QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL' ASSISTENZA SANITARIA
L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'assistenza sanitaria.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Coccon...
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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'assistenza sanitaria.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"In base alla spending review è previsto un taglio di 500 posti letto sulla città di Bologna e si parla di una riduzione di personale sanitario e tecnico amministrativo di 500 unità, sempre nell'ASL di Bologna. In aggiunta si parla di chiusura del reparto PACOB (reparto post acuti ospedale Bellaria) che era in grado di garantire una risposta continuativa assistenziale, attraverso un percorso ad hoc, per i pazienti non auto sufficienti dopo la fase di acuzie; per non parlare della chiusura delle sale operatorie IOR, della riduzione della attività endoscopica e delle attività chirurgiche (urologia, otorino, oculistica e ginecologia dell'ospedale Maggiore). Il risparmio sarà assicurato ma sulla pelle dei cittadini.
Per questo motivo chiedo al Sindaco e alla Giunta quali politiche intendano attuare per assicurare una continuità assistenziale sanitaria ai cittadini bolognesi in ragione del deficit provocato dai tagli massivi ai vari reparti cittadini".
La risposta dell'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo:
"Riguardo al reparto Post Acuti del Bellaria, le notizie che ho dalla Azienda Sanitaria, che ho avuto modo di verificare, che sono state anche argomentate in sede di Conferenza territoriale Socio-sanitaria dal direttore sanitario dell'Azienda, dott. Annichiarico, fanno pensare, anche se su questo monitoreremo con grande attenzione, che non si produranno particolari disagi per i cittadini né tantomeno costi maggiori per l’Azienda sanitari. L'esperienza dei post-acuti dell'ospedale Bellaria rappresenta certamente una tappa significativa, anche perché è parte del percorso per la valorizzazione ed assunzione di responsabilità crescenti da parte degli infermieri, una esperienza quella dell'autonomia professionale della crescita di responsabilità degli infermieri che sempre di più dovremo incentivare . Ma dal suo avvio, che risale ormai ad alcuni anni fa, molte cose sono cambiate. E’ cambiata la riabilitazione nella fase post acuta, ed è cambiata la professione infermieristica e le responsabilità ad essa affidate, come dimostrano le esperienze, già presenti in Azienda, degli ospedali organizzati per intensità di cura e del case management infermieristico dei pazienti cronici ed oncologici.
Bologna è una delle poche città italiane ad essersi dotata di una rete di letti di post acuzie, coordinata da una centrale operativa unica, che garantisce al paziente la soluzione migliore in relazione ai suoi bisogni e a quelli dei suoi familiari, con oltre 400 posti letto negli ospedali metropolitani pubblici e del privato accreditato.
Una rete in grado di garantire ad oltre due terzi dei circa 470 pazienti, che ogni anno vengono accolti nel reparto Post Acuti del Bellaria, di trovare risposte adeguate analoghe per qualità, più vicino al proprio domicilio. Per gli altri pazienti, le cui condizioni richiedono una maggiore complessità assistenziale, il progetto di riconversione del reparto Post Acuti prevede forme di riabilitazione specialistica. La riabilitazione resta una vocazione del Bellaria, e ne rappresenta, assieme al polo delle Neuroscienze e l’Oncologia, una delle eccellenze, nel quadro più ampio dei percorsi di presa in carico tra ospedale e territorio. Ma anche la riabilitazione cambia, e per il Bellaria si stanno progettando, con il contributo dei professionisti, forme di riabilitazione specialistica oncologica, neurologica, cardiologica e pneumologica, svolte per pazienti selezionati nei singoli reparti dai riabilitatori attualmente impegnati nel PACOB, in stretta collaborazione con i clinici delle singole discipline, e non più, quindi, secondo il modello generalista, ancorché di grande tradizione, dello stesso PACOB.
