QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'ABBATTIMENTO DI ALCUNI ALBERI
L'assessore comunale con delega all'Ambiente, Patrizia Gabellini, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alle domande di attualità formulate dai consiglieri Lorenzo Tomassini (Pdl), Cathy La Torre (Amelia per Bo), e Marco Piazza (M5s), ...
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L'assessore comunale con delega all'Ambiente, Patrizia Gabellini, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alle domande di attualità formulate dai consiglieri Lorenzo Tomassini (Pdl), Cathy La Torre (Amelia per Bo), e Marco Piazza (M5s), in merito all'abbatimento di alcuni alberi in città.
La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):
"Con riferimento all'articolo di stampa pubblicato oggi su Il Resto del Carlino, Cronaca di Bologna, in merito all'abbattimento dei pini di viale Oriani, chiede all'Amministrazione Comunale di chiarire quanto segue:
1) il motivo per il quale non si sia provveduto preventivamente alla riduzione delle chiome degli alberi;
2) il motivo per il quale non si provveda al mero taglio dei rami spezzati o incurvati, salvando la pianta;
3) il motivo per il quale non si provveda alla sola rimozione della neve, provocandone la caduta dai rami;
4) se sia stata interpellata la Soprintendenza in proposito (recentemente la dottoressa Grifoni ha rivendicato in commissione la propria competenza sulle piantumazioni di Piazza Minghetti); in caso affermativo, chiede di conoscerne il parere;
5) se risponda a verità che gli alberi in corso di abbattimento saranno sostituiti con altri della medesima specie".
La domanda d'attualità della cosnigliera Cathy La Torre (Amelia per Bo):
"Premesso che:
le continue ed eccezionali nevicate degli ultimi giorni che si sono abbattute su Bologna sono causa di grossi accumuli, tra le tante cose, anche sulle fronde e sui rami degli alberi presenti in città;
in settimana l'amministrazione sta procedendo con l'abbattimento di numerosi alberi della specie Pino Marittimo.
Considerato che:
gli accumuli di neve, assieme al gelo, oltre che alle possibili situazioni avverse previste per questo fine settimana, hanno e avranno un sicuro impatto sul verde e sugli alberi della città;
l'amministrazione comunale ha motivato l'abbattimento con ragioni di sicurezza dei cittadini e con l'impossibilità di salvare le piante con una potatura;
non siamo allo stato attuale tecnicamente in grado di opinare questa scelta;
la necessità di mantenere, se non implementare, la qualità del verde della nostra città;
il Comune di Bologna, insieme a Cittalia - Fondazione Anci Ricerche, Impronta Etica, Istituto di Biometeorologia - CNR e Unindustria Bologna, si trova a coordinare il progetto GAIA, cofinanziato dalla Commissione europea, volto a incrementare le aree verdi di Bologna attraverso la piantagione di nuovi alberi.
Chiede:
all'assessore Patrizia Gabellini di chiarire meglio nel dettaglio le ragioni tecniche che hanno indotto la società Agri 2000 a decretare l’abbattimento degli alberi;
se non fosse possibile procedere tramite un'altra strada per gli alberi già abbattuti e per gli altri da abbattere, come per esempio interventi di potatura e alleggerimento onde cercare di salvare le piante senza eccessivi stress, prendendo così in considerazione la potatura solo in un secondo momento e come estrema ratio;
infine, anche in relazione al citato progetto GAIA, che nelle aree interessate venga ripristinato il verde pubblico tramite la messa a dimora di nuovi alberi".
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"Premesso che:
la sicurezza pubblica e l'incolumità del cittadino è indiscutibilmente prioritaria;
il verde in questa città è un bene prezioso da salvaguardare con attenzione.
