QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA FUSIONE DELLE TRE ASP
L'assessore all'Integrazione socio-sanitaria, Luca Rizzo Nervo, ha risposto in seduta odierna all'interpellanza del consigliere Marco Piazza (M5S) sulla fusione delle tre ASP cittadine.
L'interpellanza del consigliere Marco Piazza (M5S):
"Pr...
Data:
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L'assessore all'Integrazione socio-sanitaria, Luca Rizzo Nervo, ha risposto in seduta odierna all'interpellanza del consigliere Marco Piazza (M5S) sulla fusione delle tre ASP cittadine.
L'interpellanza del consigliere Marco Piazza (M5S):
"Premesso che:
la Giunta del Comune di Bologna ha indicato come obiettivo strategico di mandato la fusione delle tre ASP attualmente esistenti nel Comune di Bologna - ASP Giovanni XXIII, ASP Poveri Vergognosi, ASP Irides - per dare corpo ad un soggetto giuridico;
nella seduta di giunta del 27/09/2011, con la delibera di giunta P.G.226382/2011, si è assunto l’orientamento di avviare il processo finalizzato alla fusione delle attuali tre ASP operanti nel distretto di Bologna con effetti previsti al 01/01/2013;
preso atto che del progetto di fusione presentato dall’Assessore Rizzo Nervo in data 14 settembre 2012 durante la seduta della Commissione Consiliare Pianificazione Contabilità economica e Controllo di Gestione e delle incompletezze già segnalate nella seduta stessa;
tenuto conto che le ASP sono attualmente disciplinate dalla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2, dalle deliberazioni del Consiglio Regionale n. 623/04, n. 624/04, dalle successive indicazioni regionali e dai rispettivi Statuti adottati in conformità allo schema prescrittivo elaborato dalla Regione Emilia Romagna;
l’approvazione della fusione e dello statuto della nuova ASP dovrà avvenire con Decreto del Presidente della Giunta Regionale.
Rilevato che:
le citate tre ASP si costituiscono in una nuova veste aziendale pubblica dal 1° gennaio 2008 per effetto della trasformazione delle Ipab;
l’Opera Pia dei Poveri Vergognosi (ora ASP Poveri Vergognosi), già regolata come ente autonomo di beneficenza e assistenza dalla legge 17.6.1890 n. 6972, è tra le più antiche istituzioni ancora attive della città di Bologna ed è stata fondata, come Compagnia de’ Poveri Vergognosi, il 25 marzo 1495 vantando ad oggi, più di 500 anni di storia;
attualmente tali Aziende di servizio alla persona detengono uno dei più importanti e cospicui patrimoni immobiliari e mobiliari in ambito regionale;
questi nuclei patrimoniali derivano per lo più da lasciti ed eredità. Quando l’atto di donazione avveniva in seguito all’estinzione del ramo familiare per mancanza di successore diretto, l’ultimo esponente della famiglia, il più delle volte, testava in favore dell’Opera Pia, consegnandole il suo patrimonio per salvaguardarne l’integrità e contemporaneamente conservare identità del proprio casato e finalità di destinazione;
tali Enti, da sempre, hanno garantito la tutela della volontà testamentaria e, nei secoli, si sono sempre adoperati affinché essa non venisse mai violata. Sin dalle prime norme statutarie del 1507, a quelle via via integrate tramite decreti nel corso del XVII secolo ed alle modifiche operate nei secoli successivi, l’ampliamento delle competenze dell’Ente è sempre avvenuto in conformità ed in adattamento alle specifiche volontà testamentarie di quanti beneficiavano l’Opera Pia con le loro donazioni ed eredità. Ed è proprio grazie a questo atteggiamento di estremo rigore che ha consentito all’Opera Pia di propiziarsi - storicamente – il favore dei benefattori;
molti beni, legati ed eredità sono stati lasciati dai testatori con l’obbligo specifico di mantenerne il possesso;
in questi cinque secoli di attività, dunque, il patrimonio immobiliare degli Enti, grazie alla costante cura e presidio non solo della loro integrità, ma anche del loro sviluppo e della loro redditività, da parte degli amministratori, è divenuto via via sempre più consistente ed è oggi costituito prevalentemente da fabbricati urbani e da fondi agricoli.
