QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'ALIQUOTA IMU APPLICATA ALLE SECONDE CASE
La Vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto, nella seduta odierna di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sull'aliquota IMU applicata alle seconde case.
La domanda d'attualità della consigliera Lu...
Data:
:
La Vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto, nella seduta odierna di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sull'aliquota IMU applicata alle seconde case.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Con riferimento all'articolo relativo all'aliquota IMU che dovrà essere versata entro dicembre, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
se l'aliquota che si è deciso di applicare per le seconde case ovvero 10.6 per mille facendo ricadere in questa percentuale anche quelle date in comodato gratuito ai figli sia un provvedimento che va contro la famiglia e che in un momento di crisi come questo, l'ammortizzatore sociale più efficiente è l'aiuto reciproco e il sostegno tra nuclei famigliari;
se non ritenga sia il caso di evitare di parlare di equità e giustizia sociale considerato che l'amministrazione, nulla sta facendo in tal senso nonostante vi siano situazioni palesemente assurde come quella riportata dall'articolo di seguito allegato".
La risposta della Vicesindaco Silvia Giannini:
"Il tema sollevato dalla consigliere Bergonzoni è già stato trattato molte volte in questa sede, e quindi ribadirò di fatto osservazioni che sono già state fatte molteplici volte.
Premetto anche che capiamo perfettamente le difficoltà di tutti i cittadini e dei proprietari di immobili, per il prossimo pagamento dell'IMU, che è un'imposta molto onerosa e purtroppo, come ho più volte sottolineato, anche poco equa, dato che le rendite catastali non riflettono adeguatamente il valore di mercato degli immobili.
A tal proposito voglio anche ricordare che proprio recentemente, il Comune ha recentemente siglato un patto con l'Agenzia del territorio per cercare di accelerare il più possibile il processo di revisione delle rendite catastali senza il quale non è possibile applicare un'IMU che possa ritenersi effettivamente equa.
C'è da dire però, a tal proposito, che per quanto il Comune possa fare degli sforzi in tal senso grazie anche a questa rinnovata e rafforzata collaborazione con l'Agenzia del territorio, fino a quando non saranno riviste le rendite catastali a seguito dell'approvazione della delega fiscale e del conseguente decreto legislativo poco si potrà fare, ma noi siamo impegnati in prima linea e ci siamo anche addirittura, relativamente all'agenzia del territorio, candidati come comune pilota per poter applicare al più presto delle rendite che consentano un'applicazione, a loro volta, di un'IMU che sia più equa di quella che attualmente si può fare.
Sapete anche che il Comune ha molti vincoli, per quanto riguarda l'applicazione dell'IMU, quindi con un Regolamento comunale non si possono introdurre novità se non quelle prettamente consentite dalla normativa.
Nell'ambito dei vincoli posti dalla normativa nazionale, e dei limiti che ho appena ricordato, il Comune ha cercato di applicare l'IMU nel modo più equo possibile, per esempio non aumentando l'aliquota per la prima abitazione e anche non aumentando l'aliquota rispetto a quella base per i canoni concordati, che voi sapete hanno, la prima abitazione un'aliquota base del 4 per mille e i canoni concordati un'aliquota base del 7,6 per mille che sono quelle aliquote minime sostanzialmente, perché in parte vanno allo Stato o in parte sono compensate dai tagli dei trasferimenti e nonostante ciò siamo riusciti, su questi, a mantenere il minimo, che vuol dire che da queste il Comune non ci guadagna niente.
L’aliquota, inoltre, resta dello 0,76 per cento per l'abitazione (e per le pertinenze ammesse) concesse in uso gratuito ai parenti di 1° grado in linea retta che la utilizzano come abitazione principale, a condizione che il soggetto passivo di imposta non sia titolare del diritto di proprietà o di un altro diritto reale sull’immobile destinato a propria abitazione principale. Come dire, si è cercato di tenere conto di casi quali, ad esempio, quello di genitori e figli che, per mutate esigenze abitative, si scambiano la casa perché semmai il genitore è rimasto da solo in una casa grande e il figlio invece in una casa piccola ha avuto dei bambini, quindi la famiglia numerosa si ritrova nella casa piccola, quella invece meno numerosa nella casa grande, e quindi si scambiano in questo caso, essendo tutti e due titolari comunque di un'unica abitazione abbiamo cercato di venire incontro il più possibile all'esigenza e quindi non abbiamo aumentato l'aliquota rispetto appunto a 7,6 per mille che, come ho detto è l'aliquota base definita a livello statale.
Non si è potuto tenere conto di tutte le altre fattispecie, pur a volte molto meritevoli, e lo capiamo, però la perdita di gettito sarebbe stata troppo consistente e quindi si sarebbe dovuto recuperare gettito a carico ad esempio di chi di abitazioni ne possiede una sola, dove abitualmente risiede, creando maggiori iniquità.