Considerato che:
si sono verificati, a causa della neve di questi giorni, numeri interventi di abbattimenti di alberi in tutta la città come evidenziato dalla rassegna stampa;
Chiede al sindaco e alla Giunta:
se sono state fatte tutte le opportune verifiche (come ad esempio sugli esemplari tutelati) prima di procedere all'abbattimento degli alberi e se riteniate di avviare un programma di ripiantumazione con alberi equivalenti;
se i capitoli di spesa finora impegnati sono sufficienti a coprire i costi degli interventi e della ripiantumazione;
in riferimento al caso di piazza San Francesco in cui i cittadini si sono opposti, con successo, all'abbattimento di alcuni alberi, quali sono a questo punto le intenzioni dell'Amministrazione sul destino degli alberi non ancora abbattuti".
La risposta dell'assessore all'Ambiente, Patrizia Gabellini:
"Faccio una premessa. Partiamo dal fatto che l'abbattimento degli alberi costa, perché poi vanno ripiantati, ed è doloroso, anche dal punto di vista politico. Le reazioni che si sono manifestate in maniera più eclatante per piazza San Francesco, ma anche quelle che sono arrivate in vari modi alla nostra attenzione, ci dicono quello che abbiamo capito anche nella vicenda di piazza Minghetti, e cioè che gli alberi sono una parte fondamentale del paesaggio urbano e quindi vengono vissuti da chi abita e conosce quei luoghi con una carica di affettività importante, che conosciamo bene.
Quindi ci rendiamo bene conto che questi interventi non possono essere fatti con leggerezza. Aggiungo però che è vero che c'è una Amministrazione, ma ci ci sono anche dei problemi di natura specialistica. Nel primo intervento che ho fatto ho detto che si trattava di una iniziativa tecnica. Cosa possono fare dunque gli amministratori e cosa mi sento di fare io in rappresentanza dell'Amministrazione, e che ho fatto tenendomi continuamente in contatto con il Settore competente: le piante sono parte del paesaggio urbano e vanno trattate con tutta l'attenzione del caso perché concernono ornamento, salute ed affettività.
Detto questo è evidente che io stessa in qualità di amministratore devo riconoscere una dimensione di conoscenza delle questioni che non possiedo, quindi quello che può fare una Amministrazione è dare indicazioni di attenzione e di priorità.
Le priorità. Di fronte a scelte di questa natura io privilegio la salute delle persone. Non solo delle cose, ma delle persone. Una amministrazione di fronte a delle previsioni che sono obiettivamente allarmanti deve decidere e dare un input a chi lavora, e che deve prendere via via delle decisioni, per mettersi dalla parte dei bottoni. Non mettersi quindi in condizione di avere delle persone che rimangono sotto agli alberi che cadono. Poi tengo conto di un'altra cosa, che ha sempre a che fare con la salute, il fatto che gli alberi quando cadono, a seconda della loro posizione, possono portare giù i fili della luce, e possono dare dei black out.
L'ultimo punto è la partecipazione. Gli amministratori hanno la responsabilità di decidere cosa viene prima e cosa viene dopo. Si può sbagliare, ma questo è nel gioco della valutazione dell'operato di una Amministrazione. Su questa questione, che in questi giorni ho avuto modo di approfondire con gli agronomi facendo delle domande, che derivavano da una particolare propensione a capire fino in fondo qual è il comportamento di questa specie, mi sono resa conto che c'è un sapere per cui non è una questione di partecipazione. La partecipazione la intendo come manifestazione di attenzione per poi vedere che cosa si può fare. In piazza San Francesco due alberi sono stati abbattuti perché minacciavano i fili della luce, gli altri sono stati potati, quindi è stato ridotto il carico che attraverso i rami si scarica sulle radici che sono orizzontali e quindi con tutti i problemi di stabilità e di tracollo che è improvviso. Mentre infatti se la radice è profonda si ha un tempo di inclinazione, se la radice è orizzontale questo tempo non c'è. Il punto di rottura è drastico, non c'è flessibilità. E' stato però transennato, cautelandosi dal fatto che la gente non ci vada, congelando gli elementi che minacciavano i fili, ma non è risolta la questione di piazza San Francesco, è pro tempore interrotta, vediamo coma va fra tre giorni.