Dato atto che:
le ASP sono tenute a gestire il proprio patrimonio immobiliare disponibile in coerenza alla Direttiva Regionale 624/2004 in modo da assicurare una rendita in linea con i valori di mercato;
le ASP di cui trattasi, in particolare, costituiscono istituzione storica fortemente radicata da secoli nel tessuto civile, sociale ed economico della città di Bologna rappresentandone al contempo un costante presidio in termini di forme e modalità dell’intervento socio-assistenziale
Interpella la Giunta Comunale per sapere:
se sia stata effettuata, o sia in corso, da parte del Comune di Bologna, Comitato Guida e/o Gruppo Tecnico, trattandosi di presupposto primario di carattere giuridico, etico, morale di qualunque percorso tecnico/amministrativo che preveda l’estinzione dei soggetti giuridici precedenti e la cosiddetta confusione dei rispettivi patrimoni, una attività di ricognizione, esame ed indagine in ordine alle volontà testamentarie, alle finalità di destinazione dei beni patrimoniali immobiliari e mobiliari provenienti da testamenti, lasciti e donazioni alle tre ASP oggetto di fusione;
se la Regione Emilia Romagna, organo di (governo) vigilanza e legislativo in materia, abbia fornito indirizzi, indicazioni, prescrizioni al Comune di Bologna (Comitato Guida e/o Gruppo Tecnico) e/o alle ASP in ordine all’approfondimento e all’accertamento degli aspetti di cui al punto che precede;
se siano state valutate tutte le implicazioni di carattere giuridico, etico, morale, storico ed economico di questo processo di fusione tra le tre ASP del Comune di Bologna che determinerà la confusione dei patrimoni e la compatibilità di questa scelta – e di eventuali futuri processi di dismissione di tutto e/o di parte del patrimonio - con le volontà testamentarie e le finalità di destinazione dei beni immobiliari e mobiliari provenienti da testamenti, lasciti e donazioni;
se si è a conoscenza dell’esistenza di vincoli testamentari che obblighino una o più ASP a mantenere sia il possesso che la sede legale nelle attuali sedi e, in caso affermativo, come si possa prendere in considerazione all’interno del progetto di unificazione, l’ipotesi di una sede unica, valutando anche potenziali economie difficilmente conciliabili con il mantenimento di una doppia sede.
Si richiede copia dei verbali e della documentazione delle attività istruttorie compiute sino ad oggi dal Comitato Guida e dal Gruppo Tecnico".
La risposta dell'assessore all'Integrazione socio-sanitaria, Luca Rizzo Nervo:
"Con riferimento alla domanda di attualità in oggetto, si ritiene opportuno rispondere quanto segue.
In primo luogo, l'ha detto lei, però io ogni volta per la rilevanza che ha in questo dibattito, mi tocca dirlo, appare necessario rilevare alcune inesattezze di carattere formale nel preambolo dell’interpellanza, che hanno tuttavia rilevanza sostanziale ai fini di una valutazione della correttezza e della adeguatezza delle procedure amministrative attuate. In particolare, si segnala che l’Amministrazione ha predisposto un progetto di unificazione delle ASP in conformità alle indicazioni procedimentali espresse dalla Regione Emilia Romagna con la comunicazione PG. 160486/2012, come riportato a pagina 70 del progetto stesso, e non un progetto di fusione societaria, come previsto invece dall’art. 2501 e seguenti del codice civile. Ancora che l’ASP unificata viene costituita da una delibera della Giunta e non con un decreto del Presidente della Regione, come precisato a pagina 71 del progetto.
In secondo luogo, è necessario ricordare che l’unificazione delle tre ASP del distretto di Bologna, come peraltro ribadito dalla comunicazione della Regione sopra indicata, si configura come il completamento del processo di riordino delle IPAB in ASP, previsto dal Dlgs. 201/2001 ed attuato dalla L.R. 2/2003, che all’art. 22, prevede che “l'ambito territoriale di attività dell'Azienda sia di norma rappresentato dal distretto”. L’unificazione delle ASP è inoltre prevista negli statuti delle ASP stesse.
Per effetto dell’atto di costituzione dell’ASP unificata, come peraltro già avvenuto con la fusione delle IPAB propedeutica alla loro trasformazione in ASP, il nuovo soggetto subentra senza soluzione di continuità nel complesso dei rapporti giuridici delle ASP preesistenti, inclusi quelli relativi alla proprietà degli immobili.