Ogni volta che si valuta una politica, io capisco benissimo l'osservazione della consigliera però bisognerebbe anche pensare se non si fa questo che cos'altro si fa, quindi quali altri servizi si tagliano oppure quali altre imposte si aumentano e cercare di capire qual è il male minore per ché purtroppo siamo in questa grande situazione di difficoltà.
Se vuole le ripeto, le volevo dire che è importante ogni volta che si pensa ad una misura che comporti una perdita di gettito, come comporterebbe il fatto di dare appunto a tutti i comodati l'aliquota del 7,6 per mille, non solo le fattispecie che ho appena ricordato, quella perdita di gettito poi come la si compensa? Quali servizi si tagliano? Quali altre imposte si aumentano? Capisce che semmai si rischiava di dover aumentare poi l'imposta per chi di case ne ha una sola e quindi, semmai, rendendo ancora più iniquo il prelievo, quindi occorre fare considerazioni che sono più articolate da quelle che vengono fatte dalla consigliera nella sua domanda. Ricordo anche alla consigliera che siccome il riferimento che dava nelal domanda, facendo riferimento agli articoli di giornale di immagini fatiscenti, inagibili etc, ricordo che nel caso di fabbricati effettivamente inagibile, inabitabile e di fatto non utilizzati, si ha un abbattimento del 50% di base imponibile.
Infine, ricordo anche perché è sempre utile ricordarlo, è sempre necessario ricordare che l'IMU è stata anticipata al 2012 , con provvedimento della fine dello scorso anno (non a caso chiamato "Salva Italia"), quindi in una situazione di grandissima emergenza, e che contestualmente all'IMU sono stati drasticamente ridotti i trasferimenti statali, obbligando i Comuni a ridurre le spese e, oltre a un certo punto, ad aumentare le entrate, al fine di salvaguardare alcuni servizi essenziali, soprattutto per minori e anziani. Negli ultimi tre anni il Comune ha perso ben 124 milioni di euro di trasferimenti statali, pari al costo sostenuto dal Comune per tutti i servizi educativi (nidi e infanzia), gli interventi per disabili e minori, l'assistenza domiciliare e l'illuminazione pubblica!
Come si sarebbe potuto ovviare a questo taglio senza intaccare i servizi o senza aumentare le aliquote? Abbiamo cercato di risparmiare il più possibile sulle spese, sono in calo le spese del personale, le spese per gli interessi, altre spese e purtroppo però si è dovuto agire anche sulla leva fiscale e abbiamo cercato di farlo, pur nei limiti e con i vincoli che sono quelli che ho ricordato, nel modo più equo possibile."
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Con riferimento all'articolo relativo all'aliquota IMU che dovrà essere versata entro dicembre, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
se l'aliquota che si è deciso di applicare per le seconde case ovvero 10.6 per mille facendo ricadere in questa percentuale anche quelle date in comodato gratuito ai figli sia un provvedimento che va contro la famiglia e che in un momento di crisi come questo, l'ammortizzatore sociale più efficiente è l'aiuto reciproco e il sostegno tra nuclei famigliari;
se non ritenga sia il caso di evitare di parlare di equità e giustizia sociale considerato che l'amministrazione, nulla sta facendo in tal senso nonostante vi siano situazioni palesemente assurde come quella riportata dall'articolo di seguito allegato".
La risposta della Vicesindaco Silvia Giannini:
"Il tema sollevato dalla consigliere Bergonzoni è già stato trattato molte volte in questa sede, e quindi ribadirò di fatto osservazioni che sono già state fatte molteplici volte.
Premetto anche che capiamo perfettamente le difficoltà di tutti i cittadini e dei proprietari di immobili, per il prossimo pagamento dell'IMU, che è un'imposta molto onerosa e purtroppo, come ho più volte sottolineato, anche poco equa, dato che le rendite catastali non riflettono adeguatamente il valore di mercato degli immobili.
A tal proposito voglio anche ricordare che proprio recentemente, il Comune ha recentemente siglato un patto con l'Agenzia del territorio per cercare di accelerare il più possibile il processo di revisione delle rendite catastali senza il quale non è possibile applicare un'IMU che possa ritenersi effettivamente equa.
C'è da dire però, a tal proposito, che per quanto il Comune possa fare degli sforzi in tal senso grazie anche a questa rinnovata e rafforzata collaborazione con l'Agenzia del territorio, fino a quando non saranno riviste le rendite catastali a seguito dell'approvazione della delega fiscale e del conseguente decreto legislativo poco si potrà fare, ma noi siamo impegnati in prima linea e ci siamo anche addirittura, relativamente all'agenzia del territorio, candidati come comune pilota per poter applicare al più presto delle rendite che consentano un'applicazione, a loro volta, di un'IMU che sia più equa di quella che attualmente si può fare.