La situazione grave è stata determinata dal fatto che le precipitazioni hanno provocato un peso di circa 250 chili al metro cubo. Si era quindi accumulata sulle chiome, che per come sono fatte raccolgono tutto, un peso straordinario. Ci sono stati già dei crolli improvvisi, alcuni schianti in piazza Malpighi e in piazza Spadolini, ed è stato quello che ha determinato subito il monitoraggio delle altre situazioni. A causa di una particolare conformazione della chioma e della persistenza del fogliame, per il portamento di questi alberi, che in molti casi sono piuttosto inclinati, hanno chiome sbilanciate, molte piante si erano adagiate sui fili della pubblica illuminazione. Questo per esempio è un problema che si è posto in alcuni casi.
Su queste piante non si fanno potature periodiche in modo tale da evitare che si possano verificare crolli. Queste sono piante che non vengono potate, se non ripulite. Il pino domestico non rientra nei piani di potatura del Comune perché gli interventi di potatura sono snaturanti, non per una questione ornamentale. Infatti, mentre le altre piante si taglia e rigemmano, il pino non rigemma, quando tu tagli li finisce, e quindi quella che viene praticata due volte l'anno non è una potatura ma una ripulitura delle parti secche.
I pini non vivono in questi climi. Come è molto evidente in viale Oriani, i pini piantati nello spartitraffico tra edifici molto alti non sono stati messi ad una distanza sufficiente l'uno dall'altro, e il fatto che non abbiano sole fa si che siano cresciuti in modo particolare per andare a catturare i raggi del sole, con delle deformazioni delle ramificazioni e del portamento. Il fatto che siano cresciuti così, e considerando le radici orizzontali, mette la pianta in condizioni di criticità. Ma allora perché sono stati piantati? Fa parte delle tradizioni, in certi periodi storici vanno di moda alcune piante, se si osservano con attenzione gli apparati vegetativi delle città si potrebbe dire di che periodo è quella parte di città. Questa presenza di pini risale agli anni '50, a quella fase dello sviluppo del turismo balneare, che ha portato ad amare molto la specie sul litorale ed a volerla riportare anche a casa. In quel momento alcuni problemi non si ponevano. Ci si è incominciati ad occupare delle piante anche nei piani regolatori pochi decenni fa. Quando sono stati piantati non c'era questo genere di preoccupazione, né relativa alla collocazione, né relativa alle distanze, né al rapporto con il costruito. Ci troviamo quindi oggi ad ereditare una situazione che dobbiamo gestire per quella che è.
Uno dei primi scambi che è avvenuto anche all'interno del Settore è quello di mettere in priorità la sostituzione delle piante abbattute. Ad oggi sono so dire quanto costerà. Alla fine dell'allerta neve faremo un bilancio, ma una cosa è certa, questa sostituzione è costosa, è fuori dagli investimenti preventivati, quindi occorrerà una somma straordinaria, che dovrà essere presa da qualche altra parte, vista la priorità. La sostituzione non verrà fatta con pini, ma con piante che sono del nostro clima. Ci sono quattro specie, che sono considerate quelle più adatte. Verranno piantate alberi non grandi, perché più è grande la pianta più difficilmente si insedia e può vivere bene.
Il progetto europeo Gaia consente di utilizzare fondi e di acquisire fondi dai privati che partecipano in partnership al progetto solamente per aumentare l'effetto ambientale, quindi non li posiamo usare qui. Le risorse per questa sostituzione che consideriamo prioritaria vanno trovate e le dimensioneremo.
Sulla questione ambientale. Il pino non è tra le piante che più contribuiscono alla pulizia dell'aria. C'è uno studio americano, un data base dove viene citato il rapporto tra la biomassa e il diametro di alcune specie di piante, che attesta come una latifoglia, quindi tutte le specie autoctone che andranno a sostituire il pino, avente diametro del tronco di 30 centimetri, in un ambiente analogo a quello di Bologna è in grado di sequestrare mediamente in un anno 21-22 chili di anidride carbonica dall'atmosfera. Un pino di uguale dimensioni, posto nel medesimo ambiente e a chioma integra, quindi non sottoposta a mutilazione di rami, cattura 12 chili di anidride carbonica all'anno. Quindi nell'equilibrio ambientale generale l'apporto del pino è circa la metà di una pianta latifoglia che ha il vantaggio di essere acclimatata".