L’atto di unificazione, quindi, non è rilevante nei confronti dei vincoli sugli immobili acquisiti a seguito di un lascito e non ha alcuna implicazione che non sia già stata esaminata, valutata ed applicata al momento della fusione delle IPAB.
Appare pertanto evidente che, ai fini della valutazione della opportunità, della sostenibilità e della convenienza dell’unificazione oggetto del documento approvato dalla Giunta, non è necessario svolgere alcun ulteriore approfondimento da parte dei gruppi di lavoro costituiti dall’Amministrazione comunale, né la Regione Emilia Romagna ha ritenuto di dare indicazioni in merito, permanendo le indicazioni che già precedevano il progetto di unificazione delle ASP.
Il progetto di unificazione non prevede piani di dismissione del patrimonio, il cui utilizzo deve comunque rispettare le volontà degli eventuali legati; può essere utile ricordare di seguito quali siano alcune delle linee strategiche individuate per la gestione del patrimonio, riportate nel progetto a pagina 81, che intendono, al contrario, rafforzare la consistenza patrimoniale e la valorizzazione dell’azienda, e quindi la programmazione di investimenti, di interventi e ricerca di modalità tese alla valorizzazione e all’incremento del patrimonio e il miglioramento della redditività del patrimonio immobiliare disponibile mediante l’esecuzione di interventi di riqualificazione degli stabili di proprietà dell’Azienda.
Inoltre, i proventi derivanti dalle alienazioni dovranno essere finalizzati alla riqualificazione e messa in sicurezza dei centri servizi che ospitano le attività assistenziali, anche in funzione del miglioramento dell’efficienza delle strutture e degli immobili del patrimonio disponibile, per garantirne la locazione, la redditività e la sostenibilità economico-ambientale; tali proventi devono essere contabilizzati fra i contributi in conto capitale da destinare a futuri investimenti, in ottemperanza alle linee guida regionali.
Infine, come è stato già comunicato dall’Amministrazione in altre sedi, si conferma che non sono stati affrontati i problemi logistici della nuova azienda, ed in particolare il tema delle sedi legale ed amministrative, che è di competenza degli organi di amministrazione e di gestione dell’ASP; sembra comunque ragionevole ipotizzare che tra le centinaia di immobili di proprietà delle tre aziende sia possibile individuare le sedi degli uffici senza pregiudicare la sostenibilità del progetto e, a tal fine, dare l'indicazione al management di individuare per quanto riguarda la parte amministrativa, l'unificazione delle strutture amministrative delle attuali tre ASP. Il comitato guida ed il gruppo tecnico hanno quindi ritenuto che nel progetto di unificazione fosse opportuno privilegiare temi di maggiore rilevanza strategica rispetto alla collocazione della sede legale, quali il decentramento del welfare municipale, l’implementazione del sistema integrato dei servizi sociali, l’identificazione del ruolo delle ASP all’interno di tale sistema, l’organizzazione dei processi di produzione ed erogazione dei servizi e dei relativi processi di supporto, l’analisi delle performance economiche delle tre aziende, le future linee strategiche per lo sviluppo dei servizi, sia relativamente ai processi organizzativi sia con riferimento a nuove linee di attività, a seguito della costituzione dell’azienda unica e la definizione di un nuovo modello di governance del welfare a Bologna. Questo, crediamo, sia il compito principale dell'amministrazione comunale, il compito invece di una traduzione organizzativa e strategica dell'azienda, spetta al management che verrà individuato. Aggiungo, ci tengo a dire, anche rispetto ai richiami fatti sul rispetto delle indicazioni dei lasciti testamentari che ho dato mandato proprio nel corso dell'assemblea dei soci alle tre aziende di porre particolare attenzione su questo tema, in particolare, lo dico l'ASP Irides, l'Asp in cui il direttore della Caritas è anche membro del consiglio di amministrazione, ha fatto, ha già compiuto questa ricognizione delle previsioni dei lasciti testamentari, cosa che ha ovviamente ulteriormente verificato puntualmente le indicazioni testamentari, tra le altre, le dico, l'Asp ha deliberato di celebrare 52 messe che verranno celebrate ogni giovedì nella cattedrale di San Pietro e una messa all'anno, il 16 agosto, alla memoria del conte Guastavillani, anche queste erano indicazioni testamentari presenti che sono emerse in questa ricognizione che non erano ottemperate, e che ora verranno ottemperate. Ovviamente ancor più, e ancor più significativamente, quelle relative alla proprietà e all'utilizzo degli immobili.