Nessuna vanificazione, quindi, dell’esperienza del reparto Post Acuti, ma una evoluzione del reparto Post Acuti che riconduce diciamo le riabilitazioni Post Acute generaliste, più vicine al domicilio di casa attraverso la forza della rete territoriale, e dall'altro, dentro i reparti specialistici le riabilitazioni che richiedono competenze di natura specialistica. Quindi nessuna vanificazione dell'esperienza ma una sua evoluzione, ne tanto meno una operazione ispirata solo dalla esigenza di una più efficiente gestione delle risorse. Più semplicemente, un progetto che si preoccupa dell’attenzione dovuta per l'evoluzione dei bisogni di cura e di assistenza dei cittadini, per i cambiamenti richiesti ai modelli organizzativi e per la sostenibilità del sistema.
Quanto alle riduzioni programmate per le prossime festività di fine anno, l’Azienda Usl ha garantito, anche su mia richiesta che precede anche questa interrogazione, che verranno garantite tutte le attività che presentano i caratteri dell'urgenza. Un ultima chiosa, io credo che in questo caso, ovviamente ripeto verificheremo con puntualità, si incroci un esigenza che c'è, che sappiamo e che non possiamo nasconderci, che è quella rimodulazione dei costi, i famosi 260 milioni di euro, che non sono la premessa a questa scelta ma sono un orizzonte che dobbiamo sempre tenere presente per non rischiare l'ipocrisia nelle nostre discussioni, ma dall'altro la possibilità che questa richiesta di rimodulare, razionalizzare l'offerta sanitaria, incroci un'evoluzione del bisogno, un'evoluzione della richiesta di cura che in alcuni casi ci permette di offrire soluzioni migliori o comunque che meglio rispondono ai bisogni anche di prossimità dei cittadini. Questo credo che sia una caso e credo che quindi, come mi è stato garantito, l'esperienza, la qualità, la qualificazione, anche della responsabilità infermieristica, che in quel reparto si è realizzata in questi anni, non verrà meno con una soluzione organizzativa diversa che vuole comunque dare risposte efficenti al bisogno di cura e di assistenza dei cittadini".
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"In base alla spending review è previsto un taglio di 500 posti letto sulla città di Bologna e si parla di una riduzione di personale sanitario e tecnico amministrativo di 500 unità, sempre nell'ASL di Bologna. In aggiunta si parla di chiusura del reparto PACOB (reparto post acuti ospedale Bellaria) che era in grado di garantire una risposta continuativa assistenziale, attraverso un percorso ad hoc, per i pazienti non auto sufficienti dopo la fase di acuzie; per non parlare della chiusura delle sale operatorie IOR, della riduzione della attività endoscopica e delle attività chirurgiche (urologia, otorino, oculistica e ginecologia dell'ospedale Maggiore). Il risparmio sarà assicurato ma sulla pelle dei cittadini.
Per questo motivo chiedo al Sindaco e alla Giunta quali politiche intendano attuare per assicurare una continuità assistenziale sanitaria ai cittadini bolognesi in ragione del deficit provocato dai tagli massivi ai vari reparti cittadini".
La risposta dell'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo:
"Riguardo al reparto Post Acuti del Bellaria, le notizie che ho dalla Azienda Sanitaria, che ho avuto modo di verificare, che sono state anche argomentate in sede di Conferenza territoriale Socio-sanitaria dal direttore sanitario dell'Azienda, dott. Annichiarico, fanno pensare, anche se su questo monitoreremo con grande attenzione, che non si produranno particolari disagi per i cittadini né tantomeno costi maggiori per l’Azienda sanitari. L'esperienza dei post-acuti dell'ospedale Bellaria rappresenta certamente una tappa significativa, anche perché è parte del percorso per la valorizzazione ed assunzione di responsabilità crescenti da parte degli infermieri, una esperienza quella dell'autonomia professionale della crescita di responsabilità degli infermieri che sempre di più dovremo incentivare . Ma dal suo avvio, che risale ormai ad alcuni anni fa, molte cose sono cambiate. E’ cambiata la riabilitazione nella fase post acuta, ed è cambiata la professione infermieristica e le responsabilità ad essa affidate, come dimostrano le esperienze, già presenti in Azienda, degli ospedali organizzati per intensità di cura e del case management infermieristico dei pazienti cronici ed oncologici.
