerando il completamento delle relative procedure urbanistiche (per esempio, con riferimento a Prati di Caprara di cui parlavamo prima, in questo nuovo accordo è previsto che venga inserito nel POC), e agevolando la positiva finalizzazione dello stesso con l’immissione degli immobili sul mercato. A partire dai problemi riscontrati con la alienazione degli immobili le due parti si sono impegnate a definire nuove strategie di azione che tengano conto delle mutate condizioni economico-finanziarie di contesto, soprattutto nel settore immobiliare, nonché delle più recenti innovazioni legislative che consentono il ricorso a strumenti diversi, per esempio quello di costituire dei fondi, società di gestione e consorzi, includendo oltre agli immobili del demanio anche altri immobili di proprietà comunale, al fine di avere un portafoglio di beni, che facciano massa critica necessaria a garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione.
Tra gli aspetti nuovi di quell'accordo c'è anche l'impegno a valutare la possibilità di utilizzi temporanei degli immobili, al fine di evitare fenomeni di degrado fisico e sociale connessi alla inutilizzazione degli stessi, senza arrecare pregiudizio al processo di valorizzazione. Questo è stato volutamente incluso sapendo quali siano i tempi, purtroppo lunghi, di immissione sul mercato di questi beni, così numerosi sul nostro territorio. L’utilizzo a fini culturali e sociali rientra evidentemente tra questi, ma attraverso un percorso che deve essere opportunamente costruito e regolato".
La consigliera Paola Francesca Scarano si è dichiarata soddisfatta.