L'interpellanza del consigliere Marco Piazza (M5S):
"Premesso che:
la Giunta del Comune di Bologna ha indicato come obiettivo strategico di mandato la fusione delle tre ASP attualmente esistenti nel Comune di Bologna - ASP Giovanni XXIII, ASP Poveri Vergognosi, ASP Irides - per dare corpo ad un soggetto giuridico;
nella seduta di giunta del 27/09/2011, con la delibera di giunta P.G.226382/2011, si è assunto l’orientamento di avviare il processo finalizzato alla fusione delle attuali tre ASP operanti nel distretto di Bologna con effetti previsti al 01/01/2013;
preso atto che del progetto di fusione presentato dall’Assessore Rizzo Nervo in data 14 settembre 2012 durante la seduta della Commissione Consiliare Pianificazione Contabilità economica e Controllo di Gestione e delle incompletezze già segnalate nella seduta stessa;
tenuto conto che le ASP sono attualmente disciplinate dalla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2, dalle deliberazioni del Consiglio Regionale n. 623/04, n. 624/04, dalle successive indicazioni regionali e dai rispettivi Statuti adottati in conformità allo schema prescrittivo elaborato dalla Regione Emilia Romagna;
l’approvazione della fusione e dello statuto della nuova ASP dovrà avvenire con Decreto del Presidente della Giunta Regionale.
Rilevato che:
le citate tre ASP si costituiscono in una nuova veste aziendale pubblica dal 1° gennaio 2008 per effetto della trasformazione delle Ipab;
l’Opera Pia dei Poveri Vergognosi (ora ASP Poveri Vergognosi), già regolata come ente autonomo di beneficenza e assistenza dalla legge 17.6.1890 n. 6972, è tra le più antiche istituzioni ancora attive della città di Bologna ed è stata fondata, come Compagnia de’ Poveri Vergognosi, il 25 marzo 1495 vantando ad oggi, più di 500 anni di storia;
attualmente tali Aziende di servizio alla persona detengono uno dei più importanti e cospicui patrimoni immobiliari e mobiliari in ambito regionale;
questi nuclei patrimoniali derivano per lo più da lasciti ed eredità. Quando l’atto di donazione avveniva in seguito all’estinzione del ramo familiare per mancanza di successore diretto, l’ultimo esponente della famiglia, il più delle volte, testava in favore dell’Opera Pia, consegnandole il suo patrimonio per salvaguardarne l’integrità e contemporaneamente conservare identità del proprio casato e finalità di destinazione;
tali Enti, da sempre, hanno garantito la tutela della volontà testamentaria e, nei secoli, si sono sempre adoperati affinché essa non venisse mai violata. Sin dalle prime norme statutarie del 1507, a quelle via via integrate tramite decreti nel corso del XVII secolo ed alle modifiche operate nei secoli successivi, l’ampliamento delle competenze dell’Ente è sempre avvenuto in conformità ed in adattamento alle specifiche volontà testamentarie di quanti beneficiavano l’Opera Pia con le loro donazioni ed eredità. Ed è proprio grazie a questo atteggiamento di estremo rigore che ha consentito all’Opera Pia di propiziarsi - storicamente – il favore dei benefattori;
molti beni, legati ed eredità sono stati lasciati dai testatori con l’obbligo specifico di mantenerne il possesso;
in questi cinque secoli di attività, dunque, il patrimonio immobiliare degli Enti, grazie alla costante cura e presidio non solo della loro integrità, ma anche del loro sviluppo e della loro redditività, da parte degli amministratori, è divenuto via via sempre più consistente ed è oggi costituito prevalentemente da fabbricati urbani e da fondi agricoli.
