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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL DEGRADO DEL GIARDINO DI VIA FOSSOLO


Il giardino di via Fossolo è ancora oggi patrimonialmente dell'attuatore del piano di valorizzazione commerciale dell'ex Fiat. Il proprietario ha tolto unilateralmente la recinzione del cantiere, aprendo di fatto il giardino al pubblico e creando c...

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Il giardino di via Fossolo è ancora oggi patrimonialmente dell'attuatore del piano di valorizzazione commerciale dell'ex Fiat. Il proprietario ha tolto unilateralmente la recinzione del cantiere, aprendo di fatto il giardino al pubblico e creando così una situazione problematica, dato che il giardino non è ancora stato preso in carico dall'Amministrazione comunale. Abbiamo quindi avviato l'acquisizione coattiva dell'area ed escusso la fideiussione per sistemarla e aprire effettivamente al pubblico. Così, Patrizia Gabellini, assessore con delega all'Ambiente, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sul degrado del giardino di via Fossolo.

La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):

"Con riferimento all'articolo di stampa pubblicato il 27 marzo a pagina 11 da Il Resto del Carlino, Cronaca di Bologna, ed alla situazione di degrado del giardino di via Fossolo documentato da un'eloquente fotografia pubblicata dal quotidiano, chiede alla Giunta se sia consapevole di tale situazione, cosa intenda fare, su chi ricada l'onere della manutenzione ed il motivo per il quale non sia stata fatta."

La risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini:

"La situazione di degrado del giardino è nota ed è stata monitorata, e si sono fatti una serie di passi avanti. Ancora oggi quest'area è patrimonialmente dell'attuatore che l'ha realizzata come opera di urbanizzazione primaria, analogamente ai parcheggi contigui al tratto della viabilità pubblica, nel piano di valorizzazione commerciale dell'ex Fiat, in base ad una convenzione che è stata sottoscritta nel 2006. Il parco non è di fatto ancora aperto al pubblico, può apparire fruibile semplicemente perché l'attuatore ha deciso in modo unilaterale di rimuovere le recinzioni di cantiere senza per altro darne una preventiva comunicazione all'Amministrazione comunale o al collaudatore.
La comunicazione di fine lavori è stata trasmessa il 18 giugno del 2009, ma il collaudatore non ha potuto procedere sia per gravi vizi di realizzazione delle opere, sia per lo stato di degrado dell'area che già allora si è riscontrato a causa dell'inadempienza della proprietà per ciò che riguarda la manutenzione. Queste condizioni sono quelle che perdurano ancora oggi, e che sono anche peggiorate da quello che ho potuto riscontrare seguendo l'iter di questa pratica non felice, e pregiudicano ovviamente la presa in carico e la formale apertura al pubblico del giardino da parte dell'Amministrazione comunale.
L'area è ancora sotto la custodia e la responsabilità del proprietario, il quale in quanto responsabile deve dare conto dei danni a persone e cose. Questo non vuole dire essersi sottratti alla situazione perché a seguito dello stato dei luoghi, l'area Vivibilità urbana a cui fa riferimento la convenzione di valorizzazione di cui ho detto prima dell'ex Fiat, ha emesso varie diffide a cui non è mai stato dato seguito in maniera soddisfacente. Nel giugno 2011 il collaudatore ha verificato la situazione e individuato tutte le lavorazioni necessarie per poter arrivare a prendere in carico il parco e renderlo fruibile. A fronte del completamento delle verifiche tecnico-economiche dei vari settori dell'Amministrazione comunale coinvolti, sono state anche escusse le fideiussioni, per un importo complessivo di 56.877 euro più IVA. L'ultima volta che si era risposto ad una interpellanza su questo argomento si era stimato il costo per poter operare la sistemazione e la presa in carico che era sui 50.000 euro, e il passo avanti è che la fideiussione è stata escussa ed è di una entità tale che da consentire la sistemazione, una volta che si sia entrati definitivamente in possesso dell'area.
Erano ancora in dubbio, nell'ultima risposta che diedi, le modalità attraverso le quali assumere l'area. Adesso si è deciso di procedere all'acquisizione in forma coattiva, per cui la pratica è già al settore Patrimonio. Questo dovrebbe essere l'ultimo atto: acquisizione coattiva dell'area, utilizzo della fideiussione per sistemarla e finalmente apertura al pubblico effettiva, perché adesso, come ho detto prima, è stata aperta nel senso che è stata tolta la recinzione dalla proprietà unilateralmente creandoci la situazione problematica che il Carlino ha restituito solo in modo parziale, noi siamo a conoscenza autonomamente di una situazione anche più complessa di quella che il giornale ha evidenziato. Posso dire quindi che la situazione è sotto controllo e spero che in via di risoluzione non ci sia necessità di un ulteriore aggiornamento".



Il consigliere Lorenzo Tomassini si è dichiarato non soddisfatto.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
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