Bologna è una delle poche città italiane ad essersi dotata di una rete di letti di post acuzie, coordinata da una centrale operativa unica, che garantisce al paziente la soluzione migliore in relazione ai suoi bisogni e a quelli dei suoi familiari, con oltre 400 posti letto negli ospedali metropolitani pubblici e del privato accreditato.
Una rete in grado di garantire ad oltre due terzi dei circa 470 pazienti, che ogni anno vengono accolti nel reparto Post Acuti del Bellaria, di trovare risposte adeguate analoghe per qualità, più vicino al proprio domicilio. Per gli altri pazienti, le cui condizioni richiedono una maggiore complessità assistenziale, il progetto di riconversione del reparto Post Acuti prevede forme di riabilitazione specialistica. La riabilitazione resta una vocazione del Bellaria, e ne rappresenta, assieme al polo delle Neuroscienze e l’Oncologia, una delle eccellenze, nel quadro più ampio dei percorsi di presa in carico tra ospedale e territorio. Ma anche la riabilitazione cambia, e per il Bellaria si stanno progettando, con il contributo dei professionisti, forme di riabilitazione specialistica oncologica, neurologica, cardiologica e pneumologica, svolte per pazienti selezionati nei singoli reparti dai riabilitatori attualmente impegnati nel PACOB, in stretta collaborazione con i clinici delle singole discipline, e non più, quindi, secondo il modello generalista, ancorché di grande tradizione, dello stesso PACOB.
Nessuna vanificazione, quindi, dell’esperienza del reparto Post Acuti, ma una evoluzione del reparto Post Acuti che riconduce diciamo le riabilitazioni Post Acute generaliste, più vicine al domicilio di casa attraverso la forza della rete territoriale, e dall'altro, dentro i reparti specialistici le riabilitazioni che richiedono competenze di natura specialistica. Quindi nessuna vanificazione dell'esperienza ma una sua evoluzione, ne tanto meno una operazione ispirata solo dalla esigenza di una più efficiente gestione delle risorse. Più semplicemente, un progetto che si preoccupa dell’attenzione dovuta per l'evoluzione dei bisogni di cura e di assistenza dei cittadini, per i cambiamenti richiesti ai modelli organizzativi e per la sostenibilità del sistema.
Quanto alle riduzioni programmate per le prossime festività di fine anno, l’Azienda Usl ha garantito, anche su mia richiesta che precede anche questa interrogazione, che verranno garantite tutte le attività che presentano i caratteri dell'urgenza. Un ultima chiosa, io credo che in questo caso, ovviamente ripeto verificheremo con puntualità, si incroci un esigenza che c'è, che sappiamo e che non possiamo nasconderci, che è quella rimodulazione dei costi, i famosi 260 milioni di euro, che non sono la premessa a questa scelta ma sono un orizzonte che dobbiamo sempre tenere presente per non rischiare l'ipocrisia nelle nostre discussioni, ma dall'altro la possibilità che questa richiesta di rimodulare, razionalizzare l'offerta sanitaria, incroci un'evoluzione del bisogno, un'evoluzione della richiesta di cura che in alcuni casi ci permette di offrire soluzioni migliori o comunque che meglio rispondono ai bisogni anche di prossimità dei cittadini. Questo credo che sia una caso e credo che quindi, come mi è stato garantito, l'esperienza, la qualità, la qualificazione, anche della responsabilità infermieristica, che in quel reparto si è realizzata in questi anni, non verrà meno con una soluzione organizzativa diversa che vuole comunque dare risposte efficenti al bisogno di cura e di assistenza dei cittadini".