Dato atto che:
le ASP sono tenute a gestire il proprio patrimonio immobiliare disponibile in coerenza alla Direttiva Regionale 624/2004 in modo da assicurare una rendita in linea con i valori di mercato;
le ASP di cui trattasi, in particolare, costituiscono istituzione storica fortemente radicata da secoli nel tessuto civile, sociale ed economico della città di Bologna rappresentandone al contempo un costante presidio in termini di forme e modalità dell’intervento socio-assistenziale
Interpella la Giunta Comunale per sapere:
se sia stata effettuata, o sia in corso, da parte del Comune di Bologna, Comitato Guida e/o Gruppo Tecnico, trattandosi di presupposto primario di carattere giuridico, etico, morale di qualunque percorso tecnico/amministrativo che preveda l’estinzione dei soggetti giuridici precedenti e la cosiddetta confusione dei rispettivi patrimoni, una attività di ricognizione, esame ed indagine in ordine alle volontà testamentarie, alle finalità di destinazione dei beni patrimoniali immobiliari e mobiliari provenienti da testamenti, lasciti e donazioni alle tre ASP oggetto di fusione;
se la Regione Emilia Romagna, organo di (governo) vigilanza e legislativo in materia, abbia fornito indirizzi, indicazioni, prescrizioni al Comune di Bologna (Comitato Guida e/o Gruppo Tecnico) e/o alle ASP in ordine all’approfondimento e all’accertamento degli aspetti di cui al punto che precede;
se siano state valutate tutte le implicazioni di carattere giuridico, etico, morale, storico ed economico di questo processo di fusione tra le tre ASP del Comune di Bologna che determinerà la confusione dei patrimoni e la compatibilità di questa scelta – e di eventuali futuri processi di dismissione di tutto e/o di parte del patrimonio - con le volontà testamentarie e le finalità di destinazione dei beni immobiliari e mobiliari provenienti da testamenti, lasciti e donazioni;
se si è a conoscenza dell’esistenza di vincoli testamentari che obblighino una o più ASP a mantenere sia il possesso che la sede legale nelle attuali sedi e, in caso affermativo, come si possa prendere in considerazione all’interno del progetto di unificazione, l’ipotesi di una sede unica, valutando anche potenziali economie difficilmente conciliabili con il mantenimento di una doppia sede.
Si richiede copia dei verbali e della documentazione delle attività istruttorie compiute sino ad oggi dal Comitato Guida e dal Gruppo Tecnico".
La risposta dell'assessore all'Integrazione socio-sanitaria, Luca Rizzo Nervo:
"Con riferimento alla domanda di attualità in oggetto, si ritiene opportuno rispondere quanto segue.
In primo luogo, l'ha detto lei, però io ogni volta per la rilevanza che ha in questo dibattito, mi tocca dirlo, appare necessario rilevare alcune inesattezze di carattere formale nel preambolo dell’interpellanza, che hanno tuttavia rilevanza sostanziale ai fini di una valutazione della correttezza e della adeguatezza delle procedure amministrative attuate. In particolare, si segnala che l’Amministrazione ha predisposto un progetto di unificazione delle ASP in conformità alle indicazioni procedimentali espresse dalla Regione Emilia Romagna con la comunicazione PG. 160486/2012, come riportato a pagina 70 del progetto stesso, e non un progetto di fusione societaria, come previsto invece dall’art. 2501 e seguenti del codice civile. Ancora che l’ASP unificata viene costituita da una delibera della Giunta e non con un decreto del Presidente della Regione, come precisato a pagina 71 del progetto.
In secondo luogo, è necessario ricordare che l’unificazione delle tre ASP del distretto di Bologna, come peraltro ribadito dalla comunicazione della Regione sopra indicata, si configura come il completamento del processo di riordino delle IPAB in ASP, previsto dal Dlgs. 201/2001 ed attuato dalla L.R. 2/2003, che all’art. 22, prevede che “l'ambito territoriale di attività dell'Azienda sia di norma rappresentato dal distretto”. L’unificazione delle ASP è inoltre prevista negli statuti delle ASP stesse.
Per effetto dell’atto di costituzione dell’ASP unificata, come peraltro già avvenuto con la fusione delle IPAB propedeutica alla loro trasformazione in ASP, il nuovo soggetto subentra senza soluzione di continuità nel complesso dei rapporti giuridici delle ASP preesistenti, inclusi quelli relativi alla proprietà degli immobili.
L’atto di unificazione, quindi, non è rilevante nei confronti dei vincoli sugli immobili acquisiti a seguito di un lascito e non ha alcuna implicazione che non sia già stata esaminata, valutata ed applicata al momento della fusione delle IPAB.
