QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AL PIANO FREDDO
L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha risposto oggi in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tommasini (Pdl) sul Piano Freddo.
Domanda del consigliere Lorenzo Tommasini (Pdl)
Il sottoscritto Lorenz...
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L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha risposto oggi in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tommasini (Pdl) sul Piano Freddo.
Domanda del consigliere Lorenzo Tommasini (Pdl)
Il sottoscritto Lorenzo Tomassini, consigliere comunale del Gruppo Pdl, visti gli articoli di stampa, chiede all'Amministrazione comunale di riferire in merito al "piano freddo", con particolare riferimento alle persone tuttora in strada in attesa di risposta da parte delle Istituzioni.
Risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli
"Ringrazio il consigliere Tomassini, che mi da l'occasione anche di aggiungere qualche parola rispetto all'andamento della prima settimana, prima decina di giorni, di applicazione del Piano Freddo da quando, appunto, ne abbiamo parlato in Commissione. Devo dire che rispondo anche entrando nel merito di alcune percorsi di persone, anche se non mi piace farlo, perchè sono quelli scritti sui gionali, cercherò di farlo nel modo più anonimo possibile, ma serve anche a capire il contesto generale nel quale ci si muove in questi giorni di avvio del Piano freddo.
Alla data del 6 dicembre abbiamo occupato 115 posti-letto su 201 predisposti, ricordo che sono 30 in più rispetto ai 170 predisposti l'anno scorso che hanno ampiamente risposto alla domanda, quindi 30 posti in più sono già stati previsti rispetto alla domanda prevedibile, compreso l'idea che appunto c'è un bisogno nuovo al quale rispondere che è quello dei nuclei familiari in strada, per cui ci sono spazi dedicati anche a questo che si stanno già occupando in questi gorni, rispetto all'idea che giustamente il consigliere sottolineava se e quanto siamo in grado di rispondere sia all'aumento sia a volti nuovi del bisogno. Si andrà a esaurimento posti entro stasera, quindi tutti i posti saranno occupati.
Si precisa che frequentemente le persone contattate in strada, come è stato ampiamente illustrato in altre occasioni, molto spesso quando si spiega loro il sistema delle regole di una struttura, cioè non bere, non spacciare, non usare sostanze, gli orari di permanenza, spesso rifiutano di entrare, nonostante questo vengono costantemente monitorate, seguite, custodite anche nelle situazioni di strada che insistono a occupare.
Rispetto alle specifiche segnalazioni, c'è un preciso riferimento al servizio del PrIS, citate nell'articolo si precisa che non c'è mai stata interruzione di servizio, se si fa riferimento al fatto che al centro diurno, per evitare assembramenti, era stato esposto un cartello per 1 giorno, dicendo che i posti assegnati a loro, erano esauriti per quel giorno; il centro diurno è sempre stato regolarmente aperto.
Nemmeno per il Pris vi è stata una interruzione del servizio. Si è verificato, diversi mesi fa, solo un problema dovuto a cause tecniche che per la disconnessione del server su cui è appoggiato il numero del PrIS, ha determinato un disservizio nella risposta telefonica. Una volta ripristinato il guasto si e' provveduto a contattare in seguito i soggetti che risultavano aver fatto richiesta di servizio durante l'interruzione. Il Pronto Intervento Sociale ha continuato a funzionare sempre, rispondendo a tutte le chiamate arrivate.
Nel caso invece delle persone citate nel racconto, che sono emblematiche di tutta una serie di situazioni, è per questo che provo a ricostruire i percorsi. Nel caso invece di una persona a cui non è stata data risposta dal PrIS, da quando è attivato il piano freddo solo la notte del 5 dicembre non è stata data risposta alloggiativa a una persona perché l'unico posto di accoglienza disponibile per il PrIS era una struttura dalla quale la persona era stata espulsa per non aver rispettato le regole di convivenza.
La storia e la vicenda della signora K.B. (citata nell'articolo) riguarda un percorso suo, che io cerco di precisare. La signora ha lavorato come badante presso una famiglia vicino a Ferrara fino allo scorso 3 marzo. Ha avuto contatti con l'assistente sociale del servizio sociale di bassa soglia di via della Grada 2/2 ottenendo prima l'inserimento presso il dormitorio di via Capo di Lucca e poi presso il Beltrame di via Sabatucci. Poi le si era trovato un posto a tempo lungo presso le Suore di Madre Teresa in Via del Terrapieno, ma la signora non entra perchè dice che per lei il posto è troppo lontano. Continua così a farsi inserire in posti d'emergenza attraverso il Pris.