Sapete anche che il Comune ha molti vincoli, per quanto riguarda l'applicazione dell'IMU, quindi con un Regolamento comunale non si possono introdurre novità se non quelle prettamente consentite dalla normativa.
Nell'ambito dei vincoli posti dalla normativa nazionale, e dei limiti che ho appena ricordato, il Comune ha cercato di applicare l'IMU nel modo più equo possibile, per esempio non aumentando l'aliquota per la prima abitazione e anche non aumentando l'aliquota rispetto a quella base per i canoni concordati, che voi sapete hanno, la prima abitazione un'aliquota base del 4 per mille e i canoni concordati un'aliquota base del 7,6 per mille che sono quelle aliquote minime sostanzialmente, perché in parte vanno allo Stato o in parte sono compensate dai tagli dei trasferimenti e nonostante ciò siamo riusciti, su questi, a mantenere il minimo, che vuol dire che da queste il Comune non ci guadagna niente.
L’aliquota, inoltre, resta dello 0,76 per cento per l'abitazione (e per le pertinenze ammesse) concesse in uso gratuito ai parenti di 1° grado in linea retta che la utilizzano come abitazione principale, a condizione che il soggetto passivo di imposta non sia titolare del diritto di proprietà o di un altro diritto reale sull’immobile destinato a propria abitazione principale. Come dire, si è cercato di tenere conto di casi quali, ad esempio, quello di genitori e figli che, per mutate esigenze abitative, si scambiano la casa perché semmai il genitore è rimasto da solo in una casa grande e il figlio invece in una casa piccola ha avuto dei bambini, quindi la famiglia numerosa si ritrova nella casa piccola, quella invece meno numerosa nella casa grande, e quindi si scambiano in questo caso, essendo tutti e due titolari comunque di un'unica abitazione abbiamo cercato di venire incontro il più possibile all'esigenza e quindi non abbiamo aumentato l'aliquota rispetto appunto a 7,6 per mille che, come ho detto è l'aliquota base definita a livello statale.
Non si è potuto tenere conto di tutte le altre fattispecie, pur a volte molto meritevoli, e lo capiamo, però la perdita di gettito sarebbe stata troppo consistente e quindi si sarebbe dovuto recuperare gettito a carico ad esempio di chi di abitazioni ne possiede una sola, dove abitualmente risiede, creando maggiori iniquità.
Ogni volta che si valuta una politica, io capisco benissimo l'osservazione della consigliera però bisognerebbe anche pensare se non si fa questo che cos'altro si fa, quindi quali altri servizi si tagliano oppure quali altre imposte si aumentano e cercare di capire qual è il male minore per ché purtroppo siamo in questa grande situazione di difficoltà.
Se vuole le ripeto, le volevo dire che è importante ogni volta che si pensa ad una misura che comporti una perdita di gettito, come comporterebbe il fatto di dare appunto a tutti i comodati l'aliquota del 7,6 per mille, non solo le fattispecie che ho appena ricordato, quella perdita di gettito poi come la si compensa? Quali servizi si tagliano? Quali altre imposte si aumentano? Capisce che semmai si rischiava di dover aumentare poi l'imposta per chi di case ne ha una sola e quindi, semmai, rendendo ancora più iniquo il prelievo, quindi occorre fare considerazioni che sono più articolate da quelle che vengono fatte dalla consigliera nella sua domanda. Ricordo anche alla consigliera che siccome il riferimento che dava nelal domanda, facendo riferimento agli articoli di giornale di immagini fatiscenti, inagibili etc, ricordo che nel caso di fabbricati effettivamente inagibile, inabitabile e di fatto non utilizzati, si ha un abbattimento del 50% di base imponibile.
Infine, ricordo anche perché è sempre utile ricordarlo, è sempre necessario ricordare che l'IMU è stata anticipata al 2012 , con provvedimento della fine dello scorso anno (non a caso chiamato "Salva Italia"), quindi in una situazione di grandissima emergenza, e che contestualmente all'IMU sono stati drasticamente ridotti i trasferimenti statali, obbligando i Comuni a ridurre le spese e, oltre a un certo punto, ad aumentare le entrate, al fine di salvaguardare alcuni servizi essenziali, soprattutto per minori e anziani. Negli ultimi tre anni il Comune ha perso ben 124 milioni di euro di trasferimenti statali, pari al costo sostenuto dal Comune per tutti i servizi educativi (nidi e infanzia), gli interventi per disabili e minori, l'assistenza domiciliare e l'illuminazione pubblica!
Come si sarebbe potuto ovviare a questo taglio senza intaccare i servizi o senza aumentare le aliquote? Abbiamo cercato di risparmiare il più possibile sulle spese, sono in calo le spese del personale, le spese per gli interessi, altre spese e purtroppo però si è dovuto agire anche sulla leva fiscale e abbiamo cercato di farlo, pur nei limiti e con i vincoli che sono quelli che ho ricordato, nel modo più equo possibile."