Appare pertanto evidente che, ai fini della valutazione della opportunità, della sostenibilità e della convenienza dell’unificazione oggetto del documento approvato dalla Giunta, non è necessario svolgere alcun ulteriore approfondimento da parte dei gruppi di lavoro costituiti dall’Amministrazione comunale, né la Regione Emilia Romagna ha ritenuto di dare indicazioni in merito, permanendo le indicazioni che già precedevano il progetto di unificazione delle ASP.
Il progetto di unificazione non prevede piani di dismissione del patrimonio, il cui utilizzo deve comunque rispettare le volontà degli eventuali legati; può essere utile ricordare di seguito quali siano alcune delle linee strategiche individuate per la gestione del patrimonio, riportate nel progetto a pagina 81, che intendono, al contrario, rafforzare la consistenza patrimoniale e la valorizzazione dell’azienda, e quindi la programmazione di investimenti, di interventi e ricerca di modalità tese alla valorizzazione e all’incremento del patrimonio e il miglioramento della redditività del patrimonio immobiliare disponibile mediante l’esecuzione di interventi di riqualificazione degli stabili di proprietà dell’Azienda.
Inoltre, i proventi derivanti dalle alienazioni dovranno essere finalizzati alla riqualificazione e messa in sicurezza dei centri servizi che ospitano le attività assistenziali, anche in funzione del miglioramento dell’efficienza delle strutture e degli immobili del patrimonio disponibile, per garantirne la locazione, la redditività e la sostenibilità economico-ambientale; tali proventi devono essere contabilizzati fra i contributi in conto capitale da destinare a futuri investimenti, in ottemperanza alle linee guida regionali.
Infine, come è stato già comunicato dall’Amministrazione in altre sedi, si conferma che non sono stati affrontati i problemi logistici della nuova azienda, ed in particolare il tema delle sedi legale ed amministrative, che è di competenza degli organi di amministrazione e di gestione dell’ASP; sembra comunque ragionevole ipotizzare che tra le centinaia di immobili di proprietà delle tre aziende sia possibile individuare le sedi degli uffici senza pregiudicare la sostenibilità del progetto e, a tal fine, dare l'indicazione al management di individuare per quanto riguarda la parte amministrativa, l'unificazione delle strutture amministrative delle attuali tre ASP. Il comitato guida ed il gruppo tecnico hanno quindi ritenuto che nel progetto di unificazione fosse opportuno privilegiare temi di maggiore rilevanza strategica rispetto alla collocazione della sede legale, quali il decentramento del welfare municipale, l’implementazione del sistema integrato dei servizi sociali, l’identificazione del ruolo delle ASP all’interno di tale sistema, l’organizzazione dei processi di produzione ed erogazione dei servizi e dei relativi processi di supporto, l’analisi delle performance economiche delle tre aziende, le future linee strategiche per lo sviluppo dei servizi, sia relativamente ai processi organizzativi sia con riferimento a nuove linee di attività, a seguito della costituzione dell’azienda unica e la definizione di un nuovo modello di governance del welfare a Bologna. Questo, crediamo, sia il compito principale dell'amministrazione comunale, il compito invece di una traduzione organizzativa e strategica dell'azienda, spetta al management che verrà individuato. Aggiungo, ci tengo a dire, anche rispetto ai richiami fatti sul rispetto delle indicazioni dei lasciti testamentari che ho dato mandato proprio nel corso dell'assemblea dei soci alle tre aziende di porre particolare attenzione su questo tema, in particolare, lo dico l'ASP Irides, l'Asp in cui il direttore della Caritas è anche membro del consiglio di amministrazione, ha fatto, ha già compiuto questa ricognizione delle previsioni dei lasciti testamentari, cosa che ha ovviamente ulteriormente verificato puntualmente le indicazioni testamentari, tra le altre, le dico, l'Asp ha deliberato di celebrare 52 messe che verranno celebrate ogni giovedì nella cattedrale di San Pietro e una messa all'anno, il 16 agosto, alla memoria del conte Guastavillani, anche queste erano indicazioni testamentari presenti che sono emerse in questa ricognizione che non erano ottemperate, e che ora verranno ottemperate. Ovviamente ancor più, e ancor più significativamente, quelle relative alla proprietà e all'utilizzo degli immobili.