Il consigliere Lorenzo Tomassini si è dichiarato non soddisfatto.
La consigliera Cathy La Torre si è dichiarata soddisfatta.
Il consigliere Marco Piazza si è dichiarato soddisfatto.
La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):
"Con riferimento all'articolo di stampa pubblicato oggi su Il Resto del Carlino, Cronaca di Bologna, in merito all'abbattimento dei pini di viale Oriani, chiede all'Amministrazione Comunale di chiarire quanto segue:
1) il motivo per il quale non si sia provveduto preventivamente alla riduzione delle chiome degli alberi;
2) il motivo per il quale non si provveda al mero taglio dei rami spezzati o incurvati, salvando la pianta;
3) il motivo per il quale non si provveda alla sola rimozione della neve, provocandone la caduta dai rami;
4) se sia stata interpellata la Soprintendenza in proposito (recentemente la dottoressa Grifoni ha rivendicato in commissione la propria competenza sulle piantumazioni di Piazza Minghetti); in caso affermativo, chiede di conoscerne il parere;
5) se risponda a verità che gli alberi in corso di abbattimento saranno sostituiti con altri della medesima specie".
La domanda d'attualità della cosnigliera Cathy La Torre (Amelia per Bo):
"Premesso che:
le continue ed eccezionali nevicate degli ultimi giorni che si sono abbattute su Bologna sono causa di grossi accumuli, tra le tante cose, anche sulle fronde e sui rami degli alberi presenti in città;
in settimana l'amministrazione sta procedendo con l'abbattimento di numerosi alberi della specie Pino Marittimo.
Considerato che:
gli accumuli di neve, assieme al gelo, oltre che alle possibili situazioni avverse previste per questo fine settimana, hanno e avranno un sicuro impatto sul verde e sugli alberi della città;
l'amministrazione comunale ha motivato l'abbattimento con ragioni di sicurezza dei cittadini e con l'impossibilità di salvare le piante con una potatura;
non siamo allo stato attuale tecnicamente in grado di opinare questa scelta;
la necessità di mantenere, se non implementare, la qualità del verde della nostra città;
il Comune di Bologna, insieme a Cittalia - Fondazione Anci Ricerche, Impronta Etica, Istituto di Biometeorologia - CNR e Unindustria Bologna, si trova a coordinare il progetto GAIA, cofinanziato dalla Commissione europea, volto a incrementare le aree verdi di Bologna attraverso la piantagione di nuovi alberi.
Chiede:
all'assessore Patrizia Gabellini di chiarire meglio nel dettaglio le ragioni tecniche che hanno indotto la società Agri 2000 a decretare l’abbattimento degli alberi;
se non fosse possibile procedere tramite un'altra strada per gli alberi già abbattuti e per gli altri da abbattere, come per esempio interventi di potatura e alleggerimento onde cercare di salvare le piante senza eccessivi stress, prendendo così in considerazione la potatura solo in un secondo momento e come estrema ratio;
infine, anche in relazione al citato progetto GAIA, che nelle aree interessate venga ripristinato il verde pubblico tramite la messa a dimora di nuovi alberi".
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"Premesso che:
la sicurezza pubblica e l'incolumità del cittadino è indiscutibilmente prioritaria;
il verde in questa città è un bene prezioso da salvaguardare con attenzione.
Considerato che:
si sono verificati, a causa della neve di questi giorni, numeri interventi di abbattimenti di alberi in tutta la città come evidenziato dalla rassegna stampa;
Chiede al sindaco e alla Giunta:
se sono state fatte tutte le opportune verifiche (come ad esempio sugli esemplari tutelati) prima di procedere all'abbattimento degli alberi e se riteniate di avviare un programma di ripiantumazione con alberi equivalenti;
se i capitoli di spesa finora impegnati sono sufficienti a coprire i costi degli interventi e della ripiantumazione;
in riferimento al caso di piazza San Francesco in cui i cittadini si sono opposti, con successo, all'abbattimento di alcuni alberi, quali sono a questo punto le intenzioni dell'Amministrazione sul destino degli alberi non ancora abbattuti".