Rispetto al caso di J. (anche lui citato nell'articolo), si segnala che la persona è in carico al servizio sociale territoriale Porto-Saragozza il quale servizio sta cercando di fargli ottenere la residenza. Il servizio ha recuperato i contatti con il centro di salute mentale per l'assunzione della terapia; il sig.J. è una presenza storica in zona Saragozza, conosciuto dalla Polizia municipale, monitorato dal servizio mobile di sostegno; non accetta alcun inserimento in struttura.
Dagli elementi presenti nella cartella si evince che il Sig. J. sarebbe dovuto essere in carico al Centro di salute mentale di via dello Scalo, in realtà, dopo una prima visita non si è mai ripresentato al secondo appuntamento . Pertanto il Centro di salute mentale di via dello Scalo non l'ha più visto.
Si sta tentando di avvicinare nuovamente la persona al servizio e all'AUSL, attraverso l'ambulatorio SOKOS per valutare la possibilità di far fare esami specifici richiesti da parte del Servizio sociale di bassa soglia, considerando che l'interessato al momento non ha la residenza quindi è in carico al Servizio sociale di bassa soglia come portatore di bisogni indifferibili e urgenti. In data 30 novembre, considerando l'imminente freddo, si è contatto il dormitorio Capo di Lucca per l'inserimento di J. in questa struttura, dedicata a persone con problematiche di indifferibilità ed urgenza, considerando che sarebbe un ambiente valutato come maggiormente adeguato rispetto ai posti dedicati al piano freddo per una persona con questo tipo di bisogni.
J. entra perciò presso il dormitorio accompagnato dagli operatori del Servizio Mobile di sostegno che ne garantiscono l'accompagnamento per alcune sere. L'accompagnamento non è sempre possibile effettuarlo persona per persona, si cerca di facilitare il rapporto fra la struttura e la persona quando ci sono difficoltà in un primo momento, poi le persone sono chiamate autonomamente a andare in struttura.
J non si è più presentato nelle sere successive, a questo punto in questi giorni si è contattato gli operatori dell'Opera Padre Marella, che hanno dato disponibilità ad inserirlo presso la loro struttura di Via del Lavoro e si sta aspettando l'entrata in questo posto.
Da verifiche appena concluse si è visto che il Sig J è stato preso nuovamente in carico dai servizi del Centro di salute mentale"
Domanda del consigliere Lorenzo Tommasini (Pdl)
Il sottoscritto Lorenzo Tomassini, consigliere comunale del Gruppo Pdl, visti gli articoli di stampa, chiede all'Amministrazione comunale di riferire in merito al "piano freddo", con particolare riferimento alle persone tuttora in strada in attesa di risposta da parte delle Istituzioni.
Risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli
"Ringrazio il consigliere Tomassini, che mi da l'occasione anche di aggiungere qualche parola rispetto all'andamento della prima settimana, prima decina di giorni, di applicazione del Piano Freddo da quando, appunto, ne abbiamo parlato in Commissione. Devo dire che rispondo anche entrando nel merito di alcune percorsi di persone, anche se non mi piace farlo, perchè sono quelli scritti sui gionali, cercherò di farlo nel modo più anonimo possibile, ma serve anche a capire il contesto generale nel quale ci si muove in questi giorni di avvio del Piano freddo.
Alla data del 6 dicembre abbiamo occupato 115 posti-letto su 201 predisposti, ricordo che sono 30 in più rispetto ai 170 predisposti l'anno scorso che hanno ampiamente risposto alla domanda, quindi 30 posti in più sono già stati previsti rispetto alla domanda prevedibile, compreso l'idea che appunto c'è un bisogno nuovo al quale rispondere che è quello dei nuclei familiari in strada, per cui ci sono spazi dedicati anche a questo che si stanno già occupando in questi gorni, rispetto all'idea che giustamente il consigliere sottolineava se e quanto siamo in grado di rispondere sia all'aumento sia a volti nuovi del bisogno. Si andrà a esaurimento posti entro stasera, quindi tutti i posti saranno occupati.
Si precisa che frequentemente le persone contattate in strada, come è stato ampiamente illustrato in altre occasioni, molto spesso quando si spiega loro il sistema delle regole di una struttura, cioè non bere, non spacciare, non usare sostanze, gli orari di permanenza, spesso rifiutano di entrare, nonostante questo vengono costantemente monitorate, seguite, custodite anche nelle situazioni di strada che insistono a occupare.
