"LE PERIFERIE INVISIBILI", DOMANI IL CONVEGNO CONCLUSIVO DEL PROGETTO "CITTADINI DI PESCAROLA"
I risultati, le riflessioni e le nuove ipotesi di lavoro del progetto di mediazione sociale “Cittadini di Pescarola”, rivolto ai residenti del complesso ERP compreso tra le vie Agucchi e Zanardi, saranno presentati nel convegno “Le...
Data:
:
I risultati, le riflessioni e le nuove ipotesi di lavoro del progetto di mediazione sociale “Cittadini di Pescarola”, rivolto ai residenti del complesso ERP compreso tra le vie Agucchi e Zanardi, saranno presentati nel convegno “Le periferie invisibili”, organizzato dal Coordinamento volontariato Lame, dal quartiere Navile e dagli altri partner del progetto, in programma venerdì 14 dicembre alle 17,45 nel centro sociale ricreativo “Casa gialla” (in piazza Da Verrazzano 1/3).
Il progetto "Cittadini di Pescarola: periferia che si fa borgo” è nato per migliorare le relazioni di buon vicinato tra chi abita negli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) compresi tra via Agucchi e via Zanardi, nonché per rafforzare il dialogo tra culture e generazioni diverse. Le azioni del progetto si sono concretizzate nella creazione dello "Spazio comune", una sorta di saletta condominiale all’interno del complesso di case popolari, in via Agucchi 284 a/b in cui, oltre alle feste, si tengono attività di mediazione sociale, orientamento al lavoro, sostegno alla genitorialità, riparazione di biciclette e distribuzione di generi alimentari, un corso di italiano per donne straniere, un laboratorio di giocoleria, consigli sulla salute e alcuni interventi anti-degrado.
Il progetto è promosso da Coordinamento volontariato Lame, Quartiere Navile, Rete Lame, Banca del tempo Navile, Acer (Azienda casa Emilia-Romagna) e Dipartimento di Sociologia dell’Alma Mater, in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato della provincia di Bologna “Volabo”.
La ricerca. Il progetto “Cittadini di Pescarola: periferia che si fa borgo” ha come sfondo una ricerca sul territorio coordinata da Maurizio Bergamaschi e Roberta Paltrinieri, del Dipartimento di Sociologia dell’Ateneo bolognese, e intitolata “Pescarola non è un’isola”. L’analisi, condotta tra febbraio e aprile scorsi dalle ricercatrici Rachele Lapponi ed Eleonora Venturella, ha raccolto e incrociato alcuni dati quantitativi forniti dall’ufficio statistico del Comune di Bologna e da Acer e alcune testimonianze, catturate attraverso interviste semi-strutturate realizzate tra i residenti della zona e tra alcuni osservatori privilegiati come ad esempio le associazioni di volontariato. I risultati della fotografia scattata alla popolazione che abita il comparto di edilizia residenziale pubblica compreso tra le vie Agucchi e Zanardi (circa 500 persone, dati riferiti al 2010) è questa: giovane (il 32% si colloca nella fascia 0-24 anni contro il 24% riscontrato a Pescarola) e con una forte incidenza di persone straniere (il 28,80% contro il 12,16% di Pescarola). Per il resto, il contesto abitativo non presenta caratteristiche molto diverse rispetto a quelle del quartiere e della zona in cui è inserito.
Dalle interviste, invece, emerge l'immagine di un territorio attraversato da tensioni etniche, generazionali e di vicinato: conflitti che però tendono a stemperarsi nel momento in cui l'accento si sposta sul quotidiano. «La rappresentazione che ne esce è quella di una zona segnata dalla fragilità dei legami sociali e dalla contrapposizione tra un passato coeso e un presente incerto – spiega Maurizio Bergamaschi, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio –. Tuttavia esistono anche coloro che intravedono la speranza di un cambiamento in positivo, l'inversione di quella tendenza che ha visto progressivamente degradarsi il ‘proprio luogo di vita’. Tra gli intervistati, ad esempio, le idee e le proposte non mancano, così come pure la disponibilità a spendersi in prima persona in questa direzione, sebbene alcuni denuncino la mancanza di partecipazione alle iniziative che avvengono nella zona. Ed è in questa spaccatura – conclude il sociologo – che si incunea la possibilità di riprendere a fare comunità».