La risposta dell'assessore all'Ambiente, Patrizia Gabellini:
"Faccio una premessa. Partiamo dal fatto che l'abbattimento degli alberi costa, perché poi vanno ripiantati, ed è doloroso, anche dal punto di vista politico. Le reazioni che si sono manifestate in maniera più eclatante per piazza San Francesco, ma anche quelle che sono arrivate in vari modi alla nostra attenzione, ci dicono quello che abbiamo capito anche nella vicenda di piazza Minghetti, e cioè che gli alberi sono una parte fondamentale del paesaggio urbano e quindi vengono vissuti da chi abita e conosce quei luoghi con una carica di affettività importante, che conosciamo bene.
Quindi ci rendiamo bene conto che questi interventi non possono essere fatti con leggerezza. Aggiungo però che è vero che c'è una Amministrazione, ma ci ci sono anche dei problemi di natura specialistica. Nel primo intervento che ho fatto ho detto che si trattava di una iniziativa tecnica. Cosa possono fare dunque gli amministratori e cosa mi sento di fare io in rappresentanza dell'Amministrazione, e che ho fatto tenendomi continuamente in contatto con il Settore competente: le piante sono parte del paesaggio urbano e vanno trattate con tutta l'attenzione del caso perché concernono ornamento, salute ed affettività.
Detto questo è evidente che io stessa in qualità di amministratore devo riconoscere una dimensione di conoscenza delle questioni che non possiedo, quindi quello che può fare una Amministrazione è dare indicazioni di attenzione e di priorità.
Le priorità. Di fronte a scelte di questa natura io privilegio la salute delle persone. Non solo delle cose, ma delle persone. Una amministrazione di fronte a delle previsioni che sono obiettivamente allarmanti deve decidere e dare un input a chi lavora, e che deve prendere via via delle decisioni, per mettersi dalla parte dei bottoni. Non mettersi quindi in condizione di avere delle persone che rimangono sotto agli alberi che cadono. Poi tengo conto di un'altra cosa, che ha sempre a che fare con la salute, il fatto che gli alberi quando cadono, a seconda della loro posizione, possono portare giù i fili della luce, e possono dare dei black out.
L'ultimo punto è la partecipazione. Gli amministratori hanno la responsabilità di decidere cosa viene prima e cosa viene dopo. Si può sbagliare, ma questo è nel gioco della valutazione dell'operato di una Amministrazione. Su questa questione, che in questi giorni ho avuto modo di approfondire con gli agronomi facendo delle domande, che derivavano da una particolare propensione a capire fino in fondo qual è il comportamento di questa specie, mi sono resa conto che c'è un sapere per cui non è una questione di partecipazione. La partecipazione la intendo come manifestazione di attenzione per poi vedere che cosa si può fare. In piazza San Francesco due alberi sono stati abbattuti perché minacciavano i fili della luce, gli altri sono stati potati, quindi è stato ridotto il carico che attraverso i rami si scarica sulle radici che sono orizzontali e quindi con tutti i problemi di stabilità e di tracollo che è improvviso. Mentre infatti se la radice è profonda si ha un tempo di inclinazione, se la radice è orizzontale questo tempo non c'è. Il punto di rottura è drastico, non c'è flessibilità. E' stato però transennato, cautelandosi dal fatto che la gente non ci vada, congelando gli elementi che minacciavano i fili, ma non è risolta la questione di piazza San Francesco, è pro tempore interrotta, vediamo coma va fra tre giorni.
La situazione grave è stata determinata dal fatto che le precipitazioni hanno provocato un peso di circa 250 chili al metro cubo. Si era quindi accumulata sulle chiome, che per come sono fatte raccolgono tutto, un peso straordinario. Ci sono stati già dei crolli improvvisi, alcuni schianti in piazza Malpighi e in piazza Spadolini, ed è stato quello che ha determinato subito il monitoraggio delle altre situazioni. A causa di una particolare conformazione della chioma e della persistenza del fogliame, per il portamento di questi alberi, che in molti casi sono piuttosto inclinati, hanno chiome sbilanciate, molte piante si erano adagiate sui fili della pubblica illuminazione. Questo per esempio è un problema che si è posto in alcuni casi.