Rispetto alle specifiche segnalazioni, c'è un preciso riferimento al servizio del PrIS, citate nell'articolo si precisa che non c'è mai stata interruzione di servizio, se si fa riferimento al fatto che al centro diurno, per evitare assembramenti, era stato esposto un cartello per 1 giorno, dicendo che i posti assegnati a loro, erano esauriti per quel giorno; il centro diurno è sempre stato regolarmente aperto.
Nemmeno per il Pris vi è stata una interruzione del servizio. Si è verificato, diversi mesi fa, solo un problema dovuto a cause tecniche che per la disconnessione del server su cui è appoggiato il numero del PrIS, ha determinato un disservizio nella risposta telefonica. Una volta ripristinato il guasto si e' provveduto a contattare in seguito i soggetti che risultavano aver fatto richiesta di servizio durante l'interruzione. Il Pronto Intervento Sociale ha continuato a funzionare sempre, rispondendo a tutte le chiamate arrivate.
Nel caso invece delle persone citate nel racconto, che sono emblematiche di tutta una serie di situazioni, è per questo che provo a ricostruire i percorsi. Nel caso invece di una persona a cui non è stata data risposta dal PrIS, da quando è attivato il piano freddo solo la notte del 5 dicembre non è stata data risposta alloggiativa a una persona perché l'unico posto di accoglienza disponibile per il PrIS era una struttura dalla quale la persona era stata espulsa per non aver rispettato le regole di convivenza.
La storia e la vicenda della signora K.B. (citata nell'articolo) riguarda un percorso suo, che io cerco di precisare. La signora ha lavorato come badante presso una famiglia vicino a Ferrara fino allo scorso 3 marzo. Ha avuto contatti con l'assistente sociale del servizio sociale di bassa soglia di via della Grada 2/2 ottenendo prima l'inserimento presso il dormitorio di via Capo di Lucca e poi presso il Beltrame di via Sabatucci. Poi le si era trovato un posto a tempo lungo presso le Suore di Madre Teresa in Via del Terrapieno, ma la signora non entra perchè dice che per lei il posto è troppo lontano. Continua così a farsi inserire in posti d'emergenza attraverso il Pris.
Rispetto al caso di J. (anche lui citato nell'articolo), si segnala che la persona è in carico al servizio sociale territoriale Porto-Saragozza il quale servizio sta cercando di fargli ottenere la residenza. Il servizio ha recuperato i contatti con il centro di salute mentale per l'assunzione della terapia; il sig.J. è una presenza storica in zona Saragozza, conosciuto dalla Polizia municipale, monitorato dal servizio mobile di sostegno; non accetta alcun inserimento in struttura.
Dagli elementi presenti nella cartella si evince che il Sig. J. sarebbe dovuto essere in carico al Centro di salute mentale di via dello Scalo, in realtà, dopo una prima visita non si è mai ripresentato al secondo appuntamento . Pertanto il Centro di salute mentale di via dello Scalo non l'ha più visto.
Si sta tentando di avvicinare nuovamente la persona al servizio e all'AUSL, attraverso l'ambulatorio SOKOS per valutare la possibilità di far fare esami specifici richiesti da parte del Servizio sociale di bassa soglia, considerando che l'interessato al momento non ha la residenza quindi è in carico al Servizio sociale di bassa soglia come portatore di bisogni indifferibili e urgenti. In data 30 novembre, considerando l'imminente freddo, si è contatto il dormitorio Capo di Lucca per l'inserimento di J. in questa struttura, dedicata a persone con problematiche di indifferibilità ed urgenza, considerando che sarebbe un ambiente valutato come maggiormente adeguato rispetto ai posti dedicati al piano freddo per una persona con questo tipo di bisogni.
J. entra perciò presso il dormitorio accompagnato dagli operatori del Servizio Mobile di sostegno che ne garantiscono l'accompagnamento per alcune sere. L'accompagnamento non è sempre possibile effettuarlo persona per persona, si cerca di facilitare il rapporto fra la struttura e la persona quando ci sono difficoltà in un primo momento, poi le persone sono chiamate autonomamente a andare in struttura.
J non si è più presentato nelle sere successive, a questo punto in questi giorni si è contattato gli operatori dell'Opera Padre Marella, che hanno dato disponibilità ad inserirlo presso la loro struttura di Via del Lavoro e si sta aspettando l'entrata in questo posto.
Da verifiche appena concluse si è visto che il Sig J è stato preso nuovamente in carico dai servizi del Centro di salute mentale"