In allegato il programma completo del convegno e alcune immagini dello spazio comune di via Agucchi
Per altre informazioni sul progetto: http://cittadinidipescarola.blogspot.it.
Il progetto "Cittadini di Pescarola: periferia che si fa borgo” è nato per migliorare le relazioni di buon vicinato tra chi abita negli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) compresi tra via Agucchi e via Zanardi, nonché per rafforzare il dialogo tra culture e generazioni diverse. Le azioni del progetto si sono concretizzate nella creazione dello "Spazio comune", una sorta di saletta condominiale all’interno del complesso di case popolari, in via Agucchi 284 a/b in cui, oltre alle feste, si tengono attività di mediazione sociale, orientamento al lavoro, sostegno alla genitorialità, riparazione di biciclette e distribuzione di generi alimentari, un corso di italiano per donne straniere, un laboratorio di giocoleria, consigli sulla salute e alcuni interventi anti-degrado.
Il progetto è promosso da Coordinamento volontariato Lame, Quartiere Navile, Rete Lame, Banca del tempo Navile, Acer (Azienda casa Emilia-Romagna) e Dipartimento di Sociologia dell’Alma Mater, in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato della provincia di Bologna “Volabo”.
La ricerca. Il progetto “Cittadini di Pescarola: periferia che si fa borgo” ha come sfondo una ricerca sul territorio coordinata da Maurizio Bergamaschi e Roberta Paltrinieri, del Dipartimento di Sociologia dell’Ateneo bolognese, e intitolata “Pescarola non è un’isola”. L’analisi, condotta tra febbraio e aprile scorsi dalle ricercatrici Rachele Lapponi ed Eleonora Venturella, ha raccolto e incrociato alcuni dati quantitativi forniti dall’ufficio statistico del Comune di Bologna e da Acer e alcune testimonianze, catturate attraverso interviste semi-strutturate realizzate tra i residenti della zona e tra alcuni osservatori privilegiati come ad esempio le associazioni di volontariato. I risultati della fotografia scattata alla popolazione che abita il comparto di edilizia residenziale pubblica compreso tra le vie Agucchi e Zanardi (circa 500 persone, dati riferiti al 2010) è questa: giovane (il 32% si colloca nella fascia 0-24 anni contro il 24% riscontrato a Pescarola) e con una forte incidenza di persone straniere (il 28,80% contro il 12,16% di Pescarola). Per il resto, il contesto abitativo non presenta caratteristiche molto diverse rispetto a quelle del quartiere e della zona in cui è inserito.
Dalle interviste, invece, emerge l'immagine di un territorio attraversato da tensioni etniche, generazionali e di vicinato: conflitti che però tendono a stemperarsi nel momento in cui l'accento si sposta sul quotidiano. «La rappresentazione che ne esce è quella di una zona segnata dalla fragilità dei legami sociali e dalla contrapposizione tra un passato coeso e un presente incerto – spiega Maurizio Bergamaschi, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio –. Tuttavia esistono anche coloro che intravedono la speranza di un cambiamento in positivo, l'inversione di quella tendenza che ha visto progressivamente degradarsi il ‘proprio luogo di vita’. Tra gli intervistati, ad esempio, le idee e le proposte non mancano, così come pure la disponibilità a spendersi in prima persona in questa direzione, sebbene alcuni denuncino la mancanza di partecipazione alle iniziative che avvengono nella zona. Ed è in questa spaccatura – conclude il sociologo – che si incunea la possibilità di riprendere a fare comunità».
In allegato il programma completo del convegno e alcune immagini dello spazio comune di via Agucchi
Per altre informazioni sul progetto: http://cittadinidipescarola.blogspot.it.
Allegati
Document
Document
Document