Su queste piante non si fanno potature periodiche in modo tale da evitare che si possano verificare crolli. Queste sono piante che non vengono potate, se non ripulite. Il pino domestico non rientra nei piani di potatura del Comune perché gli interventi di potatura sono snaturanti, non per una questione ornamentale. Infatti, mentre le altre piante si taglia e rigemmano, il pino non rigemma, quando tu tagli li finisce, e quindi quella che viene praticata due volte l'anno non è una potatura ma una ripulitura delle parti secche.
I pini non vivono in questi climi. Come è molto evidente in viale Oriani, i pini piantati nello spartitraffico tra edifici molto alti non sono stati messi ad una distanza sufficiente l'uno dall'altro, e il fatto che non abbiano sole fa si che siano cresciuti in modo particolare per andare a catturare i raggi del sole, con delle deformazioni delle ramificazioni e del portamento. Il fatto che siano cresciuti così, e considerando le radici orizzontali, mette la pianta in condizioni di criticità. Ma allora perché sono stati piantati? Fa parte delle tradizioni, in certi periodi storici vanno di moda alcune piante, se si osservano con attenzione gli apparati vegetativi delle città si potrebbe dire di che periodo è quella parte di città. Questa presenza di pini risale agli anni '50, a quella fase dello sviluppo del turismo balneare, che ha portato ad amare molto la specie sul litorale ed a volerla riportare anche a casa. In quel momento alcuni problemi non si ponevano. Ci si è incominciati ad occupare delle piante anche nei piani regolatori pochi decenni fa. Quando sono stati piantati non c'era questo genere di preoccupazione, né relativa alla collocazione, né relativa alle distanze, né al rapporto con il costruito. Ci troviamo quindi oggi ad ereditare una situazione che dobbiamo gestire per quella che è.
Uno dei primi scambi che è avvenuto anche all'interno del Settore è quello di mettere in priorità la sostituzione delle piante abbattute. Ad oggi sono so dire quanto costerà. Alla fine dell'allerta neve faremo un bilancio, ma una cosa è certa, questa sostituzione è costosa, è fuori dagli investimenti preventivati, quindi occorrerà una somma straordinaria, che dovrà essere presa da qualche altra parte, vista la priorità. La sostituzione non verrà fatta con pini, ma con piante che sono del nostro clima. Ci sono quattro specie, che sono considerate quelle più adatte. Verranno piantate alberi non grandi, perché più è grande la pianta più difficilmente si insedia e può vivere bene.
Il progetto europeo Gaia consente di utilizzare fondi e di acquisire fondi dai privati che partecipano in partnership al progetto solamente per aumentare l'effetto ambientale, quindi non li posiamo usare qui. Le risorse per questa sostituzione che consideriamo prioritaria vanno trovate e le dimensioneremo.
Sulla questione ambientale. Il pino non è tra le piante che più contribuiscono alla pulizia dell'aria. C'è uno studio americano, un data base dove viene citato il rapporto tra la biomassa e il diametro di alcune specie di piante, che attesta come una latifoglia, quindi tutte le specie autoctone che andranno a sostituire il pino, avente diametro del tronco di 30 centimetri, in un ambiente analogo a quello di Bologna è in grado di sequestrare mediamente in un anno 21-22 chili di anidride carbonica dall'atmosfera. Un pino di uguale dimensioni, posto nel medesimo ambiente e a chioma integra, quindi non sottoposta a mutilazione di rami, cattura 12 chili di anidride carbonica all'anno. Quindi nell'equilibrio ambientale generale l'apporto del pino è circa la metà di una pianta latifoglia che ha il vantaggio di essere acclimatata".
Il consigliere Lorenzo Tomassini si è dichiarato non soddisfatto.
La consigliera Cathy La Torre si è dichiarata soddisfatta.
Il consigliere Marco Piazza si è dichiarato soddisfatto.